STORIA:
Le origini del piccolo borgo, sono molte antiche, il primo insediamento risale ai Liguri-Apuani, sostituiti in seguito, da coloni romani, come risulta dagli scavi effettuati in località Camfumalbi, dove si sono trovate le tracce di un'altra fortificazione, andata abbandonata o distrutta in epoca medievale dal condottiero Niccolò Fortebracci, durante una sua incursione nel 1429.
Il paese lo troviamo nominato per la prima volta in un documento, all'interno di un elenco di terre, date in allivellamento alla famiglia longobarda dei Rolandinghi nel 983. Nel corso dei secoli, il borgo si è sviluppato intorno alla torre-campanaria, arroccata su uno spuntone roccioso e fortificata da una cinta muraria, ancora oggi visibile in alcuni tratti, che al suo interno, racchiudeva la chiesa di S.Cassiano, ubicata alcuni metri più in basso.
Mentre del primo fortilizio di epoca ligure rimarrebbe soltanto la cinta muraria che guarda verso il torrente Segone, del secondo appare invece possibile riportare alla luce l'intero reticolato dei muri di base. Per l'accertamento del materiale rinvenuto e la continuazione delle indagini sono quindi necessari ulteriori lavori di scavo. Una nuova pagina si sta sollevando sulla misteriosa popolazione ligure, e Gromignana, il paese più piccolo e più disperso della Media Valle del Serchio, balza d'improvviso all'attenzione degli amanti di cose antiche e dei curiosi come centro di straordinario interesse.
Il borgo antico feudo dei Rolandinghi, nel XIII secolo finì come gli altri castelli vicini sotto la Repubblica di Lucca, che per amministrarla nel 1272, lo inserì nella Vicaria di Coreglia, legando per sempre le sue sorti con Coreglia, suo attuale capoluogo comunale.
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