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venerdì 6 giugno 2014

GUERRA NELLA CGIL LUCCHESE

Da: Fiom Cgil Lucca e provincia

Gli #autoconvocati: «Non ci sarà più il responsabile di zona» In #Garfagnana. Continua la guerra nella #Cgil

CASTELNUOVO:
Il coordinamento dei delegati autoconvocati della Cigl della Valle del Serchio risponde alla segreteria di Lucca. Dopo la serata al teatro Alfieri, il confronto si è spostato sulla stampa «con nuove ingiustificate accuse della segreteria di Lucca nei confronti dei delegati sindacali di zona che impongono serene ma ferme precisazioni».

A parlare per nome del coordinamento sono #FabioBertei, rsu della #Corghi e coordinatore, #EmilioCecchini Rsu della #Kme, #RaffaellaVerdigi rsu di #Leclerc e #PaoloSimoncini, membro direttivo della #Nidil Cgil. «L’idea del confronto all’Alfieri era stata accolta come un fatto positivo – commentano – purtroppo non c’è stato spazio per gli interventi dei tanti delegati sindacali aziendali, ma da quelli che ci sono stati è comunque emersa una netta distinzione tra quelli dei rappresentanti sindacali delle aziende, che hanno contestato senza mezzi termini le decisioni della segreteria confederale, e le posizioni dei funzionari provenienti da Lucca che hanno replicato quanto deciso dalla segreteria».

Al momento, la soppressione della figura del responsabile di zona è confermata: «Non è emerso ne è stato esposto alcun piano di riorganizzazione zonale, se non un generico impegno ad una maggior presenza delle categorie accompagnato dall'esposizione di dati palesemente contraddittori sul funzionamento dei servizi. Si accusano i delegati di mentire, quando i fatti sono chiari. Non ci piacciono i metodi autoritari della segreteria lucchese, con i quali si impongono scelte che non sono state discusse con gli iscritti della Valle, espropriati in modo antidemocratico di una istanza costruita con fatica e passione da migliaia di uomini, donne, lavoratori e pensionati in decenni di storia. Vicenda alla quale evidentemente gli attuali dirigenti della Cgil Lucchese, si ritengono estranei. Non possiamo essere definiti “avversari” della Cgil solo perché lottiamo per salvarla e difenderla nelle sue espressioni più nobili e per far emergere la verità».

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