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Le grandi comete storiche capitolo 1/A
Dall'antichità alla nascita di Cristo.
ELENCO DELLE GRANDI
COMETE MITICHE :
Dalle più antiche fino alla fondazione di Roma.
La sconfitta navale, a cui fa riferimento il testo, è quella della flotta spartana che fu sconfitta nel 394 a.C. che portò alla perdita della supremazia di Sparta su gran parte della Grecia antica.
( Cometa Encke il 31/12 nel 372 a.C. - 2/1 nel 371 a.C., dall'orizzonte di Atene. Il cielo corrisponde a 1° gennaio del 371 a.C., alle 17.20 ora solare media locale. Con lo spostamento temporale ΔT = 0,0 giorni l'anomalia media di Encke era di 3,66°, la distanza dal sole 0,455 UA, la distanza dalla terra 0,533 UA, la magnitudine del nucleo -5,9 e la sua altitudine era -3,9°. La lunghezza della coda è stata stimata in 0,6 UA quando arrivava fino alla cintura di Orione. L'altitudine del sole era di -4,4° e la fase lunare era di 25,5° ).
L'apparizione dell'87 a.C. fu registrata in tavolette babilonesi secondo le quali la cometa fu vista "giorno dopo giorno" per un mese.
Questo aspetto può essere ricordato nella rappresentazione di Tigranes il Grande , un re armeno che è raffigurato su monete con una corona che presenta, secondo Vahe Gurzadyan e R. Vardanyan, "una stella con una coda curva [che] può rappresenta il passaggio della cometa di Halley nell'87 a.C. "
( A lato - Moneta di Tigranes, zecca di Antiochia . Il simbolo a stella tra le due aquile sulla sua corona potrebbe rappresentare la cometa di Halley ).
Gli studiosi Gurzadyan e Vardanyan sostengono che "Tigranes avrebbe potuto vedere la cometa di Halley quando passò più vicino al Sole il 6 agosto nell'87 a.C." poiché la cometa sarebbe stata un "evento più che registrabile"; per gli antichi armeni avrebbe potuto annunciare la nuova era del geniale re dei re.
( Posizioni dal 20 al 27 agosto del 69 a.C. ).
Aggiornato il 09/10/2024
Le grandi comete storiche capitolo 1/A
Dall'antichità alla nascita di Cristo.
A cura di Giovanni Donati & Andreotti Roberto.
Cos'è una Grande Cometa:
Si indica con Grande Cometa una cometa divenuta particolarmente brillante e spettacolare. Sebbene le comete siano ufficialmente nominate dal nome dello scopritore, ci si riferisce ad alcune di esse come alla Grande Cometa dell'... anno in cui è stata la più brillante.
Perché una cometa possa essere detta grande deve essere visibile ad occhio nudo e raggiungere una buona notorietà anche al di fuori della comunità astronomica. Le comete, in gran parte, attraversano il sistema solare interno senza essere notate da altri se non dagli astronomi perché generalmente non raggiungono la luminosità necessaria perché siano visibili ad occhio nudo. Occasionalmente una cometa può raggiungere la luminosità necessaria perché ciò accada, ancora più raramente può raggiungere o superare in luminosità le stelle più brillanti. I documenti storici registrano circa 900 comete osservate ad occhio nudo. Lo studioso Donald Yeomans ha redatto un elenco delle grandi comete analizzando gli avvistamenti dall'antichità ad oggi. Delle 73 comete presenti nell'elenco 16 raggiunsero una magnitudine integrata negativa e 16 ebbero una coda più lunga di 50°.
La luminosità massima raggiunta da una cometa dipende principalmente da tre fattori:
Cos'è una Grande Cometa:
Si indica con Grande Cometa una cometa divenuta particolarmente brillante e spettacolare. Sebbene le comete siano ufficialmente nominate dal nome dello scopritore, ci si riferisce ad alcune di esse come alla Grande Cometa dell'... anno in cui è stata la più brillante.
Perché una cometa possa essere detta grande deve essere visibile ad occhio nudo e raggiungere una buona notorietà anche al di fuori della comunità astronomica. Le comete, in gran parte, attraversano il sistema solare interno senza essere notate da altri se non dagli astronomi perché generalmente non raggiungono la luminosità necessaria perché siano visibili ad occhio nudo. Occasionalmente una cometa può raggiungere la luminosità necessaria perché ciò accada, ancora più raramente può raggiungere o superare in luminosità le stelle più brillanti. I documenti storici registrano circa 900 comete osservate ad occhio nudo. Lo studioso Donald Yeomans ha redatto un elenco delle grandi comete analizzando gli avvistamenti dall'antichità ad oggi. Delle 73 comete presenti nell'elenco 16 raggiunsero una magnitudine integrata negativa e 16 ebbero una coda più lunga di 50°.
La luminosità massima raggiunta da una cometa dipende principalmente da tre fattori:
- dimensione e grado di attività del nucleo: i passaggi ripetuti al perielio, depauperano il nucleo cometario di materiali volatili, riducendone il grado di attività;
- distanza dal Sole al perielio: la luminosità di un corpo che brilla di luce riflessa è inversamente proporzionale al quadrato della sua distanza dal sole. Nel caso di una cometa c'è da tener conto dell'attività del nucleo e la luminosità è approssimativamente inversamente proporzionale al cubo della distanza dal sole, così se la distanza si dimezza, la cometa presenterà una luminosità otto volte superiore. Ogni cometa che raggiunga una distanza inferiore a 0.5 UA ha l'opportunità di diventare una Grande Cometa.
- distanza dalla Terra: perché una cometa possa diventare spettacolare per un osservatore terrestre, deve transitare nella vicinanze del nostro pianeta. La Cometa di Halley, per esempio, è abitualmente molto luminosa quando attraversa il sistema solare interno ogni 76 anni. Ma il punto più vicino alla Terra raggiunto durante il suo avvicinamento del 1986 fu sufficientemente distante da renderla decisamente non spettacolare, sebbene ancora visibile ad occhio nudo.
Credenze antiche:
Tutti i filosofi e gli studiosi, almeno fino alla fine del Medioevo, ritenevano secondo le affermazioni di Aristotele, che le comete fossero fenomeni atmosferici generati dai vapori'' della Terra che salivano verso la parte alta dell'aere.
Tra tutti loro solo Seneca espresse i propri dubbi in merito.
Seneca (4 aC-65 d.C.), filosofo, storico, tutore e consigliere dell'imperatore Nerone, che costrinse Seneca a suicidarsi dopo la sua disgrazia.
Nelle sue Questiones Naturales , Seneca dedica molte righe alle comete. Lui scrive :
'' Per facilitare la nostra ricerca, sarà bene considerare se le comete sono della stessa natura dei corpi posti sopra di loro [i pianeti]. Hanno con sé punti di somiglianza. […] Niente di confuso o tumultuoso nel loro ritmo, niente che suggerisca che obbediscano a elementi problematici e cellulari volubili. E poi, anche se questi vortici [atmosferici] fossero abbastanza forti da catturare i fumi umidi della terra e lanciarli da così in basso a tali altezze [questa è l'idea di Aristotele sulle comete], non si eleverebbero sopra la luna: tutta la loro azione si ferma tra le nuvole. Ora, vediamo comete che cavalcano molto in alto nei cieli, tra le stelle. Non è probabile che un vortice possa sopravvivere in un viaggio così lungo ''.
Seneca pensa quindi, in opposizione ad Aristotele, che le comete non siano necessariamente fenomeni atmosferici e possano essere più distanti della Luna, e aggiunge :
'' Perché stupirsi che le comete, che si mostrano così raramente al mondo, non siano ancora per noi vincolate da leggi fisse, e che non si sappia da dove vengono e dove si fermeranno. […] Verrà un'epoca in cui ciò che per noi è mistero verrà svelato dal tempo e dagli studi accumulati nei secoli. […] Un giorno nascerà un uomo che dimostrerà dove vagano nel cielo le comete; perché si allontanano così velocemente da altri pianeti; quali sono le loro dimensioni e la loro natura ''.
Questo testo straordinario, che richiede uno studio scientifico delle comete, contrasta con la passività che caratterizzerà per molti secoli i successori del filosofo.
Primi osservazioni ed ipotesi sulle comete:
I più antichi cultori di astronomia che si conoscano sono i Caldei, un popolo di stirpe semitica insediatosi nella Mesopotamia centrale.
Molto probabilmente essi spiegavano le comete in modi differenti: un frammento di testo del VII-VIII secolo a.C. parla delle comete assieme alle stelle, ossia trattandole come corpi celesti.
« Da molto tempo i Caldei hanno condotto osservazioni sulle 'stelle' e primi tra tutti gli uomini hanno indagato nella maniera più accurata i movimenti e la forza delle singole stelle; per questo essi possono predire molto il futuro degli uomini ».
(Diodoro Siculo. Bibliotheca historica, II,29)
I Greci invece con la loro fervida intelligenza esercitata e sviluppata in numerose scuole filosofiche dove, discutendo sulla natura e sui possibili sistemi del mondo, si cercavano spiegazioni razionali per i corpi e i fenomeni celesti, dettero numerose interpretazioni, molte delle quali sono giunte fino a noi.
Anassagora e Democrito dissero che esse si formano quando due pianeti si trovano accostati, mentre i Pitagorici sostennero che fossero dei pianeti veri e propri, con la coda causata da qualche fenomeno ottico.
Entrambe queste ipotesi, accomunate dal fatto che le comete venivano poste nel mondo celeste, furono prese in esame e confutate da Aristotele nella sua meteorologia.
Le più antiche osservazioni cinesi:
Secondo una ricerca russa, una delle prove più antiche dell’osservazione umana di una cometa proviene dall’anno 2296 a.C., e corrisponde a una dichiarazione rilasciata dagli astronomi cinesi, che avevano registrato i movimenti di una cometa attraverso le costellazioni.
A quel tempo la conoscenza astronomica cinese era molto avanzata. Secondo il pensiero orientale, il cielo era come un ‘grande paese’ con molte regioni e province, nei quali i pianeti luminosi fungevano da guide.
Per gli astronomi cinesi, in questo grande paese le comete servivano come trasportatrici di messaggi a tutte le provincie e la loro coda serviva appunto a spostarsi velocemente per inviarli.
Il movimento tra le costellazioni era dovuto presumibilmente a una volontà superiore.
Per la volontà dell’imperatore, i cinesi dovevano registrare gli spostamenti dei pianeti ‘leader’ delle varie costellazioni, soprattutto dopo l’apparizione o meno di una cometa.
Nella Cina antica, invece, le comete potevano portare annunci divini sia positivi che negativi:
«È interessante notare come la possibilità di un annuncio positivo da parte delle comete fosse accreditato solo in Cina», hanno sottolineato i ricercatori.
Nell’opera Astronomia e Astrofisica di Xi Zong Ze del 1984, si cita il Silk Book (libro di seta), documento del IV secolo a.C. trovato in una tomba nei pressi di Mawangdui Han, in Cina, nel quale è possibile osservare tutte le tipologie di comete registrate dagli antichi astronomi cinesi.
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LA COMETA del NORTHUMBERLAND
Si tratta di una ipotetica cometa, ma non esistono prove al riguardo, ma riportiamo questa idea, in quanto la riteniamo plausibile.
Durante i viaggi botanici del direttore della sezione comete del British Astronomical Association, Jonathan Shanklin, nel Nord del Northumberland si è imbattuto in un affioramento di roccioso con segni curiosi che erano inscritti su di esso. Questi lo hanno subito colpito, perché secondo lui potevano rappresentare una cometa con la coda, tuttavia questi segni sono di più solitamente noti come segni di coppa e anello. Sappiamo che probabilmente risalgono ai primi anni del Periodo neolitico, e cioè tra 6000 e 7000 anni fa (quindi tra il 5000 e il 4000 aC), gli archeologi non hanno idea di cosa raffigurano, anche se forme simili con queste marcature sono diffusi in Europa, e forse alcuni di esse potrebbero rappresentare infatti la prima testimonianza del passaggio di una grande cometa.
[Link] .
( Immagine dei segni citati da Jonathan Shanklin ).
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LA COMETA di CARLAO
Qui vi riportiamo di un avvistamento cometario, di cui è rimasta testimonianza in delle pitture rupestri a Carlao in Portogallo, la data dell'osservazione è molto incerta.
Antico disegno rupestre di una cometa in Europa:
Ma non è solo nei grandi monumenti preistorici come Stonehenge che troviamo rapporti con l'astronomia. A Carlão, comune di Alijó (Portogallo), c'è un riparo roccioso con dipinti
roccia. Dopo aver studiato questi dipinti, l'archeologo Paulo Lima, del Centro de
Studi archeologici presso l'Università di Coimbra e Porto (CEAUCP), suggerisce che il disegno rappresenta la traiettoria nel cielo di una cometa.
Nel rifugio formato dalla ciengia nella roccia, i dipinti si trovano in due siti rupestri, chiamati pannelli, come mostrato nelle figure seguenti.
I dipinti in questione appartengono a uno stile che in archeologia è chiamato : "Schematic Art", che è compresa tra il V millennio a.C. e il primo millennio a.C. , ma la datazione precisa diventa difficile, poiché i pigmenti di origine minerale, gli ossidi di ferro, escludono la possibilità di fare una stima diretta per il carbonio-14.
La figura qui sotto, mostra l'immagine dei due pannelli, risultante dal trattamento computerizzato di fotografie multispettrali e con alcune annotazioni sovrapposte. Il colore dei dipinti sono simili all'originale.
La figura seguente, corrisponde alla vista panoramica del riparo roccioso con i dipinti in sovrapposizione.
In questi dipinti sembra che alcuni oggetti sembrino essere rappresentati come esseri e le loro disposizioni sembrano indicare la traiettoria di un corpo celeste. Se questi segni rappresentavano infatti un corpo celeste, l'ipotesi più evidente è che si tratta di una cometa.
Tutti questi studi sono stati realizzati e forniti dall'archeologo Paulo Lima del CEAUCP, con la datazione di questi dipinti tra il 5.500 a.C. e l'1 a.C.
Con questo studio, utilizzando i dati delle comete oggi conosciute, si conclude che dal rifugio roccioso, a Carlão, tra gli anni 5.500 a.C. e 1 a.C., almeno le comete Biela, Väisälä 1, Kowal-Vavrova e P/2004 VR8 sarebbero state osservabili ad occhio nudo.
Tuttavia, nessuna delle orbite ottenute coincide con l'orbita apparentemente rappresentata nei disegni rupestri, quindi si tratta o di una cometa di lunghissimo periodo o di una cometa distrutta.
LINK : QUI
______________________________________ELENCO DELLE GRANDI
COMETE MITICHE :
Dalle più antiche fino alla fondazione di Roma.
(Sono inserite le comete di cui abbiamo memoria in racconti e cronache, spesso condite con le varie mitologie o credenze religiose, alcune con riferimenti più certi, altre più dubbie).
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LA COMETA di MANU
o MATSYA AVATARA
del 2807 a.C.
La X/-2806 J1 è una ipotetica grande cometa osservata in India, che potrebbe poi aver impattato nell'oceano indiano, secondo alcune interpretazione dei testi antichi dell'India, confrontati poi con quelli di altre culture.
Resoconti osservativi:
Bruce Masse (2007) ha dato un'interessante interpretazione dell'episodio di Vishnu Matsya Avatara (incarnazione del pesce) narrato in Shatapatha Brahmana, Mahabharata e Puranas.
