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venerdì 24 marzo 2017

ASTRONEWS 25/03 : Puntuale come quasi sempre, la newsletter di Media INAF



Ecco gli ultimi articoli pubblicati su MEDIA INAF

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UNO SGUARDO NELL'OMBRA DI SAGITTARIUS A*
È tutto pronto per scattare la foto del secolo. Un insieme di otto osservatori simulerà un radiotelescopio delle dimensioni della Terra allo scopo di intravedere il moto del gas incandescente che circonda il buco nero supermassiccio della Via Lattea. Quali le sfide e le attese? Ne parliamo con Heino Falcke, presidente del consiglio scientifico dell'Eht, e Ciriaco Goddi, responsabile scientifico del progetto BlackHoleCam
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SULLE TRACCE DEGLI IDROCARBURI POLIAROMATICI
In epoca antica, l'attività di formazione stellare era significativamente più intensa di quanto finora stimato. Lo suggerisce uno studio sulle emissioni da molecole d'idrocarburi policiclici aromatici in galassie remote. E proprio di alcune fra le principali fabbriche di queste molecole, le stelle Agb, si parlerà all'Inaf di Roma da lunedì prossimo, 27 marzo, al convegno "The Agb-Supernovae Mass Transition"
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IL DISCO PROTOPLANETARIO IM LUP
Anche le piccole stelle appena nate possono essere delle nemiche feroci. Si è visto studiando il disco protoplanetario IM Lup, dove il materiale sta evaporando e i pianeti potrebbero non formarsi mai
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A 8 MILIARDI DI ANNI LUCE DALLA TERRA
Un buco nero supermassivo sta letteralmente schizzando via dal centro di una remota galassia a una velocità di 7,5 milioni di chilometri all'ora. Secondo i ricercatori che lo hanno scoperto, tra cui Alessandro Capetti dell'Inaf, questo buco nero "in fuga" è stato accelerato dalla enorme energia delle onde gravitazionali emesse durante la fusione dei due buchi neri che lo hanno generato
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PRIMATO ASSOLUTO DI RISOLUZIONE ANGOLARE
Otto micro arcosecondi. Mai si era arrivati a distinguere livelli di dettaglio così spinti. C'è riuscita la coppia russo-italiana di radiotelescopi RadioAstron e Medicina, il primo dallo spazio e il secondo dalla bassa padana. Ne parliamo con Andrea Orlati dell'Istituto di radioastronomia dell'Inaf di Bologna
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SIMILI ALLA VIA LATTEA DA GIOVANE
La potenza del radiotelescopio Alma in Cile ha permesso di osservare direttamente due giovanissime galassie, finora viste solo "in controluce" grazie a un quasar posto esattamente dietro di loro. Il ritratto che gli autori ne hanno fatto su Science le descrive - a sorpresa - immerse in una nebbia d'idrogeno e già impegnate in una discreta attività di formazione stellare
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COME TI RIPORTO IN VITA LE ASTROFOTO ZOMBIE
È l'ultimo progetto di citizen science, ovvero di scienza dal basso, lanciato sulla piattaforma Zoouniverse. Si chiama Astronomy Rewind e darà nuova vita alle foto e alle mappe stellari contenute nei testi di astronomia o in vecchie riviste. Come? Inserendo le scansioni effettuate negli atlanti digitali del cielo in modo che i cittadini possano confrontarle con i dati acquisiti dai moderni telescopi da terra e spaziali. E chissà cosa potrebbe venir fuori da queste analisi comparate sui cambiamenti avvenuti in cielo
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INDIVIDUATA DALL'INAF DI CAGLIARI CON XMM
Scoperta una riga di emissione del ferro a 6-7 keV negli spettri dell'emissione X della pulsar doppia Psr J0737-3039. I risultati, pubblicati su ApJ, grazie a un team guidato da Alberto Pellizzoni e composto dalle astrofisiche Elise Egron e Maria Noemi Iacolina
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OTTENUTA CON DATI PAN-STARRS E APOGEE
Grazie al dettaglio delle immagini raccolte da alcuni tra i telescopi più sensibili alle lunghezze d'onda dell'ottico e dell'infrarosso, un team di ricercatori ha ottenuto la mappa 3D più dettagliata di sempre della polvere nella Via Lattea. Le distanze coprono più di 3.000 anni luce dal Sole, e mostrano un quadro più complesso rispetto a ciò che prevedeva la teoria
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DECINE DI VOLTE IL DIAMETRO DELLA VIA LATTEA
I più estesi di sempre nell'universo conosciuto: sono gli eccezionali campi magnetici scoperti nei pressi degli ammassi di galassie CIZA J2242+53, distribuiti su diversi milioni di anni luce e rilevati grazie ai dati raccolti dal radiotelescopio Effelsberg
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MOSTRANO IL MEDESIMO EFFETTO QUANTISTICO
Le simulazioni al computer di una sfera di 64 atomi di elio quasi allo zero assoluto immersa in un bagno superfluido dello stesso elemento rivelano lo stesso effetto quantistico "olografico" di un buco nero, che collega l'entropia di un buco nero all'area della sua "superficie" e non al suo volume
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C'È RIUSCITO UN GIOVANE FISICO DI SULMONA
Il più celebre principio della meccanica quantistica è stato aggirato grazie a uno stratagemma, messo a punto all'Icfo di Barcellona, illustrato oggi su "Nature" in un articolo il cui primo autore è il ricercatore abruzzese Giorgio Colangelo. Media Inaf lo ha intervistato
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DUE RICERCATORI PUGLIESI ALLA GUIDA DEL TEAM
Hanno nomi difficili da pronunciare e pressoché impossibili da scrivere: Ωc(3000)0, Ωc(3050)0, Ωc(3066)0, Ωc(3090)0 e Ωc(3119)0. Ma esistono davvero. Le hanno scoperte al Cern di Ginevra i fisici dell'esperimento Lhcb
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RUOTE DANNEGGIATE MA FUNZIONANTI
Il rover della Nasa è ancora in salute e continua a studiare Marte. Ma il percorso è arduo e pieno di rischi, soprattutto a causa delle taglienti rocce disseminate sul pianeta. Già in passato gli ingegneri avevano riscontrato dei danni

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