Fatti non fummo per viver come bruti, ma per professar virtute e conoscenza..... Per etica ed onesta', per la gente tra la gente con la gente. In memoria di Albano Fini. capitan.futuro3000@gmail.com
martedì 26 settembre 2023
ALBIANO MAGRA: Folla da stadio alla giornate di prevenzione sul fegato !!!
giovedì 21 settembre 2023
ALBIANO MAGRA IN SALUTE, sabato 23 settembre giornata di screening gratuito del FEGATO.
martedì 19 settembre 2023
MISERICORDIE: INTERVISTA A MONS. AGOSTINELLI, PER LA SUA VISITA IN LUNIGIANA.
Nella Misericordia nasce una nuova figura quella del “custode” che affiancherà il correttore, Un successo la visita di Mons, Agostinelli in Lunigiana.
Grande mobilitazione delle Misericordie e della popolazione in Lunigiana per la visita di due giorni di S.E. Franco Agostinelli vescovo emerito di Grosseto e di Prato ed oggi Correttore Nazionale delle Misericordie d’Italia. Mons. Agostinelli ha come obiettivo di visitare nel Paese tutte le 700 Misericordie in particolare quelle piccole. Fino ad oggi ha attuato, come lui stesso dice, "visite a macchia di leopardo”: è stato in Calabria ma deve ritornarci per incontrare le Misericordie di Reggio Calabria. E’ stato in Campagna, Puglia, Umbria, Liguria, Emilia Romagna, Molise, Abruzzo, nei prossimi giorni sarà in Basilicata, poi in Piemonte e in altre regioni. Ha iniziato anche la visita in Toscana, la regione dove si registra il maggior numero di Misericordie; è stato in Versilia, a Livorno, a Grosseto, all’isola d’Elba e del Giglio, in Garfagnana, parte della provincia di Arezzo (dove ho iniziato il suo ministero sacerdotale e)e in Lunigiana. Gli incontri qui sono iniziati a Fivizzano dove, accompagnato dal coordinatore provinciale Fausto Casotti e dal Consigliere Nazionale Mareno Barbieri (Governatore anche della Misericordia di Bagnone) ha incontrato il responsabile Pier Luigi Vegniuti affiancato dal correttore Don Bernardo ed un gruppo di persone; dopo aver tenuto una interessante ed articolata relazione; a Villafranca accolto dall’avvocato Ezio Tomellini in rappresenta di Gigliola Bazzali priore della locale Misericordia e dal correttore don Pietro Giglio, presente anche il locale parroco Don Giovanni e da un gruppo di persone. Anche qui relazione e ha preso atto con soddisfazione dell’esistenza a Villafranca da anni un centro Alzheimer gestito dall’Asl e di proprietà della Misericordia, In paese l'associazione ha anche un “Baby Center”. Da Villafranca alla Misericordia di Mulazzo (che effettua anche i servizi 118). Ad accoglierlo il Governatore Giuliano Fanti ed il correttore Don Marco oltre a dirigenti e ad un gran numero di volontari. Il. Mons. Agostinelli ha svolto la sua relazione al termine della quale Governatore a nome dell’Amministrazione comunale ha donato un’artistica targa ed una pubblicazione .Infine a Pontremoli (che effettua anche i servizi 118)Misericordia tra le più antiche d’Italia, fondata nel 1262. Ad accoglierlo il Priore Avvocato Paolo Angella, dirigenti e volontari. Il presule ha visitato prima l’interessante e storico museo allestito nei locali di via Pietro Cocchi e dopo si è incontrato con i dirigenti e volontari. Infine domenica a Bagnone dove ha celebrato l’Eucarestia, assieme a padre Jack (che ogni anno viene a Bagnone dal Congo assieme a Suor Graziana delle Suore Missionarie del Lieto Messaggio di Pontremoli anche lei da anni in Congo), nella chiesa di San Niccolò, in occasione dei festeggiamenti della Beata Vergine Addolorata ,Patrona della locale associazione e dei 147 anni della fondazione. Una grande manifestazione con una folla da grandi occasioni. Monsignor Agostinelli attorno a sé un gran numero di chierichetti molto giovani; molto ben coordinati con i celebranti anche il Coro “San Niccolò” di Bagnone (10 elementi) diretti da Michela Ferrari Vivaldi, all’organo il maestro Pier Francesco Carnesecca a cui il presule ha fatto pubblici complimenti; una messa a detta dei presenti con una stupenda omelia.
