Non
tutti sanno che oltre che per”Capitan Futuro”,da qualche tempo
scrivo anche per”L'onestà informa”,il periodico del movimento 5
stelle della Toscana.
Un
giornale cartaceo dove scrivo articoli sulla nostra montagna,per chi
lo volesse leggere è gratuito e può contattare me o i gruppi di
Pistoia o della montagna pistoiese per sapere dove trovarlo.
Ogni
tanto come mi è permesso dal mio essere blogger libero con un
proprio pensiero,abbatto i confini tra il mio attivismo e lo
scribacchiare e per pubblicizzare l'evento del meetup montagna a 5
stelle,dove parleremo di sanità, pubblico l'articolo che feci per il
numero due di”L'onestà informa”(luglio 2015).
Raccomandandovi
di venire perché parleremo di sanità a 360°,vi lascio alla lettura
dell'articolo.
C’era
una volta l’Ospedale in Montagna
Lorenzo
Pacini nacque il 27 gennaio 1731 dal tenente Pietro Pacini, potente
feudatario romano, che si ritirò in Toscana prima che l'ultimo
figlio dei medici morisse e il Granducato passasse alla Casa di
Lorena. La sua vita fu semplice, dedicata alla fede e alla carità.
Il suo testamento olografo è l'unico documento che ci resti
dell'esistenza di questo grande filantropo. Morì il 7 febbraio 1809
e la sua salma riposa nella Cappella della Compagnia del SS
sacramento. Con il suo testamento espresse tra le sue ultime volontà,
la costruzione di un ospedale che servisse per i poveri e gli infermi
della montagna pistoiese, con un particolare occhio di riguardo ai
cittadini della”sua”Mammiano:
“e
considerato che oltre ad essere privo di discendenti sono anche privo
di stretti congiunti.....non posso erogare le cose mie che in
vantaggio dei poveri e a sollievo dei poveri e del prossimo. Ordino e
voglio che sia costruito o nella casa di mia abitazione in Mammiano
quando sia suscettibile o in altro luogo più adatto, un rifugio un
Ospedale per i poveri infermi della Montagna Pistoiese... E volendo
avere uno speciale riguardo ai miserabili e poveri infermi di
Mammiano mia Patria è mia volontà che debbano essere sempre
preferiti agli altri nell'accordare il ricetto in detto Spedale o
rifugio”
L'ospedale
fu poi iniziato nel 1846 e inaugurato l'11 febbraio del 1905, ma non
nella sua casa, bensì a San Marcello Pistoiese, in altro lascito
dello stesso Pacini.
A
memoria del filantropo sono rimaste un epigrafe e una lapide
nell'atrio dell'ospedale, che è stato perfettamente funzionante fino
a pochi anni fa; fino al 2001 l'ospedale Pacini poteva infatti
vantare reparti di medicina, chirurgia, ortopedia, traumatologia, un
laboratorio di analisi e un pronto soccorso di tutto rispetto,
praticamente un ospedale a 360°gradi, la cui unica mancanza era un
reparto di rianimazione. Poi comincia un progressivo”sfogliamento”:
dal 2001 sparisce il reparto di traumatologia, nel 2007 il
laboratorio di analisi, nel 2012 il reparto di ortopedia e nel 2013
se ne và anche quello di chirurgia (questo nell'ultimo anno che è
stato attivo, il 2012, con una sola sala operatoria aveva eseguito
oltre 900 interventi, contro i 1200 eseguiti nello stesso anno
all'ospedale di Pistoia con 6 sale operatorie). Anche come posti
letto siamo scesi da gli oltre 80 degli anni ‘90 ai 24 del 2014.
Con lo spolpamento del Pacini è stato ridotto anche il pronto
soccorso, poi rinominato punto di primo soccorso, ma poiché nei
patti territoriali si parlava di ”pronto soccorso” si sono
inventati che non è né un “pronto”, né un “primo”, ma un
“facente funzioni” di pronto soccorso, che non esiste, ma con
quest'artificio lessicale si vorrebbe sanare anche la parola scritta;
la legge però non lascia spazio alle interpretazioni. Ma diciamocelo
chiaramente: nel disegno di privatizzazione della sanità che Enrico
Rossi sta portando avanti da quindici anni a questa parte, chi se ne
frega della legge? L'importante è che si paghino le cure mediche e
silenzio!
