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sabato 19 novembre 2016

ASTRONEWS 19/11: La newsletter di Media INAF






Ecco gli ultimi articoli pubblicati su MEDIA INAF

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NATURE INDEX 2016 COLLABORATIONS
La rivista scientifica Nature ha annunciato la classifica delle 100 migliori
istituzioni scientifiche al mondo per quanto riguarda le collaborazioni
internazionali e la produzione scientifica, nella quale l'Istituto nazionale
di astrofisica si colloca al secondo posto assoluto
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A 8 MILIARDI DI ANNI LUCE È COME SULLA TERRA
Uno studio pubblicato su MNRAS, condotto con osservazioni spettroscopiche
e firmato dai ricercatori della Swinburne University of Technology e dell'Università
di Cambridge, conferma la costanza della forza elettromagnetica
anche in galassie remote
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ATTRAVERSA IL CRATERE DI REMBRANDT
Un canyon che sulla Terra non avrebbe confronti è stato individuato
dalla sonda Messenger della Nasa sulla superficie di Mercurio. La
scoperta, descritta su Geophysical Research Letters, è importante
per ricostruire il passato geologico del pianeta
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DALLE CANARIE A GJ 536 B CON HARPS-N
Il suo breve periodo orbitale potrebbe essere utile ai ricercatori per
futuri studi sull'atmosfera e sull'attività biologica. La scoperta grazie
allo spettrografo di alta precisione installato al Telescopio nazionale
Galileo dell'INAF a La Palma, nelle isole Canarie. Il commento di
Emilio Molinari e Laura Affer, entrambi dell'Istituto nazionale di astrofisica
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CHURY ON THE ROCKS
Lo strumento VIRTIS a bordo della sonda Rosetta osserva la presenza di
ghiaccio di anidride carbonica sulla superficie della cometa
67P/Churyumov-Gerasimenko. Le misure guidate ed elaborate da ricercatori
dell'Istituto Nazionale di Astrofisica hanno mostrato la rapida sublimazione del
ghiaccio causata dal riscaldamento solare, permettendo di stimarne l'erosione
dello strato superficiale. Questa è la prima volta che si osserva ghiaccio di
anidride carbonica su un nucleo cometario
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AIUTA A MAPPARE IL CAMPO MAGNETICO COSMICO
Si chiama FRB 150807 ed è il Fast Radio Burst più luminoso di sempre.
Lo studio effettuato da un team internazionale di ricercatori, pubblicato
oggi sulla rivista Science, mostra che grazie al suo bagliore è stato
possibile misurare con precisione il materiale interstellare che ha
attraversato fino ad arrivare a noi. Il commento di Andrea Possenti dell'INAF
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NEANCHE IL SOLE È COSÌ PERFETTO
Si chiama Kepler 11145123 ed è l'oggetto naturale più sferico mai osservato
nell'Universo. Si trova a 5000 anni luce di distanza dalla Terra, e la sua
sfericità è stata misurata con la tecnica dell'astrosismologia
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SI RAFFORZA L'IPOTESI DELL'OCEANO SOTTERRANEO
Escono oggi su Nature due studi che suggeriscono come gli assi del pianeta
nano si siano riorientati, nel corso del tempo, a seguito di un'alterazione
delle interazioni mareali fra Plutone e Caronte dovuta all'accumulo di ghiacci
volatili nel bacino di Sputnik Planitia
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SCOPERTA DA ASTRONOMI ITALIANI
L'ingordo bruco costituito da una pulsar in raggi X in rapidissima
rotazione si sta probabilmente trasformando nella farfalla di una
pulsar al millisecondo in onde radio. Questa l'opinione di Alessandro
Papitto dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, membro del gruppo di
ricerca europeo a guida italiana che ha scoperto una rarissima stella
di neutroni in rapidissima rotazione, attiva da ben sei mesi in raggi X
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NANA BRUNA BRACCATA DA DUE TELESCOPI SPAZIALI
Si chiama OGLE-2015-BLG-1319 la nana bruna scoperta grazie al lavoro
di squadra dei telescopi NASA Swift e Spitzer. Prima combinata spaziale
per osservare un evento di microlensing. Con una massa compresa fra le
30 e le 65 masse gioviane, potrebbe essere la prima stella a orbitare
nel "deserto" delle nane brune
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MISTERIOSA ACCELERAZIONE AD ALTA QUOTA
Grazie alla missione spaziale Themis, la NASA ha trovato una manciata
di elettroni altamente energetici e veloci nella risacca del vento solare
che s'infrange sul campo magnetico terrestre. Il fatto nuovo è che l'accelerazione
a velocità prossima a quella della luce è avvenuta in loco, secondo un
meccanismo ancora non chiarito che sfrutta l'attività elettromagnetica
su piccola scala
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IL LAVORO SU NATURE PHYSICS
Le stelle di grande massa sembrano condividere gli stessi processi di
formazione di quelle più piccole, ma nelle prime fasi della loro evoluzione
mostrano intensità delle esplosioni che avvengono sulle loro superfici
assai più elevate. Questi i risultati di uno studio guidato da un
ricercatore italiano e a cui hanno partecipato alcuni colleghi dell'INAF
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IL CONSIGLIO DELL'ESPERTO
Intervista a Matteo Dunchi, astrofotografo e astrofilo. Tutte le istruzioni
necessarie per fare un ritratto mozzafiato a questa Luna gigante. Le
regole sono quelle base della fotografia notturna, ma meglio fare
affidamento su una fotocamera evoluta. E ricordate: la Luna si
muove nel cielo, non esagerate con l'esposizione
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LO RIVELA L'ANALISI DELLE METEORITI
Uno studio pubblicato su Nature Communications, guidato dall'
Università di Stirling (UK), evidenzia, mettendo a confronto
meteoriti marziane e terrestri, la lentezza dei processi che portano
alla formazione di ruggine sul Pianeta rosso, che risulta dunque
molto più arido di qualunque regione secca sulla Terra
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NESSUNA CERTEZZA SU COSA L'ABBIA PRODOTTA
Osservata per la prima volta un'emissione gamma in corrispondenza
di un Fast Radio Burst. Giancarlo Ghirlanda (Inaf): «Una scoperta
strabiliante, perché implica che queste sorgenti emetterebbero in banda
gamma dieci miliardi di volte l'energia emessa in banda radio»


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