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mercoledì 19 aprile 2017

VERSILIA, I GRANDI RITRATTI DELLA SPECOLA PAPIRIANA: ETTORE NERI




I GRANDI RITRATTI DELLA SPECOLA PAPIRIANA: ETTORE NERI

"Cantami, o Diva, dell'Ettore astuto e scaltro che a lungo andò girovagando..."
Se mai verrà scritto un poema epico con protagonista Ettore Neri, che per dieci anni è stato il sindaco di Seravezza, questo sarà il proemio.


1. La prima elezione a Sindaco di Seravezza 
Ma lasciamo la Musa a faccende più nobili e torniamo con la memoria al 2006.
A Seravezza incombevano le elezioni amministrative e il centrosinistra seravezzino doveva risolvere due problemi: fronteggiare il ritorno di Lorenzo Alessandrini e riscattare l'evanescente giunta Mazzucchi, che per cinque anni aveva amministrato Seravezza senza particolare lode e senza particolare infamia.
La storia ci racconta che il centrosinistra fece la scelta giusta: candidando Ettore Neri, risolse i suoi problemi e vinse le elezioni.
In verità l'evanescente giunta Mazzucchi così evanescente non fu ed alcune cose buone le aveva fatte: ad esempio recuperare l'ex Teatro De' Costanti - cioè le odierne Scuderie Granducali - e perorare la causa del potenziamento dell'Istituto professionale in via XXIV Maggio - oggi scuola Alberghiera "Marconi" - che sin da subito ha conosciuto un crescente successo che ancora oggi non accenna a diminuire.

2. La rielezione a Sindaco di Seravezza 
Ettore Neri proseguì quindi lungo la strada tracciata dal suo predecessore, recuperò l'intera area Medicea - poi assunta a rango di sito Unesco - e costituì la Fondazione Terre Medicee alla fine del 2009.
Un fiore all'occhiello che è stato il biglietto vincente per le successive elezioni amministrative del 2011, che Ettore Neri ha stravinto con il 68,54% dei voti validamente espressi.
I commentatori più acuti diagnosticarono che il popolo seravezzino era stato colpito da una epidemia di ettorite.
Senza dubbio un eccellente risultato elettorale, che probabilmente ha fatto maturare nel nostro eroe la convinzione di poter essere ucciso solo da pallottole d'argento.

3a. Due scelte poco azzeccate: Fondazione Terre Medicee
Forte di questa presunta invulnerabilità, nei cinque anni successivi Ettore Neri ha difeso scelte non esattamente azzeccate, due delle quali vale la pena ricordare.
La prima è aver indicato l'amico Manrico Nicolai - ex sindaco di Pietrasanta - quale Direttore Generale della Fondazione Terre Medicee.
La dura realtà dei dati contabili racconta che il bilancio della Fondazione Terre Medicee si chiuse al 31 dicembre 2010 con debiti pari a €215.763.
Il cambio di rotta si rese inevitabile e Ettore Neri indicò l'amico Franco Carli quale successore di Nicolai. I dati contabili non furono meno impietosi: il bilancio della Fondazione Terre Medicee si chiuse il 31 dicembre 2011 con debiti pari a €390.760, che salirono l'anno successivo alla stratosferica cifra di €526.861.
La Fondazione Terre Medicee si era trasformata nell'Affondazione Terre Medicee, confermando il motto "dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io".

3b. Due scelte poco azzeccate: centraline idroelettriche 
La seconda scelta non esattamente azzeccata è stata la sostanziale ambiguità dell'allora sindaco in merito al progetto delle due centraline idroelettriche sui torrenti Serra e Vezza. Nonostante le puntuali argomentazioni giunte da più parti, tese a dimostrare che quella iniziativa era riferibile agli interessi di un personaggio già allora molto discusso come Marco Marenco, il nostro eroe pontificava come segue: «Gli amministratori pubblici seri devono avere il coraggio di affrontare i problemi e anche di scommettere sulla validità, qualità e onestà del controllo pubblico sui progetti privati».
Alla fine, questo progetto privato delle centraline idroelettriche è stato abbandonato. Ma purtroppo non è stato abbandonato - com'era auspicabile - grazie ad un "no" da parte della Regione Toscana, della Provincia di Lucca o del Comune di Seravezza. È stato abbandonato solo ed esclusivamente perché nell'aprile 2015 Marco Marenco è finito in manette per il crac Borsalino, accusato di bancarotta fraudolenta per un buco di oltre 3 miliardi di euro collegato, tra l'altro, ad un'ottantina di società a lui riconducibili che operavano proprio nel settore dell'energia.
A scanso di equivoci sottolineiamo che Ettore Neri non ha nulla a che fare con questo Marenco né tantomeno con le sue vicissitudini giudiziarie. La nostra è una valutazione squisitamente politica, e cioè che sull'intera vicenda delle centraline idroelettriche a Seravezza, l'auspicato "controllo pubblico" ci è sembrato alquanto rarefatto.