In questa mitologia (molto simile al racconto biblico dell'Arca di Noè), Manu ( Sanscrito: मनु ), che era il progenitore della razza umana, salvò un pesce minuscolo ma luminoso da uno stagno e lo mise in un barattolo. Il pesce ha iniziato a crescere velocemente, quindi ha dovuto essere trasferito prima in un fiume e poi nel mare. Crebbe fino a diventare un gigantesco pesce cornuto nell'oceano e avvertì Manu di un'inondazione imminente, salvandolo, ed infine scortando Manu su una terra più sicura e ad alta quota.
Secondo Bruce Masse, Matsya Avatara rappresenterebbe l'allegoria di un'antica cometa che era piccola all'inizio, ma crebbe man mano che si avvicinava al Sole e, alla fine, si schiantò nell'Oceano Indiano con conseguenti inondazioni e tsunami intorno al 10 maggio 2807 a.C.
Masse ha collegato questo evento all'impatto cometario che ha creato il cratere Burckle sul fondo dell'oceano Indiano a sud-est del Madagascar, che presumibilmente ha creato uno Tsunami con onde alte fino a 200 metri.
Tra i 175 miti sul diluvio, Masse ne ha trovati due di particolare interesse:
Un mito indù descrive un allineamento dei cinque pianeti luminosi (Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno), che si è verificato solo una volta negli ultimi 5.000 anni, secondo le simulazioni fatte al computer, ed una storia cinese che menziona il grande diluvio, che si è verificato alla fine del regno dell'imperatrice Nu Wa.
C'è pure una tavoletta cuneiforme assira, che riportando eventi databili intorno al 2800 aC, riporta:
'' Oggi la nostra terra è degenerata. Ci sono segni che stia rapidamente avvicinandosi alla fine ”.
Quindi incrociando i registri storici con i dati astronomici, Masse ha trovato una data per il suo evento, che sarebbe avvenuto il 10 maggio 2807 a.C.
LINK:
NOTA: Bruce Masse, è un archeologo ambientale del Los Alamos National Laboratory, New Mexico, e fa parte dell’Holocene Impact Working Group, un gruppo di scienziati statunitensi, russi, australiani ed europei che si dedica specificamente allo studio dell’effetto di impatti extraterrestri sul nostro pianeta.
Altre ipotesi:
Nel 2020, un sito di astronomia indiano ha pubblicato un articolo del dott. Manish Pandit a sostegno dell'idea dell'impatto del cratere Burckle, datando l'evento tra il 2800 e il 3050 a.C. (Ed il periodo è comunque compatibile con la data di Masse), e ipotizzando che l'impatto sia stato causato da una cometa di tipo Soho (Cioè una cometa radente al Sole - Sungrazer), avvistata nel febbraio del 3030 a.C., che potrebbe aver portato alla distruzione della città di Dwarka.
Altri datano l'impatto del cratere Burckle al 3700 a.C.
Orbita:
Non determinabile.
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LA COMETA del 2316 a.C.
La X/-2315 (1) è una cometa vista ad occhio nudo, in una data imprecisata nel corso del 2316 a.C.
Resoconti osservativi:
Fernand Baldet (1950), inizia il suo catalogo con un racconto cinese, riguardo ad una cometa vista nella costellazione odierna del Cratere (Asterismo cinese ''I'', 27esima dimora lunare), durante l'anno 2316 a.C.
Orbita:
Non determinabile.
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LA GRANDE COMETA del 2288 a.C.
X/-2287 (1) (Ta Yu-Pepi I°)
Introduzione:
Su questa cometa sappiamo ben poco, e come su molte comete di questi periodi così antichi, non è facile districarsi tra mito e realtà, ma ne faccio menzione in quanto è citata con periodi simili, da due differenti culture, difatti ne fanno menzione sia le antiche cronache cinesi, ma pure gli antichi egizi, e questi ultimi ci permettono di datare più precisamente l'evento.
Resoconti:
Nel libro ''The lost Tomb'' di Kent Weeks, a pagina 198 si parla di una cometa descritta dagli antichi egizi : '' Stella pelosa che accompagna Pepi I° Meryre nei cieli '', il che la fa datare all'anno 2288 a.C.
Pingrè (1783) scrive: '' 2296 a.C. Ta-yu ( ou simpleinent Yu ) , Empereur de la Chine , commença à régner l'an 54 du troisième Cycle ( 2223 avant l'ère Chrétienne ) ; il mourut en la vingt-septième année de son règne , en la centième de son âge ( par conséquent l'an 2196 a.C. de notre ère vulgaire ) : or la mère , étant enceinte de lui , vit une Étoile errante & en tira un augure favorable . Si les anciennes Chroniques Chinoises sont d'une autorité aussi grande que quelques Européens veulent nous le persuader , & que d'ailleurs cette Étoile errante ait été une véritable Comète , cette Comète aura paru en 2296. Mais selon le P. Gaubil , qui paroît avoir fait une étude plus particulière de la Chronologie Chinoise , l'Empereur Yu n'est mort qu'en 2184 , ce qui retarderoit de douze ans l'apparition de la Comète : selon de P. de Mailla , il mourut en 2198 ''.
Valutazione scientifica:
Quindi secondo Pingrè l'evento è databile tra il 2298 a.C. ed il 2284 a.C. un arco di tempo plausibile con i resoconti egizi sulla morte del faraone Pepi I°, va detto che i riti funebri dei faraoni erano molto lunghi, e che tale apparizione potrebbe essere avvenuta subito prima della morte oppure, più probabilmente, alla fine di tali riti, quindi una certa incertezza permane, comunque i due resoconti di 2 culture distanti, ci fanno credere che tale evento possa essere stato reale.
Potrebbe anche essere un'apparizione della cometa C/Hale-Bopp, i cui parametri orbitali ci permettono di calcolare che in quell'anno sia avvenuto un precedente passaggio al perielio.
Orbita:
Dai due resoconti non è possibile ricavare dati che ci permettono di calcolarne l'orbita, di contro se corrispondesse per davvero alla Hale-Bopp, i parametri sarebbero ben conosciuti.
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LA COMETA del 2255 a.C.
La X/-2254 (1) è una ipotetica grande cometa che riteniamo sia stata vista ad occhio nudo intorno all'anno 2255 a.C. alla metà del XXIII secolo prima di Cristo.
Resoconti osservativi:
Nel Catalogue Genérale des Cométes di F. Baldet e G. Obaldia (1953, n.4), si trova un riferimento ad un evento cometario osservato in Cina nella costellazione dello Scorpione, durante questo anno.
Orbita:
Non determinabile.
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UNA COMETA del XXIII° secolo a.C.
Di questo evento sappiamo poco, ma si ipotizza che possa essersi trattato di un'apparizione di una grande e spettacolare cometa.
Resoconti:
'' Intorno al 2241, sotto l'impero di Chun, successore di Yao, (che secondo alcuni iniziò a regnare nel -2284), abbiamo visto nuove stelle in Cina, una delle quali era simile ad una mezza luna ''.
Padre Couplet aggiunge che ciò accadde nel sedicesimo anno del regno di questo principe; sembrerebbe quindi, secondo la data data, che questi fenomeni sarebbero stati visti nel -2269;
tuttavia, sempre padre Couplet, invece li riferisce all'anno -2241.
Ma secondo padre de Mailla, Chun salì al trono nell'anno -2255, quindi fu vista nel -2239.
Infine, padre Gaubil dice che non iniziò il regno di Xun o Chun fino al -2241; secondo quest'ultima cronologia, la cometa non sarebbe apparsa fino al -2226 o al -2225.
[Pingrè (1783) p.245-246].
Orbita:
Impossibile determinarla.
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LA COMETA di MUL-APIN
del 2193 a.C.
La X/-2192 S1 è una ipotetica grande cometa che riteniamo sia stata vista ad occhio nudo dai Sumeri, nell'anno 2193 a.C. con l'impatto registrato il 22 settembre alle 10:56, quindi all'inizio del XXII secolo prima di Cristo.
Resoconti osservativi:
DAI SUMERI
Sulla tavoletta babilonese n° K8538 si trova la prima documentazione scientifica al mondo sull'avvicinamento e l'impatto di una grande cometa sulla Terra. Le osservazioni sono state effettuate in cima a una torre astronomica, situata a 100 km dal sito dell'impatto. Il rapporto è presentato sotto forma di una sequenza di otto immagini, che spiegano il primo avvistamento astronomico della cometa, la comparsa della coda e della chioma, la crescita delle dimensioni della cometa, il volo della cometa attraverso il cielo e, infine, il suo impatto visibile oltre l'orizzonte, ovvero l'impatto che ha illuminato il cielo con un lampo e la successiva elevazione di pennacchi di cenere, che brillavano oltre l'orizzonte, diffondendosi verso nord e ovest.
L'impatto in sé non è descritto come un'onda di pressione dell'esplosione, ma piuttosto come una tempesta di cenere e polvere, che si solleva dai sedimenti di fango del delta dei fiumi Tigri ed Eufrate, dove la cometa calda ha trovato la sua sepoltura. L'osservatore astronomico ha poi eseguito misurazioni trigonometriche per registrare la traiettoria di volo nel cielo, le distanze di volo e i tempi di volo.
L'osservatore iniziò le sue misurazioni non appena la cometa mostrò le sue dimensioni spettacolari, chioma e coda, che convinsero l'osservatore che stava per verificarsi uno straordinario evento celeste. La K8538 è un'analisi completa dell'evento cometario, e la sua sequenza di otto immagini è coerente.
La tavoletta è un'opera magistrale, che spiega con il minimo testo la massima quantità di caratteristiche dell'evento di impatto. La tavoletta è una copia tardo babilonese del primo antico originale sumero. I segni cuneiformi scritti di due costellazioni zodiacali, Orione e Triangolo, sono state aggiunte successive dai copisti babilonesi e non facevano parte dell'originale sumero. La tavoletta K8538 aveva un'alta priorità in epoca babilonese, perché forniva la prova documentata che la cometa emerse dalla costellazione del Triangolo, Mul-Apin, su cui poggiavano l'astronomia e la religione tardo babilonesi.
Il resoconto del testimone oculare della tavoletta mostra Mul-Apin come sede celeste degli dei e fonte celeste di meteore distruttive sulla Terra. Per questo motivo, il K8538 è stato custodito, copiato e aggiornato per oltre 1.500 anni, fino al tardo periodo babilonese, dopo l'impatto del meteorite osservato nel 2.193 a.C.
La tavoletta non tratta di alcuna astrologia zodiacale babilonese. L'impatto cosmico descritto sulla Terra è il cosiddetto evento 4,2 kyr, così denominato in altri studi sui cambiamenti climatici dell'Olocene. L'impatto della cometa è responsabile di un calo delle temperature globali di circa 300 anni, combinato con mega-siccità durature, che hanno portato al crollo di varie civiltà antiche in tutto il mondo.
Gli stessi autori nel 2019 hanno precisato:
Il documento aggiunge nuove conoscenze sulla traduzione rispetto al nostro documento del 2014:
"La tavoletta sumera K8538, il grande impatto di meteora che ha devastato la Mesopotamia". Presentiamo una correzione migliorata e dettagliata del giorno e dell'ora dell'impatto della meteora, in base ai dati forniti sulla tavoletta. Una mappa del cielo per le piogge di meteore delle Tauridi settentrionali mostra la traiettoria di volo della cometa nel cielo. Vengono fornite altre informazioni utili riguardanti il cambiamento climatico, in seguito all'impatto della meteora, le conseguenze dell'impatto della meteora e nuovi dettagli per la relazione dell'impatto cosmico con la Bibbia cristiana, in particolare con la Genesi e l'Apocalisse. L'impatto della meteora si è verificato alle 10:56 del mattino, del 22 settembre 2193 aC., dopo che la meteora è emersa alle 5:34 del mattino all'alba e dopo un tempo di volo di 5 ore e 22 minuti. Questi numeri possono essere chiaramente dedotti dalle voci dei dati di osservazione nei registri pittografici della tavoletta e in confronto alle LOD (tabelle di lunghezza del giorno) per la corrispondente latitudine mesopotamica.
Orbita:
Non determinabile.
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LA COMETA del 2025 a.C.
La X/-2024 (1) è una ipotetica grande cometa che riteniamo sia stata vista ad occhio nudo, più probabilmente, intorno all'anno 2025 a.C. nel XXI secolo prima di Cristo.
Resoconti osservativi:
Dalle opere di Hevelius e Lubinietzki, si ricava la seguente nota molto imprecisa e fantasiosa:
'' L'anno -2191 o -2024, o 288 dopo il Diluvio Universale, e immediatamente prima della confusione delle lingue, verso Il Cairo in Egitto, abbiamo visto una Cometa in Capricorno; in sessantacinque giorni ha attraversato tre segni dello zodiaco ''.
[Pingrè, vol.1 (1783) p.246 - Hasegawa (1980) n.6 p.63].
NOTA: La data del 2025 aC è molto più plausibile, la città citata con il nome moderno era molto probabilmente Menfi.
Orbita:
Non determinabile.
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LA COMETA del 1931 a.C.
La X/-1930 (1) è una ipotetica grande cometa che riteniamo sia stata vista ad occhio nudo, più probabilmente, intorno all'anno 1931 a.C. nel XX secolo prima di Cristo.
Resoconti osservativi:
Nelle opere di Hevelius e Lubinietzki, in riferimento al libro della Genesi, si trova scritto:
'' 1930, o 1920, o 1949, insomma l'anno 70 o 80 della vita di Abramo, una Cometa apparve per ventidue giorni nel segno dell'Ariete, sotto il Pianeta di Marte ''.
Struyck (1740, p.268) ritiene che l'idea di questa Cometa sia stata presa dal V. 27 del XV capitolo della Genesi: si parla di una visione in cui Abramo, in mezzo a una fitta oscurità e un fumo simile a quello che esce da un forno acceso, vide una lampada accesa, e poi per abbellire la storia, abbiano aggiunto la posizione in Ariete, la vicinanza a Marte e la durata di ventidue giorni.
[Pingrè, vol.1 (1783) p.246 - Hasegawa (1980) n.6 p.63].
Orbita:
Non determinabile.
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LA COMETA del 1902 a.C.
La X/-1901 (1) è una ipotetica grande cometa che riteniamo sia stata vista ad occhio nudo, più probabilmente, intorno all'anno 1902 a.C. alla fine del XX secolo prima di Cristo.
Resoconti osservativi:
Sempre in riferimento ai testi biblici, si trova questa nota, anche se la data indicata da Pingrè sia piuttosto ipotetica:
'' L'anno 99 della vita di Abramo (all'incirca il 1902 aC); il fuoco del cielo consumò Sodoma e Gomorra; poi è apparsa una delle comete più attraenti ''.
[Pingrè, vol.1 (1783) p.246].
Alla luce di recenti studi sappiamo che in nel periodo tra il 1800 e il 1550 a.C. , un bolide potrebbe aver impattato esplodendo sopra la valle del Giordano, causando una sicura catastrofe, ed ipoteticamente parlando potrebbe essere stato un frammento di una cometa passata radente al nostro pianeta.
Albino Carbognani su MediaINAF (6/10/2021), scrive:
'' Gli scavi archeologici condotti nei resti dell'antica città mediorientale di Tall el-Hammam hanno portato alla luce quelli che potrebbero essere gli indizi di un evento molto simile alla catastrofe di Tunguska, ma avvenuta nel 1650 a.C (Data più probabile). La testimonianza di questo evento potrebbe spiegare il passo della Genesi in cui si parla della distruzione di Sodoma e Gomorra ''.
Orbita:
Non determinabile.
