Nella Misericordia nasce una nuova figura quella del “custode” che affiancherà il correttore, Un successo la visita di Mons, Agostinelli in Lunigiana.
Grande mobilitazione delle Misericordie e della popolazione in Lunigiana per la visita di due giorni di S.E. Franco Agostinelli vescovo emerito di Grosseto e di Prato ed oggi Correttore Nazionale delle Misericordie d’Italia. Mons. Agostinelli ha come obiettivo di visitare nel Paese tutte le 700 Misericordie in particolare quelle piccole. Fino ad oggi ha attuato, come lui stesso dice, "visite a macchia di leopardo”: è stato in Calabria ma deve ritornarci per incontrare le Misericordie di Reggio Calabria. E’ stato in Campagna, Puglia, Umbria, Liguria, Emilia Romagna, Molise, Abruzzo, nei prossimi giorni sarà in Basilicata, poi in Piemonte e in altre regioni. Ha iniziato anche la visita in Toscana, la regione dove si registra il maggior numero di Misericordie; è stato in Versilia, a Livorno, a Grosseto, all’isola d’Elba e del Giglio, in Garfagnana, parte della provincia di Arezzo (dove ho iniziato il suo ministero sacerdotale e)e in Lunigiana. Gli incontri qui sono iniziati a Fivizzano dove, accompagnato dal coordinatore provinciale Fausto Casotti e dal Consigliere Nazionale Mareno Barbieri (Governatore anche della Misericordia di Bagnone) ha incontrato il responsabile Pier Luigi Vegniuti affiancato dal correttore Don Bernardo ed un gruppo di persone; dopo aver tenuto una interessante ed articolata relazione; a Villafranca accolto dall’avvocato Ezio Tomellini in rappresenta di Gigliola Bazzali priore della locale Misericordia e dal correttore don Pietro Giglio, presente anche il locale parroco Don Giovanni e da un gruppo di persone. Anche qui relazione e ha preso atto con soddisfazione dell’esistenza a Villafranca da anni un centro Alzheimer gestito dall’Asl e di proprietà della Misericordia, In paese l'associazione ha anche un “Baby Center”. Da Villafranca alla Misericordia di Mulazzo (che effettua anche i servizi 118). Ad accoglierlo il Governatore Giuliano Fanti ed il correttore Don Marco oltre a dirigenti e ad un gran numero di volontari. Il. Mons. Agostinelli ha svolto la sua relazione al termine della quale Governatore a nome dell’Amministrazione comunale ha donato un’artistica targa ed una pubblicazione .Infine a Pontremoli (che effettua anche i servizi 118)Misericordia tra le più antiche d’Italia, fondata nel 1262. Ad accoglierlo il Priore Avvocato Paolo Angella, dirigenti e volontari. Il presule ha visitato prima l’interessante e storico museo allestito nei locali di via Pietro Cocchi e dopo si è incontrato con i dirigenti e volontari. Infine domenica a Bagnone dove ha celebrato l’Eucarestia, assieme a padre Jack (che ogni anno viene a Bagnone dal Congo assieme a Suor Graziana delle Suore Missionarie del Lieto Messaggio di Pontremoli anche lei da anni in Congo), nella chiesa di San Niccolò, in occasione dei festeggiamenti della Beata Vergine Addolorata ,Patrona della locale associazione e dei 147 anni della fondazione. Una grande manifestazione con una folla da grandi occasioni. Monsignor Agostinelli attorno a sé un gran numero di chierichetti molto giovani; molto ben coordinati con i celebranti anche il Coro “San Niccolò” di Bagnone (10 elementi) diretti da Michela Ferrari Vivaldi, all’organo il maestro Pier Francesco Carnesecca a cui il presule ha fatto pubblici complimenti; una messa a detta dei presenti con una stupenda omelia.
Monsignore dalla visita in Lunigiana che cosa ha riscontrato?
“Innanzitutto l’impegno e la grande dedizione con cui dirigenti e volontari portano avanti queste Misericordie anche se, purtroppo, anche loro debbono affrontare difficoltà di vario genere, non escluso quelle di carattere economico. Le Istituzioni pubbliche ci gratificano spesso con parole di elogio, a cui però non sempre fanno seguito, quei sostegni concreti, anche di natura economica, di cui anche le Misericordie hanno bisogno per attendere efficacemente al servizio richiesto. La Regione È debitrice nei nostri confronti, per servizi resi, che tardano ad essere soluti. Tutto ciò crea grosse difficoltà perché le spese vive, oggi più di ieri, sono notevoli per garantire i servizi che ogni giorno ci vengono richiesti. Questa situazione sta mettendo in difficoltà anche le Misericordie della Lunigiana. Al di là di questa considerazione però, nella “due giorni lunigianese”, ho riscontrato tra le Misericordie di questo vasto comprensorio, una grande e reciproca solidarietà che fa bene sperare per il futuro. In Lunigiana la Misericordia rappresenta l’Istituzione principale, essenziale per i molteplici bisogni di questa collettività, in gran parte formata da anziani che risiedono in frazioni spesso molto lontane dalle sedi. I Comuni e le altre Istituzioni del territorio, trovano nelle Misericordie un valido supporto per attendere ai bisogni e alle urgenze che forse non potrebbero essere risolte.
”Monsignore ma cosa ha riscontrato dai vari incontri effettuati nel Paese?:
“innanzitutto ho trovato tanta brava gente, persone molto motivate; ho riscontrato anche difficoltà, criticità, non dovute alle persone, ma alle contingenze del momento. Una difficoltà è quella di reperire volontari, soprattutto tra i più giovani. Nel passato la Misericordia era esente da questo problema, che oggi, invece, esiste ed è comune a tutto l’associazionismo, sia laico che cattolico.”
