SIA LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI PASSATE CHE QUELLE PRESENTI SONO COLPEVOLI: MARCUCCI DETTE GLI IMPIANTI SPORTIVI ALLA PATRIMONIO, CON DEL GHINGARO PISCINA E STADIO CHIUSI. SI RIPARTA DALLE INFRASTRUTTURE E DALL'IMPRENDITORIA SANA PRONTA AD INVESTIRE NEL CALCIO A VIAREGGIO. CHIEDEREMO CONVOCAZIONE URGENTE DELLA COMMISSIONE SPORT E DEL CONSIGLIO COMUNALE.
Adesso con il pallone abbiamo fatto proprio "strike" !
Il centenario del Viareggio Calcio "chiude in bellezza", dopo lo stadio chiuso, dopo che la squadra è stata costretta ad andarsene a giocare lontana dalla città, adesso, con la bocciatura del ricorso, scompare proprio del tutto.
Così inizia il lungo intervento del Capogruppo della Lega Massimiliano Baldini.
Prima di ogni ragionamento va detto che si tratta di una colpa a cui nessuno può sottrarsi, di una macchia indelebile per tutti quanti, per la politica, per l'imprenditoria, per le categorie economiche, per il mondo del calcio e dello sport ovviamente, per l'intera città a cominciare da chi l'amministra oggi e l'ha amministrata ieri.
Tutti colpevoli, nessuno escluso !
Però, premessa questa responsabilità di ordine generale, è anche vero che i fatti, gli accadimenti di questi anni, tracciano inevitabilmente un percorso di responsabilità specifiche che non possono essere sottaciute.
A mio avviso l'occasione più grande l'abbiamo persa quando gran parte della città, delle sue articolazioni politiche, economiche ed anche sportive, si schierò contro la costruzione dello stadio nuovo che il Presidente Stefano Dinelli voleva e che l'Arch. Gino Zavanella (non il primo venuto) aveva già progettato.
La solita truppa pseudo-ambientalista in servizio permanente effettivo formata dai soliti partiti della sinistra con in testa i suoi rappresentanti maggiori armò subito la grancassa e si mise di traverso.
Ricordo bene - quando con gli amici del Movimento dei Cittadini organizzammo al Fienile l'incontro sullo stadio per far presentare il progetto proprio a Gino Zavanella - il fuoco di fila contrario del Presidente del Parco e compagnia cantante che non volevano che il privato ci guadagnasse, che non volevano l'asse di penetrazione, che non volevano i negozi sotto lo stadio.
Un fuoco di fila pesante, dove la sinistra schierò i suoi parlamentari più noti, i suoi rappresentanti delle categorie economiche più vicine e più importanti ed anche i suoi personaggi più in vista e di tradizionale riferimento nel mondo dello sport cittadino.
Un'occasione scioccamente perduta anche a causa delle solite baruffe chiozzotte a cui lo sport cittadino non è certo mai stato estraneo.
Del resto la crisi dello sport viareggino è anche la crisi dei suoi impianti sportivi, stadio chiuso ma anche piscina chiusa, Vasco Zappelli abbandonato e situazioni di degrado un pò ovunque e qui entrano in gioco anche le responsabilità di chi ha governato, in primo luogo ancora una volta la sinistra perchè è l'Amministrazione Marcucci che costituì la Viareggio Patrimonio a cui furono trasferiti - in proprietà o in gestione - gli impianti sportivi della città ed abbiamo visto come è finita, cioè con il fallimento e con le aste pubbliche dove abbiamo perduto beni importanti.
Ma anche sulle semplici gestioni le responsabilità di chi ha governato e governa oggi sono evidenti.
L'Amministrazione Del Ghingaro ad esempio, che è in carica da oltre quattro anni, per quanto riguarda lo stadio (ma anche la piscina comunale), ha puntualmente lasciato soli i privati che non potevano certo sobbarcarsi la straordinaria manutenzione del Torquato Bresciani ed ha finito per sottovalutare la situazione in un diluvio di comunicati spot fini a se stessi che invece sono culminati con la chiusura dell'impianto e l'emigrazione della squadra di calcio lontana da Viareggio.
Ora però il danno fatto è talmente grande che non è più possibile permettersi una mentalità di questo genere, c'è bisogno di capire che Viareggio e la Versilia sono territori molto appetibili anche per l'imprenditoria importante, professionale, sana che è presente anche nel mondo del calcio, ma chi investe ha bisogno di infrastrutture, di sostegno e vicinanza da parte dell'Amministrazione Comunale, da parte delle categorie economiche e da parte della politica tutta con la quale chi si troverà a gestire il futuro del calcio a Viareggio dovrà saper dialogare indifferentemente raccogliendone i frutti a prescindere dai colori politici.
