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mercoledì 1 luglio 2015

Vergogne pratesi: la Rocca di Cerbaia è abbandonata a sé stessa” di Francesco Fedi

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"Vergogne pratesi: la Rocca di Cerbaia è abbandonata a sé stessa" di Francesco Fedi
 
Un articolo di Nicola Picconi su La Nazione di Prato di oggi (01/07/2015), ci rimanda all'annosa questione delle condizioni della Rocca di Cerbaia, in ValBisenzio. Si tratta, diciamo subito pre chi non lo sapesse, dell'antico Castello che fu dei Conti Alberti, menzionati anche da Dante Alighieri nella sua "Divina Commedia"..  Già il Poeta la rese famosa, menzionando una delle figlie discendenti della famiglia proprietaria della rocca, Cunizza Alberti, (Paradiso IX, 13-36).
Bellissima, con la sua posizione dominate tutta la valle, spicca su di uno sperone di roccia con quasi quattrocento metri di sulla più prossimo fondovalle. Dalla sua caduta, da secoli combatte con le forze della natura che ne causano la rovina.
La sua origine, pare risalire agli inizi del XII°secolo, benché la struttura che oggi vediamo, potrebbe sorgere anche su preesistenze ben più antiche. Sono di quel periodo infatti le notizia per cui gli Alberti, iniziarono la costruzione di un fortilizio per il controllo dell'antica strada detta "di Lombardia", e ciò con funzioni sia militari, che di residenza.
E' per quest'ultimo motivo che all'interno vi si scorgono ancora finiture e tocchi di ottima qualità.
Venduta ai Fiorentini nel 1361, questi vi insediarono una guarnigione militare permanente, rafforzandone le difese, mediante la costruzione di una seconda cinta muraria e altri manufatti e costruzioni.
Così La Rocca di Cerbaia ha assunto l'aspetto classico aspetto dei castelli-recinto medievali, dotati di un possente mastio al centro, contornato da ben due cerchie murarie circostanti. Tutto eseguito in pietra arenaria, tipica ed abbondante nella zona è ricca.
La porta d'ingresso inserita nella cortina sud, permette di accedere ai resti di un edificio chiamato 'Palazzo Nuovo', non distante dai resti di una cisterna, con copertura a botte, mentre esternamente alla seconda sono presenti anche  i ruderi della Chiesa detta "di S.Martino".
Il Mastio o Palazzo, è dotato di una torre centrale, del quale si possono ancora apprezzare le le brecce delle finestre e dell'ingresso delle parti adibite a residenza.
Tutto il complesso fu acquistato nel 1999 dal Comune di Cantagallo, anche con un contributo importante della Provincia di Prato. In questo modo, fu possibile dare corso a campagne di scavo  i cui risultati sono, ad esempio, l'avanzamento di ipotesi per cui che la collina sarebbe stata oggetto di un insediamento di capanne ben prima della costruzione della Rocca, come pure il rinvenimento dei resti di  un piccolo cimitero nel quale sono stati seppelliti solo bambini morti fra il 1000 ed il 1100. Dunque anche in quest'ultimo caso, antecedente all'avvento sul posto da parte degli Alberti…
Tutte notizie molto interessanti e che fanno della Rocca e di qual luogo un qualcosa di davvero affascinate e anche misterioso.. . In proposito, si pensi anche che le indagini archeologiche hanno permesso di ipotizzare l'uso di un gigantesco argano sollevatore in legno, che sarebbe stato usato per la costruzione del Palazzo, e che potrebbe trattarsi di un esempio davvero unico in Europa.
Sempre le stesse indagini hanno permesso rinvenire anche altri oggetti di fattezza più recenti, come dei piatti utilizzati da soldati che presidiarono il Castello intorno al XVI° secolo.
Tuttvia, tanto per cambiare, tutto questo splendore, terminati studi ed indagini, è abbandonato a sé stesso. Non c'è alcuna valorizzazione del sito. Tantomeno si ha notizia di progetti per esporre e rendere fruibili i risultati delle indagini. Tutte cose che , dopo che si è speso per acquistare il complesso ed eseguire il tutto, servirebbero per rendere la Rocca un luogo davvero avvincente ed attrattivo di turismo.
Così è accaduto che il Sig. Andrea Benvenuti, semplice lettore del quotidiano La Nazione, ha pensato di  riportare le impressioni di una sua recente visita: la percorrenza del sentiero che conduce alla Rocca è ostacolata dalla caduta di due porzioni delle mura del castello, rovi che minacciano di coprire  buona parte del fabbricato, il portale dell'ingresso parzialmente distrutto, interni in uno stato pietoso, pancali di legno messi da qualcuno per raggiungere il tratto coperto all'interno,  la mancanza di cartelli con indicazioni turistiche
 
Dunque non solo manca la valorizzazione, ma siamo anche ben lontani  non è riuscito neppure a metterlo in sicurezza.
Risibili le giustificazioni del Sindaco Guglielmo Bongiorno, uno che evidentemente pensa che i cittadini siano dei deficienti ai quali si può raccontare quello che si vuole: "…fino al 2013 abbiamo realizzato concerti e visite guidate che hanno garantito accessibilità e pulizia dei sentieri … ..All'inizio del 2014 poi, a causa di una frana causata dagli eventi atmosferici violenti, è ceduto un muro di contenimento delle cisterne, per il quale abbiamo in progetto interventi di sistemazione appena avremo risorse disponibili. In ogni caso anche la scorsa estate abbiamo provveduto alla pulizia del sentiero, cosa che ripeteremo quest'anno appena il personale del Comune avrà terminato il taglio dell'erba nei giardini pubblici: una priorità per i cittadini…. … quanto prima sarà ripristinata l'illuminazione della Rocca e a fine agosto realizzeremo un'iniziativa artistica: tutto ciò con l'obiettivo di valorizzare il sito nell'ambito del progetto più ampio di promozione turistica di Cantagallo. Infine, i parcheggi per raggiungere la Rocca sono quelli di Carmignanello. Le disponibilità economiche non ci permettono ulteriori impegni, anche perché riteniamo opportuno distribuire le (poche) risorse per proporre iniziative culturali in tutte le frazioni e non solo in una…."
Ora è chiaro che dal Sig. Bongiorno, ancora abbastanza fresco di insediamento non si può chiedere la Luna, tuttavia dovremo lui ricordare il atto di essere stato preceduto nel suo incarico da tale Ilaria Bugetti, oggi Consigliera Regionale PD ed ex-Segretaria Provinciale del suo partito.
Ilaria Bugetti, quanto a pratesi impegnati nelle istituzioni regionali, non sarà sola, bensì in compagnia di tale Stefano Ciuoffo da Montepiano, al quale il Presidente Rossi, nel nominarlo Assessore ha lui affidato la delega al turismo…
Dunque staremo a vedere se sapranno ricordarsi delle esigenze della terra da dove sono partiti, così da non abbandonare il Sindaco Bongiorno ai suoi erbacei grattacapi…
Mi sovvengono poi alcune reinescanza delal campagna elettorale, quando la Dott.ssa Bugetti, dovendo far colpo sull'elettorato, deliziava le plateee con futuristici progetti di treni monorotaia… ..forse a giudicare dalla lettera del Sig. Benvenuti, da queste parti ci sarebbe bisogno di cose più semplici ed utili e di una politica che sappia spendere e valorizzare meglio le risorse a disposizione.
 
 

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