Stare zitti su un articolo del genere può significare che il sindaco di Pieve Fosciana è disposto a veder cancellare dalla mappa dei comuni il comune di Pieve Fosciana.
Il silenzio in casi del genere potrebbe essere anche una manifestazione di assenso ed un indizio di complicità.
Per quanto mi riguarda, considero assolutamente improbabile l'ipotesi di far diventare il mio comune una frazione di quello di Castelnuovo.
Le ragioni di questa mia posizione sono tante e vanno dalla storia per arrivare ai giorni nostri.
Fosse ancora vivo don Lorenzo Angelini , che con i suoi libri ha fatto conoscere la storia di Pieve Fosciana, provvederebbe sicuramente lui a ricordare che Pieve Fosciana nell'ambito della storia della valle del Serchio ha rivestito un'importanza di primo piano ed è stata uno dei centri attivi della diffusione del cristianesimo .
Pieve Fosciana era nel Medio Evo la capitale religiosa della Garfagnana e questo suo ruolo le assegnava una posizione di primato nell'ambito della regione .
Da questa posizione di primato Pieve Fosciana è stata scalzata solo quando la Garfagnana è passata sotto gli estensi ferraresi e il suo posto è stato assunto da Castelnuovo che agiva da capitale del dominio estense.
Il sindaco Angelini dovrebbe sapere come in antichità Castelnuovo trattava Pieve Fosciana: basterebbe ricordarsi la storia della località "il Muraccio", che si trova a nord di Pieve Fosciana.
Il "Muraccio" ricorda nel nome, il muro che fu fatto costruire dai castelnovesi–estensi per impedire che chi scendeva dall'Alpe entrasse in Pieve Fosciana e ne facesse la tappa della sua sosta . Il "muro" bloccava traffici e commerci e li dirottava a Castelnuovo.
Il sindaco Angelini conosce poi la rivoluzione pievarina del 1831. E' la nostra pagina gloriosa che merita una adeguata valorizzazione: Pieve Fosciana , in stretta connessione con la rivolta di Ciro Menotti a Modena, scacciò gli estensi ed innalzò il tricolore. Il primo che fu innalzato in Toscana. Forse un riconoscimento ufficiale per questa storia il presidente regionale Rossi potrebbe venire a consegnarcelo.
I pievarini di allora se lo sono meritati.
Ai fini nostri è interessante concentrarci sugli effetti che la rivolta del tricolore ebbe. Sconfitto il moto di Ciro Menotti e tornati gli Estensi, quelli che erano stati attivi nella rivolta furono purgati duramente. I capi del movimento pievarino furono costretti all'esilio ed alla prigione, ma il Duca non si accontentò dei capi: l'Estense volle dare una punizione esemplare a tutto il Comune e decise la soppressione di Pieve Fosciana e la sua aggregazione a Castelnuovo.
Proprio così . Ma quelli erano tempo di tiranni e di sudditi , che si piegavano al volere dei tiranni. Stavano zitti. Come oggi è stato zitto il sindaco Angelini. Non è che quest'ultimo si prepari a portare le chiavi del Comune di Pieve Fosciana alla sede del PD di Castelnuovo? No è che nelle sedi del Pd di Castelnuovo imperi ancora una certa mentalità da padroni estensi?
Il sindaco sappia che noi ci opporremo con tutte le nostre forze ed in ogni sede per evitare a Pieve Fosciana l'onta d'una nuova umiliazione. Noi pievarini siamo sempre quelli del Tricolore e con il Tricolore difenderemo il nostro Comune.
MARIO TURRIANI
''Un Futuro Per Pieve Fosciana''
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