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LETTORI SINGOLI

sabato 3 maggio 2014

LETTERA DI FRANCESCO AMODEO A GIANROBERTO CASALEGGIO - ripubblico per diffondere.

Gentile Gianroberto Casaleggio,

dal fondatore di un Movimento come quello 5 Stelle ci si aspetta trasparenza e coerenza, e soprattutto ci si aspetta che mai alcuna verità venga celata alla propria base seguendo la dicotomia tanto cara ai partiti tradizionali caratterizzata da “ quello che bisogna dire al popolo” “e quello che si fa ma che il popolo non deve sapere.”

Negli ultimi tempi il Movimento si è trovato di fronte all’esigenza di prendere posizioni importanti e decise ed ha invece preferito mantenere una posizione ambigua, come nel caso più significativo dell’Euro e dei trattati europei e più genericamente sulla posizione dell’Italia in Europa in vista delle prossime elezioni: Elezioni Europee dove il Movimento si presenta con un programma di 7 punti contraddittori, tecnicamente e giuridicamente irrealizzabili,che sembrano essere stati elaborati esclusivamente per ottenere consensi e tenere compatta la base, formata da persone oneste e stanche della politica al servizio dei più forti, ma spesso all’oscuro del progetto diabolico di sottomissione e schiavitù dei Popoli che questa Europa sta portando avanti da tempo.

La domanda che mi sono posto al cospetto di tante anomalie che non trovano una spiegazione razionale se provenienti da un Movimento anti-sistema e anti-casta è la seguente: Ci sono interessi che influenzano le scelte dei leader del Movimento e che i loro elettori non devono assolutamente sapere? Ci sono gruppi che si muovono nell’ombra e influenzano il Movimento stesso ?

In questa lettera non intendo fare illazioni ne supposizioni ed essere corretto e trasparente enunciando solo i fatti surrogati da prove che risultano anomali rispetto agli ideali del Movimento che si propone come paladino dei più deboli e del bene comune.

Sul sito di una rete di ricchi imprenditori del Nord Italia ho trovato alcuni punti di un programma che sinceramente ritengo che possano essere condivisibili da chi ha grossi interessi economici o aziende delocalizzate all’estero o da chi è un fervente sostenitore del liberismo e delle privatizzazioni, ma non possono essere condivisi e nemmeno accettati nella maniera più assoluta dalla base del Cinquestelle che ha una visione dell’economia e del bene comune diametralmente opposta da chi nel proprio programma scrive quanto segue:

“Il debito pubblico e la spesa pubblica devono essere ridotti gradualmente con la vendita del patrimonio, delle concessioni e delle partecipazioni pubbliche e con l’utilizzo delle riserve della Banca d’Italia e della Cassa Deposito Prestiti”

(http://sisalviamolitalia.it/pilastri-del-buon-governo-pbg/ ).

Forse mi sbaglierò, ma non credo che la base abbia queste idee eppure sul sito in questione si legge che quelli che vengono definiti i “Pilastri del buon Governo” così come le proposte di legge e i contenuti in progress sul blog, sono il lavoro collegiale di tanti imprenditori, manager, lavoratori e giovani. Basta scorrere la lista dei partecipanti di quello che chiamano il Think Tank Group (nome un po’ inquietante a dir la verità) che ha redatto il programma, per trovarci tanti grossi imprenditori del Nord Italia e dirigenti di Banca come Enrico Gava di Unicredit. Fin qui non ci sarebbe nulla di male, è giusto che ognuno faccia gli interessi della classe che rappresenta. L’anomalia sta nel fatto che non esistono esponenti politici di riferimento nella lista, fatta eccezione per due politici entrambi del Movimento 5 Stelle. Troviamo infatti:

Eleonora Bechis, parlamentare del M5S - Vito Crimi, Senatore della Repubblica del M5S

(http://sisalviamolitalia.it/ttg-si-salviamo-litalia/ )

E’ stata una scelta votata dalla base ?

