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venerdì 11 aprile 2014

INQUINAMENTO ACUSTICO , SPESSO SOTTOVALUTATO !!!!

Tutti sappiamo cos'è il rumore. Sono in pochi, tuttavia, a considerarlo un vero e proprio inquinamento. Il rumore è una sensazione umana. Le variazioni di pressione dell'aria agiscono meccanicamente sul timpano dell'orecchio, tramite il sistema nervoso sono trasmesse al cervello per essere elaborate/valutate. Ogni rumore è caratterizzato da una frequenza e da un'ampiezza. L'ampiezza determina l'intensità del suono. La frequenza invece determina la caratteristica del suono, quanto maggiore è la frequenza tanto più il rumore sarà acuto e disturbante per l'uomo. L'inquinamento acustico è una somma di rumori provenienti da più fonti, in ambienti interni ed esterni, in grado d'essere percepiti dall'uomo e di influire sul proprio equilibrio psicofisico. La causa principale dell'inquinamento acustico del territorio è il traffico stradale e autostradale (53%): questo emerge dai risultati presentati a un convegno sul tema dall'organizzazione Euro Acustici. A seguire, il 16% è da imputarsi ai vicini di casa, il 7% ai cantieri, il 6% alle attività produttive, il 6 % agli aerei ed il 5% al trasporto ferroviario. L'indagine mostra come la ragione dominante delle lamentele dei cittadini non sia però la scarsa tollerabilità del rumore proveniente dal traffico, ma la compresenza di rumori di varia natura all'interno delle mura domestiche, soprattutto quando arrecano disturbo nei momenti di riposo. Il maggior inquinamento acustico diurno si è registrato a Milano; durante il giorno, il livello di frastuono arriva a 75 decibel, ben al di sopra del valore indicato come limite massimo per non danneggiare la salute, fissato invece a 65 decibel. Il problema non riguarda solo il capoluogo lombardo, ma è diffuso su tutto il territorio nazionale. Di notte, la situazione nelle città italiane non migliora. Il primato però, si sposta a sud: Roma e Terni sono le città più rumorose durante la notte, con 71 decibel, mentre il limite consigliato per non turbare il riposo notturno è di 55 decibel. EFFETTI FISIOLOGICI E PSICOLOGICI L' OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) afferma che nell'Unione Europea nove cittadini su dieci sono esposti a rumori superiori ai 65 decibel. Gli effetti dannosi del rumore sull'organismo , si riscontrano anche nel nostro paese. In Italia, si misura in 40 milioni il numero di individui soggetti quotidianamente a livelli alti di inquinamento acustico, con danni all'udito e a carico dell'apparato cardio-circolatorio. Recenti studi confermano inoltre i danni causati dall'inquinamento acustico al sistema immunitario e ormonale. Dal punto di vista psicologico, invece, gli effetti dell'inquinamento acustico possono essere ricondotti al cosiddetto "stato di annoyance". Con questa espressione si intende uno stato sensoriale generali di disturbo, fastidio e irritazione, che modifica la relazione dell' individuo con l'ambiente ed è per questo causa di stress. Anche gli infrasuoni, suoni emessi a frequenze più basse rispetto a quelle che l'orecchio umano riesce a trasformare in impulsi nervosi coscienti, sembrano incidere sulla salute psicologica dell'individuo. In ambiente di lavoro, la sordità è la malattia professionale più diffusa. Storicamente il problema della sordità professionale, ha destato l'interesse da parte medica fin dal XVI secolo. È però solo dalla seconda metà del XIX secolo, parallelamente all' affermarsi della moderna civiltà industriale, che la medicina comincia a indagare sistematicamente la diffusione della sordità in relazione a determinate categorie professionali. Dalla seconda metà del '900 a oggi la crescente attenzione ai problemi della sicurezza sul lavoro ha portato con sé una maggiore sensibilità anche su questo terreno. In Italia, la diminuzione della capacitò uditiva, è tra le patologie professionali maggiormente denunciate, nonostante la prevenzione di essa sia efficace e poco costosa.

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