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LETTORI SINGOLI

martedì 31 marzo 2020

comunicato stampa CAMBIAMO CON TOTI PROVINCIA DI PISTOIA: Interveniamo subito sul settore florovivaistico




L’emergenza COVID19 e le sue misure di contenimento, hanno creato un crollo nel settore del florovivaismo della provincia di Pistoia . É la stessa Confagricoltura tramite il suo presidente , a lanciare l’allarme , definendola una crisi senza precedenti. 
Il ministro dell’agricoltura ha recentemente sbloccato la possibilità di vendita nei centri di giardinaggio e nei vivai, che sicuramente ha un effetto (più morale che economico), ma che non è assolutamente sufficiente a far fronte al disastro economico che si profila. 
In questo periodo, tra ordini domestici e professionale, la sola parte floricola realizza il 70% del fatturato , quindi non poter lavorare significa la morte certa del settore. 
In Toscana sono a rischio 850 milioni di fatturato e 12mila dipendenti, di cui la provincia di Pistoia pagherà uno scotto importante, essendo un suo settore di punta. 
Quindi devono essere attuate misure eccezionali: l’annullamento per quest’anno di alcune tasse, una grossa iniezione di denaro nel settore e una sburocratizzazione per permettere di spendere questi soldi. 
Come Cambiamo provincia di Pistoia, ci sentiamo vicini al settore e preoccupati per le sue sorti, ci faremo carico perché il governo intervenga immediatamente.


Giorgio Silli
Deputato Cambiamo con Toti                                       

Antonio Gambetta Vianna
Cambiamo con Toti provincia di Pistoia

Marco Poli
Cambiamo con Toti montagna p.se

Lorenzo Pronti
Cambiamo con Toti Piana Quarrata Agliana Montale

Marco Incerpi
Cambiamo con Toti Pescia e Valdinievole

Subito i test degli anticorpi per permettere di distinguere i portatori di virus dai già guariti e immuni. Lo dice lo studioso dei virus Bonino.

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Per mappare al meglio la popolazione  in merito al coronavirus bisognerebbe ottimizzare l’attuale metodo di indagine: prima di fare tamponi a tappeto, occorrerebbe effettuare il test degli anticorpi su tutto il personale sanitario in primis e poi su campioni sempre più estesi di popolazione. Così si andrebbero a distinguere i soggetti asintomatici già contagiati dai non contagiati. La successiva effettuazione del tampone naso-faringeo nei soggetti positivi all’anticorpo permetterà di distinguere i portatori di virus dai già guariti e immuni. Questi ultimi potrebbero tornare a lavorare e vivere senza il rischio di contagiare o di essere contagiati. La strategia viene suggerita a ragion veduta dal prof. Ferruccio Bonino, già direttore scientifico del Policlinico di Milano, e tra i massimi conoscitori italiani di virus, avendo contribuito personalmente alla scoperta del virus dell’epatite Delta, di quello dell’epatite C, e avendo partecipato alla scoperta del virus dell’epatite B HBeAg difettiva. Bonino doveva essere a Carrara il 28 scorso per una maxi giornata di prevenzione “saltata” per “colpa” del virus.  Lo studioso è sempre presente nel nostro comprensorio in occasione delle giornate di prevenzione.

INTERVISTA:

Prof. Bonino, perché dice di fare prima i test anticorpali su tutti e poi il tampone solo ai positivi?
«Lo dico in base alla mia esperienza diretta in campo maturata in molti anni di lavoro, che mi ha coinvolto anche personalmente: al tempo in cui non c’era ancora il vaccino anti epatite B contrassi in laboratorio l’epatite B acuta, fortunatamente guarita».

Quali sono i limiti del rilevamento tramite tampone?
«Innanzitutto il prelievo del materiale biologico dalla mucosa si presta all’errore di campionamento. Questo coronavirus entra per lo più nelle mucose e non nel sangue ma può non concentrarsi solo nelle prime vie respiratorie: perciò, quando si introduce il tampone nel naso o in bocca, c’è il rischio che si tocchino alla cieca solo parti dove non c’è il virus. E quindi l’analisi potrebbe dare esito negativo anche in caso d’infezione in atto. Viceversa, la combinazione di un test anticorpale molto sensibile (chiamato ELISA) al test del tampone permetterebbe di correggere alcuni errori di campionamento. Ciò però non vale per i test rapidi per gli anticorpi: non vanno bene per lo screening perché sono almeno 2-10 volte meno sensibili di quelli standard».

