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martedì 10 novembre 2015

BUSINESS MIGRANTI, INDAGINI PER CORRUZIONE SVELANO IL MALAFFARE !!!!

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Cantone: «Dopo Mafia Capitale rischia la Campania» ma controlli in tutta Italia.

Ascoltato davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta il presidente dell’Anticorruzione CANTONE: Alto rischio infiltrazione della camorra negli appalti !!!

Il contagio di Mafia Capitale nella gestione del business migranti: una corruzione che dilaga a macchia d’olio per l'accoglienza di migliaia di profughi distribuiti in tutto il Paese in ogni genere di struttura con procedure d’emergenza. Ne parla il presidente dell’Autorità Anticorruzione, il magistrato Raffaele Cantone, davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema di accoglienza e identificazione dei migranti. Senza troppi giri di parole dopo Lazio e Sicilia toccherebbe alla Campania stare nel mirino: «Il sistema mafia capitale è esteso ad altre regioni, è più diffuso di quanto non sia emerso», ha detto il capo dell’Anac. E la Campania sarebbe già attenzionata per la qualità delle strutture che accolgono richiedenti asilo e rifugiati, in particolare per i centri di accoglienza straordinaria in mano alle coop ed associazioni.

La commissione starebbe programmando blitz ad hoc in Campania «perché ci sono serissimi dubbi sulla compatibilità tra servizi richiesti e quelli erogati».

Regione Campania. E da Cantone arrivano conferme: dopo la «vicenda squallida», dice il magistrato, della onlus Un’ala di riserva di Pozzuoli «abbiamo esteso i nostri controlli inviando nuclei anticorruzione a tutte le stazioni appaltanti in Campania gestite in base alla delega del Viminale. La Guardia di finanza si è recata in Regione e sono stati acquisiti gli atti, ma non abbiamo ancora una nota conclusiva sui riscontri». Dopo aver ricordato che «il dominus della onlus era un soggetto che aveva distratto i soldi dell’associazione per utilizzarli investimenti personali in Montenegro e starebbe chiamando in causa, come racconta la stampa, pubblici funzionari tanto che i giornali di Napoli parlano di utleriori accertamenti su altri soggetti per atti di corruzione», Cantone spiega che ci sono «indagini su tutte le altre onlus che hanno ricevuto appalti con lo stesso sistema». Poi sottolinea che in Campania il settore appaltante «è stato individuato nella Regione» perché«sia stata scelta la Regione come centro per la decisione degli appalti proprio non lo so».

«Meglio stazione appaltante unica» dice Cantone , «Stiamo mettendo a punto con il ministero dell’Interno un bando tipo per la gestione degli appalti nel settore dei servizi per l’accoglienza degli immigrati . Uno dei problemi è rappresentato dai diversi soggetti che fanno da stazione appaltante: gli enti locali, le regioni, consorzi ad hoc come accaduto in Sicilia per il Cara di Mineo. Servirebbe invece un attuatore unico .

«Attese conferme dai controlli» «In alcune regioni il legame tra gestione illecita» dei servizi agli immigrati e relativi appalti «e la criminalità organizzata rischia di essere confermata da futuri controlli», ha detto ancora Cantone. «Quando si è prodotta l’emergenza immigrati si sono affermate alcune realtà in grado di soddisfare, anche positivamente, queste esigenze e di dare una risposta in molti casi anche positiva. Ora però le ondate migratorie sono diventate costanti e non si può più parlare di emergenza». Ma sul piano della gestione dei servizi «si è fatto sì che l’emergenza favorisse il perpetuarsi di determinati meccanismi .

«Alberghi “strani” nell’accoglienza» « A Roma - ha aggiunto Cantone - c’è stata un’indagine approfondita sulle strutture diventate monopoliste ma ho la sensazione che il sistema di irregolarità sia molto più diffuso di quello che è apparso a Roma. In alcune regioni, anche dove è forte la presenza di criminalità organizzata, si riscontrano strutture strane per l’accoglienza, anche con l’utilizzo di alberghi e strutture ricettive», ha detto ancora Cantone, segnalando uno degli aspetti su cui sarebbe opportuno approfondire.

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