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UNA COMETA del XIX° secolo a.C.
Di questo evento sappiamo davvero poco.
Resoconto:
Nella Cometographie di Alexandre Guy Pingrè del 1783 a pagina 247, si trova una semplice annotazione che riporta:
'' l'anno 1820 aC oppure il 1841 aC, una cometa nella costellazione del Leone, durante nove giorni ''.
Pingrè con una nota a lato fa riferimento a vari esperti della sua epoca, ma non cita la fonte originaria di questo resoconto, e nemmeno nessun riscontro con altri eventi storici collegati conosciuti.
Orbita:
Impossibile determinarla.
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UNA COMETA ad inizio del XVIII° secolo a.C.
Di questo evento sappiamo poco, ma si ipotizza che possa essersi trattato di un'apparizione di una grande e spettacolare cometa.
Resoconti:
Sant'Agostino ha conservato per noi un frammento di Varrone concepito in questi termini:
" Abbiamo visto, dice Varrone, un prodigio sorprendente in cielo, a proposito della brillante Stella di Venere, che Plauto e Omero chiamano, ciascuno nel suo linguaggio, Stella della Sera. Castor attesta che questa bellissima Stella ha cambiato colore, taglia, figura e rotta, cosa che non era mai accaduta prima e che da allora non si è più vista. Adraste di Cyzicus e Dion il napoletano collegano questo grande prodigio al regno di Ogygès ''.
Qualche famoso fenomeno ha senza dubbio dato origine a questa favola: non si può immaginare altro che l'apparizione di una cometa.
[Pingrè (1783) p.247-248].
Considerazioni:
Praticamente si ritiene che fu scambiata una cometa che si muoveva nel cielo, per la ''Stella della Sera'' che solo secoli dopo è stata associata a quella del mattino.
Il regno di Ogyges è conosciuto, e si è tramandato il suo ricordo nel corso dei secoli, per la tremenda alluvione che colpi all'epoca la regione di Beozia in Grecia, che fu una vera catastrofe causando morte e distruzione, questo evento terribile, secondo recenti studi, è datato intorno al 1783 a.C. (Africanus).
Orbita:
Impossibile determinarla.
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LA COMETA del 1769 a.C.
La X/-1768 (1) è un evento che riteniamo sia stato visto ad occhio nudo intorno all'anno 1768 a.C. durante il XVIII secolo prima di Cristo, potrebbe essere una o più comete o una pioggia di meteore.
Resoconti osservativi:
Dalle cronache imperiali cinesi, si ricava la seguente annotazione:
'' Nel 50° anno di regno dell'imperatore Kié (o Li-Koué), vale a dire l'anno 1768 aC, i cinesi videro cadere delle stelle ''.
Non sembra che queste Stelle fossero Comete.
[Pingrè, vol.1 (1783) p.248].
Orbita:
Non determinabile.
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UNA COMETA alla fine del XVIII° secolo a.C.
Di questo evento sappiamo poco, ma si ipotizza che possa essersi trattato di un'apparizione di una grande e spettacolare cometa.
Resoconti osservativi:
Dalle opere di Hevelius e di Lubienietzki si ricava la seguente annotazione:
'' Nell'anno 1718 o 1732 aC, abbiamo visto in Arabia una cometa che somigliava a una ruota: era in Sagittario sotto Giove ''.
Hevelius ipotizza che possa trattarsi di un passaggio della cometa Tifone. E potrebbe trattarsi di un passaggio della Encke che spesso doveva apparire come una ruota.
Orbita:
Impossibile determinarla.
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UNA COMETA tra il XVI° ed il XV° secolo a.C.
Di questo evento sappiamo poco, ma si ipotizza che possa essersi trattato di un'apparizione di una grande e spettacolare cometa tra il 1515 e il 1495 a.C.
Resoconti:
Dalle opere di Hevelius e di Lubienietzki si ricava la seguente annotazione:
'' Nel 1495 o 1515 aC, apparve in Siria, in Caldea e in India una cometa, che somigliava ancora a una ruota: era in Capricorno ''.
Lubienietzki ipotizza che possa trattarsi di un passaggio della cometa Tifone. E potrebbe trattarsi di un passaggio della Encke che spesso doveva apparire come una ruota.
Orbita:
Impossibile determinarla.
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UNA COMETA di THUTMOSE III°
del 1458 a.C.
Di questo evento sappiamo poco, ma si ipotizza che possa essersi trattato di un'apparizione di una grande e spettacolare cometa.
Resoconti:
Dalle cronache cinesi, grazie al Libro di Seta, si fa riferimento in un paio di frasi, contestualizzate nel 15° secolo a.C. :
'' Quando Chieh giustiziò i suoi fedeli consiglieri, apparve una cometa ''.
Si parla dell'avvistamento di una cometa anche durante il regno del Faraone egizio Thutmose III° e databile nella prima metà del XV° sec. aC.
Thutmose III° Regnò in totale dal 1506 aC al 1450 aC anche se i primi 22 anni sotto la reggenza della sua Matrigna Hashepsut, ma preso il potere pieno, creò un grande impero dalla Nubia alla Siria.
L'apparizione è datata al suo 47° anno di regno, e secondo questa cronologia corrisponderebbe all'anno 1458 aC (anche se un'altra cronologia sposterebbe tutto in avanti datando l'evento al 1433 aC).
Valutazioni:
Non sappiamo se le due cronache riportino il solito evento, ma esse sono contestualizzate comunque nel solito periodo.
L'antico Mawangdui Silk Almanac, conservato nel Museo Provinciale di Hunan a Changsh, riporta varie immagini di comete, e riferito a questa la raffigura come una delle più grandi mai osservate.
Non solo riempiva gran parte del cielo, ma aveva dieci code sorprendenti.
Superstizioni:
Sembra che questo fenomeno celeste senza precedenti sia stato interpretato come l'apparizione di un nuovo dio: in quel preciso momento, le civiltà contemporanee in tutto il mondo iniziarono ad adorare una nuova divinità raffigurata come un disco alato sospeso nel cielo.
Gli esempi includono il dio ittita Kumarbis, il dio assiro Antum, il dio mitanniano Ir e il dio persiano Ahura Mazda.
In Cina, una nuova divinità chiamata Lao-Tien-Yeh - "Il Grande Dio" - appare in questo momento durante la dinastia Sang ed era rappresentata da un cerchio con una serie di linee rette che si irradiavano a forma di ventaglio al di sotto e al lato di esso, che sembra notevolmente simile alla rappresentazione di una cometa.
Orbita:
Mancando ogni riferimento a posizioni in cielo ed al periodo osservativo, è impossibile calcolarne i parametri orbitali.
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LA COMETA del 1200 a.C.
La X/-1199 P1 è una cometa osservata nell'agosto del 1200 a.C.
Resoconto:
Pingrè, nella sua Cometographie (1783), a pagina 249 riporta quanto segue:
'' Intorno al 1200 a.C., in agosto, gli Assiri videro una terribile cometa nei Gemelli; l'empio Amenemos, re d'Egitto, morì poco dopo: seguì la guerra di Troia, e questa città fu distrutta tredici anni dopo l'apparizione della cometa ''.
Valutazioni:
Nel libro di Pingrè, si cerca conferma per questa cometa disquisendo sulla probabile caduta della città di Troia che in quel tempo non erano ancora state scoperte le sue rovine, comunque alla luce delle conoscenze attuali la data indicata qua per la possibile caduta, il 1187 a.C. potrebbe essere plausibile.
Ma mentre Pingrè si chiede chi fosse questo faraone, ad oggi sappiamo che ''Amenemos'' (in realtà Amenmose), ha regnato in Egitto dal 1202 aC al 1199 aC, oppure dal 1203 aC al 1200 aC, e ciò è plausibile con il testo redatto dagli Assiri riportato qua sopra tramite trascrizione orale e scritta dagli antichi Greci.
Orbita:
Mancando ogni riferimento a posizioni in cielo ed al periodo osservativo, è impossibile calcolarne i parametri orbitali.
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LA GRANDE COMETA di ELECTRA
ad inizio del XII° sec a.C.
Introduzione:
La data di questa cometa è incerta, sappiamo che la caduta di Troia può essere inserita nel periodo dal 1194 al 1184 a.C. con una maggiore probabilità intorno al 1187 a.C. facendo fede anche ai resoconti della cometa qui sopra riportata, che indica che la città cadde 13 anni dopo quell'evento, e questa cometa risulta apparsa dopo la presa di Troia da parte dei Greci, quindi probabilmente intorno al 1187/86 a.C.
Resoconto:
Ci viene riportato da Igino, un contemporaneo di Ovidio, che scrive:
'' Nella caduta di Troia, Elettra una delle Pleiadi, lasciò la compagnia delle sue sei sorelle e attraversò il cielo verso il polo artico, dove rimase visibile in lacrime e con i capelli arruffati, a cui viene applicato per la prima volta il nome di cometa ''.
[Chambers (1889) n.2 p.552].
Valutazione:
Ciò che si intende in questo testo è dubbio, ma il racconto potrebbe riferirsi a una cometa che è passata vicino o attraverso le Pleiadi nel Toro, che poi si è spostata vicino al polo nord celeste, con una coda molto ampia e diffusa che agli occhi della gente di quel tempo poteva somigliare ad una ciocca di capelli.
Orbita:
Impossibile determinare i parametri orbitali.
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LA GRANDE COMETA del 1110 a.C.
di NEBUCHADNEZZAR I°
La X/-1109 (1) è una cometa osservata ad occhio nudo nell'anno 1110 a.C.
L'abbiamo annoverata tra le ''grandi comete'' per la sua grande luminosità.
Resoconto:
Nelle scritture cuneiformi delle tavolette di argilla babilonesi troviamo la più antica registrazione cometaria della Mesopotamia, avvenuta nell´anno in cui il Re dei re Nebuchadnezzar I° invase e sconfisse il regno di Elam, quindi corrisponde al 1110 a.C. , e riporta quanto segue:
'' Sorse una cometa il cui corpo era brillante come il giorno, mentre dal suo corpo luminoso si estendeva una coda, come il pungiglione di uno scorpione ''.
[A. H. Sayes, Babylonians Inscriptions].
Eventi storici:
La durata della guerra di Nebuchadnezzar I° con Elam e il numero di campagne da lui condotte non sono noti. Tuttavia, la campagna decisiva potrebbe aver avuto luogo nel 1110 a.C., che iniziò dalla città di confine di Dér nel mese lunare di Du'uzu (giugno / luglio).
Orbita:
Impossibile determinare i parametri orbitali.
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UNA COMETA del XI° secolo a.C.
Di questo evento sappiamo poco, ma si ipotizza che possa essersi trattato di un'apparizione di una grande e spettacolare cometa.
Resoconti:
Dalle cronache cinesi, grazie al Libro di Seta, si fa riferimento in un paio di frasi, successivamente contestualizzate nel 11° secolo a.C. :
'' Quando il re Wu-Wang intraprese una guerra punitiva contro il re Chou, una cometa apparve con la coda rivolta verso il popolo Yin ''.
[Huai-Nan-Tzu (II° sec. aC) 15/6b].
Valutazioni:
Si pensa che l'evento sia stato intorno alla prima metà del XI° secolo a.C. che è il periodo (secondo il nostro calendario moderno) in cui i cinesi osservarono questa cometa.
Si ritiene che passò molto vicina alla Terra, e per questo fu vista così grande.
E' ipotizzabile anche un passaggio della Cometa di Halley che dovrebbe essere passata al suo perielio intorno al 3 dicembre 1058 aC, secondo le simulazioni di Yeomans.
Un altro studio ipotizza che possa essersi trattato della Cometa di Encke, databile al 22 giugno 1060 aC secondo un ipotetica simulazione che ne ricostruisce l'orbita fino al 2000 aC, riportata anche in incisioni rupestri a Herrebro in Svezia databili secondo questo studio al 9 luglio del solito anno.
Orbita:
Mancando ogni riferimento a posizioni in cielo ed al periodo osservativo, è impossibile calcolarne i parametri orbitali.
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LA COMETA del 1034 a.C.
La X/-1033 (1) è una cometa vista ad occhio nudo in un periodo imprecisato, durante la primavera dell'anno 1034 a.C.
Resoconti osservativi:
Dalle antiche cronache dell'impero cinese, nel testo Zhushu Jinian, si trova questa nota:
'' Durante il 19° anno dell'imperatore Zhao (1034 aC), in primavera, una stella (...-Hsing) apparve nel recinto di Thai-Wei (Chioma di Berenice, Leone, Vergine) ''.
[Pankenier, Xu, Jiang (2008) p.11].
Orbita:
Non determinabile.
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LA GRANDE COMETA del 1002 a.C.
La X/-1001 (1) è un'ipotetica cometa osservata ad occhio nudo nel 1002 a.C.
Resoconti osservativi:
Alexandre Guy Pingrè (1783, p.251), integralmente scrive:
'' L'an -1001, la lumière de la Lune parut beaucoup plus éclatante que de coutume : de plus, cet astre, semblable à une Comète, lançoit un long rayon jusqu'à la constellation du Lion ''.
Traduzione: ''L'anno -1001, la luce della Luna sembrava molto più brillante del solito: inoltre, questa stella, simile a una cometa, lanciava un lungo raggio verso la costellazione del Leone''.
Orbita:
Mancando ogni riferimento a posizioni in cielo ed al periodo osservativo, è impossibile calcolarne i parametri orbitali.
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LA GRANDE COMETA del 974 a.C.
La X/-973 (1) è una ''grande cometa'' osservata ad occhio nudo durante la primavera dell'anno 974 a.C.
Resoconti osservativi:
Di questo evento ci giunge nota dalla Cina, nei testi Chu-Shu Chin-Nien (2/8b) e dal Thu Shu Chi Chheng (18° sec dC - 35/lb), e riportano quanto segue:
'' In primavera, nel 19° anno di (Chou) Chao-Wang (974 aC), una cometa (Po-Hsing) apparve all'interno del recinto di Thai-Wei (Chioma di Berenice, Leone, Vergine) ''.
Considerazioni:
Questo racconto non è stato rintracciato in opere antiche più affidabili del Chu Shu Chin Nien.
I compilatori del Thu Shu Chi Chheng nel 18° secolo d.C. devono aver copiato questo elemento dal precedente sebbene affermino che la cometa sia stata vista nel recinto di Tzu-Wei (circolo delle perpetue apparizioni) invece che nel recinto di Thai-Wei.
[Ho Peng Yoke (1962 n.3 p.141].
Orbita:
Mancando ogni riferimento a posizioni in cielo ed al periodo osservativo, è impossibile calcolarne i parametri orbitali.
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LA GRANDE COMETA del 964 a.C.
La stella di DAVID
La X/-963 (1) è una cometa che potrebbe essere stata citata in un episodio biblico, si suppone che sia avvenuto tra il 960/965 aC, ma si ritiene più plausibile la data del 964 aC.
Resoconto biblico:
È scritto nella Bibbia, in 1 Cronache 21: 15-16, " E Dio ha mandato un angelo a Gerusalemme per distruggerla, ma come esso fu pronto a distruggerla, il Signore guardò e si addolcì dalla calamità che voleva infliggere. E disse all'angelo portatore della distruzione: << è abbastanza. Rimuovi la tua
mano. >> L'angelo del Signore era allora presente nell'aia di Ornan il Gebuseo ''.
21:16 '' Allora David alzò gli occhi e vide l'angelo del Signore che sta fra la terra e il cielo con la sua
spada sguainata nella sua mano stesa su Gerusalemme. Così Davide e gli anziani, coperti di sacco,
caddero a faccia in giù ".