Quali sono i vantaggi del test anticorpale?
«Innanzitutto l’analisi degli anticorpi permette di identificare gli immuni oltreché i contagiati. Se uno risulta positivo agli anticorpi anti-Sars-Cov-2 (il nome di questo coronavirus), ma negativo al tampone, vuol dire che ha già contratto il virus ed è guarito e immunizzato. Non potrà più contagiare né contagiarsi di nuovo, come dimostrato dagli studi a Wuhan dove da due mesi nessun ex contagiato positivo agli anticorpi si è più ammalato. Viceversa, se uno risulta negativo al test degli anticorpi, non dovrà neppure sottoporsi al tampone, a meno che non abbia sintomi o avuto contatti a rischio: potrà sempre ripetere dopo 15 giorni il test degli anticorpi per assicurarsi di non aver contratto il virus (i colleghi cinesi hanno dimostrato che il 95% dei pazienti sviluppa anticorpi 12 giorni dopo aver contratto l’infezione). Inoltre questo test è molto economico: costa 100 volte meno del tampone ed è eseguibile pressoché in qualsiasi laboratorio, con margini di errore bassissimi».

Mi spiega allora perché il test tramite prelievo del sangue non viene fatto su larga scala in Italia?
«Banalmente perché non esistono ancora delle linee guida per il suo utilizzo e bisognerebbe superare le solite lungaggini burocratiche. Ricordo che la Food and Drug Administration negli Usa, l’ente governativo che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici, ha già approvato l’utilizzo sui pazienti gravi del plasma anti-Sars-Cov-2 degli immuni».

Quali sarebbero le ricadute pratiche dell’utilizzo del test sugli anticorpi?
«In primo luogo, testare tutti gli operatori sanitari anche per gli anticorpi consentirebbe loro di lavorare con più serenità. Se un medico o un infermiere si scopre immune, non temerà di essere contagiato da pazienti Covid né di contagiare altri. Ma più in generale questo sistema permetterebbe di fare uno screening su tutta la popolazione italiana, suddividendola in tre macro-categorie. A tal proposito la professoressa Maurizia Brunetto (scopritrice del HBV HBeAg difettivo) ha messo a punto un algoritmo semplice, così strutturato. Dà semaforo verde a chi è positivo al test degli anticorpi ma negativo al tampone: costoro possono tornare subito a circolare e lavorare; semaforo giallo ai negativi sia al test degli anticorpi che al tampone, costoro, essendo suscettibili dovrebbero essere mantenuti in isolamento soprattutto se over 65 o con patologie già in atto; semaforo rosso a chi è positivo per entrambi i test: essi, avendo un’infezione in corso, devono stare in isolamento assoluto, lontano dai gialli il più possibile, fino alla risoluzione dell’infezione».

In termini economici questa mappatura della popolazione quali benefici comporta?
«È il modo migliore per concludere rapidamente il nefasto pit-stop imposto dal Covid. Questa strategia può permettere al nostro Paese di ripartire per primo e vincere il Gran Premio della ripresa economica. Ciò darebbe all’Italia un enorme vantaggio competitivo. E le consentirebbe di uscire dalla situazione di blocco nell’arco di molto meno tempo».

Quante sarebbero le persone che potrebbero godere del semaforo verde?
«La percentuale di soggetti immuni sicuramente è condizionata da quanto il virus è circolato nell’area: ad esempio è verosimile che in Lombardia il 40-50% del personale sanitario sia già immune. Per quanto riguarda la popolazione in generale, in Lombardia la percentuale degli immuni si dovrebbe aggirare ragionevolmente intorno al 20%, cioè circa 2 milioni di persone, e speriamo di più. Su scala nazionale, è ipotizzabile che il numero totale dei contagiati, buona parte dei quali presto saranno immuni, sia di molto maggiore rispetto ai dati ufficiali».

Su chi dovremmo usare invece il vaccino, una volta trovato?
«Sui semafori gialli. Appena sarà disponibile, serviranno però i migliori test anticorpali rapidi per scegliere a chi dare il vaccino e a chi no, risparmiando dosi visto che molti saranno immuni a quell’epoca».

Un’ultima cosa. Qual è il destino del virus? Scomparirà dal pianeta o resterà tra noi?
«Il SARS-CoV2 determina un’infezione acuta che si risolve nel giro di qualche settimana e non diventa cronica. Quindi, se la maggior parte della popolazione mondiale contrarrà l’infezione, il virus tenderà ad estinguersi. Il controllo nel tempo del livello anticorpale ci permetterà di capire la durata dell’immunità. La risoluzione finale però la darà solo il vaccino. Altrimenti il rischio che permangano serbatoi d’infezione che periodicamente potrebbero riaccendere focolai epidemici sarebbe elevato».

Nella foto: il professor dott. Ferruccio Bonino  assieme alla presidente dell’Ordine degli infermieri dott. Morena Fruzzetti in occasione di una giornata di prevenzione in città

Alberto Ruffini.

venerdì 27 marzo 2020

Comunicato stampa Cambiamo con Toti Montagna P.se : IN EMERGENZA CORONAVIRUS NIENTE LEGNA PER SCALDARSI? ASSURDO!



