Sabato 23 gennaio, a Lucca, ho assistito, inerme, ad un evento nato come richiesta del rispetto dei diritti degli omosessuali, ma diventato il trionfo delle idee imposte dalla nuova moda, quella conosciuta come filosofia gender. Mi sono sentita parte di una minoranza, quella delle famiglie tradizionali, con figli nati da una mamma e da un papà, in contrapposizione a loro, orgogliosi e fieri di poter sfilare per le strade del centro storico, senza spazio per le critiche. Vedere mobilitate le forze dell'ordine, quelle che loro in più di un'occasione hanno definito "squadriste" , costrette per lavoro a scortarli nel loro corteo, ha assunto già una connotazione bizzarra, ma mai quanto vedere gli amministratori del Comune, mettere a disposizione la loro faccia e la loro presenza durante questa sfilata. Dov'è l'amministrazione comunale quando sono i cittadini tradizionali a rivendicare i loro diritti? Il diritto alla casa, il cui criterio di assegnazione è molto discutibile; il diritto al lavoro, diventato per molti un miraggio; il diritto alla sicurezza, sempre più latente! Forse i cittadini si dividono in categorie, di serie A e di serie B, per cui i diritti del mondo lgbt vanno messi in primo piano, invece quelli di tutti gli altri, possono finire nello spazio destinato alla carta straccia. Gli uomini si dovrebbero distinguere per intelligenza e senso civico e per nessun'altra caratteristica. Ciò che rappresenta l'orientamento sessuale è una scelta personale, per la quale non si dovrebbe scendere in piazza . I diritti delle coppie di fatto vanno garantiti, etero o omo che siano, su questo il Governo non ha mai fatto nulla, ma in questo momento, forse, le priorità sono altre, per cui quando scendo in piazza insieme ai miei fratelli e sorelle della Lega Nord, Movimento del quale orgogliosamente faccio parte, per chiedere provvedimenti contro il terrorismo, nonché le dimissioni di Alfano, mi ritrovo sotto assedio di guerra e le forze dell'ordine devono combattere per evitare il massacro da parte degli affiliati dei centri sociali, supportati spesso dagli appartenenti al mondo lgbt, mentre quando sono loro a manifestare, devo rimanere immobile, in silenzio, altrimenti additata come incivile ed omofoba. Il confine tra la libertà e il libertinaggio è molto sottile, concludo citando una frase letta durante il gay pride : Gesù aveva due padri eppure è cresciuto bene... a voi lettori le dovute considerazioni.
Marcella Maniglia
Lega Nord
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