Il caso”fusioni”che ha tanto
infuocato nelle settimane passate,e che stà ancora muovendo gli
animi della gente,ha superato secondo me la questione si,no,meglio la
fusione a 4.Il punto vero che ha indignato tutti,tranne quelli del PD
che ormai è senza vergogna,è il raggiramento delle più
fondamentali regole democratiche.
Finora le regole delle fusioni in
Toscana erano chiare:si proponevano nei consigli comunali dei comuni
che si volevano fondere,a quel punto si andava al referendum.Se in
ogni comune interpellato vinceva il sì,il consiglio regionale
procedeva all'accorpamento.Ma se anche in uno dei due comuni vinceva
il no,allora la fusione non si faceva.Vero che il referendum era solo
consultivo,ma finora la regione aveva rispettato l'esito.
Con Cutigliano-Abetone si è
deciso diversamente,oltretutto a partita già giocata.In pratica si
giustifica la procedura alla fusione in questo modo:si considera i
voti dei due comuni come”corpo unico”e se i voti sono si per la
maggioranza dei 2/3 si procede all'accorpamento dei comuni.
A parte che il sistema è ideato
per avvantaggiare il si in maniera sproporzionale rispetto al
no,considerare i voti,di due comuni, un unico blocco proprio in una
consultazione dove si chiede se vogliono mettersi insieme,è
quantomeno ironico,se non stupido.
Stupido naturalmente se si
risponde a delle logiche di intelligenza e democrazia,non se si cerca
di far passare per consultazioni popolari di decisioni già prese da
pochi.
Premetto che sono favorevole alle
fusioni dei
piccoli comuni.In
quanto rendono possibile un’ottimizzazione delle ormai scarse
risorse, sia economiche che umane inoltre, unendo territori
morfologicamente e culturalmente simili, è possibile procedere ad
elaborare un progetto amministrativo di sviluppo e valorizzazione
complessivo delle aree interessate.
Il
percorso però
deve essere
scelto dai cittadini con una consultazione referendaria, anticipata
da una sessione informativa capillare e plurale e che poi sia
rispettato, il risultato del voto.
Cosa
che invece non è certo possibile con le unioni dei comuni,dove nei
casi(come quello della montagna pistoiese)dove non funziona,i costi
aumentano notevolmente,mentre dove funzionano solo l'anticamera della
fusione.
Ricordo
inoltre che le Unioni sono antidemocratiche in quanto non elettive e
che sono terze rispetto ai cittadini.Non c'è verso per esempio
nell'unione dei comuni dell'appennino pistoiese per il cittadino di
notificare atti direttamente all'unione.Anche i difensori”a spada
tratto”di questo ente inutile sono per lo più piccoli partiti,che
possono piazzare consiglieri eletti con una manciata di voti a
decidere del destino di undicimila persone.
Il
problema è che pur appoggiando le fusioni,il sistema antidemocratico
di valutazione dei risultati non mi piace.All'assemblea
che ha tenuto il PD sabato 6,nascosta(malamente)da pubblica,gli
onorevoli e i consiglieri regionali invitati,tutti rigorosamente
Pdini(l'unico non invitato dall'Amministrazione,il consigliere
regionale M5S Bianchi era stato invitato dal meetup locale),hanno
detto che in primis sono state le amministrazioni locali a proporre e
dare il beneplacito alla fusione.Peccato che nessuna
delle amministazioni della montagna aveva questo tipo di fusione nel
programma elettorale.San
Marcello e Piteglio avevano quella a 4,mentre Abetone e Cutigliano
non ne avevano,quindi nessuna delle amministrazioni era stata eletta
per le due fusioni a due.
Le
due fusioni tra Abetone-Cutigliano e San Marcello-Piteglio,sono solo
un escamotage del Partito Dominante (PD) per salvare la faccia, in
quanto tale Partito dopo aver inizialmente lanciato e cavalcato, il
progetto del “Comune Unico della Montagna Pistoiese” ha
miseramente fallito e giustificando adducendo il fatto
all’indisponibilità di Abetone a procedere (!!!). In realtà sono
state le solite divisioni e litigiosità interne che ormai lo
governano e che si riversano inevitabilmente sulla vita dei
cittadini.