4. Ettore Neri paladino inascoltato della sanità versiliese 
Nel frattempo il sagace Neri ha fatto strada all'interno del PD, diventando Presidente della Conferenza dei Sindaci della Versilia e candidandosi alle regionali del 2015.
Il nostro eroe ha presieduto anche la Società della Salute e, proprio sulla sanità, ha affermato che «La Versilia dovrà avere un ruolo forte nel sistema sanitario della costa».
La mattina del 2 febbraio 2015, Ettore Neri è intervenuto all'audizione presso la IV commissione del Consiglio regionale della Toscana sulla proposta di legge di riordino della sanità: i ben informati ci dicono che si era preparato a fondo per quell'occasione.
Tuttavia, constatando come oggi la sanità versiliese uscita da quella legge di riordino evidenzi più di un problemino, noi, uomini di modesti mezzi intellettuali, concludiamo che Ettore Neri o non è stato ascoltato o non si è spiegato bene. Di fatto quel "ruolo forte nel sistema sanitario della costa" è rimasto solo sulla carta.

5. I rapporti col PD e la mancata elezione al consiglio regionale toscano
Inoltre, temiamo che Ettore Neri sia pure stato bistrattato dal suo stesso partito. In occasione delle elezioni regionali che lo hanno visto contrapposto al renziano Michele Silicani, l'astuto Ettore ha incassato complessivamente 8.057 preferenze.
Niente male, anche se il treno per Firenze è stato perso. Infatti la giovine Ilaria Giovannetti, probabilmente supportata in maniera più decisa dal partito, di preferenze ne ha prese 9.277.
Vale inoltre la pena di evidenziare il risultato di queste elezioni regionali ottenuto nella natìa Seravezza, dove il nostro eroe ha preso 2.084 preferenze, cioè meno di quanto fosse lecito pensare e molto meno di quanto pensasse lo stesso Ettore Neri.
I commentatori più acuti - ricordando i 5.140 voti presi alle amministrative del 2011 - conclusero che l'ettorite era stata infine debellata.
Non a caso la maggioranza guidata da Ettore Neri si è spaccata quando venne ufficializzato il nome di Riccardo Tarabella a candidato sindaco per le amministrative del 2016.
Sono volati stracci e sono state ritirate deleghe, ma la sfida elettorale contro i dissidenti guidati da Andrea Giorgi viene vinta proprio da Tarabella e quindi da chi lo ha imposto all'elettorato seravezzino.

6. Versilia, su la testa!
Un bel giorno, Ettore Neri ha ritenuto fosse giunto il momento di costituire una associazione che ha chiamato "Versilia su la testa!". Confessiamo candidamente che noi, uomini di modesti mezzi intellettuali, mai arriveremo a comprendere le ragioni che hanno portato a battezzare in questo modo la neonata associazione.
Presupposto necessario del tirare su la testa è averla abbassata. E se la Versilia ha abbassato la testa probabilmente deve ringraziare coloro che hanno amministrato i sette comuni versiliesi negli ultimi anni. Ed Ettore Neri è tra questi.

7. Slalom gigante
Guardando al presente, l'impressione è quella di una carriera politica in fase calante, come testimoniano gli incarichi (alla Regione prima e a Viareggio poi) di cui abbiamo letto e sentito vociferare che però non sono mai arrivati.
Il nostro Ettore si guarda attorno: la strategia per avere ancora sopravvivenza politica è ovviamente quella di tenere aperte quante più porte possibili.
Lo scorso novembre ha sponsorizzato quel SÌ referendario che Renzi aveva trasformato in una prova di consenso personale e, dopo appena pochi mesi, scopriamo il nostro eroe sostenitore della candidatura di Andrea Orlando alla segreteria nazionale del PD.
Forse è il caso di ricordare che Andrea Orlando corre proprio contro lo stesso Renzi del SÌ referendario. Nel supremo sforzo di farvi una telecronaca sintetica di questo impegnativo slalom, possiamo ricordare che il callido Ettore Neri, cresciuto nell'antica scuola di Enrico Berlinguer, è passato da Pierluigi Bersani a Gianni Cuperlo, poi da Matteo Renzi ad Andrea Orlando. E questo è l'ultimo aggiornamento in tempo reale, per ora.

