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sabato 8 settembre 2018

#ASTRONEWS - 08/09/18 : La newsletter di Media Inaf , con il poster su ''SUPERFICIE DI PLUTONE''


Ecco gli ultimi articoli pubblicati su MEDIA INAF


VISIBILI CON TELESCOPI AMATORIALI
 
La natura dei vortici lunari può finalmente essere risolta grazie a uno studio congiunto della Rutgers University e della University of California a Berkeley. La soluzione guarda al dinamismo dell'antico passato del nostro satellite, un tempo luogo con attività vulcanica e campo magnetico

LA RISPOSTA DALLA FISICA DEI QUANTI
Se uovo e gallina sono eventi quantistici, possono essere nati per primi entrambi. La più recente dimostrazione sperimentale del bizzarro fenomeno è stata pubblicata su Phisical Review Letter, e Media Inaf ha intervistato uno degli autori dell'esperimento, il fisico milanese Fabio Costa, oggi ricercatore postdoc all'Università del Queensland.
 

CHE FINE HA FATTO OPPY?
 
Nell'immagine scattata dal rover della Nasa – che continua la sua campagna di trivellazioni – si vede anche la tempesta di sabbia che ha coinvolto buona parte del pianeta da giugno a oggi. Si sta affievolendo, ma ancora non arrivano segnali positivi da Opportunity

MIGLIORARE LIGO E VIRGO AGGIRANDO HEISENBERG
Un team di scienziati del Niels Bohr Insitute danese è convinto di poter ridurre il rumore quantistico degli interferometri usando una piccola cella di vetro piena di atomi di cesio. Fiodor Sorrentino (Infn): «Se dimostrato, questo metodo permetterebbe di raddoppiare la sensibilità di Ligo e Virgo a tutte le frequenze».
 

COLLISIONE COSMICA FORGIA UN ANELLO GALATTICO
 
I dati di Chandra hanno rivelato che nell'anello di Am 0644-741, una galassia situata a circa 300 milioni di anni luce dalla Terra, sono presenti innumerevoli sorgenti luminose a raggi X che si pensa contengano buchi neri o stelle di neutroni. Lo studio, pubblicato su Astrophysical Journal, è guidato da Anna Wolter dell'Inaf di Brera

A OTTOBRE LA SCIENZIATA SARÀ A CAGLIARI
Annunciata oggi l'assegnazione dello Special Breakthrough Prize in Fundamental Physics all'astronoma che, nel 1967, scoprì la prima pulsar. Marta Burgay (Inaf): «Un riconoscimento meritatissimo, benché con 50 anni di ritardo».
 

RECORD DI DISTANZA PER ALMA
Per la prima volta, nuove osservazioni effettuate con Alma rivelano un potente outflow molecolare in una galassia osservata quando l'universo aveva solo un miliardo di anni. Risultato, questo, che fornisce nuove e importanti intuizioni su come certe galassie nell'universo primordiale, ma non solo, siano state in grado di autoregolare la loro crescita in modo tale da non consumarsi troppo in fretta. Lo studio su Science.
 

LO STUDIO SU MNRAS
Le due galassie satellite della Via Lattea, descritte per la prima volta nel resoconto della spedizione guidata da Magellano, sono state mappate con grande dettaglio a basse radiofrequenze, mostrando aree di formazione stellare e resti di passate supernove.
 

IN APPARENZA SUPERLUMINALE, VA A 290MILA KM/S
 
Il flusso di particelle dall'evento Gw 178717 è stato studiato da ogni sua angolazione e la sua esistenza è stata confermata ancora una volta dai dati radio raccolti dagli strumenti della National Science Foundation. L'oggetto è stato osservato 75 giorni dopo la fusione delle stelle di neutroni e poi di nuovo 230 giorni dopo. I risultati su Nature
 

UN ALTRO REGALO DI CASSINI
 
Un nuovo studio ha individuato quelli che sembrerebbero essere i primi scorci di un vortice al polo nord di Saturno che si è formato nella parte alta dell'atmosfera, mentre nell'emisfero settentrionale si stava avvicinando l'estate. Questo caldo vortice si trova a centinaia di chilometri al di sopra delle nuvole, in uno strato di atmosfera conosciuto come stratosfera e sembra molto simile al famoso esagono sottostante, come se in realtà fosse un'unica struttura che si sviluppa in altezza.
 

LA MORTE DISCRETA DI UNA SUPERGIGANTE ROSSA
Uno studio firmato, tra gli altri, anche da Filomena Bufano dell'Inaf di Catania dimostra come lo 'shock breakout' – quel breve lampo di luce che ci si aspettava di osservare quando esplode una supergigante rossa – sia in realtà un fenomeno raro in natura. La ragione va ricercata nella densità del materiale circumstellare, molto maggiore di quanto i modelli prevedessero

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'' LA SUPERFICIE DEL PIANETA NANO PLUTONE ''
 

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