É notizia di questi giorni dell’allarme lanciato dalla Coldiretti della provincia di Pistoia, che segnala che Come prevedono le disposizioni per il contenimento del coronavirus, Decreto del presidente del consiglio (Dpcm) del 22 marzo, la vendita di legna non è possibile ai soggetti senza partita Iva. 
Documentandoci sulla faccenda, abbiamo appreso che i rivenditori possono chiamare la prefettura, e tramite la compilazione di un modulo, possono consegnare la legna. 
Questa burocratizzazione (oltretutto sconosciuta ai più) ci pare un assurdo in questi tempi visto che buona parte della montagna pistoiese si scalda con legna, e non tutti hanno il posto e/o la liquidità per metterla via per un invernata. 
Quindi specie col freddo ritornato in questi giorni e proprio per l’emergenza sanitaria in corso, ci sembra una scelta irresponsabile lasciare al freddo della gente, per complicanze burocratiche. 
In questa ottica oltre a risolvere questo punto del decreto , vorremo che in questo particolare periodo proponiamo di abbassare e agevolare l’iva per il pellet. 
Ci siamo già attivati con i nostri parlamentari per risolvere urgentemente questa problematica. 




Antonio Gambetta Vianna            
Marco Poli
Cambiamo con Toti montagna p.se

lunedì 23 marzo 2020

Simonini; '' Basito da chi accusa l'imprenditoria di speculazione ''.


 Simonini: basito da chi accusa l'imprenditoria 

In questi giorni, si è fatto un gran discutere su quali aziende potessero continuare ad operare, e quali invece dovessero chiudere i battenti.
La polemica, iniziata dalla scelta di chi fosse produttore o venditore di bene di prima necessità, (garantendo così la stabilità sociale del paese), si è trasformata su chi fosse in grado di garantire tutte le sicurezze necessarie sui luoghi di lavoro.
Di fatto, con questo decreto,  si registrano molte richieste di deroghe aziendali, per il proseguimento di produzioni, onde evitare ripercussioni economiche negative o peggio disastrose, per la propria stabilità economica.
Ci sono poi tutte le preoccupazioni legate alle eventuali penali contrattuali, da versare in caso di consegne mancate.
È evidente, va ribadito, che sia un atto dovuto quello di chiedere per tutti i lavoratori le dovute tutele per la loro salute e quella dei propri familiari.
Da richieste più che legittime, si è passati però all'inverosimile, accusando l'imprenditoria da più fronti, di voler fare speculazione sui propri interessi.

Ma di cosa stiamo parlando!? Avete ben capito il concetto delle vostre dichiarazioni?
Un imprenditore di qualsiasi categoria che sta lì a fare se non per generale guadagni.

Una confusione, arrivata da un governo pasticcione, che anziché dare la medicina in gocce, (come sta facendo), avrebbe dovuto far organizzare i cittadini, 
"ad esempio dare qualche giorno di tempo per far reperire beni di prima necessità", 
utilizzando la collaborazione delle forze dell'ordine per garantire il rispetto del regolare svolgimento, per poi chiudere tutto due settimane.
In quel periodo lo stesso  governo, avrebbe dovuto garantire solo i servizi fondamentali, quali quelli ospedalieri, di tipo sanitario, e di produzione di materiali utili al contrasto per la diffusione del contagio, e
di pari passo, misure economiche concrete e reali a tutto il resto del paese sottoposto a quarantena.

L'azione del Governo, evidentemente sbagliata, si può dimostrare in tre fatti: 
-non si è interrotta la diffusione virus, in considerazione delle molte persone ancora in circolazione; 
-ogni tre giorni si applicano nuovi decreti con misure restrittive, che poco restringono;
-si hanno più denunciati che contagiati, almeno stando ai dati ufficiali.

Oggi, con una politica nazionale carente, arrivano forti e allarmanti le preoccupazioni dalle categorie imprenditoriali, preoccupate per le loro tenute aziendali.
Io, non posso che rimanere basito da molte dichiarazioni di professionisti, politici o addetti ai lavori, che in tali circostanze, di difficoltà generale, arrivano con autolesionismo a dichiararsi in questo momento contro il tessuto produttivo lasciando inascoltate le varie preoccupazioni.
Ribadisco basito, poiché così facendo si darà solo un'agonia certa a molti imprenditori, che già oggi tengono miracolosamente aperte le propria attività.
Questa è la stessa politica (nazionale e regionale) che non ha saputo nemmeno garantire le protezioni adeguate ai propri medici, infermieri, operatori sanitari e di volontariato esposti in prima linea, nonostante gli avvertimenti di molti esperti, che il virus sarebbe arrivato.

È abbastanza ridicolo, accusare l'imprenditoria di voler fare speculazione per i propri guadagni, in un momento di emergenza non solo sanitaria ma anche economica.

Cari signori, quando non esisterà più un'economia con imprenditori pronti ad investire e garantire occupazione allora il vostro lavoro non servirà più a niente.
Rimane comunque doveroso, che ogni lavoratore debba avere la massima sicurezza sul proprio luogo di lavoro, in maniera da evitare il contagio e a sua volta di diffondere contagio.