Quindi il re David decise di acquistare l'aia di Ornan e per costruirvi un altare. Questo, di conseguenza è diventato l'Altare per il Grande Tempio, che in seguito fu costruito dal suo figlio Salomone.
L'anno 964 aC per questo passaggio luminoso di questa cometa rientra perfettamente nella stima storica degli anni 965-960 aC per la fondazione dell'altare del Tempio di Salomone a Gerusalemme.
Valutazioni scientifiche:
Anche per questa cometa si fa l'ipotesi, che si potesse trattare di un passaggio ravvicinato alla Terra della Cometa di Encke, difatti le simulazioni orbitali la posizionerebbero ben visibile in cielo tra la fine di maggio ed i primi di giugno del 964 aC, ma comunque restano solo supposizioni.
Pingrè (1783) cita una cometa per l'anno 975 aC, ma esso potrebbe essere un altro oggetto.
Il passaggio al perielio più prossimo per la Halley è stato calcolato per il 2 dicembre 986 aC.
Orbita:
Impossibile determinare i suoi parametri orbitali, a meno che altri studi possano confermare che in realtà, la cometa di Encke fosse davvero presente.
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ELENCO DELLE GRANDI
COMETE STORICHE :
Dalla fondazione di Roma fino alla nascita di Cristo.
COMETE STORICHE :
Dalla fondazione di Roma fino alla nascita di Cristo.
(Sono inserite tutte le comete di cui si ha memoria, anche se non eccezionalmente evidenti, ma con una storia curiosa o peculiare riferita alla loro scoperta oppure ad eventi storici).
Per le più antiche alle volte non si segue l'ordine cronologico ma sono raggruppate in base a chi ne ha fatto i resoconti.
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LA COMETA del 675 a.C.
X/-674 U1 (Bel Le'ì-Asaredu)
Questa cometa X/-674 U1 , risulta essere la più antica mai registrata, di cui oggi abbiamo conoscenza con certezza, non ci sono indicazioni della sua luminosità, ne dell'estensione della sua coda, e per questo non possiamo dire se fosse stata una ''Grande Cometa''.
Resoconti:
Durante una ricerca attraverso le tavolette di pietra babilonesi al British Museum, Hermann Hunger ha identificato due riferimenti a una cometa riferita a un re assiro.
Lo studioso di Babilonia Bel-Le'i scrisse il primo e affermò :
"se una cometa diventa visibile nel percorso delle stelle di Anu: ci sarà una caduta di Elam in battaglia".
Lo studioso babilonese Asaredu il Giovane ha scritto il secondo, ma purtroppo questa tavoletta è danneggiata e sebbene sembri fornire dettagli simili, il testo non è di facile lettura.
Hunger ha detto che un'altra osservazione contenuta nella tavoletta indicava che la cometa era apparsa probabilmente nell'ottobre dell'anno -674.
Determinazione dell'orbita:
Oltre ad un semplice riferimento a ''le stelle di Anu'', i resoconti non riportano la sua posizione nelle costellazioni conosciute in quel tempo, quindi la sua orbita non è determinabile in alcun modo.
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LA COMETA del 633 a.C.
La X/-632 (1) è una cometa che è stata osservata ad occhio nudo, purtroppo non conosciamo ne la sua luminosità, ne la lunghezza della sua coda.
Resoconti:
Secondo il testo cinese Lun-Heng-Chiao-Shih (80 d.C.) che scrive, riferito a quel periodo storico:
'' Il duca Wen-Kung mentre prapara la battaglia di Ch'eng-Pu, contro lo stato di Ch'u, una ''stella di scopa'' appare nell'asterismo di Chu [Epsilon, Zeta, Eta, Lambda, Aurigae e dintorni], con una coda che punta verso lo stato di Ch'u ''.
FONTE: Ho Peng Yoke (1962) - pag. 141.
Ipotesi:
Alla fine del 19° secolo una cometa, la C/1893 (Brooks) è passata al perielio, ed i calcoli sulla sua orbita ci dicono che sarebbe passata al perielio precedente intorno al 630-635 a.C. ma purtroppo non ci sono ulteriori conferme per ammettere con certezza la correlazione, va detto che la C/1893 U1 risulterebbe ben visibile se fosse passata al perielio intorno a febbraio-marzo che plausibilmente è il periodo in cui si preparano le battaglie nell'antichità, come descritto nel resoconto qui sopra.
Orbita:
Data la mancanza di osservazioni che ne forniscono la posizione sulla volta celeste, è impossibile determinarne i parametri orbitali.
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LA COMETA di GEREMIA del 629 a.C.
La X/-628 (1) è una cometa vista ad occhio nudo nel corso dell'anno 629 a.C.
Resoconti osservativi:
Geremia, nel primo capitolo della sua Profezia, racconta una visione in cui Dio gli chiede cosa vede:
'' Cosa vedi Geremia? Vedo, risponde il Profeta, una verga alzata e pronta a colpire. Cosa vedi Geremia? dice ancora Dio: Vedo, risponde Geremia, un braciere; sembra rivolto verso l'Aquilone ''.
Diversi Autori hanno creduto che l'oggetto della visione di Geremia fosse una vera e propria cometa, la cui coda, apparsa dapprima sola, somigliava ad una verga pronta a colpire: la testa poi sollevata all'orizzonte, vi appariva sotto forma di un globo scuro, da cui usciva un denso fumo.
La vocazione di Geremia, riportata nello stesso capitolo, è datata dal tredicesimo anno del regno di Giosia, e di conseguenza dall'anno 629 a.C.
[Pingrè, vol.1 (1783) p.253-254].
Orbita:
Non determinabile.
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LA COMETA del 619 a.C.
La X/-618 (1) è una cometa vista ad occhio nudo, all'incirca intorno all'anno 619 a.C.
Resoconti osservativi:
Questi sono gli oracoli della Sibilla:
'' Sole sub occiduo vero vocitata Cometa Stella relucebit , gladii mortalibus index , Et famis, & mortis, præclarorumque virorum Atque ducum interitûs, & c. ''.
Il loro significato è:
“ Vedremo anche, sul lato occidentale, la Stella chiamata Cometa; annuncerà agli uomini la guerra, la carestia, la mortalità, la morte di parecchi grandi uomini, parecchi capitani famosi, ecc. ''.
La pretesa Sibilla entra poi nel dettaglio degli eventi che sarebbero seguiti all'apparizione della Cometa: senza dubbio li aveva predetti con certezza, poiché avevano preceduto la predizione.
Il defunto M. Fréret (Academie des Sciencies - France) dimostra che tutti questi eventi seguirono da vicino l'anno 619 o 618, e che di conseguenza è naturale riferire a questo stesso periodo l'apparizione della Cometa.
[Pingrè, vol.1 (1783) p.253].
Orbita:
Non determinabile.
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Le Comete di CONFUCIO:
LA COMETA del 613 a.C.
Introduzione:
Questa cometa è stata sicuramente vista ad occhio nudo, ma non sappiamo se fosse stata spettacolare, e non possiamo classificarla come ''Grande Cometa'', di certo è importante a causa di chi ne ha riportato la cronaca, anche se antecedente alla sua nascita, e quindi in realtà non l'ha mai vista.
Osservazioni:
Secondo Ho Peng Yoke (1962) su ben 7 registrazioni indipendenti si trova traccia di una cometa osservata dagli astronomi cinesi nella costellazione dell´Orsa Maggiore nel 613 a.C. , qui di seguito vi riportiamo la più antica redatta da Confucio:
Durante il periodo di Chun Tsew (delle primavere e degli autunni), nel quattordicesimo anno del regno di Wan Kung, Principe di Lu, in autunno (inteso come secondo periodo dell'anno), nel mese della settima luna (che in realtà corrisponde all'incirca al mese di agosto), una cometa entrò nell'asterismo di Pih Tow (Il gran carro dell'Orsa Maggiore).
Inoltre si legge ”…e quindi una cometa spazzo´ via cio´ che era vecchio per far posto a qualcosa di nuovo, una cometa presagisce un cambiamento”.
Il Chun Tsew è un celebre periodo storico, si dice difatti, che questa cronaca sia stata scritta, riferita a questo periodo, proprio da Confucio.
(in cinese 孔夫子 Kǒng Fūzǐ).
Questa cronaca, abbraccia il periodo tra il 722 a.C. e il 481 a.C. e registra la storia dei principi di Lu, uno degli stati minori in cui la Cina era divisa durante la dinastia Chow.
Lu era il luogo natale di Confucio e quello in cui trascorse la maggior parte della sua vita.
Altre osservazioni:
Un´altra preziosissima fonte e´ il “Shih Chi” ovvero ”Registrazioni Storiche” redatte da Ssuma Chhien e da suo padre Ssuma Than durante il decennio che va dal 100 a.C al 90 a.C. In questa opera sono contenute le ”Cronache e Tavole degli Eventi” le quali contengono le registrazioni astronomiche accadute partendo dal settimo secolo a.C. fino al primo secolo d.C. Antiche registrazioni utili al nostro scopo possono essere reperite anche nel Tso Chuan ovvero ”L´Ampliamento del Chhun Chhiu del Maestro Tsochhiu” redatto tra il 400 il 250 a.C. e attribuita a Tsochhiu Ming. Un´altra fonte utile, anche se meno sicura, e´ rappresentata dal Chu Shu Chi Nien cioè ”Gli Annali di Bambu” venuto alla luce durante gli scavi della tomba di An-Li Wang, un principe dello stato di Wei, vissuto nel terzo secolo dopo Cristo.
Periodo:
In questi testi si riporta che il 14° anno di Wan Kung corrispondeva al 6° anno dell'Imperatore Chhing Wang, della dinastia Chow, il cui regno iniziò nel 619 a.C.
Quindi il 14° anno di Wan Kung è stato sicuramente il 613 a.C.
La datazione al 613 a.C. è basata sulla datazione moderna degli antichi calendari cinesi, ma in passato qualche studioso fornì date differenti, ad esempio James Legge (1845) propose che la cometa fosse stata osservata un anno dopo cioè nel 612 a.C., mentre J. Williams nel 1871 e Wen Shion Tsu, nel 1934, collocarono il passaggio dell´astro nel 611 a.C.
Queste differenti datazioni sono irrilevanti dal punto di vista dell´interpretazione della configurazione rilevabile sulla roccia 35 a Foppe di Nadro che è collocabile dal 700 al 500 a.C., ma sono molto utili in quanto e´ possibile ipotizzare che l'astro rappresentato dai Camuni potesse riferirsi ad una cometa periodica che potrebbe essere passata e stata visibile anche in tempi recenti, oltre a fornire un intervallo più ristretto.
Poiché la direzione della coda di una cometa deve essere sempre opposta al Sole e siccome le coppelle ci suggeriscono l´orientazione della coda rispetto alle costellazioni, l´astro diurno doveva essere posto all´incirca o nella costellazione dello Scorpione, oppure della Bilancia, affinché la direzione della coda della cometa avesse potuto assumere la direzione rilevata. Ovviamente il valore di questi risultati e´ caratterizzato da un alto grado di incertezza dovuto al più o meno elevato grado di realismo che caratterizza la rappresentazione sulla roccia N° 35, e in linea di massima è coerente con le osservazioni cinesi.
Ipotesi:
L´astronomo J. Riem, nel 1896 suggeri´, sulla base delle caratteristiche orbitali, che la cometa del 613 a.C. altro non fosse che un passaggio antico della grande cometa transitata nel 1881 (1881 III) la quale fu visibile dal 22 Maggio 1881 al 15 Febbraio 1882 e fu estremamente spettacolare.
Altri astronomi, tra cui Johann Holetschek, nel 1897 ipotizzarono che si fosse trattato invece di un passaggio della Halley. In questo caso la situazione è un po´ ambigua perche´ il calcolo dei passaggi antichi della cometa di Halley, eseguito da Yeomans e Kiang nel 1981, indica un passaggio al perielio teorico alla data del 28 Luglio del 616 a.C. che risulta essere qualche anno più remoto del 613 a.C., ma la differenza potrebbe non essere sostanziale tenendo anche conto che nessuna cometa viene registrata dagli annali cinesi nel 616 a.C.
I petroglifi di Foppe di Nadro (BS - Italia):
La roccia in questione, catalogata con il N° 35, del complesso di Foppe di Nadro in Val Camonica (BS), nel comprensorio del comune di Ceto, fu scoperta nel 1977.
Questa roccia, nonostante le sue ridotte dimensioni, contiene ben 283 figure e risulta essere la più densamente popolata di petroglifi nota finora in questo sito.
L'immagine della presunta cometa è formata da una coppella della dimensione di circa 6-7 cm, il cui diametro risulta essere oltre 3 volte il diametro medio delle altre coppelle che sono presenti sulla roccia.
La correlazione tra le configurazioni delle coppelle e delle stelle corrispondenti ci permette di ottenere una ragionevole stima della posizione della cometa nel cielo rispetto alle stelle rappresentate con le coppelle sulla roccia N° 35 e di eseguire alcune considerazioni, la prima delle quali è che la testa della cometa dovrebbe essere stata posizionata in corrispondenza di un punto dell'Orsa Maggiore posto tra le stelle Megrez e Dubhe, quindi distante circa 15 gradi dal Polo Nord celeste dell'epoca, che durante l'età del Ferro era, a seguito del moto di precessione dell'asse di rotazione della Terra, ubicato si, nella costellazione dell'Orsa Minore, ma presso la stella di seconda grandezza Kochab che era la stella polare durante l'età del Ferro, quindi ben lontano dalla posizione che occupa attualmente la Stella Polare odierna.
La lunghezza della coda della cometa è stimabile in 20 gradi circa e la sua direzione era probabilmente tale da sovrapporsi parzialmente al corpo della costellazione dell'Orsa Maggiore.
Gli annali cinesi riportano, per sette volte in sette fonti differenti, una sola citazione di una cometa, munita di coda, transitata nella costellazione dell'Orsa Maggiore nel 613 o 611 a.C., quindi sia la datazione cinese che la descrizione della traiettoria in cielo risultano essere strettamente coerenti con i petroglifi presenti sulla roccia N° 35 a Foppe di Nadro.
( Adriano Gaspani , Tracce di una Cometa dell'eta' del ferro sulla roccia 35 di Foppe di Nadro in Valcamonica . Milano, 2001 ).
Orbita:
L'orbita della cometa non è determinabile.
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LA COMETA del 525 a.C.
La X/-524 (1) è una cometa che è stata visibile ad occhio nudo nell'anno 525 a.C.
Osservazioni:
Osservazioni riportate nel commentario di Confucio:
''Nell'inverno del diciassettesimo anno di Chaou-Kung, principe di Lu, c'era una cometa a sinistra di Ta-Shin, che poi si è estesa ad Han''.
Il 17° anno di Chaou Kung, corrisponde al 525 a.C.
Ta-Shin: Secondo il Commentario questa sembra essere una stella in una degli asterismi di, Fang, Sin o Wei, tutte determinate dalle stelle della costellazione dello Scorpione.
La conclusione sembra essere che Ta-Shin è Antares (detta anche Ta-Keo o Ta-Chio a seconda delle varie traslitterazioni), mentre Han, forse è Teen-Han, la Via Lattea.
Valutazioni scientifiche:
Ma-Twan-Lin nel suo Wen-Hsien T'ung-K'ao (1308) confonde il 17° anno con il 10°, quindi John Williams (1871) erroneamente la riporta nel 531 a.C. (-530), comunque sbaglia pure James Legge (1872) che la riporta nel 524 a.C. (-523), come fa anche Pingrè (1783), mentre la valutazione più corretta è quella di Padre de Mailla che la indica alla fine del 525 a.C. (-524).
