Adamo Lucchesi nato a Bagni di Lucca, nel 1855 e morto a Ghivizzano, nel 1940 all'eta di 85 anni .
E' stato uno dei tantissimi esploratori Italiani, filantropo e grande benefattore.
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PIEVE DI MONTI DI VILLA |
Nella capitale Buenos Aires trovò lavoro come mozzo su un battello fluviale che seguiva i corsi del Paraná, e dei fiumi Uruguay e Paraguay, da cui traggono i nomi gli omonimi stati, da lì inizio a pensare di coltivare il proposito di esplorare le foreste vergini attraversate da questi fiumi.
Dopo qualche anno infatti, reperite le risorse ed i finanziamenti necessari, dette inizio ad una serie di esplorazioni nella regione dell'Alto Paraná e, nel corso del 1883, durante una di queste esplorazioni, condusse il capitano Giacomo Bove fino alle cascate del Guairá.
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Il Sud America si rivelò particolarmente ricco di risorse:
dai cespugli di Yerba dalla quale si otteneva una sorta di tè chiamato Mate, agli alberi di alto fusto molto utilizzati per le costruzioni ed infine il Quebaco un legno durissimo e ricco di tannino.
In quelle zone, dove Adamo Lucchesi visse per 35 anni ed avviò un commercio sia di legnami sia di Yerba, rimase di lui la fama di gran conoscitore della regione, infaticabile esploratore attento agli aspetti naturalistici ed etnografici delle popolazioni locali.
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Rientrato a Lucca nel 1906, si dedicò ad iniziative filantropiche come la scuola “Giuseppe Mazzini” e un istituto speciale per emigranti con l'idea di fornire loro un'istruzione di base che permettesse di evitare i lavori più umili e faticosi.
La scuola, intitolata a Mazzini, non ebbe il successo sperato ma ne resta, comunque, memoria di un importante impegno sociale.
Infine nell'anno 1936 pubblicò un libro nel quale descriveva tutte le sue esplorazioni, dal titolo "Nel Sudamerica - Alto Paraná e Chaco. 1875-1905".
EDITO DA : Bemporad, Firenze.
Morì a Ghivizzano nel 1940.
Sulla lapide l'incisione:
"Col fascino dell’ignoto conobbe le penurie della vita primitiva e le bellezze tropicali dell’Alto Paranà e Chaco nel Sudamerica. Più fortunato dei compagni insepolti nel deserto, qui, a lato dei congiunti, in pace riposano le sue ceneri" .
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Con il contributo delle foto rese pubbliche dall'UNITRE COREGLIA.
Grazie anche a none di Uni3 di Coreglia. bellissime le foto
RispondiEliminaSi tratta di un post di circa un anno e mezzo fa.....
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