Ribadisco la soluzione era chiudere tutto per due settimane contrastando il virus in maniera netta, facendo si che successivamente nei luoghi di lavoro ci fossero tutte le adeguate misure di sicurezza.
Ora il picco che doveva già essere passato, chi sa quando arriverà.

Simone Simonini 

giovedì 19 marzo 2020

MONTAGNA PISTOIESE comunicato stampa CAMBIAMO e FORZA ITALIA: riattiviamo l'ospedale pacini


Testo della lettera inviata al sindaco di San Marcello Piteglio dai responsabili locali di FORZA ITALIA e CAMBIAMO CON TOTI




A:Luca Marmo Sindaco di San Marcello Piteglio e Roberto Rimediotti, vicesindaco con delega alla sanità e al sociale.

e per conoscenza:

Ai capogruppo consiliare di San Marcello: Walter Mandolini, Carlo Vivarelli e Venusia Ducci

Al sindaco di Abetone Cutigliano Diego Petrucci

Al direttore USL toscana Centro Paolo Morello

Oggetto: Emergenza COVID-19 ripristino dell’ospedale Pacini.


A seguito della grave situazione chi si è creata a causa della pandemia da COVID19 e preoccupati per l’emergenza sanitaria a livello provinciale e nazionale, preso atto anche che il popolo della montagna è costituito in pevalenza da anziani, siamo a chiedere che sia attivato quanto prima il pronto soccorso che era già nelle corde della sua amministrazione, e per il quale si era già avviato un percorso con la regione.
Chiediamo inoltre di organizzare, quanto prima la tenda pre- triage per essere pronti a fronteggiare, anche in montagna, l’emergenza che si potrebbe creare.
A Pistoia è già stata fatta una proposta sull ‘ex ospedale del ceppo, dove si sollecita l’ASL e la Fondazione CARIPT affinché si attivino per restituire alla collettività il vecchio nosocomio.
Richiesta che facciamo anche per il presidio ospedaliero di San Marcello.
Restiamo a disposizione, in veste collaborativa, per qualsiasi aiuto possiamo dare all’amministrazione , affinché si realizzi tempestivamente quanto richiesto.



Daniela Troccoletti                                                            Antonio Gambetta Vianna-Marco Poli

Responsabile politico                                                     CAMBIAMO CON TOTI MONTAGNA P.SE

FORZA ITALIA montagna pistoiese


domenica 15 marzo 2020

MASSA : UGL chiede all'ASL nord-ovest, tutele maggiori per i medici del 118.


I medici del 118 “testa d’ariete” nella lotta contro il coronavirus sono tutelati abbastanza? L’Ugl sanità scrive alla direttrice  generale Asl Nord Ovest Toscana e vuole risposte.
I medici del 118 sono la ” testa d’ariete” nella lotta contro il coronavirus, sono tutelati in modo appropriato? 

Così scrive La Segreteria Provinciale UGL Sanità Massa Carrara alla Dott.ssa Maria Letizia Casani Direttore Generale Asl Nord Ovest:
”Pregiatissima dottoressa come Lei sa sono diversi i medici del servizio 118 di Massa non dipendenti, quindi esclusi dalle minime tutele. Eppure, se non andiamo errati, gli stessi rappresentano anche in occasione di questa gravissima epidemia, la “testa d’ariete” nella tutela sia della collettività che dell’ammalato. In Toscana la situazione è grave: 5775 persone in isolamento, di cui 139 positive nella nostra Asl. E i dati sono in costante crescita Dal 1° febbraio a oggi, rileva sempre la Regione , sono in tutto 3165 i tamponi eseguiti nei tre laboratori di virologia e microbiologia delle tre aziende ospedaliero universitarie della Toscana: Careggi, Pisa, Siena.”

L'Ugl rincara: “ non si capisce, infatti, come mai si parli ora di assunzioni nel settore della sanità, e soprattutto nel settore emergenza, e si lascino in pratica “al palo" questi qualificati professionisti. Potrebbero essere una risorsa importante, specie nei Pronto Soccorso, ma quando si parla di una loro assunzione il discorso sembra essere messo in disparte dalla Regione. “

L’Ugl ricorda che: “siamo una organizzazione sindacale che riconosce primaria la centralità della persona che lavora. La UGL è una associazione unitaria di carattere confederale che, perseguendo scopi di natura generale, riconosce la peculiarità di ciascuna categoria e territorio. E’ tra i sindacati maggiormente rappresentativi in Italia. Associa lavoratori e pensionati, senza distinzioni di sesso e di razza, tutelandone i diritti nel mondo del lavoro. L’UGL, nel riconoscere la centralità e la dignità della persona, individua nelle forme e negli strumenti di una moderna socialità collettiva una delle fondamentali conquiste del sindacato. Proprio per questo le chiediamo: nel caso questi lavoratori venissero posti in quarantena, verrebbero retribuiti come un dipendente asl oppure sarebbero abbandonati a loro stessi, senza retribuzione come nel caso dell'assenza per malattia?Pur impegnati oggi in prima linea restano senza tutele, non avendo diritto al TFR e a nessuna pensione ad eccezione di quella Enpam.”

