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"Prato, i fascisti e i "Diversamente Fascisti" di Francesco Fedi
Sono giorni tristi per la Città di Prato. A 70 anni dalla liberazione, ci accorgiamo di quanto imbacuccate siano le zucche di molte persone. Ci accorgiamo di quanto Prato sia divisa nelle due categorie di fascisti di cui parlava Ennio Flaiano: i fascisti e gli anti-fascisti.
La commemorazione alla quale i ragazzi di Casa Pound ed Etruria 14 hanno voluto dare vita la Castello dell'Imperatore , ha scatenato le ire del gruppo di estrema sinistra "Left-Lab".
Dalla pagina Facebook di Etruria 14: "Oggi CasaPound Italia e Etruria 14 hanno deposto una corona di fronte al Castello dell'Imperatore, dove il 7 settembre 1944 un gruppo di partigiani guidati da Marcello Tofani trucidò un numero ancora imprecisato di persone. Di questa storia non se ne parla nei libri di storia. Questa è una storia che non ha meritato neppure una targa commemorativa. Questa è una storia che negli ultimi due anni non ha suscitato nessuna parola di commiato da parte dell'amministrazione comunale. Così oggi ci abbiamo pensato noi."
Di tutto punto risponde Left Lab: "Il Comune la tolga o ci pensiamo noi!".
Dunque passano 70 anni e ci sono ancora dei ventenni che si dividono in fascisti di prima specie, che espongono striscioni firmati "i camerati", e di seconda specie, i pro-nipoti putativi di Marcello Tofani, detto Tantana, partigiano antifascista e criminale italiano, responsabile di quello che viene ricordato come l'eccidio del Castello dell'Imperatore, nonchè dell' omicidio di Guido Cecchini, vigile urbano di Prato e militante repubblichino. Tutto per vendetta del fratello Ruggero Tofani, il 15 giugno 1944 a Catena, di Quarrata.
Così la "Brigata Tantana", quella dei partigiani guidati da Marcello Tofani e così chiamata in onore del fratello, non sembra essere affatto disciolta, ma semplicemente ha preso i nome di "Left Lab".
Quanto all'eccidio del castello, fatto del quale da sempre la sinistra pratese ha tentano invano di consegnare all'oblio, è giusto ricordare e spiegare come in concomitanza della liberazione di Prato, , nella piazza antistante il Castello dell'Imperatore, Tantana eseguì la condanna a morte di alcuni fascisti tra i quali mancava però anche la persona da lui ritenuta responsabile della brutale uccisione del fratello, che invece il Tofani riuscì a rintracciare a Milano, a guerra ormai finita, e dopo averlo ucciso colpi di pistola, ne getto' il corpo in un canale, dopo averlo completamente denudato.
Arrestato a Prato e processato a Milano, fu condannato a 25 anni, dei quali però sconto solo i primi sette, grazie ad un'amnistia.
Ammesso che questa è storia, più o meno conosciuta e risaputa, ma questa è, quello che fa di questa un'attualità drammatica sotto più aspetti, è anche la vicenda di cui si discute oggi.
Al dramma della storia in sè, si aggiunge il dramma dei toni nostalgici dei gruppi di estrema destra che emergono dall'improvvisata commemorazione e della risposta di questa estrema sinistra, che trova in tutto ciò un vivace momento di rianimazione, altrimenti insperato.
Più che una guerra contro l'altro è una lotta contro sè stessi. Gesti che si compiono ed esternazioni che fanno, anche solo per dare prova di essere vivi, in un clima di sconfinata tristezza.
Non certo più vitali si dimostrano le istituzioni pratesi, che dopo 70 anni, con il manifestarsi di questo episodio, finiscono per dare prova di non aver ancora raggiunto quella maturità per saper pacificare certi drammatici passaggi delle nostra storia. Una storia brutta, indubbiamente, e che a causa di questa incapacità, finisce per essere riproporta in una salsa che non giova a nessuno.
E andiamo avanti così, a botte di folklore, tra scaramucce tra "fascisti" e "diversamente fascisti"… ..dove ognuno aggrappa la propria esistenza a quella dell'altro, senza produrre buona, e nuova, storia..
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