Da Bagnone (Massa-Carrara) uno screening nazionale innovativo per la prevenzione delle malattie del fegato.
“Il fegato specchio della salute” così si chiama lo screening pilota di valenza nazionale che ideato dal professor dottor Ferruccio Bonino epatologo di fama internazionale autore principale, co-autore o senior delle pubblicazioni originali sulle scoperte del virus dell’epatite, D,C e B-HBeAg negativa, si terrà a titolo gratuito a Bagnone in Lunigiana (provincia di Massa-Carrara) per l’intera giornata di sabato 28 gennaio con orari: 9-13; 15-19 in locali del Centro polifunzionale del Comune di Bagnone in località Grottò.
Obiettivo dello screening è mirato a identificare in soggetti asintomatici con o senza fegato grasso (che non è una malattia ma un fattore di rischio) coloro che hanno segni iniziali di malattia epatica utilizzando la misura automatica non invasiva del grasso e dell’elasticità del fegato.
Per una migliore organizzazione la Confraternita di Misericordia di Bagnone consiglia di telefonare per prenotare al numero 0187 429234. L’iniziativa è stata accolta con soddisfazione dalla Confraternita di Misericordia Bagnone coordinata dal Governatore Mareno Barbieri componente anche il Consiglio Direttivo della Federazione Nazionale delle Misericordie d’Italia la cui Federazione regionale, il Coordinamento provinciale delle Misericordie di Massa-Carrara (guidato da Fausto Casotti), assieme al Comune di Bagnone, ha patrocinato questo grande evento che vede coinvolte, per ora, anche le Misericordie di Pontremoli, Villafranca, Fivizzano e, ovviamente, Bagnone.
Lo screening oltre a diversi specialisti vedrà anche il coinvolgimento dell’ingegner Francesco Faita ricercatore dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa e il suo gruppo che metteranno a disposizione la piattaforma elettronica e il link (accessibile da qualsiasi computer collegato WiFi) per la raccolta del consenso informato e dei dati del questionario e il data base elettronico per l'analisi statistica dei risultati. ”Una soddisfazione – dice Mareno Barbieri – per noi , per la nostra collettività, per le nostre Misericordie e comunque per tutta la Lunigiana avere una iniziativa di questo tipo che vede, appunto, la Lunigiana come punti di partenza per un evento di questo spessore”. L’importanza dello screening è spiegata dal Prof. Dott. Ferruccio Bonino. “E’ importante - dice - in quanto negli ultimi anni si sta registrando in tutto il mondo una rapida crescita dell’incidenza del fegato grasso che in Italia si stima presente in almeno il 25% della popolazione. La prevalenza di tale condizione corrisponde numericamente alla fascia di età (10% a 10 aa , 20% a 20 aa,..) e sale dopo i 50 anni con valori di oltre il 60% negli ultra-sessantenni. L’aumento del grasso epatico (maggiore del 5% del peso totale del fegato o steatosi epatica) - spiega il professor Bonino - è un fattore di rischio per le malattie cardio-vascolari, dismetaboliche, epato-digestive, neoplastiche e neuro-degenerative che sono oggi le principali cause di ridotta aspettativa. In che consiste la novità, se così la possiamo definire di questo screening?“ E’ molto importante identificare precocemente tra i portatori del fattore di rischio del fegato grasso coloro (circa il 10%) che hanno i primi segni (che sono asintomatici)di un’incipiente malattia infiammatoria di fegato cioè quando una cura precoce eviterebbe lo sviluppo della malattia sintomatica. Nel corso di un tradizionale esame ecografico dell’addome il medico specialista è in grado di diagnosticare la steatosi epatica e misurare l’elasticità epatica. L’ecografia addominale è però un esame di approfondimento diagnostico, non proponibile come indagine di screening. Esistono da tempo strumenti predisposti per la misura automatica dell’elasticità epatica che ovviano a tale variabilità e determinano l’elasticità epatica causata dall’ infiammazione e/o fibrosi epatica che sono segno di malattia epatica. Sono oggi disponibili strumenti portatili che applicati opportunamente per pochi secondi sulla parete toracica (in corrispondenza del fegato) permettono la misura istantanea e non invasiva sia del contenuto di grasso che dell’elasticità del fegato utilizzando algoritmi matematici che garantiscono automaticamente misure standardizzate e ripetibili. L’utilizzo di tali apparecchi è idoneo per lo screening delle forme iniziali e intermedie di steato-epatite, quelle più utili alla diagnosi e cura precoce.”