Per questo L’Ugl chiede alla direttrice Asl Nord Ovest: “ perché la Asl per quanto di sua competenza tramite la Regione non provvede a assumere questi professionisti per inserirli nei pronto soccorso? perché non li tutela in caso di quarantena e malattia, incidente o altro? A queste semplici domande attendiamo risposta.”

venerdì 13 marzo 2020

CAMBIAMO! - LUCCA : Ringraziamo tutto il personale sanitario e quei sindaci che si stanno prodigando per la gente.


CAMBIAMO! : Grazie di cuore a tutti i medici, infermieri, operatori sanitari e di volontariato.

Il comitato provinciale di lucca "Cambiamo! con Toti"
In questo momento di emergenza sanitaria, vuole ringraziare di cuore tutti i medici, infermieri, operatori sanitari e di volontariato, che  stanno lavorando senza sosta per garantire sicurezza e cure adeguate a tutti i cittadini bisognosi.

Non possiamo far altro che stringerci intorno a loro, in virtù del ruolo delicato che li espone maggiormente a rischi sul Covid-19.
Il nostro vuole essere un semplice messaggio di vicinanza e di ringraziamento per il prezioso lavoro svolto.

Vogliamo inoltre rivolgere, laddove ce ne fosse bisogno, un appello alla popolazione, affinché segua tutte le disposizioni Governative e Comunali, ringraziando i molti Sindaci impegnati costantemente su questa emergenza.

Con l'aiuto di tutti, torneremo presto alle nostre abitudini, per il momento cerchiamo di limitare al necessario gli spostamenti.

Comitato Provinciale Cambiamo!

CAMBIAMO CON TOTI PROVINCIA DI PISTOIA : Oltre all'emergenza sanitaria, pensiamo anche all'economia degli italiani




L’Italia è sconvolta dal momento di emergenza sanitaria, il quale ha costretto il governo a regole particolarmente stringenti, che hanno cambiato le abitudini degli italiani. 
Come comitato provinciale Cambiamo con Toti di Pistoia, siamo però preoccupati anche per l’inevitabile crisi economica che ne deriverà. I commercianti, le partite IVA , le strutture turistiche e museali private, sono già allo stremo, perciò anche tramite i nostri deputati faremo pressioni sul governo, affinché partano i proclamati aiuti, ad ora solo annunciati ,ma non resi operativi. Chiederemo inoltre che tutti i pagamenti siano posticipati per tutti: imprese e cittadini. 
Altresì ci auspichiamo che i sindaci della provincia di Pistoia, nei limiti dei poteri a loro concessi, facciano slittare i pagamenti dei tributi pubblici il più possibile. Cosa già fatta da alcuni,ma che speriamo applichino tutti i comuni. 
Inoltre in attesa di aiuti concreti dal governo, speriamo che le varie amministrazioni comunali, eseguano delle variazioni di bilancio, nella direzione di abbassare il più possibile le aliquote del comune, magari rimandando progetti che potranno essere eseguiti, più in là nel tempo. 
Oltre a pensare alla salute dei cittadini (che deve essere al primo posto,sempre e comunque), bisogna pensare anche a far sopravvivere economicamente cittadini e tessuto produttivo in questo difficile periodo.

Antonio Gambetta Vianna 
Cambiamo con Toti provincia di Pistoia

Marco Poli
Cambiamo con Toti montagna p.se

Lorenzo Pronti
Cambiamo con Toti Piana Quarrata Agliana Montale

Marco Incerpi
Cambiamo con Toti Pescia e Valdinievole






COVID-19 Alcune note scientifiche, ed i motivi per cui dovete stare a casa.

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COVID - 19
CORONA VIRUS

PICCOLO MANUALE DI SOPRAVVIVENZA 
(perché secondo me ne avete bisogno e non a tutti mi pare sia chiaro):
La polmonite causata da Covid19 è atipica, perché non causa solo dispnea ma attacca la zona interstiziale impedendo lo scambio di ossigeno. È necessario essere intubati in terapia intensiva appena sopraggiunge il quadro clinico. In poche parole i polmoni si muovono normalmente e riescono (aiutati) a buttare fuori l’anidride carbonica, che è più solubile, ma non riescono più a far entrare l’ossigeno. Da qui la necessità di intubare precocemente i pazienti con quadro broncopneumonico sospetto. Lo sviluppo della polmonite non dipende dall’età over 75. Ci sono parecchi, PARECCHI, under 75 intubati: la differenza è che hanno più possibilità di venire stubati e uscire dall’ospedale camminando invece che piedi avanti.

Cosa vuol dire questo?
Che per molte persone è necessario un ricovero in un reparto speciale, chiamato Unità di Terapia Intensiva (o rianimazione). Questi reparti, ovviamente, sono pochi in ogni ospedale ed è ristretto il personale sanitario preparato per queste situazioni. Ovviamente questi reparti servono per ogni emergenza: un incidente d’auto, un ictus, un post operatorio etc. Il numero dei posti in UTI in ogni provincia è limitato.

