SCHENGEN.......
TANTI MURI
Maggiore preoccupazione esiste in Italia e i giornali hanno titolato spesso sulla “sospensione” di Schengen praticata da diversi paesi europei, come Austria, Danimarca, Svezia e Slovenia. In realtà si è fatta spesso molta confusione su cosa significhi davvero sospendere Schengen. E si è parlato anche di abolizione: l’abolizione del trattato è però un processo particolarmente complesso che in pratica è quasi impossibile da realizzare. Secondo molti esperti, difficilmente il trattato verrà abolito, per abolirlo vi è la necessità che sia ratificato da tutti gli stati membri. Probabile che, nei prossimi mesi o forse nei prossimi anni, potrà essere modificato. Nonostante sia stata citata come possibilità da diversi politici italiani, l’abolizione del trattato danneggerebbe l’Italia e la Grecia senza fornire sostanzialmente alcun vantaggio, per il semplice motivo che gli arrivi della massa degli emigranti, non troverebbero libera l'uscita dai confini nazionali, penalizzando ancora di più il nostro territorio.
Sembra che negli ultimi quarant'anni, i trattati europei siano stati recepiti con leggerezza dai nostri politici senza considerare, il dopo di decisioni catastrofiche e sembra che questo atteggiamento sussista ancora oggi. Nessuno è stato in grado di difendere il territorio, la sovranità, le industrie, il nostro avvenire sempre più grigio. L'Italia, costretta a dare, sfruttata da altre nazioni, spesso canzonata per il comportamento dei nostri politici, non riceverà niente in cambio.
L'Europa è in fallimento, l'Italia e la Grecia sono ormai sull'orlo del precipizio e con l'aiuto degli altri stati membri a sprofondare definitivamente. Ed ecco che ergono fili spinati e muri di ogni sorta in barba al trattato di Schengen. Il futuro? Una pagina grigia.
L'Italia vive in un clima di sudditanza invisibile imposto da un governo inesistente, di nome terza potenza mondiale per le sue riserve auree, ma di fatto non è considerata da nessun stato paritaria, sempre un gradino inferiore, spesso anche due gradini sotto, col menefreghismo totale.
Se l'Italia uscisse dall'Europa, popolo di santi e poeti, con la riappropriazione della sovranità popolare, in meno di un anno tornerebbe agli antichi splendori, ma non con gli attuali politici. Ci vogliono capacità e credibilità.
Solo con una nuova classe politica, L'Italia, potrà essere artefice del proprio destino.
Nessun commento:
Posta un commento