EDITORIALE :
Come ogni anno siamo a celebrare l'autodeterminazione femminile, nella giornata mondiale contro la violenza di genere il 25 novembre. Purtroppo, quando si ricorre a "dedicare"una giornata a una tematica, significa che questa non è risolta. Nello specifico caso e con profondo rammarico, nonostante le lotte femministe e l'evoluzione della Società occidentale, la condizione femminile, pur molto diversa oggi da pochi decenni orsono, subisce una continua necessità di tutela. Infatti, se pur non sia preclusa l'uguaglianza di "opportunità e possibilità, si è dovuto legiferare per garantire il rispetto delle cosiddette "quote rosa" ad ogni livello.Personalmente ho la tendenza a superare le problematiche di genere, nel pieno rispetto dell'alterità e per coerenza non festeggio l'otto marzo che ritengo un lutto e non una festa, ma come tutte le donne impegnate su molti fronti vivo inevitabilmente dei conflitti tra i vari ambiti della mia vita, dalla famiglia al lavoro alla politica, che se diventano inconciliabili tra loro impongono scelte complicate. E' da questo punto che cerco di dare, appoggio e solidarietà alle donne maltrattate, vessate e assassinate, è da questo punto che chiedo pene certe per chi si macchia di questi reati , auspicando soprattutto pene più restrittive ed efficaci contro lo stalking a tutti i livelli, prima che diventi femminicidio, quando non è istigazione al suicidio. Per questo trovo un limite nelle celebrazioni mondiali di questo necessario impegno, che non può neppure essere condiviso da tutte le donne del mondo, che a certe latitudini sono talmente prive di diritti da non essere neanche in possesso di un'identità, così, ogni giorno, ogni ora ogni minuto del nostro tempo devono essere indirizzati a superare ogni condizione, violenza e sopraffazione. Maria D. Pacchini - LEGA NORD VERSILIA
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