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sabato 21 gennaio 2017

Una strada...o una pista da rally?



Se digitate su Google Maps come punto d'inizio Pistoia e come destinazione finale Abetone, il risultato vi darà come percorrenza la ex SS-66 e la strada dell'Abetone e del Brennero SS-12 per un totale di 51,8 Km e 1 ora e 14 minuti, quindi una velocità media di 40 km orari.
Tutto questo a condizioni normali, come sa chi ben conosce la strada, perchè è facile in qualsiasi periodo dell'anno trovare in media dai 3 ai 5 cantieri stradali che alzano ulteriormente il già lungo tempo di percorrenza.
Penso che l'aneddoto più rappresentativo sia il ”caso Razzoli” del febbraio 2014. In quel periodo il noto slalomista della Nazionale azzurra di sci alpino era ad allenarsi alla stazione sciistica pistoiese dell'Abetone ,dove praticamente è di casa, o forse sarebbe meglio dire”era”, visto quanto avvenuto. Lo sciatore si è cimentato nello slalom dopodiché si è concesso una sciata libera dove però è caduto proprio sul finale della pista sbattendo testa e collo. In suo soccorso sono intervenuti gli "angeli della neve"(gli uomini sugli sci della Polizia di stato), che lo hanno immobilizzato, portato all’Abetone e da lì in ambulanza, con medico a bordo, è stato trasferito all'ospedale di Pistoia, bypassando completamente il presidio di San Marcello Pistoiese, ormai svuotato di ogni funzione.
E meno male che non aveva nulla di grave, perchè per arrivare al San Jacopo a Pistoia l'ambulanza ha impiegato due ore! E meno male che era una bella giornata di sole con le strade pulite dalla neve, altrimenti avrebbe fatto prima a piedi. Come mai così tanto? Traffico, i cantieri di cui sopra e una strada tutta curve, che se in una bella donna è apprezzabile, di sicuro su una provinciale no.
Gli abitanti della montagna devono fare i conti con questa situazione tutti i giorni: si và dalle splendide strade con buche e dossi (in)naturali alle fantastiche corsie franate, passando per innovativi concetti di strade senza strisce, così retrò! Tra le cose nuove ci sono carreggiate con binari, residui di lavori, che se c'infilate con la ruota vi portano automaticamente fuori strada senza bisogno che vi distraiate dalla guida.
La parte da leone è sempre la ex statale 66, la strada più importante e quindi giustamente la più (mal)tenuta, in maniera che anche i turisti pur non conoscendo i mille meandri della viabilità montana, possano provare tutte le caratteristiche delle altre vie. Inoltre, considerando che è tanto mal tenuta da somigliare più ad una pista da rally che ad una strada a scorrimento rapido, quest'anno si è voluto dargli quel pizzico in più di ”selvaggio” non pulendo neanche l'erba ai bordi.
Il problema è bilaterale: con lo spopolamento della montagna e la progressiva perdita di servizi e lavoro, si ha l'esigenza dei cittadini della montagna di andare in città e contemporaneamente, per il rilancio del territorio sia lavorativo che turistico si avrebbe bisogno che le merci e i turisti viaggiassero bene, insomma una perfetta circolazione in entrambi i sensi. Ma siccome la montagna pistoiese ”ha meno abitanti di un condominio di viale adua” (cit.Vannino Chiti Senatore PD), ce ne possiamo sbattere tranquillamente, tanto sono pochi elettori.
Sono stati fatti innumerevoli convegni e dibattiti negli anni,ma il tutto si potrebbe riassumere con l'ultimo tenutosi a Cutigliano il 3 ottobre, intitolato ”una strada per il futuro”, dove la presidente della provincia Fratoni (ora assessore regionale), vantava l'investimento di ben 12 milioni per la provinciale 66, che probabilmente sono stati spesi per riappiccicare con scotch e catrame la suddetta, tacendo della sensazione che qualcuno ci abbia mangiato sopra, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Sempre quel convegno, organizzato “per la gente” in orario impossibile, (le 15 e 30 di un venerdì), è stato presentato il progetto per una nuova strada dell'ingegner Roberto Pinelli, sulla cui bontà non posso esprimermi, poiché non ho la competenza tecnica, ma certo che quando ho sentito il costo complessivo di ben 120 milioni di euro, ho capito di ritrovarmi di fronte all'ennesimo show tutto fumo e niente arresto.

Ma quando mai spenderebbero una tale cifra per la viabilità montana? Oddio un appalto di tale cifra forse potrebbe anche essere realizzato: per una cifra simile si muoverebbero grandi ditte che ci lucrerebbero per anni!

( Prima pubblicazione L'onestà informa N°3 ottobre 2015)

distinti saluti

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