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mercoledì 12 aprile 2017

I grandi ritratti della Specola Papiriana: Maurizio Verona



Maurizio Verona. Chi era costui?

In epoca precedente al maggio 2014, in molti sarebbero stati messi in difficoltà da questa semplice domanda.
Infatti Maurizio Verona, il moderno Carneade, pur dando splendida prova di fedelissimo vice di Michele Silicani - sindaco di Stazzema per dieci anni - è sostanzialmente cresciuto all'ombra di questi.
Prima di quella data, ben pochi episodi hanno rotto il grigiore di una vita politica oscurata dalla roboante, ingombrante e un tantino logorroica figura di Silicani. 
Pochi ricorderanno che nel dicembre 2009 Maurizio Verona ha partecipato alle primarie in occasione delle elezioni regionali che si sono tenute l'anno successivo, superato da Marco Remaschi e Giovanni Ardelio Pellegrinotti.
Nonostante il flop, Verona è stato comunque inserito nella lista provinciale del Partito Democratico-Riformisti Italiani. 
A Stazzema la lista ha incassato 460 voti, vale a dire il 36% dei voti validamente espressi. Per il moderno Carneade la via che porta da Retignano a Firenze si è rivelata molto più impegnativa del Mortirolo. 
Meglio limitarsi ad amministrare in casa propria, dove Maurizio Verona qualche soddisfazione è riuscito a conquistarla.
Nel gennaio 2009 diventa Presidente dell'Unione dei Comuni e nel maggio 2014 diventa sindaco stravincendo le elezioni amministrative a Stazzema. Il consenso è stratosferico: 80,43% dei volti validamente espressi. Numeri che oggi vengono registrati solo nella Corea del Nord.
A fine 2016 Verona viene eletto per la seconda volta Presidente dell'Unione dei Comuni, succedendo ad Alessandro del Dotto, attuale sindaco uscente di Camaiore.
Con la gloria arrivano però anche i grattacapi.
Il primo di questi riguarda proprio l'Unione dei Comuni della Versilia, ente che ha ereditato dall'ex Comunità Montana progetti come, ad esempio, il fondamentale Centro di Onoterapia, presente nel Piano di Sviluppo socio-economico 2006-2010.
Al di là della magniloquenza che caratterizza ogni carozzone che si rispetti, l'Unione dei Comuni appare ormai un ente politicamente e soprattutto finanziariamente moribondo,
Dobbiamo riconoscere che sarebbe stato umanamente impossibile per Verona cambiare il destino di questo treno che corre su un binario morto, soprattutto con un Massimo Mallegni alle calcagna che minaccia di sferrare il colpo di grazia, facendo uscire il Comune di Pietrasanta dall'Unione.
Per il momento Verona è riuscito a gestire la situazione, anche se viene il sospetto che gli sia stata passata una patata bollente che altri non hanno voluto.
 
In casa propria le cose non vanno meglio per il sindaco di Stazzema.
Nell'aprile 2016 l'assessore Marco Viviani si dimette polemicamente. Corre voce che il malumore che anima l'ex assessore abbia multiformi cause, della quali le concessioni per l'escavazione della pietra e del marmo avrebbero avuto un peso determinante. Come conseguenza di quelle dimissioni, il consigliere di opposizione Lorenzoni - candidato sindaco per la lista "Luce a Stazzema" - definisce Verona «un'anatra zoppa».
Nell'estate dello stesso anno, Maurizio Verona fa definitivamente marcia indietro sul pirogassificatore di Col del Cavallo. La diffusa protesta tra la popolazione non ha lasciato possibilità alcuna: il pirogassificatore non si farà.
A marzo 2017 il Comune di Stazzema è soccombente nei confronti della titolare di alcune concessioni cimiteriali, come lo era stato a gennaio 2016 dinanzi al Giudice di Pace di Lucca. L'idea balzana di voler cancellare le concessioni cimiteriali "in perpetuo" ha letteralmente fatto rigirare i morti nelle tombe. Molti stazzemesi hanno impugnato quella disposizione trascinando il Comune in tribunale, ed il Comune pare stia perdendo causa dietro causa poiché i giudici danno ragione agli stazzemesi.
 
Questa "rivolta delle tombe" ci induce a sospettare che Maurizio Verona cominci ad essere indigesto perfino ai morti. Figuriamoci quindi ai vivi.
E infatti il moderno Carneade è risultato indigesto a Stefano Varia, amministratore di Varia Versilia Ambiente Srl, società che all'inizio del 2016 si era regolarmente aggiudicata il bando pubblico per la concessione dell'area di Col del Cavallo.
L'amministrazione stazzemese a suo tempo aveva giudicato la produzione elettrica derivante dal costruendo pirogassificatore come «energia pulita che si ottiene dalla biomassa ricavata dalla nostra zona e quindi, dal mantenimento dei nostri boschi in condizioni ottimali che ne garantiranno anche la sicurezza».
 
Il signor Varia evidentemente non ha compreso perfettamente le ragioni della retromarcia di Verona e pertanto ha presentato ricorso al TAR, con annessa domanda di risarcimento danni per un importo pari a 5 milioni di euro. Se Varia vincerà la causa, saranno davvero dolori per un Comune come quello di Stazzema, i cui bilanci non possono davvero essere definiti floridi.
A proposito di conti da risanare, nel 2016 il nostro moderno Carneade ha deciso che il Museo della Resistenza di Sant'Anna di Stazzema non poteva più avere l'ingresso libero, ed ha quindi imposto un biglietto di un euro a persona. Una cifra che appare persino offensiva nella sua pochezza, e certamente inoppurtuna per quel luogo così sacro per tutti i versiliesi. Noi ci limitiamo a ricordare, ad esempio, che lo Yad Vashem - il museo della Shoà di Gerusalemme che raccoglie tutta la documentazione e la memoria storica sull'Olocausto - ha ingresso libero.

Per quanto detto sopra, nutriamo il fondato sospetto che Maurizio Verona covi una profonda vocazione per il masochismo politico. Come ulteriore prova abbiamo il suo appoggio alla candidatura di Andrea Orlando alla segreteria nazionale del PD. Vale appena il caso di ricordare che i sedici circoli versiliesi del PD hanno incoronato Renzi con ben il 72% dei voti, cioè il 4% in più della media nazionale. Orlando si è dovuto accontentare del 22,54%.
Ci appare invece molto più sensata la scelta di Verona di non seguire il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi nel suo improbabile "New Deal socialista" e di lasciare quindi alla senatrice Granaiola l'ingrato compito di brandire la falce e il martello.    

Infine vogliamo segnalare l'ultimo schiaffo, arrivato pochi giorni fa dal Ministro degli esteri Alfano, che ha snobbato - non molto elegantemente ad onor del vero - l'invito del moderno Carneade a far visita al Parco Nazionale della Pace di Sant'Anna in occasione del G7 a Lucca.
Il Ministro Alfano poi ci ha ripensato, cosa che tutti noi abbiamo apprezzato.

All'inizio del 2015, il direttore d'orchestra Marco Balderi, annuncia d'aver scoperto un'opera lirica sconosciuta, composta dal poliedrico artista di Farnocchia Roberto Cipriani nell'800. L'opera - probabilmente di genere "buffo" - si intitola ABC. 
Paradossalmente sembra alludere a quell'ABC della politica del quale il nostro Verona pare difettare. Ma in questo caso non c'è davvero niente di buffo. 
 
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SPECOLA PAPIRIANA
Analisi politica Versilia
Castello di Solaio, Pietrasanta (LU)


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