Il Presidente di Rete SI è Massimo Colomban che ho avuto il piacere di incontrare pubblicamente più volte. E’ una persona molto per bene; un imprenditore di successo fondatore anche della Confapri, che nel sito ufficiale spiega essere “un’associazione nata quasi spontaneamente nell’estate 2012 dalla volontà di una cinquantina di imprenditori italiani che si erano incontrati a un forum dell’Ambrosetti a Castel Brando”, castello di proprietà dello stesso imprenditore.

Ricordiamo che il forum Ambrosetti ideato da Alfredo Ambrosetti, membro del Bilderberg, è un forum al quale partecipano i rappresentanti dei potentati economici ed il gotha della finanza internazionale come Henry Kissinger, Christine Lagarde, oltre ai più dannosi politici nostrani provenienti dalle lobby che hanno messo in ginocchio il paese come Romano Prodi e Mario Monti. In pratica tutti membri di quel sistema che i Cinquestelle dovrebbero combattere. La domanda allora nasce spontanea: cosa ci faceva lei Gianroberto Casaleggio tra questi personaggi all’ultimo forum Ambrosetti? Perché non era lì fuori a protestare con i suoi pentastellati o con quei parlamentari che volano fino a Londra per presenziare fuori al Bilderberg contro le decisioni prese dagli esponenti di quelle lobby che sono palesemente contro gli interessi del Popolo e degli Stati nazionali?

Massimo Colomban in passato ha partecipato anche alle riunioni dell’Aspen Institute, il think thank fondato dallo spietato uomo d’affari David Rockefeller fondatore del Bilderberg e della Trilaterale. Nulla in contrario sulla trasparente partecipazione di Colomban all’Aspen dato che quel think thank nasce proprio per portare avanti gli interessi dei grandi capitalisti.

(https://www.aspeninstitute.it/…/aspeninstitute.it/…/ComunicatoPMI.pdf)

Ma quali sono i rapporti tra lei Casaleggio e Massimo Colomban ?

Colomban ha avuto con lei diversi e documentati rapporti di collaborazione eravate insieme, fianco a fianco, durante un convegno nel quale lei per la prima volta fece trapelare tutta la sua contrarietà ad un eventuale ritorno alla lira, evidentemente in linea con le posizioni dei grandi imprenditori rappresentati nella Rete Si, molti dei quali, avendo aziende all’estero, non troverebbero vantaggiosa l’uscita dalla moneta unica.

Ma se la posizione di Colomban è chiara ed i suoi personali interessi giustificano la sua presenza alle riunioni come quelle dell’Aspen o Ambrosetti che riuniscono tutti i grandi capitalisti, industriali e banchieri,quello che non si capisce è quale può essere il nesso tra gli interessi del Movimento 5 Stelle e quello dei grandi capitali, che ha spinto lei a prendere parte all’Ambrosetti, ed ha poi spinto alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle a far parte di un think net di una rete nata proprio in seno ad una riunione del Gruppo Ambrosetti da un imprenditore che fa relazioni all’Aspen.

A questo punto mi viene il dubbio che certi legami con queste lobby non siano casuali. Ricordo per esempio che il fondatore della Casaleggio Associati insieme a lei era tale Enrico Sasoon, Board Member proprio dell’Aspen Institute Italia emanazione diretta del Gruppo Bilderberg. Ma non solo, Sassoon è stato anche Presidente del Comitato Affari Economici dell’American Chamber of Commerce in Italy, la camera di commercio americana in Italia, praticamente una super lobby di multinazionali, banche e grandi gruppi che unisce le forze per proteggere in maniera più efficace i propri interessi. Per rendere bene l’idea di quanto esteso sia questo cartello basta leggere i nomi di alcuni dei gruppi presenti in Amcham: Standard &Poor’s, Philip Morris, IBM, Microsoft, ENI, Enel, Intesa San Paolo, Sisal, Rcs Editori, Esso, Bank of America, Coca Cola, Fiat, Fincantieri, Finmeccanica Jp Morgan, Pfizer, Sky, Unicredit. Tutti i migliori/peggiori gruppi che hanno generato la crisi economica in cui versiamo e tutti gruppi puntualmente rappresentati sia all’Aspen che al Bilderberg che all’Ambrosetti.

