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martedì 28 febbraio 2017

Kme Italy chiede il sabato di flessibilità ma i lavoratori sono in solidarietà, i conti non tornano...


Kme chiede flessibilità di sabato mentre i lavoratori sono in contratto di solidarietà: inaccettabile
Quello che sta accadendo all'interno di Kme è insostenibile e paradossale.

  Pur nelle difficoltà di un mercato sempre più ristretto gli ordini ci sarebbero e l'azienda avrebbe la possibilità di lavorare ma continua con il ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali. Il motivo di questo paradosso risiede nel fatto che non arriva la materia prima per la produzione.
Già nel mese di ottobre la società ammetteva questa situazione seppur minimizzandola come "contingenti difficoltà di approvvigionamento". A distanza di ormai cinque mesi la situazione non è assolutamente migliorata, anzi. Tutto ciò non è frutto del caso ma di scelte tanto precise quanto deleterie per il destino dello stabilimento di Fornaci di Barga.

  Si è scelto (come scrisse la direzione aziendale, sempre a ottobre, in un proprio comunicato) di dirottare risorse e materie prime "dove generano valore aggiunto". Si è scelto cioè la Germania a discapito dell'Italia e di Fornaci di Barga in particolare. In questa situazione da una parte continuano le giornate in cui i lavoratori sono costretti a starsene a casa con un salario ridotto e dall'altra si mette a repentaglio la struttura produttiva complessiva dello stabilimento.

  In questo quadro preoccupante la direzione aziendale vorrebbe il consenso dei lavoratori ad effettuare prestazioni in regime di flessibilità nelle giornate di sabato. A nostro avviso si tratta di una richiesta irricevibile. I lavoratori non possono continuare a farsi carico delle deficienze organizzative dell'azienda o, peggio, delle sue scelte sbagliate.
Con decine e decine di lavoratori in contratto di solidarietà (e non dimentichiamoci dei cento dipendenti inviati sulla montagna pistoiese**) il ricorso al lavoro straordinario sarebbe di per sé vergognoso ma è anche poco convincente che si possa lavorare al sabato per sopperire alla mancata capacità organizzativa dell'azienda. I lavoratori di Kme hanno sempre dimostrato di saper farsi carico delle necessità aziendali quando sono state chiare le motivazioni e le finalità. Non ci sembra che oggi sia questo il caso.

  Il segretario Fiom Cgil di Lucca Mauro Rossi

** Si ricorda che il riferimento è all'accordo firmato nell'ottobre del 2016 che prevede un percorso formativo per i lavoratori Kme destinati al progetto della "Social Valley" a San Marcello Pistoiese.

NOTA SUCCESSIVA:
In riferimento alla nota inviata ieri 28 febbraio su Kme Italy spa, si precisa che l'oggetto della critica da parte nostra è la richiesta dell'azienda di effettuare prestazioni in regime di flessibilità nelle giornate di sabato. In questo senso abbiamo detto che se "il ricorso al lavoro straordinario sarebbe di per sé vergognoso, è altresì poco convincente che si possa lavorare al sabato per sopperire alla mancata capacità organizzativa dell'azienda”.
Ribadiamo: non c'è alcuna richiesta di straordinari in senso tecnico da parte di Kme, che sarebbero inammissibili, ma una richiesta di flessibilità al sabato, che è per noi poco convincente nelle condizioni date, ossia con decine e decine di lavoratori in contratto di solidarietà e cento dipendenti inviati a seguire i corsi di formazione sulla montagna pistoiese nell'ambito del progetto della Social Valley.
 
Daniela Francesconi
giornalista professionista
ufficio stampa e comunicazione
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