Monsignore dalla visita in Lunigiana che cosa ha riscontrato?
“Innanzitutto l’impegno e la grande dedizione con cui dirigenti e volontari portano avanti queste Misericordie anche se, purtroppo, anche loro debbono affrontare difficoltà di vario genere, non escluso quelle di carattere economico. Le Istituzioni pubbliche ci gratificano spesso con parole di elogio, a cui però non sempre fanno seguito, quei sostegni concreti, anche di natura economica, di cui anche le Misericordie hanno bisogno per attendere efficacemente al servizio richiesto. La Regione È debitrice nei nostri confronti, per servizi resi, che tardano ad essere soluti. Tutto ciò crea grosse difficoltà perché le spese vive, oggi più di ieri, sono notevoli per garantire i servizi che ogni giorno ci vengono richiesti. Questa situazione sta mettendo in difficoltà anche le Misericordie della Lunigiana. Al di là di questa considerazione però, nella “due giorni lunigianese”, ho riscontrato tra le Misericordie di questo vasto comprensorio, una grande e reciproca solidarietà che fa bene sperare per il futuro. In Lunigiana la Misericordia rappresenta l’Istituzione principale, essenziale per i molteplici bisogni di questa collettività, in gran parte formata da anziani che risiedono in frazioni spesso molto lontane dalle sedi. I Comuni e le altre Istituzioni del territorio, trovano nelle Misericordie un valido supporto per attendere ai bisogni e alle urgenze che forse non potrebbero essere risolte.
”Monsignore ma cosa ha riscontrato dai vari incontri effettuati nel Paese?:
“innanzitutto ho trovato tanta brava gente, persone molto motivate; ho riscontrato anche difficoltà, criticità, non dovute alle persone, ma alle contingenze del momento. Una difficoltà è quella di reperire volontari, soprattutto tra i più giovani. Nel passato la Misericordia era esente da questo problema, che oggi, invece, esiste ed è comune a tutto l’associazionismo, sia laico che cattolico.”
Perché questo?
“ L’individualismo oggi non risparmia più nessuno e anche i giovani non ne sono esenti; con difficoltà accettano di diventare volontari “.
”Perché vuol visitare soprattutto le piccole Misericordie?”
Come dicevo sono in giro per visitare le 700 Misericordie d’Italia, senza trascurare quelle “piccole”. L’invito che vorrei giungesse a tutti, è quello di impegnarsi nel cammino formativo di tutti volontari, che attendesse alla formazione tecnica, professionale, e alla formazione umana, psicologica e spirituale per fare memoria delle nostre origini, che nascono all’interno della vita della Chiesa, sollecitati dall’ascolto della Parola di Dio. Come diceva Monsignor Tonino Bello per volare occorrono due ali , una sola non è assolutamente sufficiente. Importante dunque la formazione tecnica, ma non meno quella spirituale. Le persone che vengono soccorse nel momento del bisogno debbono avvertire che hanno accanto chissà dire loro una parola di conforto, di incoraggiamento, di vicinanza ; debbono poter sentire che accanto hanno c’è chi si prende veramente cura di loro, senza lesinare tempo o fatica; chi vuole loro bene con quella carità samaritana piena di premura, che sa vedere nel volto del fratello o sorella indigente, il volto stesso di Gesù”. Il Monsignore aggiunge “siamo fortunati perché ogni anno vengono da noi alcune migliaia di giovani per il servizio civile. Una fortuna ma allo stesso tempo un grande responsabilità, perché la Provvidenza e la Società ce li consegna perché noi glieli restituiamo come uomini e donne capaci di prendere in mano il loro destino, e viverlo alla luce di quei valori fondamentali che sono alla base di qualsiasi cammino, sia umano che cristiano. Ma per questo occorrono volontari inseriti nelle nostre fila. Vorrei che mi sia consentito ancora una nota di carattere storico: la Misericordia è nata per una priorità ben precisa, il soccorso agli ammalati, il seppellimento dei morti e queste erano le priorità delle origini. Per cui spesso nell’immaginario collettivo si pensa la Misericordia abbinandola al “carro funebre” e all'ambulanza"; oggi il mondo è cambiato e non possiamo pensare che la Misericordia sia solo questo! I problemi del mondo sono tanti, credo allora, che sia importante che ogni Misericordia faccia opera di discernimento per capire quali siano nel territorio dove opera i problemi emergenti, prioritari e quindi fare un quadro completo di tutti questi e scegliere, poi, quelli che affrontabili in base alle nostre capacità. Questo è in linea con quanto la Chiesa ci dice quando si parla di opere di carità corporale e di opere di carità spirituale.. ”
Monsignore si dice che nelle Misericordie piccole o grandi spesso manca il correttore.