Perché questo?
“ L’individualismo oggi non risparmia più nessuno e anche i giovani non ne sono esenti; con difficoltà accettano di diventare volontari “.
”Perché vuol visitare soprattutto le piccole Misericordie?”
Come dicevo sono in giro per visitare le 700 Misericordie d’Italia, senza trascurare quelle “piccole”. L’invito che vorrei giungesse a tutti, è quello di impegnarsi nel cammino formativo di tutti volontari, che attendesse alla formazione tecnica, professionale, e alla formazione umana, psicologica e spirituale per fare memoria delle nostre origini, che nascono all’interno della vita della Chiesa, sollecitati dall’ascolto della Parola di Dio. Come diceva Monsignor Tonino Bello per volare occorrono due ali , una sola non è assolutamente sufficiente. Importante dunque la formazione tecnica, ma non meno quella spirituale. Le persone che vengono soccorse nel momento del bisogno debbono avvertire che hanno accanto chissà dire loro una parola di conforto, di incoraggiamento, di vicinanza ; debbono poter sentire che accanto hanno c’è chi si prende veramente cura di loro, senza lesinare tempo o fatica; chi vuole loro bene con quella carità samaritana piena di premura, che sa vedere nel volto del fratello o sorella indigente, il volto stesso di Gesù”. Il Monsignore aggiunge “siamo fortunati perché ogni anno vengono da noi alcune migliaia di giovani per il servizio civile. Una fortuna ma allo stesso tempo un grande responsabilità, perché la Provvidenza e la Società ce li consegna perché noi glieli restituiamo come uomini e donne capaci di prendere in mano il loro destino, e viverlo alla luce di quei valori fondamentali che sono alla base di qualsiasi cammino, sia umano che cristiano. Ma per questo occorrono volontari inseriti nelle nostre fila. Vorrei che mi sia consentito ancora una nota di carattere storico: la Misericordia è nata per una priorità ben precisa, il soccorso agli ammalati, il seppellimento dei morti e queste erano le priorità delle origini. Per cui spesso nell’immaginario collettivo si pensa la Misericordia abbinandola al “carro funebre” e all'ambulanza"; oggi il mondo è cambiato e non possiamo pensare che la Misericordia sia solo questo! I problemi del mondo sono tanti, credo allora, che sia importante che ogni Misericordia faccia opera di discernimento per capire quali siano nel territorio dove opera i problemi emergenti, prioritari e quindi fare un quadro completo di tutti questi e scegliere, poi, quelli che affrontabili in base alle nostre capacità. Questo è in linea con quanto la Chiesa ci dice quando si parla di opere di carità corporale e di opere di carità spirituale.. ”
Monsignore si dice che nelle Misericordie piccole o grandi spesso manca il correttore.
“E’ vero, le Misericordie più piccole hanno a tal riguardo qualche difficoltà in più ; il correttore spesso non c’è e questa è una figura determinante per ogni Misericordia. Tant’è che non potremmo pensare una Misericordia che volesse far meno del Correttore, il cui compito è quello di essere la garanzia del cammino formativo che fa capo ai valori cristiani su cui la Misericordia si basa. Mi preme sottolineare che correttore non significa che è colui che….corregge! dall’etimologia latina significa cumregere e cioè è colui che governa insieme al Governatore o Priore della Misericordia del territorio. ”
Come risolvere?
”Abbiamo introdotto la figura del custode per venire incontro anche a queste problematiche. Diverse nostre Misericordie non hanno il correttore ,o se ce l’hanno, causa la carenza di sacerdoti, è oberato da tanti impegni che gli impediscono di attendere in modo adeguato alla formazione dei volontari. Abbiamo pensato allora di affiancare al correttore delle persone, uomini o donne che siano, giovani o meno giovani, scelte all’interno delle singole Misericordie e segnalate dai vari Governatori, i quali, dopo apposito corso formativo, affiancano il correttore nell’opera formativa ,o lo sostituirla qualora dove questa figura mancasse.“
Perché li avete chiamati custodi?
“Sono come dice Papa Francesco dei “viri probati”, da noi chiamati custodi, non perché hanno le chiavi per aprire o chiudere le porte della Misericordia, ma perché , dall’etimologia latina “custos”, abbiano premura, sollecitudine, interesse, per svolgere questo delicato compito.”
Il terzo settore: spina dorsale del volontariato: lo dice il Governatore di Bagnone Barbieri
Interessante la relazione che si è tenuta dopo la Messa da Mareno Barbieri “In una società dove la solitudine è la condizione esistenziale di molti dice Barbieri, le persone sono alla ricerca di punti di riferimento credibili. Si contesta tutto: la politica, il sistema sanitario, i medici e gli insegnanti, chi più ne ha più ne metta, ma se c'è qualcosa che nessuno mette in discussione è proprio il Terzo Settore, settore del volontariato. Il terzo settore conta in Italia quasi 5 milioni e mezzo di volontari, poco meno di un milione di lavoratori e pesa quasi il 5%del prodotto interno lordo grazie alla sua capacità di generare beni e servizi. Ecco quindi che la Misericordia di Bagnone, nel suo piccolo, rappresenta un ingranaggio essenziale di questo meccanismo e si incanala in questa visione con le sue iniziative di aiuto al nostro territorio e di aggregazione sociale. Voglio ricordare le nostre attività principali: Taxi sociale; Bagnone in salute..: la nostra campagna di prevenzione sanitaria nell'ambito della quale abbiamo organizzato due giornate di prevenzione in gennaio e marzo con screening gratuiti su circa 600; Gruppi di cammino: grazie all'idea di alcuni dei nostri volontari e la collaborazione con l'ASL Nord Ovest.
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