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venerdì 19 giugno 2020

MASSA : UGL e MISERICORDIE, giornata di test sierologici gratuiti per indigenti ed over 65.


Giornata del buon Samaritano dai “Fratelli”.
Test gratuiti agli ultra sessantacinquenni ed indigenti...
Presente la professoressa Brunetto


“Giornata del Buon Samaritano - A voi ci pensiamo noi”. Così si chiama l’evento che, ideato da un gruppo di specialisti volontari con l’ausilio dell’Ugl di Massa-Carrara  si terrà sabato 27 giugno inizio ore 9 termine ore 13 nell’ampio cortile  dei “Fratelli Cristiani” – Scuola “San Filippo Neri” – Viale Eugenio Chiesa 64  (accanto alla chiesa della Misericordia e davanti a Piazza Garibaldi). Ha il patrocinio del Coordinamento provinciale delle Misericordie di Massa - .Carrara. Sarà presente anche un’ambulanza della Misericordia di Bagnone con equipaggio coordinato dal nuovo Governatore Mareno Barbieri. L’organizzazione  avverte che dalle 9 alle 10,30 saranno consegnati fuori dall’ingresso principale dei “Fratelli” quello accanto alla Chiesa della Misericordia i “bigliettini” –prenotazione. Nella “Giornata” saranno effettuati  100 test rapidi gratuiti, oltre al rilievo della temperatura, frequenza cardiaca  e della saturazione di ossigeno nel sangue . 

Sabato 27 sarà presente  la professoressa dottoressa Maurizia Rossana Brunetto, Professore Straordinario di Medicina Interna Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università di Pisa, Direttore dell'UO di Epatologia Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana , Centro di Riferimento Regionale per le Malattie Croniche e il Tumore del Fegato e Scopritrice della variante del Virus dell'Epatite B che causa la forma più grave di epatite cronica B. L’epatologia pisana è nota in tutta Europa per le cure d’avanguardia per le varie forma di epatopatie croniche, in prima linea le forme virali “B,C e D” e quelle sempre più emergenti associate al fegato grasso e tutte le altre patologie epatiche e in particolare la malattia più grave che ne consegue, il carcinoma epatico. 

Perché un epatologo si è interessato all’infezione da coronavirus?
Il SARS-CoV2 è un virus nuovo, che ha provocato una malattia che abbiamo imparato a conoscere e trattare in questi ultimi mesi. Come esperta in virologia clinica la Prof Brunetto, che ha scoperto la variante del virus dell’epatite B, principale causa della cirrosi epatica di orgine irale e del carcinoma epatico di nel mondo e si è sempre dedicata alla messa a punto tecniche diagnostiche innovative per la determinazione di bio-marcatori molecolari e immunologici delle infezioni  virali epatiche ha messo a disposizione la propria competenza per contribuire alla gestione di questa nuova infezione e malattia.