“E’ vero, le Misericordie più piccole hanno a tal riguardo qualche difficoltà in più ; il correttore spesso non c’è e questa è una figura determinante per ogni Misericordia. Tant’è che non potremmo pensare una Misericordia che volesse far meno del Correttore, il cui compito è quello di essere la garanzia del cammino formativo che fa capo ai valori cristiani su cui la Misericordia si basa. Mi preme sottolineare che correttore non significa che è colui che….corregge! dall’etimologia latina significa cumregere e cioè è colui che governa insieme al Governatore o Priore della Misericordia del territorio. ”
Come risolvere?
”Abbiamo introdotto la figura del custode per venire incontro anche a queste problematiche. Diverse nostre Misericordie non hanno il correttore ,o se ce l’hanno, causa la carenza di sacerdoti, è oberato da tanti impegni che gli impediscono di attendere in modo adeguato alla formazione dei volontari. Abbiamo pensato allora di affiancare al correttore delle persone, uomini o donne che siano, giovani o meno giovani, scelte all’interno delle singole Misericordie e segnalate dai vari Governatori, i quali, dopo apposito corso formativo, affiancano il correttore nell’opera formativa ,o lo sostituirla qualora dove questa figura mancasse.“
Perché li avete chiamati custodi?
“Sono come dice Papa Francesco dei “viri probati”, da noi chiamati custodi, non perché hanno le chiavi per aprire o chiudere le porte della Misericordia, ma perché , dall’etimologia latina “custos”, abbiano premura, sollecitudine, interesse, per svolgere questo delicato compito.”
Il terzo settore: spina dorsale del volontariato: lo dice il Governatore di Bagnone Barbieri
Interessante la relazione che si è tenuta dopo la Messa da Mareno Barbieri “In una società dove la solitudine è la condizione esistenziale di molti dice Barbieri, le persone sono alla ricerca di punti di riferimento credibili. Si contesta tutto: la politica, il sistema sanitario, i medici e gli insegnanti, chi più ne ha più ne metta, ma se c'è qualcosa che nessuno mette in discussione è proprio il Terzo Settore, settore del volontariato. Il terzo settore conta in Italia quasi 5 milioni e mezzo di volontari, poco meno di un milione di lavoratori e pesa quasi il 5%del prodotto interno lordo grazie alla sua capacità di generare beni e servizi. Ecco quindi che la Misericordia di Bagnone, nel suo piccolo, rappresenta un ingranaggio essenziale di questo meccanismo e si incanala in questa visione con le sue iniziative di aiuto al nostro territorio e di aggregazione sociale. Voglio ricordare le nostre attività principali: Taxi sociale; Bagnone in salute..: la nostra campagna di prevenzione sanitaria nell'ambito della quale abbiamo organizzato due giornate di prevenzione in gennaio e marzo con screening gratuiti su circa 600; Gruppi di cammino: grazie all'idea di alcuni dei nostri volontari e la collaborazione con l'ASL Nord Ovest.venerdì 15 settembre 2023
Due importanti appuntamenti sabato 16 e domenica 17 in Lunigiana.
mercoledì 13 settembre 2023
Comunicato stampa Europa Verde - Verdi Lucca: Richiesta di adeguamento del trasporto pubblico locale alle esigenze della popolazione.
Oggetto: Richiesta di adeguamento del trasporto pubblico locale alle esigenze della popolazione
Come Europa Verde – Verdi Lucca ci appelliamo alle autorità territoriali e ai dirigenti della società Autolinee Toscane riguardo una tematica che ci appare sempre più centrale: la necessità di un trasporto pubblico funzionale e appetibile.
