( In foto il Dottor Alfonso Del Freo, e la Dr.ssa Maurizia Rossana Brunetto ).
“Nel mondo muoiono a causa delle malattie di fegato almeno 2 milioni di persone all’anno e tra queste c'è la cirrosi epatica” L’allarme dalla dottoressa Maurizia Brunetto Direttrice dell’Unità di Epatologia e Centro Riferimento Regionale per le Malattie Croniche e il Tumore del Fegato e del Dipartimento di Specialità Mediche che sottolinea l’importanza della prevenzione e dell’evento a Bagnone.
Saranno due i sofisticati apparecchi LTP1 per attuare lo screening pilota nazionale dal titolo “Il fegato specchio della salute” .
La notizia del secondo strumento è arrivata a Mareno Barbieri Governatore della Misericordia di Bagnone in una nota: “gentilissimo, Le confermo che un secondo LTP 1 è partito oggi da Stoccolma e arriverà Al più tardi mercoledì".
Lo screening è stato ideato dal professor dottor Ferruccio Bonino epatologo di fama internazionale autore principale, co-autore o senior delle pubblicazioni originali sulle scoperte del virus dell’epatite, D, C e B-HBeAg negativa, che si terrà a titolo gratuito a Bagnone in Lunigiana (provincia di Massa-Carrara) per l’intera giornata di sabato 28 gennaio con orari: 9-13; 15-19 nei locali del Centro polifunzionale del Comune di Bagnone in località Grottò.
Ad oggi con le prenotazioni giunte da tutta la provincia apuana e da altre vicine si è già registrato il tutto esaurito ecco l’importanza di avere avuto questo secondo apparecchio.
Lo screening è mirato a identificare in soggetti asintomatici con o senza fegato grasso coloro che hanno segni iniziali di malattia epatica .
In merito all’evento si registra una nota della Dr.ssa Maurizia Rossana Brunetto, Direttrice dell’Unità di Epatologia e Centro Riferimento Regionale per le Malattie Croniche e il Tumore del Fegato e del Dipartimento di Specialità Mediche dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, cosa non da poco, a questa iniziativa.
Al grande raggruppamento degli specialisti si aggiunge anche il Dottor Alfonso Del Freo , dirigente medico di I livello presso l’Unità Operativa di Oncologia Medica Azienda Usl Toscana Nord Ovest Massa-Carrara da oltre 20 anni referente per l’Oncologia di Massa Carrara nel Gruppo Oncologico Multidisciplinare colon-retto Azienda Usl Toscana Nord Ovest, referente oncologico per i casi di contenzioso Medico-Legale presso l’ASL Toscana Nord-Ovest, molto noto anche in Lunigiana.
Con l’occasione voglio ringraziare anche tutti i miei volontari e gli altri delle varie Misericordie che saranno presenti e ricordare che i giovani Volontari e Volontarie con età compresa tra i 18 e i 28 anni potranno mettersi al servizio del prossimo partecipando al Servizio Civile, La domanda scade il 10 febbraio pv per informazione occorre chiamare al 329 1412413 o inviare una mail a misericordiabagnone@libero.it.
I vantaggi a favore dei giovani e delle giovani in Servizio Civile comprendono un assegno mensile, una formazione sia generale sul servizio civile, sia pertinente l'attività prescelta, e crediti formativi possibili in ambito didattico, e sulla cura preventiva delle malattie croniche di fegato interviene la Dr.ssa Maurizia Rossana Brunetto, Direttrice dell’Unità di Epatologia e Centro Riferimento Regionale per le Malattie Croniche e il Tumore del Fegato e del Dipartimento di Specialità Mediche dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana peraltro nota in tutta Europa per i suo tipi si virus epatici maggiori. “Il fegato, la più grande ghiandola (pesa circa 1500 g.) del corpo umano, secerne innumerevoli sostanze implicate in processi vitali e produce la bile che nell’intestino è indispensabile per la digestione e assorbimento dei nutrienti. Il fegato acquisisce, raffina, modifica, utilizza e smaltisce le sostanze assorbite dall’intestino e elimina i prodotti di scarto del metabolismo dei carboidrati (zuccheri), proteine e lipidi svolgendo contemporaneamente il ruolo di centrale energetica, sintetizzatore, catalizzatore, depuratore e smaltitore di sostanze vitali. Interagisce funzionalmente e sinergicamente con tutti gli altri organi e apparati e svolge una funzione cruciale nell’interazione fra il mondo esterno (lume intestinale) e il resto dell’organismo. In tal senso il fegato ha importanti funzioni anche nella regolazione della risposta immunitaria e viene precocemente coinvolto in numerose malattie sistemiche. Avendo un’ampia riserva funzionale e grande capacità rigenerativa il fegato è molto resistente alle malattie croniche che danno sintomi clinici solo quando la malattia è molto avanzata (cirrosi epatica) e hanno un decorso di decenni. La lunga durata della malattia cronica permette, se diagnosticata tempestivamente, di intervenire bloccandone la progressione: un esempio sono le epatiti virali B e C. Sono oggi disponibili terapie antivirali molto efficaci in grado di guarire l’infezione e malattia da virus dell’epatite C e bloccare la malattia nell’infezione da virus dell’epatite B che non può essere eradicato perché questo virus una volta entrato