GUARDIAMOCI INTORNO E VEDIAMO
CHE........................
NOI ABBIAMO ORO BLU, ORO VERDE E
ORO BIANCO.
Oro
blu: l'oro che tutto il mondo ci invidiava e che ancora qualcuno
ci invidia, spetta a noi renderlo luminoso, attrattivo, recettivo e
non sono, cose difficili.
Oro
verde: la nostra eccellenza agraria, agromia, le nostre montagne,
le vallate i nostri paesaggi che il mondo ci invidia ma la cecità
ormai all'ultimo stadio di chi ci governa passerà alla storia.
Oro
bianco: le
nostre trasformazioni casearie sia in formaggi secchi che formaggi
freschi; le nostre eccellenze spaziano dal parmigiano alle
paste filate
e i Pecorini, formaggi tradizionali storici, sono fra i più antichi
del territorio italiano. Basti
pensare al Ragusano D.O.P. di immemorabile origine o al Fiore sardo,
Pecorino che ancora oggi viene fatto dai pastori.
Se
nelle isole prevale la cultura casearia del latte ovino, in Campania,
Basilicata e Calabria trionfa quella della pasta filata per due
motivi. La bufala, presente in
Campania per il 60% del totale nazionale, e per la tradizione
tramandata della stagionatura naturale: basti pensare ai Caciocavalli
e alle Provole.
Come
si può vedere un enorme bacino di risorse economiche salvaguardando
la cultura, le tradizioni, l'ambiente e l'aria che respiriamo; il
tutto salvaguarda il nostro futuro.
Mentre
le lobby petrolifere guardano solo agli introiti fregandosene della
tua salute del tuo futuro e dei tuoi figli.
Il 17 aprile 2016 si terrà
il referendum sulle trivellazioni in mare per la ricerca e
l’estrazione di idrocarburi, tra cui petrolio e gas. Si tratta di
un referendum abrogativo. Occorre, cioè, che si rechi al voto almeno
il 50% più uno degli aventi diritto e che la maggioranza dei votanti
si esprima con un “Sì”.
Votando “Sì”, i
cittadini avranno la possibilità di cancellare la norma sottoposta a
referendum.
L’obiettivo da
raggiungere è quello di impedire alle società petrolifere di
cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle
coste italiane senza limiti di tempo. Nonostante già oggi le società
petrolifere non possano più richiedere per il futuro nuove
concessioni per estrarre in mare entro le 12 miglia, anche se detta
norma è stata raggirata con la vendita di mare intorno alle nostre
coste alla Francia. Per quanto riguarda le ricerche e le attività
petrolifere già in corso una vittoria del «Sì» obbligherebbe a
sospendere con il termine della data di scadenza naturale senza
proroga o rinnovo della concessione.
Non è solo un referendum
contro le trivelle, ma la maniera per dire a tutti da che parte stai;
con le lobby dei petrolieri o con le energie pulite con il mare
pulito, con la bellezza delle nostre coste e della nostra terra.
C'è ancora tanto da fare
dicendo stop alle trivelle ci avviamo già ad un nuovo futuro, ad un
futuro migliore.
Ecco perché votare “SI”.
Stiamo inquinando il
nostro mare per un po' di petrolio
Le trivelle non hanno
risolto la crisi economica, anzi il contrario
Perché il guadagno è
solo dei petrolieri
Perché salvando
l'ambiente salvi il posto di lavoro a pescatori, allevatori,
agricoltori e tutta la ricettività turistica.
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