Le recenti prese di posizione della corposa minoranza del PD, Bersani i testa, contro l'abolizione delle tasse sulla prima casa, decisa dal Governo Renzi, segretario del PD stesso, confermano ancora una volta che il Partito Democratico è composta da due Partiti opposti fra loro, uno riformista che si rifà alle grandi socialdemocrazie europee di governo e l'altro Comunista anzi catto-comunista legato agli schemi classici di un passato massimalista e alle componenti più settarie della CGIL. Quando la metà del PD definisce le decisioni del Governo Renzi sull'abolizione delle tasse sulla prima casa un regalo alle classi abbienti e una violazione della Costituzione, il passo a definire la proprietà privata un furto, è assai vicino. E' folle definire la prima casa, che l'80% delle famiglie italiane possiedono, acquistata in anni di sacrifici, con mutui poliennali, un lusso da continuare a colpire con una tassazione che negli ultimi anni è aumentata vertiginosamente, rubando la tredicesima mensilità alla maggioranza delle famiglie italiane, che la utilizzavano per le loro spese annuali straordinarie. I veri ricchi non hanno una casa sola, ne hanno molte e su queste rimane la tassazione come prima. E anche la capziosa affermazione che vi sono case di 45 e ville di 300 mq. dimostra che si vuole continuare a perseguitare il ceto medio, che è quello che ha pagato maggior dazio dai provvedimenti anti crisi di questi anni ed è, in proporzione, il ceto che più si è impoverito in Italia, ma anche quello che in maggioranza vota centro-destra e per questo, per i catto-comunisti va distrutto. Indro Montanelli lo ripeteva spesso nei sui articoli: L'abolizione delle tasse sulle prime case era stata ideata e realizzata per primo dal Governo Berlusconi e solo nel pieno della crisi di questi anni, reintrodotta su pressione e ricatto dell'Europa. Questo Europa, non più dei popoli, ma dei burocrati, infatti insiste per mantenere le tasse sulle abitazioni tutte, perchè le potenti lobby economiche europee, fanno facili pressione sugli euro-burocrati in favore della diminuzione della tassazione sulle imprese, anch'essa necessaria, al posto di quelle sulle famiglie, che invece è ben più urgente se vogliamo far ripartire i consumi, dare equità sociale e salvare il commercio. Il Grande Inganno è questo PD che sta insieme per avere i vantaggi di una legge elettorale maggioritaria, che gli regala centinaia di deputati che altrimenti non eleggerebbe, salvo poi avere due linee politiche, non solo diverse, ma contrapposte e conflittuali su tutti i temi. Due Partiti contrapposti che si uniscono per rubare il premio di maggioranza elettorale. Considerazione finale: se voti PD non sai per che cosa voti, per quali programmi, se voti per l'espansione di una economia di mercato o per una economia statalista vetero Comunista. francesco colucci, per riformisti italiani di lucca | |
Fatti non fummo per viver come bruti, ma per professar virtute e conoscenza..... Per etica ed onesta', per la gente tra la gente con la gente. In memoria di Albano Fini. capitan.futuro3000@gmail.com
lunedì 19 ottobre 2015
FRANCESCO COLUCCI: Partito Democratico, il Grande Inganno
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