Se
digitate su Google Maps come punto d'inizio Pistoia e come
destinazione finale Abetone, il risultato vi darà come percorrenza
la ex SS-66 e la strada dell'Abetone e del Brennero SS-12 per un
totale di 51,8 Km e 1 ora e 14 minuti, quindi una velocità media di
40 km orari.
Tutto
questo a condizioni normali, come sa chi ben conosce la strada,
perchè è facile in qualsiasi periodo dell'anno trovare in media dai
3 ai 5 cantieri stradali che alzano ulteriormente il già lungo tempo
di percorrenza.
Penso
che l'aneddoto più rappresentativo sia il ”caso Razzoli” del
febbraio 2014. In quel periodo il noto slalomista
della Nazionale azzurra di sci alpino era ad allenarsi alla stazione
sciistica pistoiese dell'Abetone ,dove praticamente è di casa, o
forse sarebbe meglio dire”era”, visto quanto avvenuto. Lo
sciatore si è cimentato nello slalom dopodiché si è concesso una
sciata libera dove però è caduto proprio sul finale della pista
sbattendo testa e collo. In suo soccorso sono intervenuti gli "angeli
della neve"(gli uomini sugli sci della Polizia di stato), che lo
hanno immobilizzato, portato all’Abetone e da lì in ambulanza, con
medico a bordo, è stato trasferito all'ospedale di Pistoia,
bypassando completamente il presidio di San Marcello Pistoiese, ormai
svuotato di ogni funzione.
E
meno male che non aveva nulla di grave, perchè per arrivare al San
Jacopo a Pistoia l'ambulanza ha impiegato due ore! E meno male che
era una bella giornata di sole con le strade pulite dalla neve,
altrimenti avrebbe fatto prima a piedi. Come mai così tanto?
Traffico, i cantieri di cui sopra e una strada tutta curve, che se in
una bella donna è apprezzabile, di sicuro su una provinciale no.
Gli
abitanti della montagna devono fare i conti con questa situazione
tutti i giorni: si
và dalle splendide strade con buche e dossi (in)naturali alle
fantastiche corsie franate, passando per innovativi concetti di
strade senza strisce, così retrò! Tra le cose nuove ci sono
carreggiate con binari, residui di lavori, che se c'infilate con la
ruota vi portano automaticamente fuori strada senza bisogno che vi
distraiate dalla guida.
La
parte da leone è sempre la ex statale 66, la strada più importante
e quindi giustamente la più (mal)tenuta, in maniera che anche i
turisti pur non conoscendo i mille meandri della viabilità montana,
possano provare tutte le caratteristiche delle altre vie. Inoltre,
considerando che è tanto mal tenuta da somigliare più ad una pista
da rally che ad una strada a scorrimento rapido, quest'anno si è
voluto dargli quel pizzico in più di ”selvaggio” non pulendo
neanche l'erba ai bordi.
Il
problema è bilaterale: con lo spopolamento della montagna e la
progressiva perdita di servizi e lavoro, si ha l'esigenza dei
cittadini della montagna di andare in città e contemporaneamente,
per il rilancio del territorio sia lavorativo che turistico si
avrebbe bisogno che le merci e i turisti viaggiassero bene, insomma
una perfetta circolazione in entrambi i sensi. Ma siccome la montagna
pistoiese ”ha meno abitanti di un condominio di viale adua”
(cit.Vannino Chiti Senatore PD), ce ne possiamo sbattere
tranquillamente, tanto sono
pochi elettori.
Sono
stati fatti innumerevoli convegni e dibattiti negli anni,ma il tutto
si potrebbe riassumere con l'ultimo tenutosi a Cutigliano il 3
ottobre,
intitolato
”una strada per il futuro”, dove
la presidente della provincia Fratoni (ora assessore regionale),
vantava l'investimento di ben 12 milioni per la provinciale 66, che
probabilmente sono stati spesi per riappiccicare con scotch e catrame
la suddetta, tacendo della sensazione che qualcuno ci abbia mangiato
sopra, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Sempre
quel convegno, organizzato “per la gente” in orario impossibile,
(le 15 e 30 di un venerdì), è stato presentato il progetto per una
nuova strada dell'ingegner Roberto Pinelli, sulla cui bontà non
posso esprimermi, poiché non ho la competenza tecnica, ma certo che
quando ho sentito il costo complessivo di ben 120 milioni di euro, ho
capito di ritrovarmi di fronte all'ennesimo show tutto fumo e niente
arresto.
Ma
quando mai spenderebbero una tale cifra per la viabilità montana?
Oddio un appalto di tale cifra forse potrebbe anche essere
realizzato: per una cifra simile si muoverebbero grandi ditte che ci
lucrerebbero per anni!
( Prima pubblicazione L'onestà informa N°3 ottobre 2015)
distinti saluti
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