A Lucca la popolazione non crede nel trasporto pubblico, è evidente. Le corse dei mezzi pubblici sono poche, spesso in ritardo e poco frequentate, ad eccezione degli orari di entrata e uscita dalle scuole. Eppure il trasporto pubblico potrebbe rappresentare una risorsa fondamentale per combattere il traffico che ammorba costantemente la città, un problema molto sentito dalla cittadinanza, che porta inquinamento e degrado. Se più persone utilizzassero i mezzi pubblici, è evidente che vi sarebbero meno vetture private circolanti, e la diminuzione di queste è l'UNICO modo per risolvere il problema del traffico, oltre a non rendere necessaria la falsa soluzione della costruzione di nuove strade, un approccio obsoleto e distruttore.
Purtroppo, allo stato attuale, utilizzare abitualmente i mezzi pubblici è molto difficile. Le corse non sono distribuite in modo omogeneo durante il giorno, sono insufficienti soprattutto nelle zone periferiche e quasi del tutto assenti la domenica o dopo le 20. Troppo spesso, il cittadino medio considera l'auto privata l'unico mezzo possibile per spostarsi, e questo genera anche una disuguaglianza perché, sebbene quasi del tutto invisibilizzate, ci sono persone che non possono permettersi di guidare un'auto, per motivi economici, di salute o di età. Per queste persone, l'unica possibilità è affidarsi ai mezzi pubblici, che però sovente non rappresentano un'alternativa affidabile.
Come ecologisti, considerando anche e soprattutto la terribile crisi climatica in atto, causata dalle crescenti emissioni di gas serra dovute alle attività antropiche, rifiutiamo il modello di mobilità basato sull'uso dell'auto privata. Un modello insostenibile, individualista e in pieno accordo con il modello economico-produttivo che sta portando la nostra specie e gli ecosistemi alla rovina. Un modello iniquo, in cui l'auto non rappresenta solo un mezzo di trasporto, ma anche un indicatore dello status sociale che rende una persona valida o meno per la società. Un modello che, come detto, marginalizza e ridicolizza chi, per impossibilità o per scelta, decida di usufruire di altre modalità di spostamento. Ecco perché CREDIAMO nel trasporto pubblico, ma per convincere la cittadinanza, e in particolare per incentivare l'utilizzo del trasporto pubblico soprattutto per gli spostamenti periodici (come il raggiungimento del posto di lavoro) è necessario apportare urgenti migliorie, tra cui:
1) Omogeneizzazione degli orari delle corse durante la giornata, e aumento della frequenza delle corse, anche nelle zone periferiche.
2) Estensione degli orari limite delle corse ai giorni festivi e fino almeno alle ore 00.00
3) Realizzazione di parcheggi scambiatori in zone già cementificate per consentire alla cittadinanza di integrare l'uso del mezzo privato con l'uso del mezzo pubblico.
A proposito dell'ultimo punto, vogliamo rilanciare una proposta relativa alla zona dell'Oltreserchio, una delle zone più periferiche del comune di Lucca, che soffre particolarmente della mancanza di mezzi pubblici. In zona S. Maria a Colle ex Casina Rossa esiste un parcheggio privato di grandi dimensioni che potrebbe essere acquisito per farne un parcheggio scambiatore, allungando contestualmente il tragitto della LAM Blu (che arriva attualmente nella vicina frazione di Nave). Tale proposta, avanzata anche dall'Associazione Uniti per l'Oltreserchio e recentemente discussa anche nell'ambito dell'Assemblea pubblica organizzata dal Centrosinistra "Ascolto e Partecipazione" a Balbano, allevierebbe notevolmente uno degli snodi più critici del traffico della Piana di Lucca, quello di Ponte S. Pietro.
Un'altra proposta importante riguarda il ripristino di un servizio LAM che colleghi il centro di Lucca con Pontetetto senza passare da Mugnano. Tale provvedimento aiuterebbe a sgravare dal traffico un'altra arteria fondamentale, quella del Viale S. Concordio – Pontetetto, sede di importanti attività produttive, ed è già stata oggetto di una petizione popolare (https://www.change.org/p/appello-per-una-navetta-a-pontetetto-e-san-donato?redirect=false). Rilanciando questa proposta, aggiungiamo che sarebbe opportuno fissare il capolinea di questo servizio LAM nella zona industriale di Guamo, in cui attualmente il servizio di trasporto pubblico è gravemente carente.
Ci auguriamo che quanto da noi espresso sia valutato attentamente e rimaniamo a disposizione per chiarimenti e incontri, sempre con l'obiettivo di operare per una società più equa e per un ecosistema più equilibrato che sia in grado di sostenere la nostra vita e quella delle generazioni future.