Con
le fusioni a due non cambierà niente perché la fusione
Abetone-Cutigliano in quanto il nuovo comunenon raggiungerà i
requisiti minimi (3000 abitanti) per non associare le funzioni con
altri comuni.Inoltre la fusione servirà solo a coprire i debiti del
Comune di Cutigliano e far fare bella figura al Sindaco in trasferta
e magari garantirgli un posto meno “decentrato”.
Nel
caso dei comuni di San Marcello e Piteglio, il primo non ha nessuna
necessità, ne di fondersi ne obblighi di associare le funzioni,
visti gli abitanti (più di 6000), si tratterebbe solo di una
solidarietà nei confronti del Comune di Piteglio, abbandonato dagli
altri Comuni e dalla politica che li guida, probabilmente perché
considerato non abbastanza dotato.
L'unica
fusione realmente utile e fondamentale per la montagna, è quella
dei 4 comuni San Marcello Piteglio-Cutigliano- Abetone.E i miei
sforzi procederanno sia come cittadino,come blogger e come attivista
del meetup montagna a 5 stelle andranno in quel senso.Anche perché
in questo momento l'unione dei comuni stà dividendo ancora di più
la montagna,facendo costare molto di più le funzioni associate,di
quanto non farebbero addirittura i singoli comuni,che però dato il
numero degli abitanti non possono fare a meno di farlo.
In
questo momento è difficoltoso parlare alla gente di fusione per vari
motivi.C'è scarsa informazione e molta confusione,nonostante il
comitato per il comune unico abbia detto di averla fatta,ma non mi
meraviglia,essendo quasi tutti di derivazione Pdina,hanno una visione
dell'”informazione”tutta loro.
Con
l'antidemocraticità dimostrata con Abetone e Cutigliano,c'è
nell'aria un ennesima dimostrazione strumentalizzazione e la
dissacrazione, a spese dei cittadini, di un mezzo di democrazia
diretta quale il referendum,da parte delle istituzioni.Non che da un
partito che ha disatteso il referendum nazionale sul finanziamento
pubblico ai partiti,quello sull'acqua pubblica o più recentemente
proprio in toscana,quello sulla sanità(dove se sono studiate di
sottoterra per non farlo),non c'è da aspettarsi molto.Tutto questo
ha creato sfiducia nella gente,allontanandola ancora più dalle
istituzioni.
La
sfiducia nei promotori della fusione,che non suscitano fiducia nella
gente,della serie”se quelli lì dicono di sì,io voto no!”.Senza
contare che alcuni membri fondatori del comitato per il comune
unico,come il sindaco di Piteglio Marmo,hanno fatto voltafaccia
per”disciplina di partito”.O altri che accettano anche le due
fusione,anche forzate,per un presunto bene della montagna.
In
tutto questo non c'è molta speranza per far passare un idea buona
come le fusioni.E come convinto sostenitore della democrazia
diretta,non posso permettere che si calpesti il suo primo
strumento,che è il referendum.E una volta che c'è stato,dopo una
partita anche dura,ma rispettosa delle regole si accetta il
risultato.Anche in questo caso mi batterò perché sia rispettato il
voto degli Abetonesi nel pieno principio”non mi piace quello che
dici,ma darei la vita perché lo dicessi”.Altrettanto vero che se
alla fine venisse rispettato(cosa che dubito accadrà) ripartirò
perché si faccia la fusione a 4 ovviamente dopo consultazione
democratica.
Purtroppo
visto che la regione ha già deciso,è praticamente sicuro che si
farà San Marcello-Piteglio e Abetone-Cutigliano.All'Abetone e
Cutigliano dopo che mi hanno riferito degli ultimi consigli
comunali,dove nel comune di Zeno Colò la minoranza ha firmato un
documento,dal sapore di inciucio con la maggioranza,mentre nel
secondo lo stesso presentato dalla minoranza è stato rifiutato,non
c'è molto da sperare.
Grazie
ancora al PD per aver inquinato e reso antidemocartica un idea buona
come la fusione.Ragazzi è più forte di loro rendere delinquenziale
tutto.
Distinti
Saluti.
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