SERAVEZZA - Come annunciato dalla stampa, sono in arrivo 36 nuovi "profughi" nel Comune di Seravezza. Usiamo controvoglia la parola "profughi", ma siamo costretti a farlo perché paradossalmente la legge ci vieta di chiamare le cose con il loro vero nome.
La Lega Nord di Seravezza esprime la propria contrarietà a questo nuovo sopruso ai danni dei cittadini del Comune di Seravezza.
Oramai anche i sassi hanno capito che dietro a queste operazioni non c'è nulla di umanitario: è solo business. Il businness dell'accoglienza fa arricchire quelle congreghe che hanno creato e stanno sfruttando questa nuova tratta degli schiavi.
Il tutto coi soldi degli italiani i quali vengono invece bistrattati dallo Stato quando sono nel momento del bisogno.
Chi può e vuole fare opere caritatevoli le faccia pure, ma coi soldi suoi.
Chiediamo che il nostro Comune di Seravezza venga trattato al pari del Comune di Capalbio - nota località vacanziera dell'aristocrazia PD - dove i "profughi" non sono ammessi.
Francesco Speroni - Lega Nord Seravezza
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