[Ho Peng Yoke (1962) n.7 p.142].
Orbita:
Non è possibile calcolarne l'orbita.
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LA COMETA del 516 a.C.
E' una cometa che è stata visibile ad occhio nudo nell'anno 516 a.C.
Osservazioni:
Osservazioni riportate nel commentario di Confucio:
''Nel 26° anno di Chaou-Kung, principe della città stato di Chhi, durante ill 6° mese lunare, è stata vista una cometa''.
Il 26° anno di regno di Chaou Kung, corrisponde al 516 a.C.
Mentre la 6a luna, è all'incirca il luglio.
Williams (1871) scambia lo stato di Chhi con la stella Tsze.
Orbita:
Non è possibile calcolarne l'orbita.
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LA COMETA del 482 a.C.
E' una cometa che è stata visibile ad occhio nudo nell'anno 482 a.C.
Osservazioni:
Osservazioni riportate nel commentario di Confucio:
''Nel tredicesimo anno di Gae Kung, in inverno, durante l'undicesimo mese lunare, c'era una cometa a est''.
Il 13° anno di Gae Kung, corrisponde al 482 a.C. , il mese lunare, era all'incirca dicembre.
Orbita:
Non è possibile calcolarne l'orbita, per mancanza di riferimenti.
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LA COMETA del 532 a.C.
La X/-531 (1) è un ipotetico evento cometario, osservato ad occhio nudo durante la primavera dell'anno 532 a.C. Secondo alcuni potrebbe essere una Nova.
Resoconti osservativi:
Nelle antiche cronache imperiali cinesi, sia nei commentari dello stato di Chhi, il Chhun Chhiu Ching Chuan Chi Chieh (cap.22711b), sia nel testo Shih-Chi (-90), similarmente si riporta la seguente annotazione di questo evento astrale:
'' In primavera, durante il 26° anno del principe Chin Phing-Kung (o il 13° anno dell'imperatore Chou Ching-Wang), una stella fu vista in Wu-Nu (Acquario - decima dimora lunare) ''.
[Ho Peng Yoke (1962) n.6 p.142].
Orbita:
Non è possibile calcolarne l'orbita, per mancanza di riferimenti.
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LA COMETA del 504 a.C.
La X/-503 (1) è una cometa vista ad occhio nudo a Roma durante l'anno 504 a.C.
Resoconti osservativi:
A Roma, Julius Obsequens, nel suo Libro dei Prodigi (IV secolo), scrive:
'' Sotto il secondo consolato di P. Postumius Tudertus, e il primo di Agrippa Menenius Lanatus (504 aC), vedemmo comparire ben prima della notte, come picche militari infuocate ''.
[Pingrè, vol.1 (1783) p.255].
I romani usavano tenere le picche militari rilegate in fasci, oppure potrebbe trattarsi di singoli oggetti ma visti su più giorni, o infine di meteore.
Orbita:
Non determinabile.
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LA COMETA del 500 a.C.
La X/-499 (1) è una cometa vista ad occhio nudo nel corso dell'anno 500 a.C.
Resoconti osservativi:
Dalle cronache dell'impero cinese, il testo Shih-Chi (-90), riporta la semplice annotazione:
'' Una Stella di Scopa (cometa) è stata vista in questo anno (500 aC) ''.
[Ho Peng Yoke (1962) p.142].
Orbita:
Non è possibile calcolarne l'orbita, per mancanza di riferimenti.
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LA COMETA del 481 a.C.
La X/-480 (1) è una cometa vista nell'inverno a cavallo del 481/480 a.C.
Resoconti osservativi:
Questo oggetto è stato riportato nell'ultima pagina della storia cronologica contenuta all'interno del Ch'un-Ch'iu (481 a.C.), il testo recita:
" si è vista una stella scintillante ", ma non vengono forniti ulteriori dettagli.
Il posizionamento della sua osservazione in questo resoconto, tra gli altri eventi cronologicamente elencati, implica che sia stato visto in inverno.
L'Han-Shu (100 dC) dice semplicemente:
" una stella di scopa è stata vista in inverno ".
Parametri orbitali:
Non è possibile determinarli, per mancanza di precisi rilevamenti.
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LA COMETA della Battaglia di
SALAMINA del 480 a.C.
Lo studioso romano Plinio il Vecchio, scrive nell'anno 77 d.C. che una cometa simile ad una falce lunare, è apparse mentre i Greci combattevano la battaglia finale di Salamina.
Gli storici concordano che la battaglia navale vicino all'isola di Salamina, vinta dall'Ateniese Temistocle contro Serse I°, si sia svolta nell'anno 480 a.C. (-479).
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LA COMETA del 470 a.C.
La X/-469 (1) è una cometa vista ad occhio nudo nel corso dell'anno 470 a.C.
Resoconti osservativi:
Dalle cronache dell'impero cinese, il testo Shih-Chi (-90), riporta la semplice annotazione:
'' Una Stella di Scopa (cometa) è stata vista in questo anno (470 aC) ''.
[Ho Peng Yoke (1962) p.142].
Orbita:
Non è possibile calcolarne l'orbita, per mancanza di riferimenti.
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LA GRANDE COMETA del 467 a.C.
1P/-466 (1) HALLEY
Halley potrebbe essere stata registrata già nel 467 a.C., ma questa osservazione è incerta.
Ipotesi:
(da PhysOrg.com) - I ricercatori hanno modellato il probabile percorso intrapreso dalla cometa di Halley nel V secolo a.C. e hanno confrontato le loro scoperte con antichi testi greci del periodo.
Ora suggeriscono che gli antichi greci avessero visto la cometa, che avrebbe fatto gli avvistamenti oltre due secoli prima rispetto alle precedenti osservazioni note.
Cronache greche:
Una cometa fu registrata nell'antica Grecia tra il 468 e il 466 a.C.; i tempi, la posizione, la durata e la pioggia di meteoriti associati suggeriscono tutti che fosse Halley.
Secondo Plinio il Vecchio , nello stesso anno un meteorite cadde nella città di Aegospotami , in Tracia. Lo descrisse come di colore marrone e delle dimensioni di un carico di carro, spaventando la popolazione e creando un'attrazione turistica che è durata cinque secoli.
Secondo Plinio il Vecchio , nello stesso anno un meteorite cadde nella città di Aegospotami , in Tracia. Lo descrisse come di colore marrone e delle dimensioni di un carico di carro, spaventando la popolazione e creando un'attrazione turistica che è durata cinque secoli.
Valutazione scientifica:
I ricercatori Daniel Graham, un filosofo, e Eric Hintz, un astronomo, della Brigham Young University di Provo nello Utah, hanno confrontato il loro modello del probabile percorso della cometa con i testi che descrivono lo schianto della meteora. La cometa di Halley sarebbe stata visibile per un massimo di 82 giorni, a seconda delle condizioni atmosferiche del momento, mentre i testi antichi dicono che la cometa era visibile per 75 giorni.
Quando la meteora cadde, si diceva che la cometa fosse nel cielo occidentale e, secondo il modello, la cometa Halley sarebbe stata visibile dal 4 giugno al 25 agosto nel -466 , e sarebbe stata nel cielo occidentale dal 18 luglio. Si diceva che la cometa fosse accompagnata da venti e stelle cadenti, e in luglio i venti forti sono comuni nella regione. Se il modello è corretto, in questo momento la Terra si sarebbe mossa sotto la coda della cometa e le stelle cadenti potrebbero essere state create dal suo campo di detriti.
Cronache cinesi:
Anche i cronisti cinesi menzionano una cometa in quell'anno.
Anche i cronisti cinesi menzionano una cometa in quell'anno.
Dalle cronache cinesi:
'' Nel secondo anno dell'imperatore Cing Ting Wang, una cometa è stata vista ''.
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LA COMETA dell'ECLISSI del 462 a.C.
La X/-461 H1 è una cometa osservata ad occhio nudo durante l'eclissi solare del 462 a.C.
Resoconto osservativo:
Fu la prima cometa avvistata durante un'eclissi osservata il 30 aprile 462 a.C. quando un Greco di nome Posidonio riferì di aver osservato una cometa durante un'eclissi.
Orbita:
Non è possibile calcolarne l'orbita, per mancanza di altri riferimenti.
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Le comete della dinastia Chow:
Si tratta di resoconti di 6 comete riportate nei vari cataloghi, tra cui quello di Ma-Twan-Lin, che però indicano solo l'anno, senza indicare ne i giorni di osservazione ne il loro percorso in cielo, la prima del 467 aC, si ipotizza che possa riguardare il passaggio della Halley, anche se non è provabile visto la mancanza di riferimenti, comunque il resoconto è riportato nel paragrafo che riguarda la Grande Cometa Periodica 1P/Halley. (vedi sopra).
Siccome molti dei resoconti di quest'epoca sono andati perduti, riteniamo che questi siano riferiti a comete molto evidenti.
Parametri orbitali:
Non è possibile determinare i parametri orbitali di queste comete.
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LA COMETA del 433 a.C.
Dalle cronache imperiali cinesi:
'' Nell'ottavo anno dell'Imperatore Kaou-Wang fu vista una cometa ''.
Il regno dell'imperatore Kaou Wang, inizia nel 440 fino al 424 aC, l'8° anno, corrisponde al 433 aC.
Anche nei testi di Padre de Mailla (tomo II° pag. 244) si trova un riferimento per quest'anno, mentre nell'opera di Pingrè (1783) si cerca di dare riscontro alla cronaca cinese, riportando alcune cronache greche che raccontano di una cometa vista prima dell'inizio della guerra del Peloponneso, ma erroneamente si riporta all'anno successivo.
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LA COMETA del 361 a.C.
Dalle cronache imperiali cinesi:
'' Nell'ottavo anno dell'impero di Hien-Wang, Che cominciò a regnare in Cina durante il 50esimo anno del 34esimo ciclo, è stata vista una cometa a occidente ''.
La data indicata corrisponde al 361 aC , ma nella cometografia di Pingrè (1783), si riporta erroneamente l'anno successivo, mentre in Williams (1871), non se ne fa menzione.
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LA COMETA del 305 a.C.
Dalle cronache imperiali cinesi:
'' Nel decimo anno dell'Imperatore Nan Wang fu vista una cometa ''.
L'imperatore Nan Wang, regno dal 314 al 254 aC, quindi il 10° anno, corrisponde al 305 aC.
Anche questa cometa è riportata da Pingrè all'anno successivo.
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LA COMETA del 303 a.C.
Dalle cronache imperiali cinesi:
'' Nel 12° anno dello stesso imperatore fu vista una cometa ''.
Il 12° anno, corrisponde al 303 aC.
Anche questa cometa è riportata da Pingrè all'anno successivo.
Dalla Grecia:
Il ''marmo pario della Grecia'' è una stele di marmo che registra gli eventi avvenuti tra il tempo di Cecrope (il leggendario re di Atene) e quello di Diogneto (arconte durante il 264/263 a.C.), dove si riporta il seguente testo:
'' Durante il periodo dell'arconte di Leostrato (303/302 a.C.) si disse che apparve la cometa ''.
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LA COMETA del 296 a.C.
Dalle cronache imperiali cinesi:
'' Nel 19° anno di Nan Wang è stata vista una cometa ''.
il 19° anno, corrisponde al 296 aC.
Di questa cometa si trova menzione solo nell'opera di Williams (1871), mentre Pingrè non ne fa menzione alcuna.
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LA COMETA del 430 a.C.
La X/-429 (1) è un evento incerto, secondo il giudizio di A. A. Barrett (1978, p.86).
Resoconti storici:
L'astrologo romano Marcus Manilius, nella sua Astronomica (14 dC), scrive:
'' I cieli pietosi stanno inviando sulla Terra segni di sventura. . . Tale fu la peste che devastò il popolo di Eretteo e portò l'antica Atene a una tomba imbelle. . . Tali sono i disastri che spesso proclamano le comete incandescenti ''.
[Kronk (1999) Cometography: Ancient-1799].
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LA COMETA del 426 a.C.
La X/-425 A1 è una cometa osservata ad occhio nudo all'inizio di gennaio del 426 a.C.
Resoconti osservativi:
Aristotele scrive: ''Quando Eucleous figlio di Molonos era arconte di Atene, una cometa apparve verso nord, nel mese di Gamelion dopo il solstizio d'inverno''.
Il mese di Gamelion era tra Gennaio e Febbraio, quindi è probabile che la cometa sia stata vista i primi di gennaio del 426 a.C.
[Observations of Comets in Greek and Roman Sources Before A.D. 410 (A.A. Barrett) Journal of the Royal Astronomical Society of Canada, Vol. 72, p.81].
Orbita:
Non determinabile.
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LA COMETA del 403 a.C.
La X/-402 Y1 è una cometa osservata ad occhio nudo sul finire del 403 a.C.
Resoconti osservativi:
Aristotele nella sua Μετεωρολογικά (Meteorologica, libro I, cap.6), riporta questa nota:
'' Al tempo del solstizio d'inverno (21 dicembre), durante l'anno dell'Arconte Euclides figlio di Molon (da luglio del 403 aC, al giugno del 402 aC), ad Atene una cometa apparve vicino al polo celeste ''.
In realtà esistono due Euclides (o Eucléès) che sono stati Arconti di Atene, il primo nel 427-426 a.C. e poi questo come secondo, ma molto più famoso, e noi riteniamo che sulla base delle usanze greche si trattasse del secondo, oltretutto non ci sono prove certe ma potrebbe essere lui il figlio di Molon, infine va detto che i fatti sarebbero avvenuti una ventina d'anni prima della nascita di Aristotele e qualcuno potrebbe averglieli riferiti di prima mano, ma queste restano solo ipotesi, seppur plausibili.
[Pingrè, vol.1 (1783) p.259 - Chambers (1889) n.15 p.553 - Hasegawa (1980) n.39 p.63].
Orbita:
Non determinabile.
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LA COMETA del 401 a.C.
La X/-400 (1) è una cometa che si ritene sia stata vista ad occhio nudo durante il 401 a.C.
Resoconti osservativi:
Seneca riporta una breve nota dove si dice che al tempo di Attalo, re d'Asia (nel 401 aC), fu vista una cometa. Lubinietzki riporta il solito evento preso dalla solita fonte ma lo riferisce ad Archelao re di Macedonia, e sembra molto più plausibile con i riferimenti storiografici.
[Pingrè, vol.1 (1783) p.259 - Hasegawa (1980) n.40 p.63].
Orbita:
Non determinabile.
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LA COMETA del 394 a.C.
La X/-393 (1) è un evento incerto, e potrebbe anche riferirsi all'anno successivo più probabilmente, o a quelli seguenti, in quanto gli eventi citati, si sono susseguiti per vari anni.
In questi anni citati alcuni studiosi, in una forbice che va dal 391 aC al 393 aC a seconda delle loro ricostruzioni, collocano un passaggio al perielio della cometa di Halley.
Resoconti storici:
Cnido era un'antica città situata sulla sponda meridionale del golfo di Kos, che ora è l'angolo sud-ovest della Turchia. Nel 394 aC si svolse una battaglia navale appena al largo della costa che portò alla sconfitta degli spartani, che negli anni seguenti videro il crollo del loro impero, fino alla pace di Antacilda del 387 aC.
Una breve nota di questo evento la troviamo nelle cronache di Plinio il Vecchio, senza fare accenno ad un periodo particolare:
Orbita:
Non determinabile.