Perché era ed è importantissimo osservare le misure di contenimento? 
Perché serve avere TEMPO in ogni luogo ma soprattutto per il centro e sud Italia?
Perché, nel momento in cui non ci sono abbastanza posto in UTI si deve applicare il TRIAGE. Il triage come recita Wikipedia è un termine francese che significa “cernita, smistamento” ed è un sistema utilizzato per selezionare i soggetti in classi di urgenza/emergenza crescenti, in base alla gravità delle lesioni riportate e del loro quadro clinico.
La decisione delle priorità può essere soggetta a importanti risvolti ETICI e MORALI, soprattutto durante eventi catastrofici con afflusso importante di pazienti. Con il triage ci saranno persone che avranno la precedenza su altre: e ciò NON SOLO PER I MALATI DI CORONAVIRUS ma vale per ogni paziente che avrà bisogno di UTI. Se lo stesso numero di pazienti viene distribuito nel tempo non ci sarà bisogno di triage.

Perché ognuno di noi è responsabile della vita/morte non solo di se stesso ma anche degli altri?
Uno studio importantissimo, uscito in questi giorni, ha chiarito come la FORTE contenzione applicata in Cina abbia salvato migliaia di vite.

Tutto ciò può essere così riassunto:
1- Il coronavirus non è benigno. Uccide. La risposta politica all’epidemia dovrebbe riflettere la minaccia alla sicurezza nazionale rappresentata dalla SARs-COV2.
2- Il successo della Cina è dovuto al “potere forte” che ha potuto agire velocemente combinato con “l’ubbidienza” del popolo cinese a sottostare a rigorose procedure di sanità pubblica. Sebbene le nazioni democratiche non abbiano questo, ci sono importanti lezioni che i Presidenti e i Primi Ministri possono imparare dall’esperienza cinese.
3- Le prove suggeriscono che le restrizioni del governo cinese hanno salvato migliaia di vite ed inoltre, accorciando i tempi di ripresa, sta salvando anche l’economia. I paesi ad alto reddito devono abbandonare i loro timori per le conseguenze economiche e pubbliche negative che potrebbero derivare dalle limitazioni delle libertà come parte di misure di controllo dell’epidemia.
4 - Usate le mascherine.


Perché serve l'impegno di tutti?
Perché STA A NOI, SOLO A NOI, fare in modo che l’epidemia sia contenuta nello spazio e nel tempo.

E cosa viene chiesto?
Di rinunciare a “piccole” libertà personali a fronte di una “grande” necessità comune.

Cosa significa non rispettare le restrizioni che ci vengono consigliate?
Significa che AD OGNI VOSTRA AZIONE corrisponde un posto in meno in UTI e che NON sapete a chi, quel posto in terapia intensiva, verrà rifiutato!
Non riparatevi dietro la sicurezza dell’età o della salute: il virus è democratico, colpisce TUTTI ed infatti hanno dimostrato che anche i giovani e sani hanno bisogno di UTI. Ed i posti che si “rubano” potrebbero esservi necessari anche perché avete avuto un incidente in macchina, sul lavoro, nello sport o perché colpiti da una patologia grave e improvvisa di qualsiasi tipo.

Cosa è importante? Voi stessi? La vostra famiglia? I vostri cari?
Ignorare le misure di contenzione è mettere a rischio se stessi, la famiglia e i vostri cari. Più tante altre persone.

Per una volta, tutti al mondo ci ritroviamo parte della solita “squadra”, “partito” e “religione”; stesso scopo e stessa guerra. 
Per una volta tutti al mondo possiamo contare molto e fare la differenza. 
Una GRANDE differenza.
Dipende solo da noi: scegliere se essere adulti o bambini, capricciosi o responsabili, vivere o morire.
Sta a noi, solo a noi.

lunedì 9 marzo 2020

UGL - MASSA-CARRARA : I medici del 118 in prima linea anche per il coronavirus dimenticati da tutti.


I medici del 118 in prima linea anche per il coronavirus dimenticati da tutti, perché non assumerli ai pronto soccorso ospedalieri?

I medici del 118 di Massa-Carrara  in prima linea anche per il coronavirus dimenticati da tutti, perché non assumerli ai pronto soccorso ospedalieri? In questi giorni  - scrive il settore Ugl sanità di Massa-Carrara - gli “onori della cronaca”,giustamente, sono riservati all’’epidemia di Coronavirus . Ricordiamo che all’8 marzo in Italia i positivi erano 7375 (di cui 166 in Toscana); 366 i deceduti e 622 i guariti. Dati ovviamente provvisori, Diversi anche nella nostra provincia. Si parla di tutto e di più ma fino ad oggi non si è parlato dei medici del 118 .
Come Ugl fino ad oggi abbiamo osservato attentamente l’evolversi di questa situazione e pensavamo che gli organi preposti compresi i colleghi rappresentativi parlassero anche di questi professionisti invece niente. Non desideriamo strumentalizzare la situazione o alimentare paura ma vogliamo iniziare da ora in poi a porre domande a chi di competenza: Asl, Regione etc., a partire da questi professionisti che, a quanto sembra sono dimenticati da tutti pur essendo in primissima linea come i loro colleghi ospedalieri .

