Buongiorno,
il primo numero della Newsletter è incentrato sulla qualità dell'aria che è un tema di grande interesse per tutti perché da questa dipende anche il nostro stato di salute. L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), alla fine del 2021, ha proposto le nuove linee guida per molti inquinanti atmosferici prevedendo valori inferiori rispetto a quelli previsti dal decreto legislativo 155/2010. Alla fine di ottobre 2022, la Commissione Europea ha presentato una proposta di nuova direttiva sulla qualità dell'aria, che, una volta concluso il percorso di approvazione, sostituirà la normativa europea in vigore in questa materia, allineandosi progressivamente ai valori contenuti nelle linee guida OMS.
Se questa è la prospettiva futura, per il presente i dati sulla qualità dell'aria 2022, in Toscana, riferiti ai tre principali inquinanti, polveri (PM10 e 2,5), biossido di azoto (NO2) e ozono, confermano alcune criticità:
- il PM10 non ha rispettato il limite relativo al numero massimo (35) di superamenti annuo della media giornaliera di 50 µg/m3 solo in una stazione di fondo della piana lucchese
- il biossido di azoto (NO2) non ha rispettato il limite relativo alla massima media annuale di 40 µg/m3 soltanto in una stazione di traffico dell'agglomerato fiorentino
- l'ozono non ha rispettato il valore obiettivo per la salute della popolazione nelle tre stazioni della Rete Regionale, in una di queste si è verificato un superamento della soglia di informazione di 180 µg/m3.
Per comprendere meglio il quadro sulla qualità dell'aria nella nostra regione, abbiamo realizzato, grazie al contributo della responsabile ARPAT del Centro regionale toscano qualità dell'aria (CRTQA), due notizie di approfondimento sulle principali fonti di inquinamento e le misure che i Comuni, con il supporto della Regione Toscana, stanno realizzando per contrastare l'inquinamento atmosferico sia nell'agglomerato di Firenze che nella piana di Lucca.
Sulla qualità dell'aria nei Comuni di Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Scandicci, Sesto Fiorentino, Calenzano, Lastra a Signa, Signa e Firenze (agglomerato fiorentino) incidono principalmente le emissioni derivanti dalla mobilità pubblica e privata, in particolare le emissioni dei veicoli diesel euro 3-4-5 ed in misura minore quelle prodotte dalla climatizzazione degli edifici mentre sono assenti contributi industriali di particolare rilevanza. Per ridurre l'inquinamento da biossido di azoto, le azioni determinanti per l'agglomerato fiorentino, secondo quanto stabilito dal Piano regionale per la qualità dell'aria ambiente (PRQA) e dai piani di azione dei Comuni, risultano essere: ridurre il numero di veicoli in circolazione, migliorare la tipologia di parco auto circolante ed innovare i sistemi di efficientamento energetico degli edifici sia pubblici che privati.
Nella piana lucchese, che, a sua volta, si conferma una zona con criticità, le principali fonti di emissioni di polveri, nei giorni di superamento del valore limite giornaliero sono la combustione della biomassa (53%) e il traffico (15%). Come per l'agglomerato di Firenze, anche per la piana di Lucca, il Piano regionale per la qualità dell'aria ambiente (PRQA) ed i piani d'azione dei Comuni prevedono specifiche misure per ridurre l'inquinamento atmosferico; di particolare importanza quelle volte al rinnovamento dei riscaldamenti (caminetti e stufe tradizionali), che contribuiscono per l'84% sul totale del particolato PM10 nella piana lucchese, in quanto alimentati a vegetali, come legna e pellet. Altrettanto interessanti le azioni rivolte ad aumentare il verde pubblico: uno specifico progetto ha di recente individuato le specie arboree più adatte a contrastare la diffusione del PM10 nell'aria della piana di Lucca, si tratta di Alloro, Olivo, Oleandro, Magnolia e Lauceraso.
ARPAT, oltre a monitorare la qualità dell'aria in Toscana, prende parte anche a diversi progetti comunitari, tra questi il progetto AER NOSTRUM – Aria bene comune, che studia la qualità dell'aria nelle città portuali come Genova, Livorno, Cagliari, Ajaccio, Bastia, Nizza e Tolone. I monitoraggi annuali della qualità dell'aria nei porti di Livorno e Portoferraio (Isola d'Elba), realizzati per il progetto, nel periodo 2021-2022, hanno fornito informazioni su alcuni contributi specifici delle attività portuali.I risultati definitivi di questo progetto verranno resi noti in occasione dell'evento di chiusura del progetto che si terrà il 18 aprile a Genova.
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