Luca Fidia Pardini
Co-portavoce Europa Verde – Verdi Lucca
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venerdì 8 settembre 2023
Documento dell'Unione Comunale 08.08.2023 su Funivia e Casetta Pulledrari (San Marcello Piteglio)
Riceviamo e pubblichiamo integralmente il testo così com'è stato mandato, ma segnaliamo un probabile refuso nella data,che non è 08.08.2023,ma 08.09.2023
Partito Democratico San Marcello Piteglio |
Si invia in allegato la decisione assunta dall'Unione Comunale nella riunione dell 08.08.2023 con oggetto le tematiche relative alla Funivia Doganaccia Corno alle Scale e rilancio della Casetta Pulledrari. L’Unione Comunale di San Marcello Piteglio del Partito Democratico, riunitasi in data 8 Agosto 2023, in relazione al progetto di realizzazione della nuova funivia di collegamento fra la Doganaccia e il Corno alle Scale ed al progetto di ristrutturazione della Casetta dei Pulledrari nella Foresta del Teso approva la seguente posizione: 1. Dal momento che l’idea progettuale del collegamento funiviario Toscana-Emilia nasce diverse decine di anni fa, è oggi necessario rivalutarla e collocarla in un contesto profondamento mutato dal punto di vista ambientale-climatico, economico e sociale che tenga conto anche della necessità di ridefinire le priorità per la nostra montagna, nell’ottica di un uso ottimale delle risorse disponibili. Non a caso sta crescendo un vasto movimento di associazioni e cittadini che contestano questo progetto. 2. Il progetto della nuova funivia è stato rilanciato negli ultimi anni senza un adeguato coinvolgimento del territorio e delle istituzioni interessate. Infatti l’allora Comune di San Marcello Pistoiese, nel quale ricade il 90% del progetto, non è stato coinvolto nella fase decisionale, ma solo informato successivamente. 3. Non possiamo aderire ad una posizione che si limita a dire che le risorse vanno spese per non perderle. Un progetto di queste dimensioni e di questo importo (circa 15 milioni di euro) richiede una scelta consapevole. 4. E’ per questi motivi che abbiamo sostenuto con forza la scelta di un percorso partecipativo, che il Comune di San Marcello Piteglio si è fatto carico di intraprendere. Ci teniamo a sottolineare che di questo percorso e delle sue conclusioni si deve tener conto nella decisione finale; decisione che dovrà essere presa dalle istituzioni competenti, senza condizionamenti e senza ricatti. 5. Risulta per noi inaccettabile la posizione espressa dalla Regione Toscana, tramite una nota a firma di una dirigente/funzionaria, che condiziona il finanziamento al progetto per il recupero dell’immobile Casetta dei Pulledrari (peraltro di proprietà della Regione Toscana) al buon esito del progetto della funivia. Un ricatto inaccettabile. Tra l’altro i due progetti sono assolutamente slegati e insistono su territori diversi. Non a caso il Comune di San Marcello Piteglio ha posto con forza alla Regione il recupero della Casetta per il rilancio della Foresta del Teso (tutto patrimonio regionale in gran parte abbandonato e da valorizzare) e per dare impulso ad un turismo basato sulle risorse ambientali e storiche del territorio comunale. 6. Chiediamo alla Segreteria regionale del Partito Democratico di approfondire queste tematiche, di ascoltare i territori, di far superare vecchie logiche nella direzione di una politica che punti alla valorizzazione delle aree interne, non con progetti faraonici e costosi non solo nella fase di realizzazione ma anche nella manutenzione successiva. Con le stesse risorse si possono finanziare più progetti di recupero e sviluppo del territorio. Questo è quello che chiediamo noi. I risultati delle elezioni amministrative locali nel nostro Comune dimostrano, più di ogni altra cosa, il forte collegamento con i nostri cittadini e le categorie produttive. Aiutateci a non disperdere questo patrimonio. San Marcello Piteglio, 08.08.2023 |
domenica 3 settembre 2023
PELLEGRINAGGIO DIOCESANO A LOURDES CON L’UNITALSI DI MASSA CARRARA E CON IL VESCOVO FRA MARIO.
