Paolo Vaira
questa mattina ho partecipato a radio tam tam negli studi di Radio A Radio-a In-lunigiana. All'incontro hanno partecipato il CAI Fivizzano , nella persona di Andrea Pellini , Grassi geometra della walton , Bertoncini Nello di Italia nostra , ed il presidente del parco Alberto Putamorsi.
La discussione si è concentrata su tutela e lavoro ., inoltre si è andati a toccare i beni di Vinca , un argomento che come i beni estimati di Carrara solleva non pochi dubbi .. Ovviamente il parco ha elencato tutte le iniziative , che a dire del presidente Putamorsi sono tutte in nome della legalità e del rispetto sia delle regole sia del patrimonio che le Apuane rappresentano .
Nel mio intervento ho cercato di portare l'attenzione sull'equilibrio che c è tra occupazione reale e spese a carico della colletività (smaltimento rifiuti , costi per le depurazioni , rc auto strade e messe in sicurezza .) tutte spese che vanno ad incidere nelle casse dei municipi. e dei cittadini. Il lavoro è un bene primario ,e in questi tempi bui chi vorrebbe lasciare a casa dei lavoratori ? Ma ci sono delle urgenze che non possono più aspettare , ed in un territorio morente non vi è futuro . Sono i tempi che urgono un cambio di passo . La posizione del Cai mi ha sorpreso molto , perchè proprio loro che dovrebbero conoscere la montagna meglio degli altri pare non si rendano conto della situazione che a mio vedere sta degenerando con l'accondiscendenza del parco il quale dice di lavorare per la protezione delle aree di interesse comunitario , ma che in realtà fino ad oggi ha solo fatto da intermediario tra politica ed imprenditori . Il presidente Putamorsi ha elencato le iniziative fatte. troppo poco a mio vedere, ho citato allora esempi come la cava del Padulello che si trova a 1600 m in una zona vitale per i nostri territori in quanto è la parte delle apuane dalla quale nascono le maggiori sorgenti .
Risposta<che se arpat presenta relazioni positive il parco autorizza. Sono intervenuto facendo esempio con il caso cermec , che arpat non sempre da giudizi imparziali. Grassi e Bertoncini sono andati sui beni sociali di Vinca una questione molto particolare della quale bisognerebbe avere più tempo per affrontarla accuratamente. Bertoncini ribadiva come le cave sono in mano a delle multinazionali le quali senza scrupoli portano via le montagne senza ritegno e senza lasciare reali introiti sul territorio il quale soffre sempre più il dissesto idrogeologico ed un inquinamento delle falde in crescita esponenziale . Grassi sostenendo che le cave erano sulle apuane prima del parco diceva che fra mille anni ., ci saranno ancora le apuane , e le cave .,(di questo passo non crediamo proprio.) <Escavazioni e metodo , un altro punto molto importante ., perche come diceva Rosalba lepore pochi giorni fà negli anni novanta è finita la Milano da bere e sono cominciate le Apuane da mangiare , ovvero che da un estrazione di blocchi 70 in percentuale e 30 di scarto , si è arrivato alla conversione dei dati , perchè oggi il carbonato di calcio è molto commercializzato il quale serve per molti usi anche domestici . Ho cercato con Bertoncini di portare alla luce tale dato , ma puntualmente smentiti a parole dal presidente , il quale sostiene che tutta la filiera è sotto controlli efficenti del parco , sia per la marmettola sia per la gestione delle cave , dati facilmente smentibili da vari rapporti ufficiali e dossier come quello fatto dal comitato no traforo della Tambura , dal quale si denota una totale non curanza delle principali norme di sicurezza ambientale , cordolature delle cave , fosse di decantazione delle acque reflue , che in molti casi procedono impuniti . Discariche , a centinaia nei canali e nei rvaneti ., di ogni genere , dagli olii esausti a mezzi dismessi . <Sul turismo si è toccato secondo me il massimo , dove sia il parco sia il cai credono che le cave non incidono sul turismo , e che anzi portano gente (turismo dell'orrido )perchè quale persona sana di mente vorrebbe andare in vacanza in un luogo di distruzione .......) ho ribadito che secondo me non è un handicap , ma una volontà ben precisa che il turismo non sviluppi, come tutte le altre attività della montagna , perchè in un territorio deserto è più facile speculare . Ho cercato di essere stretto nella descrizione , ma a mio parere quello che appare è che non vi è una reale volontà di iniziare quel processo necessario per riconvertire un territorio meraviglioso ed unico per le sue peculiarità ma si cerchi di targiversare , in attesa che il vento cambi ancora .......spero vivamente che non accada .....salviamo le apuane .
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