Sabato alla Cri di Albiano Magra screening itinerante contro l’epatite C con specialisti universitari. L’importanza è spiegata dalla prof.ssa dott.ssa Maurizia Brunetto Direttore centro regionale epatologia.
‘’TestiamoCi‘’ così si chiama la giornata di prevenzione contro l’epatite C organizzata dalla ‘’cittadella della salute’’ del Comitato della Croce Rossa di Albiano Magra in Lunigiana che si terrà per l’intera giornata di sabato prossimo ad Albiano ed a Caprigliola. L’evento a carattere regionale ha il patrocinio dell’ Ordine professionale delle professioni infermieristiche di Massa-Carrara e rientra nella campagna di prevenzione gratuita contro questo virus promossa dalla Regione Toscana. E’ bene chiarire subito che possono partecipare allo screening solo persone di età compresa tra i 35 e i 55 anni e che, ovviamente,non abbiano ancora fatto il test gratuito per l’Epatite C.
Dunque è possibile effettuarlo, come dicevamo, sabato prossimo 22 giugno negli orari: 9-13 nella sede Cri:di via Don Pietro Corsini 77 Albiano Magra; nel pomeriggio, invece, dalle ore 15,20-18 a: Caprigliola con due ambulatori mobili appositamente attrezzati uno per la diagnostica, l’altro per visita ed eco. Non occorre prenotarsi basta presentarsi con documento d’identità.
Per informazioni 0187: 415493; mail: albianomagra@cri.it.
Ad Albiano, però, grande novità. Il test sarà effettuato da infermieri alla presenza di epatologi dell'Azienda Ospedaliera Università pisana e precisamente della prestigiosa Unità Operativa di Epatologia e del Centro Riferimento della Regione Toscana per la diagnosi e il trattamento delle Epatopatie Croniche e del Tumore di Fegato dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana diretta dalla Prof. Dott. Maurizia Brunetto che è anche il responsabile scientifico di questa giornata. Coordinatrice della giornata per la Cri, la v. Presidente Rita Peroni. E’ semplice ed indolore; si esegue in pochissimi minuti e non sono necessarie indicazioni particolari per il suo svolgimento, Consiste nel prelievo di una gocce di sangue tramite digito puntura che viene immediatamente analizzato. Nel caso che un soggetto fosse riscontrato positivo l’equipe di epatologi presenti, a differenza di altre simile iniziativa, verrà visitato anche dal Prof. Dott. Ferruccio Bonino gastroenterologo ed epatologo di fama internazionale perché autore principale o coadiutore o senior delle pubblicazioni originali sulla scoperta dei virus dell’epatite D, C e B- HbeAg negativa. Tramite un modernissimo apparecchio LTP1: Sistema Diagnostico in pratica un’ecografia. Per coloro che risulteranno positivi è infatti previsto gratuitamente uno specifico approfondimento diagnostico per accertare la presenza o meno di attiva replicazione virale (HCV-RNA positivo).
In Italia 400mila sono le persone infette e la metà non ne è consapevole. Al 30 giugno 2023, riferisce il ministero della Salute, grazie alla campagna screening nazionale partita nel 2022 sono state sottoposte al test per l’epatite C 966.498 persone e identificati circa 10 mila casi di infezione attiva, di cui: 1.302 tra i nati dal 1969 al 1989, 7.029 tra gli utenti dei Sert e 1.650 tra i detenuti. Responsabile scientifico del programma della giornata di prevenzione è una celebrità del settore - la Prof. Dott. Maurizia Rossana Brunetto Direttore dell’UOC di Epatologia e del Centro Riferimento della Regione Toscana per la diagnosi e il trattamento delle Epatopatie Croniche e del Tumore di Fegato dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana che sottolinea: ‘’nel 2015, grazie alla capacità curative senza precedenti dei farmaci ad azione antivirale diretta (DAA) – scrive la professoressa Brunetto - nei confronti del virus dell’epatite C (HCV), l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha proposto come obiettivo globale di sanità pubblica entro 2030 una riduzione di oltre il 90% dell’infezione da virus dell’Epatite C del 65% delle morti ad essa dovute. Tale programma di sanità pubblica si basa essenzialmente sull’alta efficacia dei DAA: un ciclo di terapia molto breve 2-3 mesi, con farmaci assunti per via orale e sostanzialmente privi di effetti collaterali è in grado di guarire oltre il 95% dei soggetti trattati.’’ ‘’ Dopo quasi 10 anni – aggiunge e precisa la specialista - siamo purtroppo lontani dalla possibilità di raggiungere l’obiettivo dell’OMS, che dati recenti indicano come sostenibile non prima del 2050. Occorre infatti migliorare l’efficacia sia dello screening che del trattamento dei portatori di infezione asintomatica. ‘’ Quanti casi si registrano ? ‘’Si stima infatti che nel mondo si siano verificate almeno 1.75 milioni di nuove infezioni da HCV dal 2015 al 2020 e che circa 60 milioni di persone siano portatori cronici di infezione. La prevalenza dell’infezione varia molto in considerazione dell’area geografica, condizioni socio-economiche, stili di vita ed età. Dopo l’introduzione dello screening sistematico dei donatori di sangue e del controllo dei derivati del sangue per la presenza del HCV a partire dalla fine del secolo scorso la via di trasmissione è rimasta quella di una puntura accidentale con siringhe o altro materiale contaminato utilizzato non solo in ambito medico, ma anche durante procedure come manicure e pedicure, tatuaggi o piercing.’’ Come avviene l’infezione? ‘’ L’infezione avviene nella grande maggioranza dei casi in modo asintomatico e si cronicizza decorrendo per anni senza dar segno di sé se non si eseguono specifici test mirati ad identificare gli anticorpi antivirali (anti-HCV) o il genoma virale (HCV-RNA) circolanti nel sangue. I sintomi di malattia compaiono solo quando il danno epatico è molto progredito e provoca i segni dell’insufficienza funzionale del fegato per la presenza della cirrosi epatica o del cancro del fegato (nella maggioranza dei casi dopo decenni di malattia asintomatica). Per tale ragione è importante sottoporsi allo screening per l’identificazione del marcatore più sensibile di avvenuto contatto con l’HCV (l’anticorpo anti-HCV) e se questo è positivo ricercare il genoma virale (HCV-RNA), che indica la persistenza di infezione.’’ Perché è opportuno il test soprattutto dopo i 35 anni? ‘’ La ricerca dell’anti-HCV è opportuna soprattutto se si ha un’età superiore ai 35 aa e subito interventi chirurgici o indagini diagnostiche invasive (anche minori) e/o avuto ricoveri ospedalieri di qualsiasi tipo nel secolo scorso oppure, indipendentemente dall’età, se per motivi di lavoro o stile di vita si è esposti al rischio di punture o tagli accidentali con siringhe o qualunque altro materiale tagliente potenzialmente contaminati. ‘’ Gratuità del test e…’’A livello Italiano con decreto ministeriale del Maggio 2021 è stato attivato lo screening gratuito per tutti i nati fra il 1969 e 1989, le persone seguite presso i SERD e carcerati. La Regione Toscana ha recepito le indicazioni del Decreto Ministeriale e attivato lo screening e per il soggetto positivo al test dell’anticorpo anti-HCV prevede un percorso automatico di approfondimento diagnostico per accertare la presenza effettiva di un’infezione da HCV attiva e di un eventuale danno epatico conseguente mediante la determinazione dell’HCV RNA e degli esami del sangue di funzionalità epatica (transaminasi).’’ La sola presenza dell’anticorpo anti-HCV associata alla negatività dell’HCV-RNA in soggetto con prove funzionali epatiche normali è indice di una pregressa ? ‘’Certamente in questo caso l’infezione è risolta (spontaneamente o dopo terapia antivirale) con persistenza dell’anticorpo come memoria immunologica. La conferma della presenza dell’HCV-RNA identifica invece il portatore cronico di infezione che necessita di terapia antivirale specifica per fermare la progressione del danno epatico ed evitare che l’infezione da HCV continui ad agire da co-fattore ad elevato rischio per lo sviluppo e/o progressione di diverse malattie sistemiche (es. crioglobulinemia, linfomi, malattie dismetaboliche e altre patologie autoimmuni..) .’’
La Toscana è organizzata per lottare contro questo virus?
‘’Dal 2015 è attiva in Toscana una rete di Centri di Prescrittori della Terapia antivirale specifica a cui il paziente con infezione cronica da HCV può riferirsi preferibilmente guidato dal proprio medico curante. Gli eventi promozionali di screening gratuito come quello del 22 Giugno presso la CRI di Albiano Magra sono un esempio virtuoso della tipologia di interventi che occorre promuovere sul territorio per rendere efficace e sostenibile l’obiettivo di eliminare globalmente l’infezione da HCV. Occorre infatti ricordare che grazie all’efficacia delle terapie antivirali attuali (anti-epatite B, C e D) non solo si restituisce una normale aspettativa di vita alla persona con epatite virale, ma si abbattono significativamente i costi del sistema Sanitario Regionale che diventano elevatissimi quando finalizzati a trattare le complicanze della cirrosi epatica – conclude la prof.ssa Dott.ssa Maurizia Brunetto e il tumore del fegato (es. trapianto di fegato)’’.
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