8. Pausa caffè
Parlando di attualità, ci duole ricordare che il Comune più virtuoso d'Italia è interessato da una vicenda giudiziaria che punta il dito contro due Uffici comunali.
Quelle che inizialmente furono definite "pause caffè" si sono trasformate in un'inchiesta penale ed il reato contestato a sette dipendenti comunali è quello di truffa.
Fermo restando che l'articolo 27 della Costituzione statuisce al 2° comma che l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva, ci chiediamo se non sia stato avventato liquidare la questione con le seguenti parole: «Sono io il mandante dei caffè».
Il callido Ettore ha valutato le conseguenze di un'eventuale conferma delle responsabilità penali che gravano sugli indagati? Nell'ipotesi di una sentenza di condanna, il nostro temerario Neri si rende conto che avrebbe ammesso di essere il mandante di quei comportamenti? Questo, dal nostro umile punto di vista, rischia non essere il miglior biglietto da visita di un potenziale candidato sindaco per le amministrative del 2021.

9. Dei Comuni Virtuosi e del bello scrivereRimanendo in attesa di vedere gli sviluppi giudiziari della vicenda, concludiamo con una puntualizzazione ed una curiosità.
La puntualizzazione riguarda il Comune più virtuoso d'Italia. In realtà non esiste il Comune più virtuoso d'Italia. Esiste l'Associazione dei Comuni virtuosi, un ristretto club cui fanno parte appena un centinaio di Comuni, tra i quali Seravezza, a fronte dei 7.981 Comuni italiani complessivi. Seravezza non è pertanto il Comune più virtuoso tra tutti i 7.981 Comuni d'Italia, come invece la ridondante definizione vorrebbe far intendere.
La curiosità, infine, è inerente a quello che scrive Ettore Neri nel suo libro "L'Italia, il PD e la sinistra" (Maschietto Editore, 2014). Leggiamo: «L'elettore di sinistra, come un amante tradito, come per un amore perduto, si è progressivamente allontanato da posizioni di adorazione acritica del Partito e del Capo politico per assumere, piuttosto, atteggiamenti molto sospettosi, molto critici che, a volte, sembrano diventare perfino eccessivi nei confronti di coloro che li subiscono».
L'ha scritto nel 2014, appunto, e la domanda sorge spontanea: Ettore Neri stava teorizzando in astratto oppure stendeva anzitempo le memorie di ciò che sarebbe avvenuto negli ultimi mesi del suo secondo mandato da Sindaco di Seravezza?

10. Conclusioni
Potevamo finire qui il nostro personale ritratto sull'ex sindaco di Seravezza, pur tuttavia ci pareva ingiusto, e finanche scorretto, non evidenziare - oltre a quanto già detto sull'area Medicea e sulla scuola alberghiera - almeno altri due dati positivi che hanno segnato l'epoca Ettoriana. Il primo è un dato contabile: durante i due mandati che lo hanno visto sindaco di Seravezza, i bilanci del Comune sono stati tenuti rigorosamente in ordine. E questa non è una cosa di poco conto.
Peccato che la stessa scrupolosità non sia stata applicata anche alla Fondazione Terre Medicee, ma forse siamo noi che pretendiamo troppo.
Il secondo dato riguarda una considerazione personale che agli occhi della Specola Papiriana ha grande valore: spesso, troppo spesso, politici che concludono un significativo periodo amministrativo o istituzionale, si vedono offrire un bel posticino in uno dei tanti enti inutili che abbondano nel nostro Paese. Un posticino grazie al quale questi politici trovano un confortevole parcheggio che garantisce loro un adeguato reddito (pubblico, naturalmente) a fronte di un lavoro spesso di facciata o addirittura solo nominale.
Il nostro Ettore Neri non ha fatto niente del genere: terminato il suo ultimo mandato da Sindaco, ha aperto la partita IVA e si è messo a lavorare in proprio nel settore lapideo. Oggi pertanto vive del suo lavoro come fa ogni persona per bene di questo Paese.
Onore al merito. 


Specola Papiriana ‎

Castello di Solaio, Pietrasanta‎ (LU)



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