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Le comete di Aristotele:
LA GRANDE COMETA
DI ARISTOTELE del 372 a.C.
La grande cometa del 372 a.C. , codificata X/-371 (1) (L'astronomo Heinrich Ludwig von Boguslavsky , la chiama cometa di Aristotele), apparve nell'inverno dal 372 al 371 a.C. al tempo dell'Arconte Asteo di Atene.
LA GRANDE COMETA
DI ARISTOTELE del 372 a.C.
La grande cometa del 372 a.C. , codificata X/-371 (1) (L'astronomo Heinrich Ludwig von Boguslavsky , la chiama cometa di Aristotele), apparve nell'inverno dal 372 al 371 a.C. al tempo dell'Arconte Asteo di Atene.
Osservazioni:
La sua coda si estendeva per un terzo del cielo fino alle stelle della cintura di Orione .
La luce della cometa proiettava ombre come la luce della luna di notte.
I contemporanei hanno descritto la cometa come : "striscia di fuoco", "percorso fiammeggiante" e "la grande torcia".
La sua coda si estendeva per un terzo del cielo fino alle stelle della cintura di Orione .
La luce della cometa proiettava ombre come la luce della luna di notte.
I contemporanei hanno descritto la cometa come : "striscia di fuoco", "percorso fiammeggiante" e "la grande torcia".
Lo storico Ephoros , testimone oculare dell'evento, riferisce che la cometa si è spezzata in due parti, ma nell'opera: Quaestiones Naturales (7.16.2–3), Seneca dubita del rapporto Ephoros sulla disintegrazione della cometa.
Diodoro (90-30 a.C.) scrisse nella sua Biblioteca storica :
'' Nel primo anno della centoduesima Olimpiade [372 aC]… diversi prodigi annunciarono agli Spartani la loro imminente umiliazione: una torcia ardente di dimensioni straordinarie, a cui si è dato il nome di raggio ardente, apparve per diverse notti ''.
Superstizioni:
Altre fonti contemporanee come Kallisthene e Aristotele mettono la cometa in relazione con la distruzione di Helike e Bura da un terremoto con un successivo tsunami:
Altre fonti contemporanee come Kallisthene e Aristotele mettono la cometa in relazione con la distruzione di Helike e Bura da un terremoto con un successivo tsunami:
'' Tra le antiche comete citate da Aristotele quella dell'anno 372 a.C. ricordata come quella che fu il segno premonitore della distruzione di due citta' sul mare Egeo: Bura ed Elice. Il destino di queste due citta', dapprima colpite da un violento sisma e subito dopo, probabilmente per effetto di uno tsunami, inghiottite dal mare, stato per molti versi simile a quello di Sodoma e Gomorra; quello cio' di essere annientate, insieme a tutti i suoi abitanti, nel volgere di poche ore. Al pari delle due citta' bibliche inoltre anche Bura ed Elice, avrebbero subito una sorta di castigo divino per essersi macchiate di empietà ''.
(P. Sicoli, Le Comete nell'Italia Antica - Dalle origini al medioevo).
IPOTESI 1
Corpo ritenuto come origine delle comete di Kreutz:
Le comete probabilmente hanno avuto origine dalla rottura di una cometa vista nel 372 a.C. , che è stata segnalata come frammentata in due parti dallo storico greco Eforo.
Questa rottura sembra aver dato origine a due comete principali, una delle quali ha avuto un periodo di circa 350 anni e l'altra un periodo di circa il doppio.
L'oggetto del periodo più breve è tornato nel I, IV, VIII e XI secolo e potrebbe essere identico alla cometa del 1487.
Il ritorno dell'XI secolo sembra aver causato un'ulteriore rottura che ha dato origine al sottogruppo I dei Sungrazer di Kreutz.
Questo gruppo include la cometa C/1843 D1 (Great March Comet), la cometa Pereyra (1963 R1) e più recentemente gli oggetti Solwind e SMM, e circa il 66% degli oggetti scoperti da SOHO.
L'oggetto di periodo più lungo tornò nel IV secolo e nel 1106, quando si sciolse, per dare origine a comete del sottogruppo II tra cui la C/1882 R1 (Grande cometa di settembre) e Ikeya-Seki (C/1965 S1), e circa il 18% del oggetti scoperti da SOHO .
La cometa White-Ortiz-Bolelli (C/1970 K1) sembra appartenere a un sottogruppo leggermente diverso di questo raggruppamento e può rappresentare una precedente rottura.
IPOTESI 2
La cometa di Aristotele sarebbe la 2P/Encke:
Aristotele vide una grande cometa invernale con una coda che arrivava fino a Orione. Era la cometa Encke il 31 dicembre del 372 a.C. Quando divenne visibile al mattino, dopo il 9 gennaio 371 a.C.
Questo studio Posiziona la Encke in corrispondenza delle osservazioni fatte dal tredicenne Aristotele, va però detto che queste simulazioni orbitali non prevedono parametri non-gravitazionali.
Questa Ipotesi poi implicherebbe che questa cometa a cortissimo periodo, se così attiva, fosse visibile molto spesso e quindi corrisponderebbe a moltissime osservazioni precedenti.
Riteniamo che nuovi studi debbano far luce su questa ipotesi.
Orbita:
L'orbita è solo ipotizzata, dallo studio delle comete di Kreutz, che ha ricostruito l'evoluzione dei suoi frammenti, la ricostruzione all'inverso ci dice che la sua inclinazione orbitale era di 139° rispetto all'eclittica, con un passaggio al perielio a soli 0,007 UA.
Di contro se fosse davvero la 2P/Encke i suoi parametri sarebbero ben conosciuti.
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LA SECONDA COMETA
di ARISTOTELE del 341 a.C.
La X/-340 (1) è una cometa osservata ad occhio nudo nell'anno 341 a.C.
Resoconti osservativi:
Il filosofo greco Aristotele in una nota intorno al 330 aC, racconta di un evento successo durante il periodo dell'arconato di Nicomaco (dal 341 al 340 aC), e scrisse:
" una cometa apparve nel circolo equinoziale per alcuni giorni (questa non era sorta ad ovest), e questa coincise con la tempesta di Corinto ".
Pingrè (1783) specificatamente indicava l'anno 341 aC, e diceva che la cometa era nel Leone:
'' elle ne paroit pas le soir ; la durée ne fut que de peu de jours . Des Modernes ont ajouté que cette Comète étoit dans le signe du Lion ''.
[Cometography: Ancient-1799 - Kronk - p.5].
Orbita:
Non è possibile determinare i parametri orbitali per questa cometa.
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LA GRANDE COMETA del 345 a.C.
La X/-344 (1) è una cometa osservata ad occhio nudo in una data imprecisata durante l'anno 345 a.C.
L'abbiamo annoverata tra le ''Grandi Comete'' per la sua straordinaria descrizione.
Resoconti osservativi:
Dalle cronache romane, si riporta la seguente nota:
'' La capigliatura di una cometa, mutando forma, assumeva una volta la figura di una picca, anno di Roma 408, nella CVIII Olimpiade ''.
Plinio in realtà indica il 398 UC, ma esso non coincide con la 108esima olimpiade, si ritiene che non sia stato un suo errore, ma di qualche copista secoli dopo.
Ci sono alcuni che in Plinio leggono tubæ invece di jubæ; hanno detto di conseguenza che la cometa è apparsa per la prima volta sotto forma di tromba.
[Pingrè (1783) p.263-264].
Determinazione dell'orbita:
I resoconti non riportano la sua posizione nelle costellazioni conosciute in quel tempo, ne precisi riferimenti temporali, quindi la sua orbita non è determinabile in alcun modo.
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LA GRANDE COMETA del 344 a.C.
di TIMOLEONE
La X/-343 (1) è una cometa osservata ad occhio nudo durante l'anno 344 a.C.
L'abbiamo annoverata tra le ''Grandi Comete'' per la sua straordinaria descrizione.
Resoconti osservativi:
Diodoro Siculo, nella sua Bibliotheca Historica XVI / II , scrive:
'' Sotto Eubulo Arconte di Atene, nel quarto anno della CVIIIa Olimpiade, sotto il consolato di M. Fabius & di Ser. Sulpicio, Timoleone di Corinto partì per una spedizione in Sicilia. Gli Dei, con straordinario prodigio, annunciarono i suoi successi e la sua futura grandezza: una fiaccola ardente apparve in Cielo per tutta la notte, e precedette la flotta di Timoleonte fino al suo arrivo in Sicilia ''.
Plutarco riporta lo stesso fatto e aggiunge ad esso circostanze molto più meravigliose.
È facile giudicare che la cometa sia apparsa verso ovest e che la sua declinazione settentrionale sia stata considerevole.
[Pingrè (1783) p.264 - Chambers (1889) n.18 p.553].
Determinazione dell'orbita:
Oltre al fatto che è stata vista verso ovest, i resoconti non riportano la sua posizione nelle costellazioni conosciute in quel tempo, ne precisi riferimenti temporali, quindi la sua orbita non è determinabile in alcun modo.
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LA GRANDE COMETA del 240 a.C.
1P/-239 K1 HALLEY
25 maggio 240 aC - Primo passaggio noto della cometa di Halley al perielio che viene osservata da astronomi cinesi della dinastia Qin nel 239 a.C., e per la prima volta documentata in forma scritta nel testo Shiji del 90 a.C. come "una stella a spazzola che appare a oriente e in seguito si sposta verso il nord", "infine la cometa viene vista nel mese lunare, da maggio 24 a giugno 23 a occidente, per dopo sparire sotto l'orizzonte" (descrizione che combacia con l'orbita prevedibile al computer per Halley).
(Attualmente catalogata come evento astronomico 1P/−239 K1).
( Rapporto della cometa di Halley da parte di astronomi cinesi nel 240 a.C. - Shiji ).
Dalle cronache cinesi:
'' Nel settimo anno di regno di Che Wang una cometa prima è apparsa ad est ed è stata vista poi successivamente nel nord. Nel quinto mese lunare è stata vista per 16 giorni a ovest ''.
Che Wang ha regnato 26 anni su uno stato minore prima di prendere il potere come imperatore, quindi il suo settimo hanno da principe era il 240 a.C. ed il 5° mese lunare era all'incirca maggio.
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LA GRANDE COMETA del 238 a.C.
la X/-237 (1) , è stata una spettacolare cometa dell'anno -237 , osservata in Cina.
Osservazioni:
L'unica fonte antica di informazioni su questa cometa è lo Shin-Chi (del -90), si dice che una "stella di scopa" è stata vista qualche tempo durante, l'anno -237 , e che "forse si è estesa attraverso il cielo".
Questa affermazione è stata discussa prima in un resoconto elencato nel quarto mese, il che potrebbe implicare che l'evento si sia verificato durante o prima del mese lunare dal 4 maggio al 2 giugno.
Lo Shin-Chi ha poi notato che "questo mese è stato gelido", e ha continuato "una cometa è apparsa a ovest, e di nuovo a nord, muovendosi verso sud verso il Nan-tou (una parte del sagittario) ed è durata 80 giorni''.
Questa traduzione è simile a quella di Ho Peng Yoke (1962) e Hasegawa (1980).
È interessante notare che due persone hanno recentemente tradotto l'account in modo leggermente diverso:
- Invece di spostarsi verso sud, verso il Sagittario, Burton Watson (1993) e William H. Nienhauser Jr. (1994) hanno affermato indipendentemente che il racconto implica che la cometa "si è spostata verso sud dal mestolo per 80 giorni".
Il mestolo apparentemente si riferiva a Pei-Tou (big dipper - Il gran carro dell'Orsa maggiore).
Gli studi precedenti comunque non risolvono il problema della traduzione, difatti Pingrè (1783) ha scritto che questa cometa è apparsa a maggio vicino al sagittario, mentre J. Williams (1871) ha detto che l'oggetto "è stato visto anche a nord, a sud di Pei-Tou per 80 giorni".
Determinazione dell'orbita:
Non è stato possibile redimere le incongruenze sulla traduzione e quindi senza precisi riferimenti è stato impossibile calcolarne l'orbita, resta il fatto che si è trattato di un grande oggetto osservato per lungo tempo rispetto ad altre comete.
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LA COMETA del 234 a.C.
La X/-233 B1, è stata la prima cometa per la quale esistono resoconti da due culture differenti, e che forniscono dettagli simili sul periodo di tempo della sua comparsa e sulla sua posizione assunta nella volta celeste.
Babilonesi:
La tavoletta cuneiforme babilonese BM 41850 fornisce il resoconto di una cometa vista nel decimo mese di -233. Secondo una traduzione di Hermann Hunger (del 1996), la cometa è stata rilevata "nell'ultima parte della notte .... in est".
Hunger dice che il decimo mese del -233 è iniziato il 22 gennaio e si è concluso il 19 febbraio del nostro calendario.
Cinesi:
L'unico testo cinese antico a segnalare l'osservazione della cometa è lo shin-chi (del -90).
Riferisce che una ''stella di scopa'' è stata vista nell'est durante un mese dell'anno -233 dagli odierni 21 gennaio al 18 febbraio.
'' Nel tredicesimo anno dell'imperatore Che Hwang, nella prima luna, fu vista una cometa a est ''.
Determinazione dell'orbita:
Oltre al fatto che è stata vista verso est, i resoconti non riportano la sua posizione nelle costellazioni conosciute in quel tempo, quindi la sua orbita non è determinabile in alcun modo.
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LA COMETA di Seleuco III
del 223 a.C.
La X/-222 (1) è una cometa osservata ad occhio nudo durante l'anno 223 a.C. poco prima dell'assassinio dell'imperatore seleucide Seleuco III (Σέλευκος Σωτήρ Κεραυνός - Séleukos Sotér Keraunós; nato nel 244 a.C. circa – morto nel 223 a.C.).
Resoconti osservativi:
Nella Cometografie vol.1 di Pingrè (1783, p.265), si fa riferimento ad una cometa riportata nei precedenti studi e ricerche di Hevelius e Lubienietzki, nei loro calcoli si sbaglia l'anno, che nelle recenti cronologie della successione degli imperatori seleucidi è spostato indietro di 2 anni, quindi possiamo riportare e tradurre così, l'annotazione riguardante questo evento:
'' Una cometa brillò in Ariete per ventidue giorni, prima della morte di Seleuco (223 aC), a cui successe Antioco (Antioco III il grande) ''.
Orbita:
Non determinabile.
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LA COMETA del 214 a.C.
La X/-213 (1) è una cometa riportata in diverse cronache cinesi e nelle cometografie di Padre de Mailla, Pingrè (1783), Williams (1871) e Kronk (1995).
Resoconti:
Nel libro di Kronk, si fa riferimento alla cronaca cinese Shih-Chi (del 90 aC), che dice:
'' una stella brillante è stata vista verso ovest, qualche volta durante l'anno 214 aC ''.
Nei commentari di questa cronaca ci si riferisce a questo oggetto come ''stella di scopa''.
Nella cometografia di Williams si trova per il solito anno solo uno stringato resoconto dalle cronache Ma-Twan-Lin, che dice:
'' Nel 33° anno dell'imperatore Che-Hwang, una stella brillante è stata vista a est ''.
Unica differenza è che qui ci si riferisce ad una vista a est, potrebbe essere un errore, oppure si intendeva dire che da est è andata a ovest, come suggerisce il testo della cometografia di Pingrè, che invece sbaglia l'anno come tante altre comete da lui catalogate prima di Cristo.