nell’organismo si insedia nel fegato in modo permanente, creando un suo mini-cromosoma. Nuovi antivirali in sperimentazione si stanno dimostrando capaci di migliorare l’efficacia di cura anche nei pazienti con epatite D, una condizione rara ma molto severa che si sviluppa solo in caso di coinfezione da virus dell’epatite B e D. Se diagnosticate precocemente è possibile controllare anche le epatiti croniche autoimmuni, gran parte delle colangiti croniche e malattie da accumulo intraepatico di ferro o rame. Inoltre, il fegato èuno specchio sensibilissimo della salute generale e l’accumulo di grasso epatico (steatosi, presente in circa il 25% della popolazione generale) è un indice molto precoce di rischio di malattie sistemiche: cardio-vascolari, epato-digestive, metaboliche, neuro-degenerative e neoplastiche ovvero delle principali malattie che riducono l’aspettativa di vita. Fortunatamente la steatosi lieve o moderata non è di per sé una malattia, ma fattore di rischio che diventa malattia di fegatosolo se si complica con l’infiammazione, diventando la steato-epatite che può evolvere in cirrosi epatica e tumore del fegato. L’infiammazione epatica e/o sistemica agisce anche come acceleratore del rischio delle altre malattie sistemiche.Oggi è possibile rilevare i primi segni di infiammazione e fibrosi epatica dell’incipiente malattia evolutiva in modo non invasivo con la semplice misura ecografica dell’elasticità del fegato. L’elasticità si modifica infatti in caso di congestione, infiammazione e fibrosi conseguenti a qualsiasi malattia di fegato. Perciò la misuranon invasiva dell’elasticità del fegato costituisce un utile manometro della salute epatica e individuale e un test ideale idoneo per la prevenzione mirata alla diagnosi precoce che migliora l’efficacia delle cure e contemporaneamente riduce icosti sociali e sanitari. Ecco alcuni semplici numeri che testimoniano la rilevanza del problema. Si stima che nel mondo muoiano a causa delle malattie di fegato almeno 2 milioni di persone all’anno e la cirrosi epatica è l’11a più comune causa di morte . Un’ analisi sistematica del 2017 indica una mortalità annua per cirrosi del 12,8% per 100.000 . Negli Usa il centro per il controllo delle malattie stima che circa 4 milioni di persone soffrano di cirrosi epatica (1.8% della popolazione adulta) e che la cirrosi epatica affliggerà più di 50 milioni persone al mondo nel prossimo 2025. Il carcinoma del fegato è il 5° per mortalità annua da tumori (5,1% dati Istat sul totale dei morti per tumore del 2017) La sopravvivenza media (standardizzata per età) a 5 anni dalla diagnosi di carcinoma del fegato se diagnosticato solo alla comparsa dei sintomi è solo del 20%, la 4a peggiore dopo i tumori del Pancreas, Esofago e Polmone (8, 13 e 16% rispettivamente dati Istat per il periodo di incidenza 2005-2010). Infine in Italia il numero di trapianti epatici nel 2021 è stato di 1.376, secondo solo a quelli del trapianto di rene. Queste evidenze testimoniano l’enorme importanza di una diagnosi precoce in fase asintomatica delle malattie del fegato in quanto la miglior cura, la cura giusta al momento giusto inizia prima della comparsa dei sintomi clinici. Perciò è molto importante sottoporsi periodicamente ad un check-up della salute del fegato in quanto sono oggi disponibili terapie in grado di guarire la maggior parte delle malattie croniche del fegato se intraprese precocemente.” Sull’importanza della prevenzione e delle giornate tipo quella del 28 pv gli fa eco il dottor Alfonso Del Freo. “L'11 marzo 2020 l'Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarava il COVID-19 una pandemia globale. Le conseguenze mediche sui malati oncologiche sono state disastrose. Secondo un recente studio dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), in tutta Europa le diagnosi mancate di tumore ammontano a 1 milione dall’inizio della pandemia. In totale ammontano a 100 milioni i test di screening oncologici non eseguiti nel Vecchio Continente durante la pandemia. È poi previsto un incremento del numero di nuovi casi che potrebbero crescere del 21% entro il 2040. Le interruzioni delle visite mediche, registrate nel 2020-21, avranno inoltre conseguenze soprattutto in termini di neoplasie individuate a uno stadio più avanzato. Nel complesso, in Italia, la pandemia ha causato un aumento della mortalità dei pazienti oncologici, soprattutto nei maschi, in età avanzata, con tumore diagnosticato da meno di 2 anni e nei tumori ematologici. Il COVID-19 nella stragrande maggioranza dei soggetti provoca un'infezione asintomatica o sintomi da lievi a moderati. Forme gravi d’infezione respiratoria colpiscono principalmente gli anziani, le persone con sistema immunitario indebolito e i pazienti con gravi comorbilità (cancro, diabete, malattie polmonari e cardiache, insufficienza renale, malattie autoimmuni, trapianti di organi, immunosoppressione) o durante la gravidanza. Per questi motivi, le raccomandazioni per evitare l'infezione devono essere seguite con particolare attenzione dai malati di cancro.
