Questa mattina, 15 febbraio, si è svolto il direttivo dei delegati della Fiom Cgil provinciale di Lucca, per l'occasione convocato a Seravezza per sottolineare l'importanza della vertenza ex Cerpelli Finder Pompe e per testimoniare la solidarietà dell'intero gruppo dirigente del sindacato metalmeccanico nei confronti dei trenta dipendenti in mobilità. All'incontro, oltre al segretario provinciale Mauro Rossi, ha partecipato anche il segretario della Fiom Toscana Massimo Braccini.
I delegati al gran completo si sono poi traferiti proprio all'ex Cerpelli per un pranzo sociale nel cortile della fabbrica che, dopo oltre cento anni di storia, oggi rischia seriamente la chiusura.
A seguire si è svolta l'assemblea programmata, durante la quale è stato fatto il punto della situazione, alla vigilia di un nuovo incontro con la dirigenza di Finder Pompe, in programma domattina alle 10 presso l'Associazione Industriali a Lucca.
Dopo l'introduzione dei delegati della Rsu c'è stato il saluto del presidente del direttivo Lamberto Pocai, ex segretario generale, che ha ricordato la storia sindacale vissuta dalla storica azienda e ha rimarcato il fatto che le difficoltà odierne sono dovute "al mercato finanziario globale", accompagnato "dall'incapacità del Governo di porre limiti precisi entro i quali attuare il mandato costituzionale dettato dall'articolo 41 sulla libertà d'impresa che, dice la Costituzione, non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana".
Nicola Riva della Fiom Versilia, che più da vicino sta seguendo la vertenza, ha esortato i delegati delle altre aziende a comprendere come la battaglia della ex Cerpelli debba essere più che mai una battaglia comune, in nome di quella solidarietà fra i lavoratori che sta alla base del sindacato. Oltre alla trattativa con l'azienda e i tavoli istituzionali, la Fiom sta tentando di capire se esistono margini per continuare un'attività produttiva a Querceta e, al tempo stesso, non esclude nessuna forma di rivendicazione e di lotta al fine di scongiurare la chiusura dell'azienda.
"La partita sarà lunga almeno quanto stabilisce la procedura di licenziamento collettivo, ovvero 45 più 30 giorni – ha detto Riva – ed è complicata perché si sta parlando di una multinazionale – la Dover Corporation di cui Finder Pompe fa parte, ndr – che fa 7 miliardi di dollari di fatturato annuo e ha 26 mila addetti e per la quale quindi 30 dipendenti a Querceta probabilmente non contano nulla".
Però il sito versiliese ha un fatturato pro capite, per ciascun addetto, circa il 20% superiore rispetto a quello di Merate, più grande e più moderno e a Querceta è stato possibile realizzare una grande varietà di prodotti per i settori più diversi. "Per questo risultato, senza nulla togliere ai colleghi lombardi - ha sottolineato Riva - bisogna ringraziare la bravura e il senso di responsabilità dei lavoratori Cerpelli, che hanno accettato la flessibilità, il sabato lavorativo etc, ma che però oggi si vedono ripagati così, con un annuncio improvviso di cessazione dell'attività".
"A Merate gli investimenti promessi sono invece stati bloccati – ha continuato Riva - e secondo Il Sole 24 Ore - in un articolo apparso il 14 febbraio, ndr - nello stabilimento lecchese i dipendenti sarebbero 110 mentre a noi risultano 151 effettivi. Sarà un errore o un auspicio per il futuro?".
Massimo Braccini, segretario regionale della Fiom, ha ribadito la critica rivolta alla politica nazionale perché "se le multinazionali si comportano in questo modo è grazie alle leggi fatte in questi anni che lo permettono" ma ha sottolineato anche "la debolezza della politica versiliese".
"Noi ci battiamo affinché l'azienda non chiuda e lo faremo fino al Ministero dello Sviluppo Economico", ha concluso.
Presenti all'assemblea anche il vicesindaco di Seravezza Valter Bacci e l'assessora all'urbanistica Valentina Salvatori che ha preso la parola per portare ancora una volta la solidarietà dell'amministrazione locale. "Anche noi ci sentiamo soli in questa battaglia al fianco dei lavoratori – ha detto Salvatori – soli rispetto ad una politica e ad istituzioni ben più importanti di quelle comunali".
Daniela Francesconi
giornalista professionista
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