'' 213. En la trente-troiſième année de Tſin-chi-hoang , une brillante Étoile parut à l'ouest : des Auteurs , postérieurs de plusieurs siècles à son apparition, lui ont donné le nom de Comète. Le P. de Mailla la tient pour Comète , & la date de 214 ''.
Orbita:
La mancanza di ogni posizione osservativa, non ci permette di calcolare i suoi parametri orbitali.
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LA COMETA del 210 a.C.
Di questa cometa X/-209 M1 , si ha solo un resoconto da una cronaca mesopotamica.
Resoconto:
La tavoletta cuneiforme babilonese BM 45608 fornisce un resoconto di una cometa vista durante il 4° mese lunare del 210 aC. Una traduzione di Hermann Hunger (1996) dice che:
" è apparsa nel percorso di Ea nella regione dello scorpione, ed era circondato da stelle. La sua coda era verso est ''.
Hunger dice che il 4° mese iniziò il 23 giugno 210 a.C. e terminò il 21 luglio. Poiché lo scorpione si trovava nel cielo serale durante il periodo di tempo riportato, anche la cometa era quindi apparentemente nel cielo serale.
Ciò è ulteriormente confermato dalla coda che punta verso est.
Orbita:
I suoi parametri orbitali non sono calcolabili in quanto mancano dei precisi riferimenti osservativi.
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LA COMETA del 204 a.C.
La X/-203 Q1 e stata una cometa osservabile ad occhio nudo nell'anno 204 a.C.
Resoconti osservativi:
Di questo evento ci giungono due annotazioni, dalla Cina e dall'impero Romano.
ROMA:
'' M. Cornelius Cethegus e P. Sempronius Tuditanus, Consoli, abbiamo visto a Sethiæ una torcia (nel cielo) che si estendeva da est a ovest per 10 giorni tra agosto e settembre ''.
Questo fenomeno non poteva differire dalla cometa che è stata effettivamente osservata in Cina.
[Pingrè (1783) p.265 - Chambers (1889) n.28 p.554].
CINA:
Le cronache imperiali cinesi citate in She-Ke e Ma-Twan-Lin, riportano quanto segue:
'' Nel terzo anno dell'imperatore Kaou-Te della dinastia Han (204 aC), durante il settimo mese lunare (agosto-settembre), c'era una cometa vicino a Ta-Keo (Arturo) ''.
[Williams (1871) n.15 p.3].
Orbita:
I suoi parametri orbitali non sono calcolabili in quanto mancano dei precisi riferimenti osservativi.
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LA COMETA del 201 a.C.
La X/-200 (1) è una cometa ipotetica, vista ad occhio nudo durante l'anno 201 a.C.
Resoconti osservativi:
Nel Theatrum Cometicum di Lubinietzki, per il 201 aC, si trova questa nota:
'' Cometa nel Cancro ''.
[Pingrè, vol.1 (1783) p.266].
Orbita:
Non determinabile.
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LE 2 COMETE del 197 a.C.
La X/-196 (1) e la X/-196 (2) sono due distinte comete ipotetiche, che sono state osservate ad occhio nudo, nel corso dell'anno 197 a.C.
Resoconti osservativi:
Dall'opera di Hevelius per il 197 aC, si riporta la seguente annotazione:
'' ... abbiamo visto due Comete, una durata pochi giorni in Capricorno, l'altra due anni, o due mesi, o due giorni dopo nel Cancro, e questa è durata diciannove giorni ''.
[Pingrè, vol.1 (1783) p.266].
Considerazioni:
Dal testo originale questa nota è giunta fino a noi copiata e tradotta in varie lingue nel corso dei secoli, sembra riferirsi a 2 ben distinte comete, e la durata su più giorni esclude che possono essere confuse con delle meteore, e l'incertezza maggiore rimane sulla descrizione temporale, anche se forse l'ipotesi che fossero 2 anni è la più improbabile, e resta più plausibile il fatto che fossero 2 mesi.
Orbita:
Non determinabile.
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LA COMETA del 184 a.C.
La X/-183 (1) è una cometa ipotetica, vista ad occhio nudo durante l'anno 184 a.C.
Resoconti osservativi:
Nel Theatrum Cometicum di Lubinietzki, ed anche nell'opera di Hevelius, si trova questa nota:
'' L'anno 184 aC, orribile cometa per ottantotto giorni; occupava quasi un quarto del cielo: più luminosa del Sole, la vedevamo di giorno in Pesci; passava sette o otto ore ad alzarsi o a coricarsi ''.
Sembrerebbe un evento impressionante di cui però non ci sono altri riscontri.
[Pingrè, vol.1 (1783) p.266].
Orbita:
Non determinabile.
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LA COMETA del 177 a.C.
La X/-176 (1) è una cometa ipotetica, vista ad occhio nudo durante l'anno 177 a.C.
Resoconti osservativi:
Dal liber Prodigiorum di Iulius Obsĕquens, per il 177 aC, riportiamo la seguente nota:
'' Quando C. Claudius & L. Pétellus erano Consoli, abbiamo visto una torcia in Cielo ''.
I Consoli dell'anno 177 aC erano C. Claudius & T. Sempronius. Se c'era stato un Console surrogato, esso non lo vediamo riportato nelle opere di Titus Livius.
[Pingrè, vol.1 (1783) p.266].
Orbita:
Non determinabile.
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LA COMETA del 175 a.C.
La X/-174 (1) è una cometa ipotetica, vista ad occhio nudo durante l'anno 175 a.C.
Resoconti osservativi:
Nel Theatrum Cometicum di Lubinietzki, ed anche nell'opera di Hevelius, si trova questa nota:
'' Cometa nell'Ariete durante 32 notti ''.
[Pingrè, vol.1 (1783) p.266].
Orbita:
Non determinabile.
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LA GRANDE COMETA del 172 a.C.
La X/-171 (1) e stata una cometa osservabile ad occhio nudo nell'anno 172 a.C.
L'abbiamo catalogata tra le grandi comete per la sua lunga coda.
Resoconti:
J. Williams (1871) dalla cronaca cinese She-Ke, riporta:
'' Nell'ottavo anno dell'imperatore Wan-Te, una stella con la coda è apparsa in oriente ''.
L'8° anno di Wan-Te, corrisponde all'anno 172 a.C.
Pingrè (1783) erroneamente la data nel 171 a.C. ma correttamente cità anche le considerazioni di Padre de Mailla, e scrive:
'' En la sixième année du quarante - troiſième cycle , on vit, une Comète à la Chine . Le P. de Mailla dit qu'elle parut, en 172 à la fin de l'été , & qu'elle étoit grande & à queue ''.
Il testo cinese Han-Shu (100 d.C.) parla di una stella dalla lunga coda, che è stata vista nel quartiere est del cielo, la cronologia di questa cronaca piazza l'evento sul finire della primavera e l'inizio dell'estate di quell'anno.
Orbita:
Mancando di osservazioni sulla sua posizione, e di date precise, è impossibile determinare i suoi parametri orbitali.
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LA GRANDE COMETA del 164 a.C.
1P/-163 U1 HALLEY
12 novembre 164 aC, ore 13:41- a 0,5845 UA - Secondo passaggio noto della cometa di Halley al perielio, registrato negli annali cinesi come una cometa qualsiasi.
(evento astronomico 1P/−163 U1).
Durante il XIX ed il XX secolo la maggior parte degli astronomi perlustrarono i documenti pubblicati in tutto il mondo, ma non riuscirono a trovare alcuna traccia della cometa di Halley intorno al 164 a.C. I documenti cinesi sono i più completi del periodo, anche attraverso numerose osservazioni di comete viste prima del 164 a.C., ma in quell'anno non c'è traccia intorno alla probabile data dell'apparizione di una cometa.
Durante il XIX ed il XX secolo la maggior parte degli astronomi perlustrarono i documenti pubblicati in tutto il mondo, ma non riuscirono a trovare alcuna traccia della cometa di Halley intorno al 164 a.C. I documenti cinesi sono i più completi del periodo, anche attraverso numerose osservazioni di comete viste prima del 164 a.C., ma in quell'anno non c'è traccia intorno alla probabile data dell'apparizione di una cometa.
Una possibile spiegazione è stata offerta da Homer H. Dubs (1939) quando ha notato, '' Dal momento che le eclissi non sono menzionate anche durante questo decennio, sembra che i registratori di fenomeni abbiano deliberatamente rifiutato di registrare eclissi o comete, per il buon regno dell'imperatore Wen, per far credere che il cielo non stava inviando ammonimenti, quindi hanno concluso che non c'erano visite ''.
Durante il 1984 Stephenson, Yau e Hunger trovarono inaspettatamente un riferimento a una cometa su alcune tavolette babilonesi situate nel British Museum.
Sulla tavoletta cuneiforme babilonese BMA 41462, hanno trovato la dichiarazione : '' La cometa che in precedenza era apparsa ad est nel percorso di Anu nella zona di Pleiadi e Toro, ad ovest . . . e passò lungo il sentiero di Ea ''.
Una seconda tavoletta cuneiforme babilonese, BMA 41628, è più danneggiata della prima, ma contiene l'affermazione : ''...di Ea nella regione del Sagittario, 1 cubito di fronte a Giove, 3 cubiti in alto verso nord ''.
Il team di Stephenson notò che le tavolette babilonesi contenevano abbreviazioni per i nomi di stelle non utilizzati fino a ben dopo il 400 a.C. Allo stesso tempo, sapevano che nessuna delle tavolette era più recente del 40 a.C.
Limitando la loro ricerca nell'intervallo tra 400 e 40 a.C., hanno scoperto che la tavoletta BMA 41462 dava la posizione della Luna, di Mercurio, di Venere e Giove rispetto alle singole stelle e alle costellazioni che indicavano una data che rientrava in mese lunare del 164 a.C. , che andava dal 21 ottobre al 19 novembre.
Hanno poi esaminato la tavoletta BMA 41628 e hanno notato che la posizione dei pianeti, dati rispetto alle singole stelle e alle costellazioni indica anche qui una data entro lo stesso mese lunare. L'informazione più interessante data nei registri babilonesi era che ad un certo punto la cometa era situata nel sagittario a un solo cubito da Giove. Un cubito è pari a circa 2,5 gradi e il team di Stephenson ha concluso che questo ha limitato la data del perielio della cometa a un certo punto tra il 9 e il 26 novembre. Hanno anche concluso che la probabile magnitudine visuale era di circa 4.
( Osservazione della cometa di Halley,
registrata in cuneiforme su una tavoletta d'argilla
tra il 22 e il 28 settembre 164 a.C., Babilonia ).
È interessante notare che Wolters (1993) ha suggerito che questa cometa potrebbe aver svolto un ruolo importante nella storia religiosa ebraica. Ha detto che il terzo libro degli Oracoli Sibillini conteneva il testo : '' Ma in Occidente risplenderà una stella che chiamano Cometes, un segno per i mortali di spada, carestia e morte, distruzione di capi e di grandi uomini illustri ''. Wolters ha detto che la maggior parte degli studiosi data la maggior parte del libro . . . alla metà del secondo secolo a.C. '' e mostrò che '' sia l'impero Seleucida e sia quello Tolemaico videro la morte o la caduta delle loro regole alla fine del mese del 164 a.C. '' e ha aggiunto che due istituzioni aggiuntive caddero entro i due anni successivi.
Numerose indagini sull'orbita di Halley furono concluse durante il XX secolo, che portarono ad affinare la data del perielio per questa apparizione.
Usando l'orbita di Yeomans-Kiang sono stati determinati alcuni particolari di questa apparizione:
La cometa ha raggiunto una declinazione nord di +13,5° il 3 settembre del 164 a.C. ed una massima elongazione solare di 178° il 27 settembre.
La cometa è arrivata alla minima elongazione solare di 6° il 24 novembre, ed è rimasta entro i 10° dal Sole dal 18 al 30 di novembre.
La cometa può aver raggiunto una magnitudine visuale massima di 0,3.
La cometa è passata nel punto più vicino alla Terra il 28 settembre 164 a.C. passando a 0,1081 UA.
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LA GRANDE COMETA del 163 a.C.
La X/-162 R1 è una cometa che è stata vista ad occhio nudo nell'anno 163 a.C. , noi l'abbiamo annoverata tra le ''grandi comete'' visto che si riferisce di una vistosa coda.
Resoconti storici:
Di questa cometa si ha solo un resoconto proveniente dalla Mesopotamia:
Nella tavoletta cuneiforme babilonese designata BMA 33850, Hermann Hunger identifica 2 frammenti di testo che si riferiscono ad una cometa che è stata vista durante il 163 a.C.
Il primo frammento di testo indica che il 5 settembre la cometa si trovava a circa 1,5° da Alfa Coronae Borealis, con una coda che si estendeva verso meridione.
Nel bordo sinistro della solita tavoletta, Hunger (1995) riporta una nota che potrebbe essere stato aggiunto come ripensamento, e dice crede che il testo riferisca che la solita cometa , durante il solito mese è stata vista il 10 settembre, oppure potrebbe essere una seconda osservazione aggiuntiva.
Nella parte di testo danneggiato compare la locazione della cometa vicino ad Alfa Coronae Borealis, e si dice che è stata vista nella prima parte della notte.
Orbita:
Mancando di altre osservazioni sulla sua posizione, e sul suo percorso, è impossibile determinare i suoi parametri orbitali.
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LA GRANDE COMETA del 162 a.C.
''La Magnolia Celeste''
La X/-161 C1 è stata una cometa osservata ad occhio nudo nell'anno 162 a.C.
L'abbiamo annoverata tra le Grandi Comete, per la spettacolarità della sua descrizione.
Resoconti osservativi:
Dalla cronaca imperiale cinese Chien-Han-Shu (100 dC) redatta da Ssuma Chhien e da suo padre Ssuma Than, che riportano quanto segue:
'' Nel giorno di Jen-Yin nel primo mese lunare del secondo anno dell'epoca successiva (Hou) di Hsiao-Wen (-Ti), si è visto un albero celestiale di Magnolia (Thien-Chhan)(cometa)... verso sud-ovest durante la sera ''. La data riportata corrisponde al 6 febbraio del 162 a.C.
[Ho Peng Yoke (1962) n.25 p.143].
Esistono descrizioni simili anche in alcuni testi Indiani, ma mancando i riferimenti temporali, possiamo solo ipotizzare che possa trattarsi del solito evento qui sommariamente descritto.
Ipotesi errate:
Alcuni studi ipotizzavano una data spostata all'anno precedente, per farla coincidere con un presunto passaggio della Halley, ma anch'esso era un'ipotesi errata, in quanto non erano stati previsti nei calcoli effettuati, gli effetti non gravitazionali sul moto della stessa.
Orbita:
Mancando ogni riferimento osservativo, è impossibile determinarne i parametri orbitali.
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LA GRANDE COMETA del 157 a.C.
X/-156 U1
La X/-156 U1 è stata una cometa osservabile ad occhio nudo nell'anno -156 (157 a.C.)
L'abbiamo annoverata tra le ''Grandi Comete'' per la sua coda di circa 15°.
Osservazioni:
Abbiamo rinvenuto 2 cronache similari, di diverse culture che si completano a vicenda.
BABILONESI:
In un antico frammento di una tavoletta con scrittura cuneiforme babilonese al British Museum (BMA 45731), si menziona una cometa che è stata vista per 25 giorni, dal 19 ottobre al 15 novembre del -156, ma sfortunatamente non vengono riportati altri dettagli.
