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mercoledì 20 novembre 2019

MASSA 22-23-24/11/19 : Corso per operatori della riabilitazione neuroset per trattare l’algodistrofia.


Corso per operatori della riabilitazione  neuroset per trattare l’algodistrofia malattia difficilissima da trattare

Si terrà a Massa venerdì 22, sabato 23 e domenica 24 novembre presso lo Studio Fisiosana di Via Marina Vecchia 4 ( sopra l'OVS) un Corso di perfezionamento per Operatori della riabilitazione (medici e fisioterapisti)  Neuroreset    per il trattamento delle algodistrofie. Gli operatori verranno formati sul trattamento degli arti, del rachide e dei visceri. Un colpo grosso questo perché,  di regola corsi come questo si tengono in centri nazionali. Soddisfatto l’organizzatore dottor Desiderio Antonioli fisiatra e neurologo.
Il corso sarà tenuto dal dott  Fabrizio La Rosa,   osteopata, che si occupa da sempre delle relazioni tra soma e psiche ed in particolare delle algodistrofie, ed ha messo  a punto una personale metodica manuale di trattamento per le sindromi algodistrofiche,  chiamata Neuroreset
Verranno affrontati in modo pratico le basi del metodo Neuroreset  che rappresenta finalmente un trattamento efficace per trattare l’algodistrofia, malattia per la quale in passato erano stati proposti con scarsi risultati gli interventi più svariati, fino ad arrivare in casi estremi addirittura all’amputazione.

L’algodistrofia è una malattia rara loco-regionale, multisintomatica e multisistemica le cui cause sono per lo più sconosciute e che colpisce in maniera pressoché esclusiva il tratto mano-spalla e i piedi. La principale manifestazione della malattia è del tutto aspecifica: dolore urente associato ad edema. Il dolore che caratterizza questa condizione ha degli aspetti molto caratteristici per la presenza di due sintomi particolari: A parità di stimolo doloroso questi pazienti sentono molto più dolore di quanto non dovrebbero (condizione definita come iperalgesia ), inoltre avvertono dolore anche per uno stimolo non doloroso (allodinia): basta che vengano anche solo sfiorati sulla regione interessata per avvertire un intenso dolore. Interessa quasi sempre la mano o il piede e associa al dolore sintomi particolari come disturbi della sensibilità, incapacità al movimento, edema e arrossamento locale. I sintomi possono comparire da pochi giorni a oltre un mese da un trauma di gravità variabile.
Sebbene si tratti di una condizione relativamente rara, l’algodistrofia è molto temuta soprattutto dagli ortopedici, visto che può complicare traumi, fratture, ma anche manovre diagnostiche e terapeutiche come l’artroscopia.

Cos’è il metodo Neuroreset?
E’ una metodica manuale, indolore, sicura per il paziente, priva di controindicazioni, che non necessita dell’uso di farmaci, apparecchiature elettromedicali o altri ausilii o presidi.
A cosa serve?
Il metodo Neuroreset serve ad affrontare e risolvere i casi di pazienti affetti da Algodistrofia e da Blocchi Articolari di natura non meccanica post chirurgici, post traumatici, post immobilizzazioni forzate o comunque da reazione algodistrofica.
Essendo una metodica indolore il metodo Neuroreset non prevede alcuna manovra di mobilizzazione forzata poiché il blocco articolare che si è instaurato nei casi di Algodistrofia o di semplice Joint Block è dovuto ad una normale reazione di difesa del Sistema neurovegetativo del paziente e non ad una causa meccanica. Una eventuale azione dolorosa ai danni del paziente scatenerebbe un’inevitabile reazione di ulteriore blocco.
Il metodo Neuroreset ha la capacità di “resettare” il Sistema Neuro Vegetativo unico responsabile del blocco articolare/algodistrofico.
Il   Neuroreset è un metodo psico-manuale perché oltre ad essere   un insieme di manovre specifiche rigidamente codificate, consiste anche e soprattutto in un diverso approccio di fronte al dolore, ai blocchi ed alla sofferenza del paziente.
E’ questo che rende unico ed eccezionalmente efficace il metodo, la diversa impostazione mentale dell’operatore NEURORESET che di fronte al blocco articolare di qualsiasi natura (sia esso derivante da immobilizzazione prolungata forzata, post operatoria, post traumatica o da retrazione cicatriziale) non si pone con un atteggiamento “aggressivo” cercando di forzare il distretto articolare in maniera cieca ed ottusa ma cerca di “tranquillizzare” il SNV che si è posto a difesa del paziente il quale, nel bloccargli l’articolazione sta, di fatto, proteggendo il corpo del paziente già provato dal trauma.

Nella foto il dottor Desiderio Antonioli assieme ad un fisioterapista
 
ALBERTO RUFFINI.

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