Dei centodiciottisti nessuno ne parla. Sede legale Unione Territoriale Massa-Carrara Via G. Pascoli, n. 57 - 54100 Massa (MS) Tel. 058544800 – Fax 0585886011 – Cell. 3403603977 e-mail: uglmassa@ugltoscana.it PEC: uglmassa@pec.ugltoscana.it sito: www.ugltoscana.it Segreteria Generale Massa - Carrara Queste le domande:
 1) Come mai non si pensa da parte della Regione ad assumere ai pronto soccorso i medici del 118 gran parte dei quali oggi sono dei semplici convenzionati?
 2) Corrisponde a verità che questi bravi e attenti professionisti se dovessero finire in quarantena non sono coperti da nessun tipo di assistenza a parte si dice di un piccolo contributo che verrebbe loro elargito dalla cassa dell’Ordine dei Medici?
 3) Corrisponde a verità che questi professionisti non sono coperti neppure dall’Inail?
 4) Corrisponde a verità che quando queste persone, come del resto anche gli infermieri che li accompagnano nelle varie visite (ricordiamo che la diagnosi e terapia spetta per legge solo al medico e non all’infermiere sia pure laureato in scienze infermieristiche ma non in Medicina e Chirurgia ), sono costretti ad eseguire le manovre di vestizione e svestizione per poter utilizzare le tute protettive usa e getta , se va bene nei pianerottoli delle varie abitazioni praticamente “in mezzo alla strada” dopo essersi recati a visitare i potenziali segnalati per sospetto contagio del virus?

Ricordiamo che i medici del 118 non si recano solo ora a visitare questi pazienti ma chiunque necessiti di visite urgenti ed emergenti. Chiudendo, ci preme sottolineare ancora una volta la necessità di assumere queste importanti figure: sicuramente la Regione Toscana o l’Asl suo “fanalino di coda” dirà che verranno assunti rispettando le graduatorie più disparate oppure addurranno altre scuse simili , in pratica si rischia che, ancora una volta, l’esperienza che si sono fatti sul campo questi questi validi professionisti venga dimenticata di nuovo.
Da tutti ma non da noi!


CAMBIAMO CON TOTI PROVINCIA DI PISTOIA: Grazie a tutti i dottori, infermieri e gli operatori sanitari



Il comitato provinciale Cambiamo con Toti di Pistoia, vuole fare un elogio a tutti i medici,infermieri e operatori sanitari che in questo momento stanno affrontando questa importante emergenza sanitaria, con serietà e dedizione,nonostante i rischi. 
Vogliamo altresì rivolgere un appello alla popolazione, affinché segua le disposizioni del governo in merito all’emergenza corona virus. In questo momento di massimo allarme nazionale,è dovere di tutti aiutare i medici e le autorità competenti, con un comportamento serio e responsabile. Evitiamo di accalcarci in luoghi di divertimento e altro, prima conteniamo il virus e prima torneremo alla vita di tutti giorni. 


Antonio Gambetta Vianna 
Cambiamo con Toti provincia di Pistoia 

Lorenzo Pronti 
Cambiamo con Toti Piana Quarrata Agliana Montale 

Marco Incerpi 
Cambiamo con Toti Pescia e Valdinievole 

Marco Poli 
Cambiamo con Toti montagna p.se


sabato 7 marzo 2020

CAMBIAMO CON TOTI PESCIA E VALDINIEVOLE : Assumete i precari della sanità!


La difficile situazione attuale e la oggettiva impossibilità allo svolgimento dei vari concorsi per l’assunzione di medici a tempo indefinito nelle aziende toscane, la necessità impellente di reperire personale specializzato per coprire i vuoti esistenti nelle piante organiche delle aziende ospedaliere, preoccupano seriamente ci fanno auspicare una pronta risoluzione del problema a livello regionale. 
La necessità di avere disponibilità pronta e sicura dei professionisti operanti nelle varie aziende al fine non solo di migliorare quanto di assestare e rendere valido l’impegno dei vari professionisti che entrando stabilmente nel sistema sanitario toscano porterebbero esperienza universitaria fresca nonchè disponibilità allo svolgimento di un lavoro più sentito e motivato, ci fanno pensare ad un sensibile miglioramento della performance e della efficienza dell’intero sistema sanitario regionale. 
Si chiede dunque di provvedere al più presto ed in via formale ad una assunzione a ruolo di coloro che già effettuano servizio presso le aziende sanitarie della toscana. Provvedimento questo peraltro già percorso in passato, certamente bypartisan e che darebbe allo stesso tempo ossigeno alle varie unità operative del territorio oltre che essere fonte di assunzione di giovani precari nel mondo del lavoro e del professionismo. 