Va ricordato che, quando queste realtà vennero fuori e la gente cominciò a chiedersi come diavolo fosse possibile che la Casaleggio Associati, del Movimento 5 Stelle, avesse il suo membro più importante all’interno di un Istituto popolato da quelli che dovrebbero in realtà essere i nemici dichiarati proprio di Grillo, Sassoon si dimise. In pratica dopo aver contribuito alla fondazione e dopo aver finanziato una sua creatura decise di lasciarla nel momento del suo massimo splendore. Sinceramente ho sempre trovato poco plausibile una cosa del genere e più sensato credere che sia stato solo un gesto di facciata ma come ho precisato all’inizio non farò illazioni e mi limito ad enunciare fatti.

(http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/23/sassoon-lascia-casaleggio-associati-troppi-insulti-e-falsita-dalla-rete/360821/)

Per chi volesse approfondire, ecco in un video le dichiarazioni di Sassoon su Grillo e Casaleggio:

(http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/28/enrico-sassoon-ecco-perche-casaleggio-scelse-grillo/544913)

Ultimamente Colomban ha deciso di schierarsi apertamente con i secessionisti veneti arrivando persino a mettere a disposizione il proprio castello di proprietà come eventuale sede della simbolica “Repubblica Veneta”.

(http://247.libero.it/rfocus/20218933/1/la-repubblica-veneta-ha-il-suo-parlamento-sede-castelbrando/)

E cosa è successo a pochi giorni da quell’annuncio? E’arrivato puntuale il comunicato di Grillo che ha deciso di schierarsi proprio con i secessionisti veneti, cosa che fa dubitare ancora una volta che questa influenza da parte dei grandi gruppi imprenditoriali sia reale.

Avete chiesto alla vostra base se vogliono dividere l’Italia ? Avete indetto un referendum o una consultazione on line su un argomento di cruciale importanza come quello di una ipotetica secessione ? A me non risulta. Come mai ?

(http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/POLITICA/grillo_secessionisti_veneti_referendum/notizie/627661.shtml)

Le dico la verità, le scrivo questa lettera perché non voglio credere a quanto letto qualche mese fa sull’Espresso dove scrivevano che “Confapri dispone e i grillini portano in Parlamento”. Io sono il primo a non credere ai media di regime però mi dia atto che il dubbio viene esaminando i dati che le ho appena esposto.

http://espresso.repubblica.it/affari/2013/08/08/news/ma-con-chi-sta-grillo-al-nordest-1.57580

Poi c’è ancora un’altra questione ed è quella del fondo che voi del Cinquestelle avete creato per aiutare il microcredito usando i soldi dei rimborsi ai quali avete rinunciato. Sempre sull’Espresso si legge che: “Un gruppo scelto di parlamentari grillini ha incontrato Artom (socio di Colomban) per discutere tempi e modi per alimentare un fondo destinato a sostenere le piccole e medie imprese. Il fondo in questione potrebbe ricevere una parte del finanziamento pubblico che il Movimento non intende accettare. E Confapri, rivelano fonti vicine alla trattativa, si candida a gestire il tesoretto da destinare agli imprenditori.

Ma scusi Casaleggio non è che avete fatto in modo che i soldi dei rimborsi o quelli delle restituzioni delle diarie che vengono messe da parte per le PMI vadano alle imprese dei suoi amici ? Non voglio crederlo.