Perché è importante questa “Giornata” ?
I test sierologici rapidi – spiega  la professoressa Brunetto - sono test finalizzati a individuare le IgM e IgG prodotte dall’organismo contro alcune proteine dell’involucro virale che il virus usa come chiave per l’ingesso nelle cellule. Si tratta tecnicamente di “immunodosaggi a flusso laterale” (LFIA) dove una goccia di sangue  è fatta scorrere su una piccola lastra contenente proteine virali coniugate con particelle colorate e con anticorpi contro le IgM e IgG umane attaccate su due linee. Se il sangue contiene IgM o IgG contro le proteine virali, queste si attaccano alle proteine virali coniugate con le particelle colorate presenti sulla lastre e, mentre scorrono, rimangono attaccate agli anticorpi contro le IgM e IgG umane attaccate sulle rispettive linee dove possono esser evidenziate.  “La Fase 1 ci – spiega la prof. dott. Brunetto -  ha insegnato che il contenimento e il controllo della diffusione del nuovo corona virus (SARS-CoV2) sono stati possibili grazie all’isolamento sociale che non ha fatto scomparire il virus ma ha limitato il numero di infezioni contemporanee e quindi permesso di gestire l’emergenza sanitaria, che derivava dal sovraffollamento  di ricoveri con conseguente criticità delle unità ospedaliere, soprattutto di terapia intensiva. Grazie alle misure prese e soprattutto al famigerato lock down la diffusione dell’infezione è stata rallentata, molto rallentata, ma ad oggi l’infezione non è stata bloccata e continuerà ad espandersi lentamente con accensioni, anche se più sporadiche, di nuovi focolai infettivi anche nell’attuale Fase . Si stima che circa il 10% della popolazione italiana sia stata già esposta all’infezione, mentre il 90% rimanga suscettibile e la prevalenza dei soggetti naturalmente immuni al contagio sia molto diversa da località a località, con range variabile da 0 ad oltre il 30% in funzione della prevalenza nell’area di pregressi focolai di infezione. Occorre, perciò, tener conto del rischio specifico di nuovi focolai infettivi e di conseguenza prendere le adeguate precauzione per ridurre al minimo tale rischio. Al momento, non conosciamo quale sia il livello di prevalenza dell’immunizzazione  nelle diverse aree geografiche, né quante persone dei soggetti infettati abbiamo sviluppato anticorpi, né quanto a lungo gli eventuali anticorpi persistano nel sangue. Per meglio comprendere quella che è stata la diffusione dell’infezione in Italia è necessario predisporre uno screening e monitoraggio di campioni di popolazione nei diversi territori.
Lo sviluppo di un’immunità naturale nella popolazione potrà essere un fattore determinante a limitare la diffusione del virus, ma la sua efficacia e durata non sono ancora note e occorre studiarle. a presenza nel siero di anticorpi diretti contro l’antigene di superficie del virus (spike della corona virale che il virus usa per agganciare il recettore cellulare e entrare nelle cellule) è stata dimostrata correlare con la presenza di anticorpi neutralizzanti , cioè degli anticorpi protettivi dalla re-infezione sia sull’uomo (dati dall’epidemia di Wuhan) che nel modello animale . Obiettivo dello  screening campione del 27 pv  è l’identificazione dei soggetti esposti all’infezione attraverso la determinazione sierologica degli anticorpi antivirali anti-spike-1 per valutarne la prevalenza nella popolazione. “

Cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime settimane?
Oltre al mantenimento delle misure di distanziamento sociale – continua la prof. dott. Brunetto - e all’uso de noti dispositivi (mascherine) di protezione individuale (servono a proteggere gli altri e quindi il loro uso diffuso quando si parla a distanza ravvicinata serve alla protezione preventiva reciproca) .La diffusione del virus nel mondo è iniziata subdolamente a Wuhan come minimo già a Settembre 2019. La diffusione è stata rapidissima, incontrollata e inaspettata. Ciò perché l’infezione è asintomatica o paucisintomatica in almeno il 90% dei casi, nei quali verosimilmente il virus replica solo nelle sedi di ingresso (mucosa del tratto respiratorio alto, intestino) dando al massimo segni d’infiammazione locale (Es. riniti, sintomi gastro-intestinali Grazie al lock down la diffusione dell’infezione si è gradualmente ridotta e con questa si sono spente le manifestazioni più severe di malattia, perché il numero complessivo di infetti è crollato”

 Ci sarà una seconda ondata?
Solo se saremo distratti e superficiali, se invece sapremo fare tesoro dell’esperienza di questi mesi e sapremo identificare tempestivamente i nuovi casi, riusciremo a bloccare sul nascere i nuovi focolai Perché ciò accada occorre rispettare le logiche misure di attenzione igienico-sanitaria: 1) mantenere il distanziamento sociale (cioè stare ad almeno 1 metro di distanza l’uno dall’altro) ; 2) utilizzare la mascherina in ambienti chiusi o quando anche all’aperto non è possibile mantenere il distanziamento sociale (soprattutto quando si parla ad alta voce) ; 3) lavarsi spesso le mani. L’infezione SARS-CoV2 ci deve ricordare quello che già la vecchia SARS, MERS e N1H1 avevano cercato di insegnare è cioè che i virus che si trasmettono per via aerea (cioè con le goccioline che emettiamo tossendo, starnutendo o parlando ad alta voce) vanno veloci, si trasmettono facilmente, soprattutto in questo mondo globalizzato.
Occorre quindi fare tesoro dell’esperienza attuale e prestare attenzione massima ad altri eventi del genere applicando e facendo diventare consuetudine di comportamento abituale quelle poche norme, che ci aiutano a proteggere gli altri e con gli altri noi stessi. “

Nella foto la professoressa dottoressa Maurizia Brunetto

Alberto Ruffini

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