Oggetto: DIPENDENTI EUROTEC VITTIME DI SPECULAZIONE AZIENDALE ? TIMORI DEI DIPENDENTI..!
Alla luce di quanto sta accadendo alla cartiera EUROTEC di Fabbriche di Vallico, viene legittimo pensare che il "progetto aziendale" propinato in fase di passaggio di proprietà dalla multinazionale tedesca WEPA, tra i maggiori produttori europei di tissue, e la "neonata" Eurotec srl, non avesse altro vero obbiettivo che lo smantellamento dello stabilimento con conseguente vendita dei macchinari a qualche nascente economia straniera. Sarebbe il tipico esempio di esportazione italianità all'estero per puro fine speculativo ai danni di molte famiglie italiane! Il dubbio legittimo nasce da alcuni fatti inequivocabili.. Durante la fase di vendita, si erano affacciate alla porta di WEPA per trattare l'acquisto altre aziende del settore, ma la scelta di cedere lo stabilimento con i suoi operai ai signori Renzo Picchi, Roberto Stenta e Luca Pazzaglia, fu giustificata dall' A.D. di Wepa Lucca dott. Bernard Gross, dal fatto che il signor Picchi fosse un amico molto stretto della famiglia Krengel proprietaria della multinazionale Wepa e che il suo progetto industriale fosse il migliore e il più affidabile per una attività che potesse guardare al futuro dello stabilimento e dei propri dipendenti. Durante la fase di presentazione, dinnanzi ai suoi futuri dipendenti il signor Picchi disse che l'attività produttiva avrebbe avuto il totale sostegno della neonata Eurotec e che qualora ci fossero stati eventi di mercato che avessero messo a rischio la produzione delle bobine madri ci sarebbe stato in alternativa un progetto di creazione di una cartotecnica, a garanzia totale dei posti di lavoro. Detto questo la cartiera nei mesi di Aprile 2014 iniziò a produrre bobine di tissue, già dopo due mesi di attività non c'erano più nemmeno i fondi per l'acquisizione delle materie prime indispensabili per la produzione della carta, quali cellulose ecc… . Oltre a questo fatto già di per se grave.. sin dall'inizio la proprietà non ha mai voluto avvalersi della professionalità dei dipendenti e dei responsabili di produzione che da molti anno prestavano servizio nello stabilimento con risultati più che ottimi, ma ha sempre cercato di imporre delle regole che agli operai apparivano di improbabile applicazione e che poco avevano a che fare con l'esperienza maturata negli anni di lavoro della cartiera.
La cosa che poi fa pensare… è che per rilevare e rilanciare lo stabilimento, e per creare quel tanto decantato e affidabile progetto che avrebbe messo al sicuro molte famiglie, furono stanziati soltanto pochi spiccioli.. 1 milione di Euro. Di questo milione di Euro, 750 mila servirono per l'acquisto dello stabilimento, circa 100.000 per l'inutile abbellimento della cartiera, quasi come se dovesse essere più bella agli occhi del visitatore che produttiva, e 150.000 rimanevano per pagare operai, comprare materie prime, pagare corrente ecc… . Cifra gravemente irrisoria, in considerazione del fatto che la cartiera avrebbe avuto di spese vive circa 1,5 milioni di euro al mese. Ci vogliano scusare coloro i quali sono tirati in causa ma credo che il dubbio sia più che legittimo proprio alla luce dei numeri che sono inequivocabili.. e anche dal fatto che sin dai primi giorni di attività le voci che gli operai sentivano "in giro" erano poco rassicuranti.
Saremmo lieti di essere smentiti da Eurotec e pronti a chiedere scusa per le nostre legittime paure, qualora l'azienda riprenda la propria operatività in maniera seria e affidabile o se con una mano sulla coscienza la proprietà sia adopererà per cedere ad altri lo stabilimento senza voler smontare la macchina continua che da mangiare a molte famiglie della Mediavalle.
LETTERA ANONIMA.
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