PIANO INDUSTRIALE, TUTELA DELL'OCCUPAZIONE: L'ASSEMBLEA CHIEDE RISPOSTE
Le lavoratrici e i lavoratori di Polo Nautico, riuniti in assemblea, profondamente preoccupati della crisi che coinvolge anche il settore della nautica da diporto, ritengono molto grave quanto è stato deciso dall'Autorità Portuale lo scorso 21 Aprile circa il frazionamento di una delle aree del Polo Nautico ora data in gestione a CNV (Balducci).
Ancora più grave è quanto emerso lo scorso venerdì nell'incontro con l'amministratore del Polo Nautico Cima, il quale ha annunciato non esservi più alternative ai licenziamenti di 15 lavoratori dipendenti del Polo, cui se ne aggiungeranno ulteriori 13 della Fipa Immobiliare e dal 1 Settembre altri 53.
Si annuncia quindi uno stillicidio di posti di lavoro, posti che, per gli accordi su cui è nato il Polo Nautico e fatti salvi coloro che avrebbero continuato ad operare nella compagine, erano legati alle aree affidate alle imprese occupanti la concessione demaniale.
Impossibile quindi non capire come i licenziamenti siano legati alla spartizione dei capannoni e degli spazi del demanio, tanto più grave è che con il frazionamento, non ci risulta siano stati individuati meccanismi di tutela dell'occupazione nonostante i vincoli sottoscritti negli accordi.
Troviamo offensivo e irrispettoso oltrechè irresponsabile, in questa situazione, l'atteggiamento assunto dal Comune di Viareggio, che per voce del suo Assessore al Porto, ha deciso nell'Autorità Portuale di guastare con la scelta del frazionamento, una situazione che si trovava in un suo precario equilibrio, comunicando e poi lavandosene le mani, la solidarietà ai lavoratori licenziati.
L'area ex Sec era stata affidata in concessione unica alla Polo Nautico in base ai principi enunciati nella delibera 34/2002 del Consiglio comunale perchè la natura consortile, condivisa dalle parti sociali, era stata ritenuta lo strumento necessario ed ideale per realizzare il progetto di ristrutturazione e riconversione dell'area Sec e garantire la salvaguardia e l'ampliamento dell'occupazione.
I lavoratori vogliono sapere dal sindaco se gli accordi e le delibere dell'amministrazione Comunale hanno un qualche valore. I lavoratori vogliono sapere se per il Sindaco e i membri dell'Autorità portuale e della compagine di Polo Nautico, ha ancora senso oggi un piano industriale che confermi la società nel ruolo di azienda in grado di garantire servizi consortili e di pubblica utilità nel rispetto del progetto originario.
I lavoratori vogliono sapere se le aziende socie sono in condizione di darsi un piano industriale credibile e concreto che dia garanzie di stabilizzazione dell'occupazione. I lavoratori vogliono sapere quanto, parte di lor signori, siano disposti ad applicare e a rispettare l'accordo sul turn over e l'accordo quadro firmato tra le parti il 23 maggio del 2006.
I lavoratori, al sindaco e alle forze politiche, che hanno avuto modo di conoscere a fondo la vicenda, chiedono di uscire allo scoperto e di confermare pubblicamente quale ruolo vogliono assumere in questo contesto parlando chiaro una volta per tutte.
La vera esigenza oggi, non è tanto la questione del frazionamento ma la realizzazione di un vero piano industriale che tramite Polo Nautico sappia ridefinire un riassetto in rete e le condizioni di permanenza e ripresa o subentro da parte delle imprese che hanno interesse a produrre a Viareggio. Il via libera al frazionamento invece di per sé rappresenta un modo attraverso il quale oggi non sarà più garantita la stabilità occupazionale degli oltre 300 tra dipendenti diretti, indiretti e dei lavoratori delle imprese degli appalti.
Di fronte a questo i lavoratori non se ne staranno con le mani in mano per cui l'assemblea dei lavoratori di Polo Nautico, qualora andasse avanti questo affronto, dà mandato alla RSU, ai rappresentanti sindacali delle aziende socie e al sindacato per la programmazione delle iniziative più appropriate atte a sostenere la dignità, i diritti dei lavoratori e il lavoro.
Viareggio 02/05/2016
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Daniela Francesconi
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