Quale strumento sarà utilizzato in questo screening? “Il LTP1, un apparecchio portatile che dispone di una sonda ad ultrasuoni che misura istantaneamente e automaticamente l’elasticità e il contenuto grasso del fegato. Lo strumento permette con una procedura, semplice e rapida (l’esame dura 3 o 4 minuti)di fornire una misura quantitativa, accurata e riproducibile sia del contenuto grasso che dell’elasticità del fegato evitando le variabilità intra e inter operatore dipendenti. La modalità d’uso è semplice, ed è equivalente alla misura della pressione arteriosa con un semplice sfigmomanometro in quanto consiste nel tenere la sonda a contatto perpendicolare con la cute di uno spazio intercostale del fianco corrispondente al fegato di un soggetto in posizione supina. L’apparecchio effettua automaticamente dieci rilevamenti che tramite un algoritmo vengono tradotti in 2 risultati numerici: uno corrispondente al valore dell’elasticità del tessuto epatico e l’altro in decibel/metro corrispondente alla quantità di grasso epatico. Lo strumento fornisce anche un terzo parametro che è un indice di qualità delle 10misure ripetute a garanzia dell’accuratezza e validità del test eseguito. L’interpretazione clinico-patologica del valori numerici di steatosi e elasticità epatiche forniti dallo strumento è naturalmente compito dello specialista medico, epatologo che valuta se avviare o meno il soggetto ad un approfondimento diagnostico. Da questo semplice esempio di risultato dello screening su un soggetto asintomatico , si evince come questa procedura diagnostica sia molto utile in programmi di screening di popolazione per la prevenzione e diagnosi precoce di uno dei principali fattori di rischio di possibili patologie cardiovascolari, dismetaboliche, epatiche, oncologiche e neurodegenerative. Inoltre lo screening permette di tranquillizzare la moltitudine dei soggetti che nonostante siano portatori di un fegato grasso (fattore di rischio) non hanno segni di malattia di fegato evolutiva (steato-epatite) in quanto hanno un’elasticità epatica normale e quindi non hanno né congestione, né infiammazione e tantomeno fibrosi del fegato. ”Il fegato – ricorda il Prof. Dott. Bonino - è la più grande ghiandola (pesa in media 1500 grammi) del corpo umano secerne molteplici sostanze, implicate in innumerevoli processi metabolici, indispensabili alla vita e produce la bile che – spiega ancora il Prof. Dott. Ferruccio Bonino - escreta nell’intestino contribuisce alla digestione e assorbimento degli alimenti, in particolare dei grassi (lipidi).Interagendo funzionalmente e sinergicamente con tutti gli altri organi e apparati è precocemente coinvolto nelle principali malattie sistemiche e come un centro termo-industriale complesso evidenzia come primo segno di disfunzione i difetti di “magazzino” o “smaltimento di rifiuti” ovvero accumula sostanze (prevalentemente di lipidi) all’interno delle cellule. ”Lo studioso a questo punto precisa che: “la steatosi epatica lieve o moderata non è di per sé una malattia del fegato, lo diventa solo quando si complica con l’infiammazione e si trasforma in steato-epatite, malattia progressiva che può evolvere rapidamente in cirrosi epatica e tumore del fegato . Inoltre ogni forma d’infiammazione sistemica spinge sul pedale della steatosi) e accelera la comparsa delle principali malattie sistemiche. La steatosi epatica (che si associa a condizioni come sovrappeso/obesità, abuso di bevande alcoliche o zuccherate, sindrome metabolica e/o delle apnee notturne, esposizione a tossici o terapie prolungate con farmaci epatotossici) anticipa di anni l’insorgenza malattie evolutive del fegato e sistemiche. Attendere che si manifestino sintomi e segni delle malattie sistemiche(es. ipertensione arteriosa, obesità, diabete o problemi cardiovascolari, etc) prima di iniziare una cura espone al rischio della non guarigione. E’ perciò molto importante identificare precocemente tra i portatori del fattore di rischio del fegato grasso coloro(circa il 10%) che hanno un’incipiente malattia infiammatoria di fegato la cui cura precoce eviterebbe l’evoluzione della malattia” . In conclusione con la disponibilità di nuovi apparecchi portatili tipo appunto quello che useremo che permettono in pochi minuti la misura automatica, istantanea e combinata del grasso e dell’elasticità del fegato si aprono nuove grandi opportunità diagnostiche che rendono sostenibili programmi di screening di popolazione, per una migliore prevenzione e diagnosi precoce. Diventa cioè possibile e facile uno screening - conclude il prof. Dott. Ferruccio Bonino - della salute del fegato come specchio di salute generale. “.Nella locandina curata da Daniele Terzoni è impressionato Spartaco che spacca le catene della schiavitù, noi con lo screening vogliamo ancora una volta di più, come stiamo facendo da anni con le giornate di prevenzione gratuite, rompere le catene della mancanza di prevenzione delle malattie in fase asintomatica quando l’intervento curativo ha migliore efficacia e minor costo sociale e sanitario. Un ringraziamento infine a “Soluzione udito” nella persona della dottoressa Veronica Costi per la collaborazione prestata.
Nelle foto: la locandina e al centro la vice sindaca di Bagnone; a dx il prof Bonino, a sx il Governatore della Misericordia di Bagnone
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