Da: "paolo.simoncini'' Data: 26/gen/2015 12:32
Oggetto: Elezioni Grecia , vince syriza
A: <capitan.futuro3000@gmail.com>
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TSIPRAS STRAVINCE
Con il 36% "Syriza", la sinistra greca di Alexis Tsipras, stravince le elezioni mancando la maggioranza assoluta per appena 2 seggi (149 su 300).
Per il meccanismo greco, adesso, Tsipras deve cercare un alleato di Governo e potrebbe trovarlo nel noto giornalista leader di "To Potàmi" (6%) che ad appena un anno dall'esordio politico potrebbe già rappresentare l'ago della bilancia.
Al vaglio di Tsipras ci sono altre ipotesi di consolidamento della maggioranza parlamentare (con gli Indipendenti) in uno scenario tutto nuovo.
Battuti sia i conservatori di "Nea Deimokratia" (27%) che il PD greco, il "Pasok", uscito a brandelli (4%).
Da segnalare il risultato di Alba Dorata (6%), il partito neonazista, che arriva terzo pur avendo il proprio leader attualmente in carcere.
Intorno al 5% i Comunisti del KKE ed i Greci Indipendenti.
SCHIAFFO ALLA MERKEL
Il dato certo delle elezioni greche è che l'austerità viene respinta. Gli elettori hanno punito pesantemente i Partiti allineati sulle politiche dei sacrifici e dei tagli che hanno portato la Grecia alla fame.
Dalla Germania intervengono con dichiarazioni pubbliche economisti, politici, giornalisti. La "preoccupazione" è che Tsipras metta in campo per davvero quelle politiche tanto detestate dai grandi potentati economici e finanziari.
Non solo rinegoziazione del debito. Tsipras va del tutto controcorrente rispetto alle imposizioni di Merkel & soci.
Investimenti pubblici, sanità, fornitura elettrica e trasporti pubblici gratuiti - in particolare per le fasce deboli - abolizione della tassa sulla prima casa andando a colpire i grandi patrimoni, esenzione dei redditi fino a 12 mila euro, istituzione del salario minimo, aumento del minimo attuale da 580 a 750 euro, rifondazione della TV pubblica.
Vedremo alla prova dei fatti.
La Signora Merkel si becca il primo schiaffone europeo da chi, guarda caso, ha inventato la democrazia.
KALIMERA - LA SINISTRA ITALIANA VA IN GRECIA
In Grecia, già prima delle elezioni, c'è una folta truppa di esponenti della Sinistra italiana. L'obiettivo della "missione" non è soltanto il sostegno a Tsipras. Si tratta, piuttosto, di un vero e proprio "corso di formazione politica itinerante".
Fra le tappe simboliche va segnalata quella del quartiere "Exarchia", dove c'è il Politecnico. Nel 1973 partì proprio da lì, dal movimento studentesco, la sfida alla dittatura dei Colonnelli al grido "pane, istruzione e libertà".
Exarchia rappresenta una seconda e più attuale simbologia. Nel 2008 il "quartiere rosso" fu teatro dell'uccisione di un ragazzino di 16 anni (Alexis Grigoropoulos) da parte di un poliziotto.
Gli italiani venuti in Grecia ad imparare si chiamano "Brigata Kalimera" (che significa "buongiorno"). In pochi giorni, sulla scia della vittoria di Syriza che sembra sempre più scontata, diventano "Kalimeros" un po' tutti: dai delusi del PD passando per SEL fino a Rifondazione.
Durante i festeggiamenti per la vittoria la presenza italiana si sente: partono i cori di "Bella Ciao" e "Bandiera Rossa" sognando di trovarsi in una città dello Stivale.
Al netto dei facili entusiasmi Syriza in Italia non esiste. Gli scogli da superare sono la litigiosità ed il settarismo da un lato e la poca credibilità dei soggetti che in questi anni sono stati subalterni al Partito Democratico dall'altro.
Syriza è una Musa Ispiratrice perfetta. Spetta alla Sinistra italiana trasformarla da mito a realtà.
Curiosità - La Germania paga?
Nel 1953 con la Conferenza di Londra vengono "condonati" alla Germania i debiti accumulati nelle due guerre. L'operazione di salvataggio evita ai tedeschi due situazioni certe di default (fallimento).
Fra i paesi - europei e non - che accettano il "condono" ci sono proprio Italia e Grecia. Quest'ultima, peraltro, uscita gravemente danneggiata dalla follia bellica tedesca.
I debiti di guerra da risanare ammonterebbero, indicativamente, all'intero PIL del Paese.
Con la "rinegoziazione" del debito la Germania ottiene uno "sconto" del 50% e la possibilità di rateizzare in 30 anni.
Neppure l'impegno di versare il restante 50% dopo l'unificazione della Germania viene mantenuto. Nel 1990, infatti, Italia e Grecia concedono un ulteriore "condono" per evitare la terza ipotesi di default.
La situazione debitoria tedesca si risolve nel 2010.
Al netto degli interessi e senza sconti la Germania avrebbe, adesso, poco da pretendere e parecchio da pagare. Con un saldo negativo per quasi 50 anni.
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