Ecco gli ultimi articoli pubblicati su MEDIA INAF
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PROVENIENTE DALL'ESTERNO DEL SISTEMA SOLARE
Postulando che si tratti di una cometa in miniatura, dalla peculiare forma oblunga, uno studio su Nature guidato da Marco Micheli, ricercatore dell'Esa, ha scoperto che la spinta dei gas emessi da 'Oumuamua può essere una spiegazione fisica coerente della componente non gravitazionale del moto di questo pellegrino interstellare
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PUBBLICATO SU PHYSICAL REVIEW LETTERS
Il rilevamento dell'onda gravitazionale Gw 170817 aiuta a rispondere ad un vecchio quesito riguardante i corpi più densi dell'universo: un nuovo calcolo statistico stima che il raggio di una stella di neutroni media sia compreso tra i 12 e i 13.5 chilometri
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DURANTE LA VISITA UFFICIALE IN ITALIA E VATICANO
Una splendida giornata ha fatto da cornice alla visita di Sir Peter Cosgrove, accompagnato dalla moglie, l'Ambasciatore australiano in Italia, Greg French. La delegazione ufficiale ha ha incontrato il Presidente dell'Inaf, il Nichi D'Amico, e il suo staff. Il Governatore Generale ha detto: «L'Australia e l'Italia sono partner nella ricerca di una maggiore conoscenza del nostro universo. È stato meraviglioso ascoltare come il lavoro dell'Inaf, in collaborazione con scienziati e ricercatori australiani, contribuirà a ottenere importanti scoperte scientifiche»
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GRAZIE ALLO STRUMENTO CASSIS
In attesa dell'arrivo del rover di ExoMars 2020, la camera CaSSIS ci offre delle immagini inedite della superfice marziana riprese ad appena 400 chilometri di altezza
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I RISULTATI SU NATURE ASTRONOMY
Trovato un modello convincente per la formazione degli ammassi stellari, che si applica a tutte le scale di massa, dai piccoli ai grandi ammassi. Il processo sembra essere universale, nello spazio e nel tempo. In altre parole, dovrebbe funzionare in qualsiasi momento della storia dell'universo, in ogni galassia
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PER SCOPRIRE SE ESISTE LA MATERIA OSCURA
Con i dati della missione Gaia, «prima o poi dovrebbe essere possibile determinare se le stelle delle galassie nane raffigurano un universo in cui è presente materia oscura, oppure no», dice il ricercatore modenese Enrico Garaldi, dottorando all'Università di Bonn e primo autore di uno studio teorico sul comportamento delle stelle nelle piccole galassie satelliti della Via Lattea
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LA PRESENZA DI OSSIGENO NON BASTA
Questa domanda, apparentemente banale, è alla base della formazione del Nexus for Exoplanet System Science (NExSS), piattaforma di studio multidisciplinare in cui gli astronomi, biologi e geologi possono confrontarsi sui criteri da applicare alle biosignature su altri mondi
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ASSIEME A COLLEGHE IN UNA GALLERIA DI FOTO
Le quote rosa nella scienza e nell'ingegneria ci sono e vanno celebrate. Ecco, allora, come una delle italiane che lavorano per il progetto Square Kilometre Array sta cambiando il futuro dell'ingegneria per le radiofrequenze
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FAVORITA FORMAZIONE PLANETARIA PRECOCE
Grazie al radiotelescopio Alma, un team europeo di astronomi ha scoperto che le particelle di polvere attorno a una stella in formazione si addensano in grani più grandi prima di quanto atteso. La crescita delle particelle di polvere è il primo passo nella formazione dei pianeti
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CON IL METODO DEL TRANSITO
Nei dati di due campagne osservative del satellite Kepler i ricercatori hanno trovato velocemente 30 candidati pianeta di alta qualità, 48 eventi più ambigui che possono essere pianeti o falsi positivi, 164 binari eclissanti e 231 altre fonti variabili. Lo studio pubblicato su The Astrophysical Journal
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IN PARTICOLARI GALASSIE "FOSSILI"
Alcune rare e antiche galassie, piccole ma molto massicce, sono rimaste isolate per miliardi di anni. Questo provoca che il buco nero centrale cresca a dismisura a scapito della formazione stellare, come ha rivelato un nuovo studio, a cui ha partecipato l'italiano Massimo Gaspari dell'Università di Princeton
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Gli ultimi video e audio di MEDIA INAF
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27.06.2018
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26.06.2018
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25.06.2018
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22.06.2018
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25.06.2018
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