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giovedì 16 aprile 2015

TAV-Varvarito: le polveri sottili uniscono Firenze a Iolo e Casale. di Francesco Fedi.

"TAV-Varvarito: un ponte unisce Iolo e Casale con Firenze, a suon di polveri sottili"  di Francesco Fedi
 
"la gravità della situazione, con polveri dannose per la salute […] nei condomini prospicienti il cantiere. Nonostante si tengano le finestre ermeticamente chiuse si verifica quotidianamente l'infiltrazione di queste polveri in tutto l'appartamento"  Queste le parole con le quali un cittadino di Firenze, residente in Viale Corsica, zona Ex-Macelli, ha pensato di segnalare ad Arpat, la situazione di invivibilità causata della costruzione della nuova stazione "Stazione Foster".
 
Il responsabile di questo pesante disagio è un nome ormai ben noto alle cronache, ovvero quella socistà "NODAVIA" che altro non è che una ex-controllata di Coopsette, cooperativa di costruzioni di Castelnovo di Sotto (RE aggiudicataria del mega appalto, da oltre mezzo miliardo di euro, per i lavori dello snodo della Tav di Firenze.
 
Stiamo parlando di soggetti coinvolti nelle famosa inchiesta  per associazione a delinquere finalizzata a corruzione, traffico illecito di rifiuti, frode e truffa con 32 persone coinvolte, di cui 11 rinviati a giudizio nel febbraio scorso.
Nell'area di cantiere, prospiciente viale Corsica e in angolo via Circondaria, è data in uso alla ditta Colabeton, produttrice di calcestruzzi, e lì approntata per rifornire il cantiere della stazione AV.
 
E' qui che lo scorso13 marzo 2015, ARPAT, nel dare seguito alla segnalazione, ha dato ragione ai cittadini sulla sussistenza di non poche evidenziato alcune irregolarità. In particolare, sono risultate non rispettate prescrizioni sulle emissioni diffuse contenute nell'atto autorizzativo della Provincia di Firenze, ossia:
§                 l'impianto di bagnatura dell'area di stoccaggio materie prime e di lavoro non ha garantito la continua umidità.
§                 l'impianto di bagnatura non è entrato in funzione secondo la periodicità indicata in autorizzazione
§                 le superfici, piazzali e viabilità, per non adeguata pulizia, presentavano un consistente strato di materia prima dispersa il che produceva sollevamento di polvere al passaggio dei mezzi.
Inoltre, negli spazi in gestione diretta di Nodavia, il tratto di attraversamento di Via Circondaria fra le due aree di cantiere rappresentate dalla ex-centrale del latte e gli ex-macelli. non è mantenuto pulito mediante l'uso puntuale del lavaruote da parte dei mezzi in transito.
Una situazione che nel complesso sembra essere divenuta la causa di un pesante superamento del limite di previsto per le polveri sottili (le cosiddette "PM10").
Ma la vicenda ci interessa, non solo quale aggiornamento delle nefaste vicende della TAV fiorentina, ma anche per la questione tutta pretese delle localizzazione degli impianti di frantumazione inerti, che ha acceso al discussione e la protesta tra i residenti delle Frazioni di Iolo e Casale, interessate dalla cosa.
Sostanzialmente la problematica non è dissimile: la produzione di calcestruzzo o la frantumazione e riciclaggio di inerti, comporta sempre impatti in fatto di polveri sottili. Per questo motivo, possiamo osservare come gli impianti di betonaggio siano spesso dotati di una schermatura di fitte piante di alto fusti (spesso "falso-cipresso"), cosa che invece, per la sua natura temporanea e legata alla realizzazione dell'opera, non vi può essere per l'impianto Colabeton di Viale Corsiaca-Via Circondaria, a Firenze.
Una cosa è vera, ossia che la vicinanza con l'abitato nel caso del cantiere TAV/Stazione Foster di Firenze ei terreni destinati alla la frantumazione e riciclaggio di inerti, a Iolo e Casale…
Bisogna però dire che le problematiche ambientali in quelle zone non mancano di certo, non ultimo per la presenza dell'Autostrada A11, della quale si lamentano già pesantemente più ad est, nelle zone di Cafaggio e Paperino. Questo mentre ancora più ad este , a San Giorgio a Colonica, ha preso campo la protesta per la collocazione temporanea dell'azienda Varvarito, una di quella che appunto si occupa di trattare macerie e inerti, con il conseguente traffico di camion e produzione di  polveri
La morale è che a Iolo o Casale che sia, ci sarà il "BIS", con la sommatoria degli impatti dati dalla presenza dell'autostrada A11 e gli impianti di trattamento di inerti, detto anche Varvarito, da anni continua a lavorare a San Giorgio grazie a permessi temporanei di Comune e Provincia e che a causa delle dimensioni insufficienti del sito, si trova costretta a rinunciare a diversi appalti.
Questo significa che nel caso di Iolo e Casale, non ci sarà la presenza di più impianti, ma che almeno nel caso di Varvarito, l'impianto sarà di dimensioni, per poter soddisfare sempre maggiori richieste, con sempre maggior impatto…
Insomma, un bel fattaccio e che ancora una volta ci conferma che i comitati di cittadini non nascono mai per caso… …come mai bisogna dimenticare che le criticità ambientali nella parte sud della città, non si fremano certo qui, ma abbiamo anche un buon numero di discariche abusive, discariche a cielo aperto, l'inceneritore di Baciacavallo, ecc…
… e chissà poi che le nuove grandi comesse attese da Varvrito non siano proprio quelle per lo smaltimento delle terre della TAV Fiorentina, già venute alla ribalta per la questione dell'essere contaminate da idraulici e lubrificanti altamente inquinante, per un difetto della guarnizioni della fresa "Monna Lisa", e per le quali esiste già un'inchiesta dove Varvarito è coinvolta insieme ad altre sei società….

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