Che
tristezza avere a che fare con amministratori che non vogliono usare
il buon senso. Ed al Comune di Coreglia Antelminelli il gruppo di
maggioranza si vanta di poter fare quello che vuole “visto che 9
voti di maggioranza ci permettono di bocciare od approvare quello che
vogliamo”. Frase, quella nel virgolettato, espressamente citata in
un consiglio comunale dal capogruppo Reali Stefano. Questa è la
democrazia che aleggia in quel territorio. Purtroppo quella frase,
ripetuta in più interventi, è sempre attuale in ogni consiglio che
venga fatto. Noi del gruppo di minoranza, “Un Futuro per Coreglia”,
abbiamo cercato, fin dall’inizio del nostro mandato, di costruire
qualcosa di positivo che andasse esclusivamente a favore dei
cittadini ma, immancabilmente, il gruppo di maggioranza, con i loro 9
voti, facevano cadere le nostre buone intenzioni. Hanno iniziato nel
consiglio del 6 Ottobre 2015 quando, con una mozione, si chiedeva di
alternare i consigli comunali fra il capoluogo e la sede distaccata
di Ghivizzano. Un solo voto a favore, ovvero quello dell’allora
nostro consigliere Mauro Simonetti. Solo in un secondo momento
abbiamo capito il motivo della contrarietà (anche se in effetti si
sono astenuti) nell’effettuare la metà dei consigli comunali a
Ghivizzano dove, quando vi sono stati fatti, vi ha sempre partecipato
un congruo numero di cittadini a differenza di quando ciò avviene
nel capoluogo dove, la zona riservata al pubblico è quasi sempre
deserta. La conferma ai nostri dubbi l’abbiamo avuta durante lo
svolgimento dal consiglio comunale tenutosi il 17 Giugno u.s.,
quando, ad una mozione presentata dal consigliere Piero Taccini,
successore di Mauro Simonetti, dimessosi per motivi familiari, e
sempre per il gruppo “Un Futuro per Coreglia”, senza nemmeno un
briciolo di pudore, la stessa maggioranza ha avuto la sfrontatezza di
votare contrario. La mozione verteva sul poter effettuare riprese
video dei consigli comunali, come viene effettuato in moltissimi
comuni italiani. Probabilmente, ma più senza ombra di dubbio,
considerato le due mozioni non approvate, i componenti di questa
maggioranza hanno un discreto disagio a far si che i cittadini
possano vederli e sentirli parlare. Da sottolineare che già
dall’inizio di questa nuova amministrazione entrambi i gruppi di
minoranza avevano fatto interpellanze basate sulla richiesta di poter
effettuare riprese video dei consigli comunali ma, probabilmente,
tenendo ben presente la frase virgolettata sopra descritta, avevano
sempre risposto negativamente. Per poter cercare di sfondare questo
muro di gomma, abbiamo scritto un quesito alla Signora Prefetto che,
dopo aver interpellato sulla questione il Sindaco Amadei, ci
rispondeva che per lo stesso “non esistono pregiudizi nei confronti
dei consiglieri di minoranza e della cittadinanza, volti alla
divulgazione, tramite registrazioni audio/video, dei lavori
consiliari, sottolineando peraltro l’ampia disponibilità sinora
data in tal senso agli operatori della stampa locale”. Soddisfatti
di questa risposta abbiamo presentato con molto entusiasmo la mozione
relativa alle riprese video, certi che avremmo avuto il benestare
della maggioranza. No, cari cittadini del Comune di Coreglia
Antelminelli, al vostro sindaco, ed a tutta la sua corte, non piace
assolutamente far si che voi possiate giudicare vedendo e sentendo
ciò che accade durante i consigli comunali che interessano il vostro
territorio. Hanno votato contrario appellandosi al regolamento nel
quale, nessun articolo prevede la registrazione video dei consigli
comunali. Prima di poterle attuare deve essere rivisitato e/o
modificato lo stesso e vetusto regolamento. Giustissimo signor
sindaco ma lei, e tutta la sua corte, avete trascurato un piccolo
particolare ovvero ciò che recita il punto 2 della risposta che lei
ha trasmesso alla Signora Prefetto, cioè: “Rimane pertanto nella
discrezionalità del Presidente del Consiglio ovvero, nella
fattispecie del Sindaco, autorizzare o meno l’utilizzo di
videocamere o altri strumenti idonei alla videoregistrazione dei
lavori del Consiglio”. Perciò non c’è regolamento che tenga a
meno che, signor Sindaco, non abbia scritto baggianate. Già
dimenticavo, “visto che 9 voti di maggioranza ci permettono di
bocciare od approvare quello che vogliamo” adesso bocciamo.
Piero
Taccini.
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