Tra alcuni giorni la nostra diocesi, guidata dal Vescovo Mario, parteciperà al pellegrinaggio toscano con l’Unitalsi di Massa Carrara. Al pellegrinaggio parteciperà anche il vescovo della Diocesi di Massa Carrara Pontremoli: Fra Mario oltre ad altri vescovi come poi diremo.
Quest’anno si è riscontrato un eccezionale successo di partecipazione con oltre 650 persone, tra cui 150 ammalati, 250 pellegrini e 250 volontari circa.
Per organizzare una tale presenza saranno impiegati un aereo con volo esclusivo Unitalsi da Pisa con servizio disabili, dieci pullman di cui quattro attrezzati con pedane per accogliere lettighe e carrozzine, con posti letto e poltrone modulari, con bagni per disabili.
Sarà altrettanto nutrita la presenza ecclesiastica rappresentata da quattro Vescovi: Mons. Rodolfo Cetoloni, assistente Unitalsi toscana, il nostro Mons. Mario Vaccari, Mons. Stefano Manetti della diocesi di Fiesole (anch’essa partecipa come pellegrinaggio diocesano) e Mons. Fausto Tardelli della diocesi di Pistoia, con oltre decine di sacerdoti e diaconi.
A prendersi cura della numerosa delegazione toscana saranno le dame, i barellieri ed i medici dell’Unitalsi, i quali accompagneranno gli ammalati, i bisognosi ed i fragili durante tutte le funzioni religiose e le varie iniziative organizzate nella splendida cornice del Santuario di Nostra Signora di Lourdes, garantendo una costante assistenza, anche notturna.
Ogni anno si recano a Lourdes circa 1 milioni di pellegrini – tra malati e accompagnatori – da ogni parte del mondo, la maggior parte dei quali proviene dall’Europa, con una sempre più crescente presenza di quelli provenienti dall’Asia e dall’Africa.
“Il pellegrinaggio - dice il presidente Mutti – è il cuore dell’Unitalsi. Lourdes con la grotta di Massabielle, in particolare, sono la genesi della storia di carità e di servizio che anima la missione dell’Associazione sin dal 1903.
Verso la fine di agosto di 120 anni fa, infatti, il giovane nobile Giovanni Battista Tomassi, affetto da artrite deformante irreversibile, decise di dare vita all’Unitalsi dopo aver preso parte ad un pellegrinaggio a Lourdes ed aver capito, pur non avendo ottenuto alcuna guarigione, l’importanza del messaggio mariano di conforto e speranza per chi soffre. L’intento del giovane, dapprima, era quello di togliersi la vita nella città mariana qualora non avesse ricevuto alcuna guarigione. Il vero miracolo fu quello della fede, della speranza, dell’amore, del conforto e della serenità. Gli stessi sentimenti che ancora oggi accompagnano l’animo di chi partecipa ad un pellegrinaggio a Lourdes. Ogni anno, come ormai da 120 anni, vogliamo far vivere a tutti coloro che lo desiderano un’esperienza forte di fede e condivisione fraterna che lasci il segno nella mente e nel cuore. La nostra preparazione ci consente di organizzare pellegrinaggi in treno, pullman, aereo e nave dove, anche chi ha dei problemi di qualsivoglia natura, non sente il peso della sua condizione ed è sempre amorevolmente assistito.
È un’esperienza di carità che accompagna il nostro agire quotidiano per essere sostegno, vicinanza e solidarietà nella vita di ogni giorno. La missione dell’Unitalsi si alimenta dell’operosità gratuita di volontari che si impegnano per organizzare, accompagnare, assistere durante i pellegrinaggi le persone con disabilità, malate, anziane o bisognose di aiuto. Per questo l’Unitalsi non solo è un’associazione ecclesiale, ma è anche un’associazione di promozione sociale nonché organizzazione di volontariato facente parte del Servizio nazionale della protezione civile. Dame, barellieri, famiglie, operatori sanitari, giovani, sacerdoti, persone con disabilità, benefattori sono tutte le anime che muovono e danno senso all’Associazione e grande è il nostro impegno anche qui a Massa Carrara da sempre.
Tutto questo perché il nostro spirito di condivisione favorisce anche la realizzazione di moltissime iniziative locali finalizzate ad alleviare i disagi degli anziani e dei disabili, come l’assistenza domiciliare, l’organizzazione di soggiorni estivi e invernali, gite di una o più giornate, attività di tempo libero ed altro.”
Seravezza, circuito naturale per il MotoGP?
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