Però lo stesso Artom all’Huffington post ha dichiarato che con lei Casaleggio: “Ci vediamo più o meno una volta al mese”. Cavolo possibile che lo incontra più volte di quanto incontra i suoi stessi parlamentari ? E cosa avrete mai da dirvi se tanto tutte le decisioni del Movimento si prendono in rete secondo la regola del “uno vale uno” ?

http://www.huffingtonpost.it/2013/11/22/beppe-grillo-gianroberto-casaleggio-think-tank-group-sciopero-fiscale_n_4324230.html

A questo punto non vorrei mettere a nessuno la pulce nell’orecchio ne tirare in ballo personaggi che voi avete definito poco attendibili però mi ricordo che ad Agorà Fabrizio Bocchino l’ex portavoce del MoVimento 5 Stelle «sfiduciato» fece la seguente dichiarazione che al momento sembrava delirante ma che alla luce di quanto abbiamo visto andrebbe forse valutata sotto una luce diversa:

“Questo fondo (per le piccole e media imprese dove vengono depositati i contributi dei parlamentari del M5S, ndr) non aiuta le imprese in difficoltà, ma aiuta le imprese che non sono in difficoltà, perché c’è una commissione che decide e valuta il grado di affidabilità delle imprese. In questa commissione ci sono le imprese in cui è coinvolto Casaleggio, peraltro si apre la possibilità di un conflitto di interesse”.

Bocchino nell’intervista ad Agorà cita proprio la Confapri a cui andrebbero i soldi.

https://www.youtube.com/watch?v=AsSocJJ89SE#t=10

E’ una frase delirante di un espulso arrabbiato come lei ha dichiarato o è proprio uno dei motivi per cui questo ragazzo è stato sfiduciato ? Non è che ficcava troppo il naso in cose che “non gli dovevano riguardare”? come testimoniato dalla sua dichiarazione durante la trasmissione Rai quando ha fatto presente che “nei mesi scorsi a questo proposito abbiamo aperto un dibattito interno”.

Io le ripeto, Colomban è una brava persona e quello che sta costruendo è una sorta di nuova Confindustria che troverà sicuramente il favore dei grandi imprenditori e dei grandi gruppi capitalisti infatti come faceva notare l’Huffington post “tra le proposte, figurano un convinto sostegno “all’ammodernamento delle infrastrutture viarie, ferroviarie, aeree, marittime e logistica moderna con parcheggi e snodi scambiatori (gomma, treno, bus, aereo)”, alla necessità del pareggio di bilancio, ma soprattutto ad un piano di “investimenti e le gestioni private in concessione nel settore pubblico, che, fatti salvi alcuni servizi essenziali, dovranno andare in gara ogni 5-10 anni”. Temi assolutamente non in sintonia con la sensibilità grillina. Anche Letta e Renzi sono brave persone però lei non c’ha mai voluto avere a che fare perché rappresentavano dei sistemi che favoriscono i grandi capitali e le peggiori elite finanziarie che non fanno gli interessi dei meno abbienti a cui invece voi fate appello.

Può chiarire la sua posizione a riguardo ? Non si dimentichi che chi ha grossi interessi soprattutto all’estero vede in malo modo un ritorno alla lira. Non è che questo abbia influenzato la scelta del Movimento di tenere una posizione ambigua sulla questione euro ?

Ma poi Aspen, Ambrosetti ma le pare che lei può avere parlamentari che fanno interventi contro il Bilderberg e poi avere rapporti così privilegiati e diretti con associazione che fanno capo ai medesimi fondatori e finanziatori. Così mi viene il dubbio che il fatto che il gruppo comunicazione del Cinquestelle non abbia mai appoggiato le mie denunce a riguardo sia dovuto al fatto che lei in realtà non è così contrario agli obiettivi e agli scopi di questi gruppi come fa credere ala sua base. Mi sbaglio ? sto facendo illazioni ? allora è meglio che mi fermo subito non vorrei che i suoi seguaci mi dessero del venduto, del complottista o del massone. Anche se io credo che aldilà degli slogan populisti suggeriti da esperti di marketing, delle invettive contro la casta che non toccano però mai la casta vera, e dei proclami sensazionalistici del “tolgo ai ricchi per dare ai poveri”, la base stessa del Movimento 5 Stelle dovrebbe aprire gli occhi su alcune dinamiche prima che sia troppo tardi.

Mi fermo qui. Lasciamoci con la cronaca di fatti documentati e ai posteri l’ardua sentenza.

Con stima,

Francesco Amodeo

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