Ci
sarebbe anche da dire che prima è cominciato lo smantellamento
dell'ospedale e poi si sono stipulati i patti territoriali, dando via
ad un vero e proprio”condono”, infatti il
volere della Asl/Regione veniva messo nero su bianco solo il 17 di
giugno del 2013; se si considera poi che il tutto (Drg 1235/2012) non
è stato neanche pubblicato sul Burt, la Gazzetta Ufficiale della
Regione, almeno fino a che a furia di rompergli le scatole si è
deciso di tirarlo fuori dal cassetto del Comune di Pistoia, dove era
rimasto chiuso fino al 22 novembre 2013, data di pubblicazione
nell’Albo Pretorio del Comune di Pistoia.
I
comuni della montagna,con capolista quello di San Marcello Pistoiese
con la giunta di Silvia Cormio, non hanno fatto niente per impedire
questo sfacelo, anzi lo hanno permesso mascherando il tutto da
”potenziamento”, stilando solo occasionalmente qualche documento
di dissenso su quanto fatto dall'USL, ma questo solo per tentare di
frenare i ”rompiscatole” che vigilano su tutta la faccenda,
continuando però a far fare a Rossi & C. tutto quello che
vogliono.
I
”rompiscatole” in questione non sono certo istituzionali, ma
cittadini e associazioni che vogliono il bene della montagna e che
combattono per difendere il presidio ospedaliero montano: il comitato
Montagna Pistoiese è qui che voglio vivere, dette anche ”pettorine”
e l'Associazione Zeno Colò, voluta proprio dal ”Falco di Oslo”
per salvare dal ridimensionamento e dalla chiusura l’ospedale
Pacini, il tutto supportato dal più ampio C.R.E.S.T.
Tutte
queste persone che si sono più volte opposte alla distruzione
dell'ospedale Pacini, facendo manifestazioni, flash mob, esposti,
denunciando cosa stava accadendo e portando quanto più possibile la
verità agli occhi dell'opinione pubblica,sono stati accusati di
essere: ”allarmisti”, ”mistificatori”, “strumentalizzatori”
e anche ”terroristi”, per non accettare passivamente la versione
ottimista del PD, che si può riassumere nelle memorabili parole di
Enrico Rossi del 6 maggio, dove in visita all'ospedale Pacini disse
che in montagna,le emergenze ospedaliere erano garantite come se
abitassimo a Firenze, vicino al presidio ospedaliero di Careggi.
Inutile
dire che basta fare una veloce ricerca su internet per trovare tutti
gli articoli che si vogliono sui problemi dell'ospedale di San
Marcello e altrettanto su tutte le porcate fatte dalla politica per
giustificare questo scempio.
Concludendo
mi limiterò a dire che in nome del cosiddetto ”Project Financing”,
un sistema in cui il Pubblico mette le maggiori risorse, una banca
finanzia il privato sui futuri guadagni, il Pubblico garantisce il
privato e la banca, e il privato avrà milioni di Euro all’anno per
decenni, sborsati dal Pubblico come affitto (insomma una rendita
futura che durerà decenni per il privato assicurata con denaro
pubblico), in nome di tutto questo gli amministratori regionali e
locali (tutti a guida PD), non solo se ne sono fregati della salute e
del benessere degli abitanti della montagna, ma hanno anche mandato
alle ortiche il grande gesto umanitario di Lorenzo Pacini e gli
sforzi di Zeno Colo per mantenerlo in vita. La storia ci ha
consegnato grandi uomini e i nostri politici odierni hanno calpestato
la loro memoria per la cosa peggiore che ci sia, i soldi.
Comunicato
stampa dell'evento
Evento
su Facebook
Gruppo
ufficiale del" MEETUP MONTAGNA A 5 STELLE"
Tel
331 1619603
indirizzo
mail del gruppo: montagna.a.5stelle@gmail.com
Distinti
Saluti
Nessun commento:
Posta un commento