Chiara Grassini - da Pisa
" Disobbedisco cinquecento giorni di rivoluzione Fiume 1919-1920" è il nuovo libro del giornalista e Presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri presentato sabato 13 luglio a Pisa in occasione di "Notte di mezza estate".
A moderare l'incontro l' attore Paolo Conticini, di origini pisane e protagonista di innumerevoli fiction.
Lo scrittore, che ha alloggiato all'hotel Vittoria e nella stessa camera dove soggiornò D' Annunzio, si è soffermato sulle vicende biografiche più significative della vita del poeta. Al centro del dibattito i rapporti tra il Vate e il Duce, diversi aneddoti, la coniazione di parole tipicamente dannunziane e la Duse.
Corre l' anno 1922, Mussolini sta per fare la marcia su Roma e sempre nel medesimo periodo D' Annunzio si fidanza con la pianista Luisa Baccara. Nel corso dell'intervista Conticini prosegue con le domande e chiede quali siano i rapporti tra i due in seguito all'alleanza con la Germania. <<Complicati>> e <<rovesciati>> è la risposta di Guerri. Fino al 1922 Gabriele figura essere uno dei personaggi più influenti del momento.
" Vate", " seduttore", " eroe di guerra", "poeta" e " occupante di città" sono gli attributi con cui viene definito l' autore dell'Alcione.
Mussolini, allora giornalista, lo teme. Lo tradisce a Fiume ma D'Annunzio si ritira al Vittoriale ( 1922-1925). Dedica gli ultimi diciassette anni della sua vita a edificare la casa sul Garda con i soldi del Capo del governo. E qui Giordano Bruni Guerri entra nel dettaglio,spiega e approfondisce.
Lo scrittore compra l' abitazione con un mutuo che non pagherà mai. Acquistata dallo Stato, il demanio riesce a estinguere i debiti e a pagare le spese.
"Era sempre a contatto con il denaro dovuto: perché?" si interroga il moderatore. Il motivo è semplice: "Io sono un animale di lusso, il lusso mi è necessario per arrivare al respiro" replica il giornalista citando una frase dannunziana dopo aver fatto un breve excursus storico.
"Da capo di Stato" - continua- "rende omaggio ufficiale al Vate". Mussolini arriva al Vittoriale e il poeta lo detesta tanto da fargli trovare una sorpresa all'entrata, ovvero un rebus in pietra
che così recita: UN CANE CON DELLE OSSA - CANOSSA. Entra, sale i sei gradini e si accomoda davanti a uno specchio fatto fare per l'occasione sul quale sta scritto: RICORDA CHE SEI VETRO CONTRO ACCIAIO. A questo punto il Duce prepara una frase- effetto alla quale D'Annunzio replica immediatamente.
La presentazione del libro si sposta poi sull'aspetto linguistico e sulla creazione di nuovi vocaboli. Tra esse spiccano " piazza dei Miracoli", " vittoria mutilata", "la Rinascente", " tramezzino", " fusoliera" e
" velivolo". Questi sono solo alcuni esempi per far capire quanto D'Annunzio fosse abile nelle parole.
Prima di giungere alle conclusioni Giordano Bruno Guerri anticipa il titolo del film MARTIN EADEN, a settembre nelle sale dove reciterà la parte di Mussolini giovane e ancora socialista.
Nel 1936, due anni prima di morire, il Vate pubblica LA FAVOLA DEL SORDO MUTO, un libro scritto in francese antico ma mai reso noto alla stampa. E il protagonista si chiama Guerri.
Nessun commento:
Posta un commento