Marco Bartolomei 
Antonio Gambetta Vianna 
Cambiamo con Toti Pescia e Valdinievole

giovedì 5 marzo 2020

CAMBIAMO CON TOTI MONTAGNA PISTOIESE SULLA FRAGILITA' DEL TERRITORIO MONTANO




Da ben prima che nascesse la nostra formazione politica, il nostro referente sulla montagna pistoiese , ha sempre chiesto cosa sia stato fatto(in questo mandato del consiglio regionale) contro il dissesto idrogeologico sul territorio. 
Ad oggi la percezione è che non sia stato fatto niente, e non crediamo a tutt’oggi di poter essere smentiti, anche se siamo pronti a fare le nostre scuse nel caso. 
La pioggia di questi giorni, seppure eccezionale, mostra tutta la fragilità di questo territorio, e i numerosi disagi balzati alla cronaca ne sono la testimonianza. Ed è anche andata bene se ricordiamo quello successo negli anni passati. 
Ricordiamo che due anni fa (2018) ci fu la frana a pian dei sisi (Abetone Cutigliano), cinque anni fa (2015) lo smottamento alla Lima ( Piteglio , oggi San Marcello Piteglio) , eventi che hanno interrotto la ss12 , arteria principale della montagna per giorni. 
Da ricordare anche lo smottamento di Pracchia ( Pistoia) del 2009, senza contare che nella frazione di Popiglio (San Marcello Piteglio), è quasi una tradizione annuale rimanere bloccati per qualche giorno dal resto della montagna per una frana. 
Come Cambiamo, siamo convinti che per la prossima legislatura della regione Toscana, ci dovrà essere un impegno maggiore per la sistemazione del dissesto idrogeologico nella montagna pistoiese. Interventi veri che partano dalla sistemazione del territorio, per prevenire disastri e non per risolverli com’è successo finora. 
Per questo ci impegneremo perché queste tematiche, siano portate nella prossima campagna elettorale della Toscana e all’attenzione del nuovo governo della regione, che ci auguriamo sia di un colore politico diverso. 


Antonio Gambetta Vianna 

Marco Poli 

Cambiamo con Toti montagna p.se

martedì 3 marzo 2020

SPERONI - Comitato Cave & Ambiente : Grossi massi caduti nel parcheggio area Medicea, chiediamo messa in sicurezza.


SERAVEZZA - Alcuni massi di ragguardevoli dimensioni, probabilmente a causa della pioggia di ieri, si sono staccati dal monte Costa precipitando nel parcheggio dell'area Medicea. Fortunatamente nessun danno a cose o persone.

Questa è l'ulteriore prova che la Costa va messa al più presto in sicurezza.

Bisogna rimuovere i ravaneti esattamente come da tempo sta avvenendo in Arni, dove la natura può tornare al suo splendore e l'ambiente viene pienamente restituito alla collettività in totale sicurezza.

Auspichiamo che chi ha l'autorità per intervenire lo faccia e dia un segnale positivo verso il recupero dei siti post cava.

Al momento risulta che sia stata allertata la Protezione Civile che dovrà valutare la pericolosità della situazione.


Francesco Speroni 
Comitato Cave & Ambiente
                                                             

domenica 1 marzo 2020

BARGA : Simonini - CAMBIAMO! dov'è finito il guardrail sulla comunale Mologno/Barga?


Una domanda che si sono posti molti cittadini. 

Come mai a distanza di mesi non si è ancora provveduto al ripristino del guardrail e alla conseguente messa in sicurezza della via comunale che collega Barga alla frazione di Mologno?
Alcuni mesi fa ricorda Simonini oggi coordinatore provinciale di "Cambiamo!" e già candidato Sindaco a Barga, un mezzo pesante divelse agganciando con il rimorchio un guardrail situato su uno dei tornanti più pericolosi e stretti della strada.


Dopo tutti gli accertamenti del caso, e una "dichiarata" richiesta danni, ad oggi niente si è più saputo e nel concreto fatto, almeno stando a ciò che risulta a livello pratico e visivo.
Paradossale, aspettando la messa in sicurezza definitiva, che quella provvisoria (transenne, tavolame, picchetti di ferro e segnali luminescenti), risultino più pericolosi del niente.
Insomma una situazione di piccola entità, che però fa trasparire il mancato occhio sul territorio per il territorio da parte degli amministratori.
Insomma, possibile che dal 29 agosto, (sei mesi) l'amministrazione non abbia risolto una problematica di così piccola entità?
E come è possibile che la messa in sicurezza provvisoria sia paradossalmente più pericolosa?
Può capitare un disagio, peggio però sarebbe dimenticarsi, qualora così fosse, di un tratto di strada Comunale e della sua messa in sicurezza per così tanti mesi -ha concluso Simonini Simone.

 Simonini Simone 
 "Cambiamo! Comitato provinciale".