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sabato 28 novembre 2015

C’era una volta l’Ospedale in Montagna Appennino pistoiese di Marco Poli


Non tutti sanno che oltre che per”Capitan Futuro”,da qualche tempo scrivo anche per”L'onestà informa”,il periodico del movimento 5 stelle della Toscana.
Un giornale cartaceo dove scrivo articoli sulla nostra montagna,per chi lo volesse leggere è gratuito e può contattare me o i gruppi di Pistoia o della montagna pistoiese per sapere dove trovarlo.
Ogni tanto come mi è permesso dal mio essere blogger libero con un proprio pensiero,abbatto i confini tra il mio attivismo e lo scribacchiare e per pubblicizzare l'evento del meetup montagna a 5 stelle,dove parleremo di sanità, pubblico l'articolo che feci per il numero due di”L'onestà informa”(luglio 2015).

Raccomandandovi di venire perché parleremo di sanità a 360°,vi lascio alla lettura dell'articolo.

C’era una volta l’Ospedale in Montagna
Lorenzo Pacini nacque il 27 gennaio 1731 dal tenente Pietro Pacini, potente feudatario romano, che si ritirò in Toscana prima che l'ultimo figlio dei medici morisse e il Granducato passasse alla Casa di Lorena. La sua vita fu semplice, dedicata alla fede e alla carità. Il suo testamento olografo è l'unico documento che ci resti dell'esistenza di questo grande filantropo. Morì il 7 febbraio 1809 e la sua salma riposa nella Cappella della Compagnia del SS sacramento. Con il suo testamento espresse tra le sue ultime volontà, la costruzione di un ospedale che servisse per i poveri e gli infermi della montagna pistoiese, con un particolare occhio di riguardo ai cittadini della”sua”Mammiano:
e considerato che oltre ad essere privo di discendenti sono anche privo di stretti congiunti.....non posso erogare le cose mie che in vantaggio dei poveri e a sollievo dei poveri e del prossimo. Ordino e voglio che sia costruito o nella casa di mia abitazione in Mammiano quando sia suscettibile o in altro luogo più adatto, un rifugio un Ospedale per i poveri infermi della Montagna Pistoiese... E volendo avere uno speciale riguardo ai miserabili e poveri infermi di Mammiano mia Patria è mia volontà che debbano essere sempre preferiti agli altri nell'accordare il ricetto in detto Spedale o rifugio”
L'ospedale fu poi iniziato nel 1846 e inaugurato l'11 febbraio del 1905, ma non nella sua casa, bensì a San Marcello Pistoiese, in altro lascito dello stesso Pacini.
A memoria del filantropo sono rimaste un epigrafe e una lapide nell'atrio dell'ospedale, che è stato perfettamente funzionante fino a pochi anni fa; fino al 2001 l'ospedale Pacini poteva infatti vantare reparti di medicina, chirurgia, ortopedia, traumatologia, un laboratorio di analisi e un pronto soccorso di tutto rispetto, praticamente un ospedale a 360°gradi, la cui unica mancanza era un reparto di rianimazione. Poi comincia un progressivo”sfogliamento”: dal 2001 sparisce il reparto di traumatologia, nel 2007 il laboratorio di analisi, nel 2012 il reparto di ortopedia e nel 2013 se ne và anche quello di chirurgia (questo nell'ultimo anno che è stato attivo, il 2012, con una sola sala operatoria aveva eseguito oltre 900 interventi, contro i 1200 eseguiti nello stesso anno all'ospedale di Pistoia con 6 sale operatorie). Anche come posti letto siamo scesi da gli oltre 80 degli anni ‘90 ai 24 del 2014. Con lo spolpamento del Pacini è stato ridotto anche il pronto soccorso, poi rinominato punto di primo soccorso, ma poiché nei patti territoriali si parlava di ”pronto soccorso” si sono inventati che non è né un “pronto”, né un “primo”, ma un “facente funzioni” di pronto soccorso, che non esiste, ma con quest'artificio lessicale si vorrebbe sanare anche la parola scritta; la legge però non lascia spazio alle interpretazioni. Ma diciamocelo chiaramente: nel disegno di privatizzazione della sanità che Enrico Rossi sta portando avanti da quindici anni a questa parte, chi se ne frega della legge? L'importante è che si paghino le cure mediche e silenzio!
