MONTALE
Ormai a Montale è
allarme senza tregua, ogni giorno si assiste a manifestazioni dettate
da preoccupanti sospetti se non certezze che l'avvelenamento
dell'aria, dell'acqua e dell'ambiente ha, sorpassato gli indici di
massima all'erta.
Le continue scuse ed
invenzioni dell'Arpat che, nega qualsiasi valore scientifico a
analisi improvvisate senza punti di riferimento spiega con fantasie
degne di romanzi gialli che le diossine si accumulano non nell'acqua,
e dunque nell'insalata, ma nei grassi e cioè in carni e formaggi,
perciò non essendoci nei dintorni dell' impianto allevamenti di
animali il rischio sarebbe scongiurato. Dunque, i sindaci di Montale,
Agliana e Quarrata, proprietari dell'impianto, emetteranno ordinanze
che vietino la vendita dei prodotti alimentari dell'area. Né la ASL
si precipiterà a fare un' analisi epidemiologica: i dati già in
possesso, ha assicurato la ASL, non segnalano rischi per la
popolazione, né un' analisi di questo tipo può essere fatta con
celere risultato.
Il Decreto regola la competenza dei comuni, delle unioni di comuni e caratterizza il ruolo del sindaco: legale rappresentante, responsabile dell'amministrazione del comune, le sue attribuzioni, i suoi poteri.
Invero l'articolo 28 della Costituzione recita: "I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti sono direttamente responsabili secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo stato e agli enti pubblici".
Il sindaco è il
responsabile della condizione di salute della popolazione del suo
territorio. Il consiglio comunale condivide questa responsabilità.
Allo stato attuale, per
una modifica della legge 833/78 non sono più i sindaci a gestire il
servizio sanitario anche se a essi sono affidati dal DLg 299/99
(decreto Bindi) poteri di programmazione, di controllo e di giudizio
sull’operato del direttore generale delle ASL. I compiti del
sindaco sono quindi comunque ampi, soprattutto il sindaco deve
conoscere lo stato di salute della popolazione, deve prendere
provvedimenti se le condizioni ambientali sono invivibili, se
esistono pericoli incombenti per la situazione dell'inceneritore,
deve informare la popolazione dei rischi rilevanti cui è sottoposta.
Occorre per primo
identificare le cause che generano disagi, malattia e morte e
cercare di formulare un piano di prevenzione per combatterle,
arrivare alla loro riduzione ed eliminazione. In proposito occorre
promuovere, in collaborazione con l’ASL un’indagine sullo stato
di salute della popolazione che inizi a raccogliere e ordinare i dati
sparsi che già ci sono. Ovviamente nulla di questo è stato fatto
finora, anzi si è cercato di minimizzare i risultati ottenuti. Forse
in questi anni i comuni di Montale Quarrata, Agliana e Montemurlo
non si sono resi conto della gravità dei fatti eppure, dovrebbe
esistere un Assessorato alla Salute.
I suoi compiti sarebbero
quelli di tutelare la salute dei cittadini interagendo con le altre
istituzioni effettivamente preposte all’organizzazione dei servizi
sanitari: Regione e ASL. Un ruolo attivo nella prevenzione
soprattutto igienico ambientale, ma non solo, e di indirizzo e di
controllo riguardo alle politiche sanitarie regionali.
Già la Regione, con la
nuova sanità regionale possiamo supporre che di incompetenza a
riguardo ve ne sia d'avanzo. I cittadini della pianura
pistoiese e pratese gridano con forza spengete quell'inceneritore.
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