Marocchini d’Italia chiedono indagini dell’ONU su deviazioni aiuti umanitari internazionali dall’Algeria
Roma, 25 gennaio 2015 La Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI) esprime le sue vive preoccupazioni sul rapporto che il Parlamento europeo ha reso pubblico, il 22 gennaio 2015 e, depositato dall'Ufficio Europeo Anti-frode (OLAF) sulle deviazioni sistematiche e organizzate degli aiuti umanitari e la manipolazione del numero della popolazione dei campi di Tindouf da parte degli algerini e le milizie del Fronte Polisario(FP). Se l'Unione Europea (UE) ha fatto bene di svelare queste inesattezze considerate “tabù” fino alle ultime rivelazioni dell'OLAF su questi deviazioni, è chiamata energicamente di tirare le lezioni da questi atti disumani e di conseguenza di procedere a fermare immediatamente gli aiuti umanitari dedicati dalla Commissione europea ai rifugiati di Tindouf. Il rapporto dell'OLAF ha confermato, anche, l'implicazione dei responsabile algerini e della direzione di FP nella manipolazione scandalosa del numero dei rifugiati per poter beneficiare al massimo dagli aiuti internazionali in vista della loro deviazione verso il mercato nero a scapito della popolazione dei campi. Chiediamo, in questo ambito, la creazione immediata di una commissione di inchiesta dell'ONU e di deferire i responsabile di questi deviazioni davanti al tribunale internazionale. Visto che la popolazione dei campi rimane l’unica del mondo che non è stata mai censita o identificata, malgrado le numerose risoluzioni e raccomandazioni del Consiglio di Sicurezza, per un censimento in questi campi però beffate regolarmente dall'Algeria, noi esortiamo l'Assemblea generale dell'ONU e l'Alto Commissariato dei Rifugiati (HCR) a prendere azioni concrete e sanzioni severe contro Algeria e di esercitare tutte le pressioni utili sulle autorità algerine per accettare l'organizzazione di un censimento serio della popolazione dei campi de Tindou, sotto la supervisione di osservatori internazionali, nello scopo di determinare la realtà e il numero esatto degli abitanti che vivono in questi campi. Dalla nostra parte, noi nella società civile europea e mondiale, eravamo sempre attivi, abbiamo ben informato i responsabili in Europa, Italia, Toscana e in Emilia Romagna su queste irregolarità e sulle deviazioni degli aiuti umanitari inviati ai campi e continuano a farlo. Abbiamo allertato e continuiamo a tirare la campanella d’allarme che l'opposizione dell'Algeria al censimento delle popolazioni dei campi favorisce le deviazione massicce e organizzate dell'aiuto umanitario e allunga le sofferenze e il dramma della fame e della malnutrizione dei bambini, delle donne e dei vecchi in questo angolo del mondo di negazioni dei diritti dell'uomo. C'è da notare, inoltre, che non è la prima volta che gli aiuti di varie nature sono stati deviati in Algeria, sono stati gli algerini in Algeria, e i saharawi fuggiti da Tindouf e ritornati in Regno del Marocco i primi a svelare questo traffico compiuto dai dirigenti del Polisario in complicità con i responsabili algerini.
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Ufficio stampa
Eleonora Casula
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