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domenica 13 aprile 2014

UCRAINA E' GUERRA CIVILE , UN GIOCO DEI POTENTI !!!!!!

Ucraina, ancora scontri. Disordini con le milizie filo-russe a Slaviansk, Kramatorsk e Donetsk

Uomini armati hanno fatto irruzione nelle città orientali dell'Ucraina portando via pistole e armi automatiche per poi distribuirle ai manifestanti. Per il ministro dell'Interno, Arsen Avakov, l'attacco è stato opera di "terroristi". Kiev: "La Russia metta fine ad azioni provocatorie nell'est". Kerry a Lavrov: "possibili altre conseguenze"

KIEV - Il confine con la Russia dell'Ucraina è incandescente. Uomini armati in tuta mimetica questa mattina hanno occupato un commissariato nella città orientale di Slaviansk. Gli assalitori hanno sparato e fatto esplodere granate stordenti. Secondo la polizia hanno sequestrato almeno 400 pistole e 20 armi automatiche. "Stanno distribuendo queste pistole ai partecipanti alla protesta in Slaviansk", ha detto un fotografo della Reuters. Una sparatoria è scoppiata anche a Kramatorsk tra manifestanti filo-russi e polizia, riferisce la Bbc, mentre a Donetsk oltre 200 dimostranti filo-russi hanno occupato il quartier generale della polizia armati di bastoni. Il nuovo governo accusa la Russia di provocazione, il Cremlino chiede a Kiev di "non ricorrere alla forza" per risolvere la crisi.

Per il ministro dell'Interno ucraino, Arsen Avakov, l'attacco a Slaviansk è stato opera di "terroristi" che, ha poi assicurato, verranno presto cacciati dalle forze speciali. Separatisti filorussi occupano da diversi giorni la sede dei servizi di sicurezza a Lugansk e la sede del governo regionale a Donetsk. La via di accesso alla città è stata bloccata. Stando a testimoni oculari, le divise indossate dagli uomini del presidio armato sono identiche, di colore verde e senza mostrine né distintivi di sorta, a quelle dei membri delle sedicenti milizie di auto-difesa che nelle settimane scorse assunsero il controllo della Crimea, preludio all'annessione della penisola alla Russia. Molto simili anche le armi a loro disposizione.

Nel pomeriggio, i miliziani filo-russi hanno anche preso il controllo della sede dei servizi di sicurezza. "Lo stesso gruppo di uomini armati che ha sequestraro il commissariato del distretto ha anche occupato l'edificio del servizio di sicurezza ucraina di Slavyansk", ha fatto sapere la polizia della regione di Donetsk, dove si trova la città.

Le autorità locali hanno indicato come "miliziani di Donetsk" gli uomini responsabili delle due azioni. Donetsk è la grande città situata a circa una sessantina di chilometri da Slavjansk, già in mano ai separatisti da circa una settimana. "Ho chiesto loro chi fossero - ha raccontato il sindaco di Slavyansk -. Hanno detto miliziani di Donetsk".

Qui oltre 200 dimostranti filo-russi, molti armati, hanno occupato il quartier generale della polizia. Armati di bastoni hanno fatto irruzione nel quartier generale senza incontrare alcuna resistenza. Poche decine di agenti delle forze anti-sommossa, inviate per protegggere l'edificio, sono stati visti con indosso nastri di colore arancione e nero, simbolo del sostegno al governo russo. A Donetsk, capitale industriale dell'est ucraino, il 7 aprile scorso i militanti filo-russi avevano già preso il controllo della sede dell'amministrazione regionale.

Il presidente ucraino ad interim Oleksandr Turcinov ha destituito dall'incarico Valeriy Ivanov, capo dell'Sbu, i servizi di sicurezza, per la regione del Donetsk: lo hanno reso noto fonti della Presidenza della Repubblica. Da quasi un mese attivisti filo-russi occupano anche il quartier generale dell'Sbu in città.

L'Ucraina lancia ammonimenti. La Russia metta fine ad "azioni provocatorie" nell'est ha detto il ministro degli Esteri di Kiev, Andrii Deshchytsia riferendo di aver avuto una conversazione telefonica con il collega russo, Sergei Lavrov. E il ministro degli Esteri russo ha fatto appello a Kiev perché "non ricorra alla forza" per affrontare la crisi politica in Ucraina. Nella telefonata con Lavrov, Deshchytsya ha denunciato le azioni degli agenti russi in corso nelle regioni orientali del paese sono state organizzate per ostacolare la riunione fissata giovedì a Ginevra anche con rappresentanti di Stati Uniti e Ue, oltre che di Ucraina e Russia.

Il segretario di Stato Usa John Kerry ha parlato al telefono con il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov e lo ha avvertito che se la Russia non prenderà "misure per ridurre la tensione nell'Ucraina orientale e non ritirerà le sue truppe dal confine" dovrà affrontare "ulteriori conseguenze".

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