Ci sarebbe anche da dire che prima è cominciato lo smantellamento dell'ospedale e poi si sono stipulati i patti territoriali, dando via ad un vero e proprio”condono”, infatti il volere della Asl/Regione veniva messo nero su bianco solo il 17 di giugno del 2013; se si considera poi che il tutto (Drg 1235/2012) non è stato neanche pubblicato sul Burt, la Gazzetta Ufficiale della Regione, almeno fino a che a furia di rompergli le scatole si è deciso di tirarlo fuori dal cassetto del Comune di Pistoia, dove era rimasto chiuso fino al 22 novembre 2013, data di pubblicazione nell’Albo Pretorio del Comune di Pistoia.
I comuni della montagna,con capolista quello di San Marcello Pistoiese con la giunta di Silvia Cormio, non hanno fatto niente per impedire questo sfacelo, anzi lo hanno permesso mascherando il tutto da ”potenziamento”, stilando solo occasionalmente qualche documento di dissenso su quanto fatto dall'USL, ma questo solo per tentare di frenare i ”rompiscatole” che vigilano su tutta la faccenda, continuando però a far fare a Rossi & C. tutto quello che vogliono.
I ”rompiscatole” in questione non sono certo istituzionali, ma cittadini e associazioni che vogliono il bene della montagna e che combattono per difendere il presidio ospedaliero montano: il comitato Montagna Pistoiese è qui che voglio vivere, dette anche ”pettorine” e l'Associazione Zeno Colò, voluta proprio dal ”Falco di Oslo” per salvare dal ridimensionamento e dalla chiusura l’ospedale Pacini, il tutto supportato dal più ampio C.R.E.S.T.
Tutte queste persone che si sono più volte opposte alla distruzione dell'ospedale Pacini, facendo manifestazioni, flash mob, esposti, denunciando cosa stava accadendo e portando quanto più possibile la verità agli occhi dell'opinione pubblica,sono stati accusati di essere: ”allarmisti”, ”mistificatori”, “strumentalizzatori” e anche ”terroristi”, per non accettare passivamente la versione ottimista del PD, che si può riassumere nelle memorabili parole di Enrico Rossi del 6 maggio, dove in visita all'ospedale Pacini disse che in montagna,le emergenze ospedaliere erano garantite come se abitassimo a Firenze, vicino al presidio ospedaliero di Careggi. Inutile dire che basta fare una veloce ricerca su internet per trovare tutti gli articoli che si vogliono sui problemi dell'ospedale di San Marcello e altrettanto su tutte le porcate fatte dalla politica per giustificare questo scempio.
Concludendo mi limiterò a dire che in nome del cosiddetto ”Project Financing”, un sistema in cui il Pubblico mette le maggiori risorse, una banca finanzia il privato sui futuri guadagni, il Pubblico garantisce il privato e la banca, e il privato avrà milioni di Euro all’anno per decenni, sborsati dal Pubblico come affitto (insomma una rendita futura che durerà decenni per il privato assicurata con denaro pubblico), in nome di tutto questo gli amministratori regionali e locali (tutti a guida PD), non solo se ne sono fregati della salute e del benessere degli abitanti della montagna, ma hanno anche mandato alle ortiche il grande gesto umanitario di Lorenzo Pacini e gli sforzi di Zeno Colo per mantenerlo in vita. La storia ci ha consegnato grandi uomini e i nostri politici odierni hanno calpestato la loro memoria per la cosa peggiore che ci sia, i soldi.


Comunicato stampa dell'evento

Evento su Facebook

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Distinti Saluti




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