In questo senso, ancora una volta - conclude il Capogruppo della Lega - insieme ai colleghi Alessandro Santini ed Annamaria Pacilio che insieme a me siedono in Commissione Sport, mi farò promotore di una richiesta di convocazione urgente della commissione (ed anche del Consiglio Comunale se necessario), aperta a tutti gli sportivi del Viareggio Calcio, per fare il punto della situazione e porre le basi di un dialogo che purtroppo deve ripartire dalle macerie fatte.
Adesso con il pallone abbiamo fatto proprio "strike" !
Il centenario del Viareggio Calcio "chiude in bellezza", dopo lo stadio chiuso, dopo che la squadra è stata costretta ad andarsene a giocare lontana dalla città, adesso, con la bocciatura del ricorso, scompare proprio del tutto.
Così inizia il lungo intervento del Capogruppo della Lega Massimiliano Baldini.
Prima di ogni ragionamento va detto che si tratta di una colpa a cui nessuno può sottrarsi, di una macchia indelebile per tutti quanti, per la politica, per l'imprenditoria, per le categorie economiche, per il mondo del calcio e dello sport ovviamente, per l'intera città a cominciare da chi l'amministra oggi e l'ha amministrata ieri.
Tutti colpevoli, nessuno escluso !
Però, premessa questa responsabilità di ordine generale, è anche vero che i fatti, gli accadimenti di questi anni, tracciano inevitabilmente un percorso di responsabilità specifiche che non possono essere sottaciute.
A mio avviso l'occasione più grande l'abbiamo persa quando gran parte della città, delle sue articolazioni politiche, economiche ed anche sportive, si schierò contro la costruzione dello stadio nuovo che il Presidente Stefano Dinelli voleva e che l'Arch. Gino Zavanella (non il primo venuto) aveva già progettato.
La solita truppa pseudo-ambientalista in servizio permanente effettivo formata dai soliti partiti della sinistra con in testa i suoi rappresentanti maggiori armò subito la grancassa e si mise di traverso.
Ricordo bene - quando con gli amici del Movimento dei Cittadini organizzammo al Fienile l'incontro sullo stadio per far presentare il progetto proprio a Gino Zavanella - il fuoco di fila contrario del Presidente del Parco e compagnia cantante che non volevano che il privato ci guadagnasse, che non volevano l'asse di penetrazione, che non volevano i negozi sotto lo stadio.
Un fuoco di fila pesante, dove la sinistra schierò i suoi parlamentari più noti, i suoi rappresentanti delle categorie economiche più vicine e più importanti ed anche i suoi personaggi più in vista e di tradizionale riferimento nel mondo dello sport cittadino.
Un'occasione scioccamente perduta anche a causa delle solite baruffe chiozzotte a cui lo sport cittadino non è certo mai stato estraneo.
Del resto la crisi dello sport viareggino è anche la crisi dei suoi impianti sportivi, stadio chiuso ma anche piscina chiusa, Vasco Zappelli abbandonato e situazioni di degrado un pò ovunque e qui entrano in gioco anche le responsabilità di chi ha governato, in primo luogo ancora una volta la sinistra perchè è l'Amministrazione Marcucci che costituì la Viareggio Patrimonio a cui furono trasferiti - in proprietà o in gestione - gli impianti sportivi della città ed abbiamo visto come è finita, cioè con il fallimento e con le aste pubbliche dove abbiamo perduto beni importanti.
Ma anche sulle semplici gestioni le responsabilità di chi ha governato e governa oggi sono evidenti.
L'Amministrazione Del Ghingaro ad esempio, che è in carica da oltre quattro anni, per quanto riguarda lo stadio (ma anche la piscina comunale), ha puntualmente lasciato soli i privati che non potevano certo sobbarcarsi la straordinaria manutenzione del Torquato Bresciani ed ha finito per sottovalutare la situazione in un diluvio di comunicati spot fini a se stessi che invece sono culminati con la chiusura dell'impianto e l'emigrazione della squadra di calcio lontana da Viareggio.
Ora però il danno fatto è talmente grande che non è più possibile permettersi una mentalità di questo genere, c'è bisogno di capire che Viareggio e la Versilia sono territori molto appetibili anche per l'imprenditoria importante, professionale, sana che è presente anche nel mondo del calcio, ma chi investe ha bisogno di infrastrutture, di sostegno e vicinanza da parte dell'Amministrazione Comunale, da parte delle categorie economiche e da parte della politica tutta con la quale chi si troverà a gestire il futuro del calcio a Viareggio dovrà saper dialogare indifferentemente raccogliendone i frutti a prescindere dai colori politici.
In questo senso, ancora una volta - conclude il Capogruppo della Lega - insieme ai colleghi Alessandro Santini ed Annamaria Pacilio che insieme a me siedono in Commissione Sport, mi farò promotore di una richiesta di convocazione urgente della commissione (ed anche del Consiglio Comunale se necessario), aperta a tutti gli sportivi del Viareggio Calcio, per fare il punto della situazione e porre le basi di un dialogo che purtroppo deve ripartire dalle macerie fatte.
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