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BORGO A MOZZANO - Piano di Gioviano, SP2 Lodovica.

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martedì 13 maggio 2014

LA STORIA DI PIANO DI COREGLIA , DAI BORGHI ANTICHI DI COLLE BERTINGO, MANCIANA E NESTRIGNANA

PIANO DI COREGLIA , LA SUA STORIA:

Piano di Coreglia, al visitatore che vi giunge, appare come un paese moderno in continua espansione urbanistica, dotato di un’area industriale e di un’area commerciale, ma in realtà il paese o meglio i tre piccoli agglomerati urbani fortificati, che hanno dato vita all’odierno paese, oggi conosciuti come Nestrignana (Villa di Cistrignana), Manciana e Colle (Colle Bertingo) sono antichissimi.

Villa di Cistrignana:
l’attuale centro storico (la chiesa parrocchiale e l’intera via di Nestrignana), era già conosciuta nel X secolo, il suo nome compare scritto, fra le “Terre” della Pieve di Loppia, la “Villa” era dotata di un castello, posto sul confine con le terre di Barga, di una dogana posta nell’odierna località “Dogana” e di un lebbrosario “Domus Infectorum de Strignano” ricordato fino al XIII secolo, con annessa una chiesa dedicata a San Lazzaro, l’attuale chiesa parrocchiale dei Santi.Lorenzo e.Lazzaro. Il castello, un avamposto delle difese di Coreglia, viene nominato per la prima volta in un documento, all’interno di due diplomi imperiali datati 1185 e 1242, che lo segnalano come castello importante della Garfagnana.

Di Manciana e del suo castello, molto probabilmente solo un casale fortificato, abbiamo scarse notizie documentate e alla fine del XIII secolo, insieme al castello di Villa di Cistrignana, scompaiono del tutto, forse era venuta meno la loro importanza strategica.

Colle Bertingo:
sorgeva tra le odierne località Colle e S.Lucia, il suo castello posto in un piccolo tratto pianeggiante, per alcuni secoli ricoprì un ruolo importante all’interno del sistema difensivo di Coreglia. Il castello di Coreglia, inespugnabile e ben nascosto tra le montagne, non era in grado di sapere in tempi brevi cosa succedeva nel fondovalle, perciò si affidò per diversi secoli a due fortificazioni, quasi sempre sotto la sua giurisdizione, “Colle Bertingo” e “Ghivizzano”, ben visibili fra di loro e in grado di inviare segnalazioni al castello di Gromignana, la cui torre trovandosi dirimpetto alla rocca di Coreglia, poteva segnalarle tempestivamente un’eventuale pericolo, proveniente dai due versanti, destro e sinistro del rio Secco . Le prime notizie, documentate dell’esistenza di questa fortezza, risalgono al 1171, quando i lucchesi riuscirono a scacciare i pisani, che con una precedente incursione ne erano entrati in possesso, in seguito “Colle Bertingo”, riappare menzionato insieme alla sua chiesa S.Lucia, all’interno del catalogo delle chiese della diocesi di Lucca, del 1260 e nel 1355 all’interno dell’elenco delle “Terre” della Contea di Coreglia, istituita da Carlo IV di Boemia a favore di Francesco Castracane “…..Vicariam insuper Corellie de Garfagnana, Diocesis Lucane, cum fortiliciis, castris, villis et locis ad eamden pertinentibus, videlicet Corilia, Gromignana, Roccha Pictorita, Licignana, Ghivizanum, Colle Berthinghi, Bori, Terulium, Viciana, Calavorna....” Il castello Di Colle Bertingo, venne distrutto completamente nel XV secolo, quasi sicuramente da Niccolò Fortebraccio, nipote del capitano di ventura Braccio da Montone, assoldato insieme ai suoi uomini (tra cavalieri e pedoni ben 600 soldati), per devastare il Contado di Lucca nel tentativo di indebolirla per poi muoverli guerra (il 28 febbraio 1430, i fiorentini con i suoi alleati misero Lucca sotto assedio).

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