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venerdì 2 gennaio 2015

RACCONTO DI CHIARA FRANCESCHINI: L'Orso che amava la Luce.

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: "chiarafranceschini» Data: 02/gen/2015 15:04
Oggetto: L'Orso che amava la Luce
A: "Roberto Capitanfuturo" <capitan.futuro3000@gmail.com>
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L'orso Lumi era un animale particolare, sempre distratto. Camminava e pensava, pensava e camminava. Trotterellando sempre col naso all'insù ogni tanto, ovviamente, cadeva. Ma, da solo o in compagnia, pur rovinosi che fossero quei tonfi, si rialzava sempre. A forza di ruzzolare, i suoi sensi si erano per così dire "allertati": riusciva a schivare fronde e a saltare fossi ancorché non li avesse nemmeno visti! Aveva sempre la testa tra le nuvole, nel vero senso della parola però: una nube si era addirittura posata soffice su una parete della sua grotta e stava lì ad ammirarlo. Lumi era talmente tanto distratto che per tornare alla tana, ogni sera, doveva seguire la Luce affinché lo riconducesse a Casa. Le lucine infatti si arrampicavano pittoresche su per la montagna, come una lunga processione di fiaccole, fino alla caverna. Sulle pareti della tana, calda ed accogliente, vi erano dei graffiti che narravano storie di uomini, di animali e fatti della Vita. Raccontavano a Lumi anche ciò che in realtà non c'era disegnato, dato che l'orso aveva un grande dono: la fantasia. Ed era anche un animale fortunato perché aveva un buchetto nella volta della grotta, da cui poteva ammirare ciò che lui amava di più: la Luce delle stelle. L'orso aveva un segreto: egli produceva la Luce che dà vita ai colori! 
Raccoglieva Energia e impastandola con la Luce più e più volte, dalle sue zampe, nascevano scintille, riflessi, arcobaleni, giochi di luci. Lui creava pesci colorati che nuotavano nel cielo e fiori che sbocciavano nel mare. Era talmente bravo che egli stesso stentava a credere di esserne l'artefice! Ma produceva anche qualcosa di più magnifico delle sfavillio dei fuochi artificiali, o del tepore danzante nel camino, o dei riflessi di un prisma. Lui creava la Luce negli occhi delle persone. Quella Luce che fa brillare tutto il volto, che attira altra Luce ed insieme, brillano di Luce propria. 
Ogni sera, la Notte scendeva lieve e lo copriva col suo manto di stelle, avvolgendolo in un abbraccio sicuro. 
L'alba lo svegliava e lui riprendeva l'attività ogni giorno, mese dopo mese, anno dopo anno. E così fece per molti, moltissimi lustri.
Alla Fine la Notte, vedendo il suo grande Amore per la Luce, gli donò la sua Luce: le stelle. Ed il Cielo, commosso, gli regalò un pezzo di Firmamento. 
Nacque così la costellazione dell'Orso. 

Tutto avvenne nel "Settimo Giorno": ciò che può donare un Santo Riposo insieme a Santa Pazienza è inimmaginabile. 
Chiara Franceschini 

I RACCONTI DEL BLOG DI CAPITAN FUTURO.
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