In uno studio retrospettivo condotto su 1.557 pazienti oncologici sopravvissuti al COVID-19 è emerso che il 15% dei pazienti riporta sequele cliniche post-COVID-19 (soprattutto sintomi respiratori e astenia). Inoltre, relativamente all’impatto del COVID-19 sui trattamenti antineoplastici, e stato riportato come il 15% dei pazienti che avevano superato il COVID-19 abbia dovuto interrompere il trattamento in maniera definitiva e il 38% invece lo ha ripreso ma con un aggiustamento di dose. I pazienti oncologici adulti estremamente vulnerabili (cioè a maggior rischio di sviluppo di forme gravi o letali di COVID-19), indipendentemente dall’età sono: pazienti in trattamento con farmaci immunosoppressivi/mielosoppressivi o sospesi da meno di 6 mesi; pazienti con patologia tumorale maligna in fase avanzata non in remissione. Per questi motivi é importante vaccinare i pazienti oncologici ed é fortemente raccomandata la vaccinazione dei familiari vicini al paziente. Il personale sanitario a contatto con pazienti oncologici è obbligato ad essere sottoposto a vaccinazione. Il 27 dicembre 2020, il cosiddetto “Vaccine day”, è stata la data che ha segnato il via ufficiale alla campagna di vaccinazione contro il COVID-19 in tutta Europa.. In uno studio , il rischio di morte tra le persone con storia di cancro e di positività all’infezione da SARS-CoV-2 residenti in Friuli-Venezia Giulia e nella provincia di Reggio Emilia è risultato di 2-3 volte superiore tra quelle non vaccinate rispetto alle vaccinate. I risultati di questo studio indicano come la vaccinazione contro l’infezione da SARSCoV-2 sia uno strumento necessario da includere nel complesso delle terapie oncologiche finalizzato alla riduzione del rischio di morte. Non ci sono evidenze che i vaccini mRNA anti-SARS-CoV-2 abbiano un impatto sulla efficacia delle terapia antitumorali. In conclusione per le persone colpite da cancro l'impatto è stato ancora più profondo, a causa della complessità della malattia e della particolare fragilità di questi pazienti ma ora, più che mai, la lotta a questa malattia non deve fermarsi .”
Contento Mareno Barbieri Governatore della Confraternita di Misericordia Bagnone e componente anche il Consiglio Direttivo della Federazione Nazionale delle Misericordie d’Italia la cui Federazione regionale, assieme al Comune di Bagnone, hanno patrocinato questo evento che vede coinvolte, per ora, anche le Misericordie di Pontremoli, Villafranca, Fivizzano e, ovviamente, Bagnone. Grazie ai contatti che ha Barbieri in tutta Italia ed oltre si è giunti a questo importante traguardo. “Sono soddisfatto di questa grande iniziativa – dice - che vede tra l’altro professionisti di alto valore venire in Lunigiana, a Bagnone, per attuare uno screening di carattere nazionale con apparecchiature da fantascienza. Un ringraziamento alla società Movi Spa di Lodi che da oltre 110 anni opera nel settore della sanità che ha fatto venire da Stoccolma un secondo apparecchio l’ LTP1 che si tratta di un sofisticatissimo strumento portatile che dispone di una sonda ad ultrasuoni che misura istantaneamente e automaticamente l’elasticità e il contenuto grasso del fegato.
Alberto Ruffini.
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