CINESI:
Le cronache imperiali cinesi Ma-Twan-Lin, riportano quanto segue:
'' Nel regno dell'imperatore Wan-Te, il 7° anno dell'epoca How-Yuen, durante la nona luna, apparve una cometa a ovest. Dal primo all'ultimo giorno è stata in Wei(1) e Ke. Puntava verso Heu e Wei(2). Era lunga circa 10 cubiti e si estendeva fino a Teen Han. Dopo 16 giorni non si vedeva più ''.
L'epoca How-Yuen è stata la prima delle epoche cinesi, ed il settimo anno corrisponde al -156, mentre il nono mese lunare è a cavallo dei mesi di ottobre e novembre.
Gli asterismi corrispondono: - Wei(1), Epsilon, Mu, Nu Scorpii e dintorni. - Ke, Gamma, Delta, Epsilon Sagittarii. - Heu, Beta Aquarii e dintorni. - Wei(2), Alfa Aquarii e Theta, Epsilon Pegasi. - Teen-Han, è la Via Lattea.
Va qui osservato che nell'elenco degli asterismi cinesi ce ne sono non meno di quattro i cui nomi sono espressi in caratteri inglesi dalla traslitterazione Wei: di questi, due ricorrono nella descrizione di questa cometa ma rappresentano raggruppamenti di stelle ben differenti, noi li abbiamo distini dai numeri 1 e 2.
Orbita:
La mancanza di riferimenti temporali più precisi, non permette di determinare i parametri orbitali di questa cometa, la cui orbita rimane quindi sconosciuta.
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LA COMETA del 155 a.C.
La X/-154 R1 è una cometa osservata ad occhio nudo nell'anno 155 a.C.
Non è stata annoverata tra le grandi comete, in quanto non conosciamo ne la luminosità, ne la lunghezza della sua coda.
Resoconti osservativi:
La cronaca imperiale cinese She-Ke, riporta quanto segue:
'' Nel 2° anno dell'Imperatore King-Te, nel 8° mese lunare, una cometa apparve nel nord-est ''.
La data indicata corrisponde al periodo dall'11 settembre al 10 ottobre del 155 a.C.
Orbita:
Mancando ogni riferimento osservativo, è impossibile determinare i parametri orbitali.
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LA COMETA del 154 a.C.
La X/-153 A1 è una cometa osservata ad occhio nudo nell'anno 154 a.C.
Non è stata annoverata tra le grandi comete, in quanto non conosciamo ne la luminosità, ne la lunghezza della sua coda.
Resoconti osservativi:
La cronaca imperiale cinese She-Ke, riporta quanto segue in 2 annotazioni:
1) - Gennaio - '' Nel 2° anno dell'Imperatore King-Te, durante il 12° mese lunare, c'era una cometa nel sud-ovest ''.
L'Imperatore King-te, ha regnato negli anni 156-141 a.C. ed il 2° anno, 12° mese lunare, corrisponde al gennaio 154 a.C.
2) - Febbraio - '' Nel terzo anno, durante la prima luna, una stella dalla coda è stata vista a ovest ''.
Il 3° anno, la prima luna, corrisponde al febbraio 154 aC.
Orbita:
Mancando ogni riferimento osservativo, è impossibile determinare i parametri orbitali.
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LA COMETA del 148 a.C.
La X/-147 J1 è una cometa osservata ad occhio nudo nell'anno 148 a.C.
Non è stata annoverata tra le grandi comete, in quanto non conosciamo ne la luminosità, ne la lunghezza della sua coda.
Resoconti osservativi:
La cronaca imperiale cinese She-Ke, riporta quanto segue:
'' Nel secondo anno dell'epoca Chung Yuen, durante la quarta luna, c'era una cometa a nord-ovest ''. Epoca Chung Yuen, 149-144 a.C. quindi il 2° anno, 4° mese lunare, corrisponde a maggio 148 aC.
Chung Yuen è stata la prima epoca del regno di King-Te.
Orbita:
Mancando ogni riferimento osservativo, è impossibile determinare i parametri orbitali.
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LA GRANDE COMETA del 147 a.C.
C/-146 P1
C/-146 P1 è stata una cometa visibile ad occhio nudo dell'anno -146 , la spettacolarità della sua apparizione è dovuta al suo passaggio ravvicinato alla Terra, con una magnitudine apparente che al massimo ha raggiunto +1 mag.
Osservazioni:
CINA:
Nella cronaca cinese She-Ke, si riporta :
''Nel terzo anno dell'epoca Chung-Yuen, durante la sesta luna (mese lunare), nel giorno Jin Seuh (6 agosto), c'era una cometa nel sud-ovest: era nella parte meridionale di Fang (asterismo cinese).
Quando è uscito da Fang aveva una lunghezza di 20 cubiti.
Era una nave grande quanto due rimorchiatori, ed il colore era bianco.
Il giorno di Kwei-Hae (7 agosto), il suo posto era a nord-est dell'asterismo di Sin (Antares e stelle vicine dello Scorpione). La sua lunghezza era di 10 cubiti.
Il giorno di Kea-Tsze (8 agosto), era nell'asterismo di Wei (Altra zona dello Scorpione).
Il giorno di Ting-Maou (11 agosto), è entrato nell'asterismo di Ke (gamma, delta, epsilon del Sagittario), a nord vicino alla stella Han (zeta Ophiuchi).
La luminosità, poi è gradualmente diminuita fino a somigliare a una pesca.
Il giorno Tin-Shin (16 agosto), è scomparsa, essendo stata visibile complessivamente per 10 giorni''.
Le cronache cinesi She-Ke e Ma-Twan-Lin, riportano anche l'osservazione di un'altra cometa vista nel mese di maggio:
'' Nel 3° anno dell'epoca Chung Yuen, durante la 3a luna, nel giorno di Ting Yew, fu vista di notte una cometa a nord-ovest: il suo colore era bianco. Era lunga 10 cubiti. Il suo posto era in Tsuy He. Con il passare del tempo aumentò ma di dimensioni ridotte. Dopo 15 giorni non si vedeva più ''.
- Il terzo anno dell'epoca Chung Yuen è il 147 a.C.
- Mentre la 3a luna, giorno Ting Yew, corrisponde al 13 maggio.
- Tsuy He, forse corrisponde ad una parte dell'asterismo Tsuy, Lambda e altri nel capo di Orione.
VALUTAZIONI:
Confrontando l'orbita preliminare con i periodi osservativi, ipotizziamo che sia il solito oggetto che è passato presso la Terra in marzo, senza fare un passaggio ravvicinato ma in posizione favorevole all'osservazione, mentre si avvicinava al Sole dalla zona a nord dell'eclittica, per poi passare nella zona sotto l'eclittica mentre effettuava il passaggio al perielio e quindi non osservabile dall'emisfero nord, per poi ripassare sopra l'eclittica di nuovo vicino alla Terra in agosto e tornare cosi visibile verso sud-ovest per poi risalire verso nord.
Riteniamo quindi che la fase più spettacolare di questa cometa sia stata persa dagli osservatori cinesi, mentre è possibile che in India, come potete leggere qua sotto sia stata osservata in modo migliore.
INDIA:
Nell'epica Rāmāyana del saggio Vālmīki (300 a.C. - 200 d.C.; Winternitz 1977, p. 516-7) che è la storia di Lord Rama, contiene riferimenti ad alcune circostanze astronomiche, quelle al momento della sua nascita, poi intorno a quando lui viene bandito nelle foreste per 14 anni, infine alla grande marcia del suo esercito a "Lanka", la dimora del re demone Rāvaṇa e la guerra con lui, ecc.
Il periodo storico di Rāma è indeterminabile, ma in un capitolo successivo, il Yuddhakānda che narra la battaglia di Rāma con Rāvaṇa, c'è un riferimento a una cometa vicino a un particolare naksatra (Vālmiki 1991, 6: 4: 52-53, p. 678), come segue:
'' Nairritam nairritanam cha nakshatram abhipīdyaté, Mūlam mūlavata sprushtam dhupyaté dhūma ketunā, Sarvam cha aetad vināshāya rakshasanam upasthitam ''.
- Il nakshaatra Mūlam dei rākshasa (demoni) è mal posizionato in modo tale da essere toccato da un dhūmaketu (cometa) che è sorta con la coda di luce e ne è tormentata. Tutto questo è dovuto alla distruzione dei rākshasa perché coloro che sono così destinati, la loro nakshatra è inflitta da un ''graha'' -
Identificando quale cometa quindi, poteva essere passata sul Mulam (λ Scorpii), abbiamo verificato che tra le comete registrate sin dall'antichità fino all'anno 200 d.C., l'unica cometa che si avvicina a questa descrizione è C / -146 P1, ciò è utile a fornire un indicazione precisa anche per gli avvenimenti storici citati.
Determinazione dell'orbita:
La determinazione dell'orbita, date le incertezze delle osservazioni ha dato come risultato solo una preliminare orbita parabolica prograda inclinata di 71° rispetto all'eclittica, con un argomento del perielio di 261° e con una longitudine del nodo ascendente di 330°.
( Per questi calcoli sono state usate solo le osservazioni fatte nel mese di agosto ).
Ha effettuato il passaggio al perielio il 28 giugno, trovandosi a circa 0,43 UA, mentre il passaggio ravvicinato alla Terra è avvenuto il 3 agosto, passando a soli 0,14 UA.
Non sappiamo se e quando questa cometa possa tornare nel sistema solare interno.
LINK (dati) : https://ru.sponli.com/objects/?ObjectID=16928
( Grafico dell'orbita - JPL ).
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LA SECONDA COMETA del 147 a.C.
La X/-146 T1 è una cometa osservata ad occhio nudo nell'autunno del 147 a.C.
Resoconti osservativi:
Dalle cronache dell'impero cinese, il testo T'ung-Chien Kang-Mu (4/28b), per questo evento riporta brevemente la seguente nota:
'' Nel nono mese lunare del terzo anno del periodo di regno di Chung-Yuan (dal 12 ottobre al 10 novembre 147 aC), c'era una cometa nel nord-ovest ''.
[Williams (1871) p.24 - Ho Peng Yoke (1962) n.33 p144].
Orbita:
Non determinabile.
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LA COMETA di APRILE
del 138 a.C.
La X/-137 G1 è la prima delle 3 comete visibili ad occhio nudo in questo anno.
Resoconti osservativi:
Il testo cinese Han-Shu (100 dC), riporta quanto segue:
'' Una cometa è stata vista in Chang, per alcuni giorni durante il mese lunare che andava dal 9 aprile al 7 maggio, l'oggetto è stato visto entrare nel recinto di T'ai-Wei, per poi passare nel recinto di Tzu-Wei, per raggiungere infine la Via Lattea ''.
[Ho Peng Yoke (1962) p. 144, mentre Pingrè e Williams riportano l'anno in modo errato].
ELENCO degli ASTERISMI:
Chang, è determinato da Kappa, Lambda, Mu Hydrae e dintorni.
T'ai-Wei, racchiude Chioma di Berenice, Leone e Vergine.
Tzu-Wei, racchiude Drago, Orsa Minore, Cefeo e Giraffa.
Orbita:
Le indicazioni troppo incerte, e la mancanza di precise indicazioni sui giorni, non permettono di determinare i parametri orbitali di questa cometa.
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LA COMETA di MAGGIO
del 138 a.C.
La X/-137 K1 è una delle 3 comete che sono state visibili ad occhio nudo nell'anno 138 aC, l'unica riportata in 2 differenti fonti da civiltà distanti.
Resoconti osservativi:
Di questa cometa si trova riscontro nelle cronache Mesopotamiche e Cinesi:
Nella tavoletta cuneifirme babilonese, designata BMA 45709, Hermann Hunger identifica 2 frammenti di testo che si riferiscono ad una cometa vista durante il 174esimo anno dell'era Seleucide.
Il frammento 1 riporta: '' quando la cometa si fermò tra le stelle di [...] ''.
Il frammento 2 riporta due frasi: '' Quel mese una cometa si trovava nella Bilancia [...] la notte del ventesimo giorno a ovest (?) nell'area del sentiero di [...] ''.
La cronaca cinese Han-Shu (100) riporta che una cometa è stata vista diverse volte durante il mese lunare che va dall'8 maggio al 6 giugno: '' è apparsa in Tien-Chi, ed ha spazzato la parte lontana di Chih-Nu ''.
Questo oggetto era probabilmente visibile per tutta la notte, l'asterismo di Tien-Chi, è determinato da Epsilon, Zeta, Theta Herculis e Nu, Csi Coronae Borealis; mentre l'asterismo di Chih-Nu, è rappresentato da Alfa, Epsilon, Zeta Lyrae.
Orbita:
Con pochissimi riferimenti osservativi ed imprecisi dati temporali, non è stato possibile determinare i parametri orbitali di questa cometa.
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LA COMETA di AGOSTO
del 138 a.C.
La X/-137 P1 è l'ultima delle 3 comete visibili ad occhio nudo in questo anno.
Resoconti osservativi:
Dalle cronache imperiali cinesi si riporta quanto segue:
'' Nel regno dell'imperatore Woo-Te, nel terzo anno dell'epoca Keen-Yuen, durante il settimo mese lunare (5 agosto - 3 settembre) una cometa è stata vista a nord-ovest ''.
Questo resoconto implica che è stata osservata nel cielo serale.
[Ho Peng Yoke (1962) p. 145 - A. A. Barrett (1978) p.91 , mentre Williams (1871) erroneamente indica che era a nord-est].
Orbita:
Non è possibile calcolare l'orbita di questa cometa in quanto la mancanza di precise osservazioni, non permette di ricavare i suoi parametri orbitali.
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LA COMETA del 137 a.C.
La X/-136 S1 è una cometa che è stata osservata ad occhio nudo nell'anno 137 a.C.
Non avendo indicazioni della sua luminosità, ne dell'estensione della sua coda, non possiamo annoverarla tra le grandi comete.
Resoconto:
Ma-Twan-Lin nel suo catalogo riporta una nota di una cronaca imperiale cinese, che dice:
'' Nel 4° anno dell'epoca Keen-Yuen, durante il 9° mese lunare, c'era una cometa nel nord-est ''.
Keen Yuen, 4° anno, 9 luna, corrisponde al periodo tra il 21 settembre ed il 20 ottobre del 137 a.C.
Orbita:
Non è possibile calcolare l'orbita di questa cometa in quanto la mancanza di ogni tipo di rilevamento delle posizioni, non permette di ricavare i suoi parametri orbitali.
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LA GRANDE COMETA del 135 a.C.
X/-134 N1 ''Mitridate 1''
E' stata definita come una grande cometa, grazie alla sua eccezionale visibilità e alla spettacolarità della sua coda.
Osservazioni:
Questa cometa potrebbe essere stata una delle più spettacolari dell'antichità, con una coda estremamente lunga e molto brillante, con un'elevata luminosità massima.
È stato osservato dalla Cina e da Roma ed è stata apparentemente considerata un presagio di due eventi riportati da scrittori in quest'ultimo paese.
( Moneta, SOTTO MITRIDATE VI EUPATOR, 120-63 a.C. di Bronzo, 2,04 g., 13 mm. A sinistra - Cometa con coda lunga. A destra - Testa di cavallo sopra la cometa, entro il bordo tratteggiato.
SNG Brit. Mus. 1 984. SNG Stancomb 653; vedi anche Adrienne Mayor, The Poison King: The Life and Legend of Mithradates, Rome's Deadliest Enemy (Princeton Univ. Press, 2009), p. 29, fig 2.1, dove sostiene che questa è la cometa del 135 a.C. Classificazione NGC XF STAR, Strike 5/5, Surface 4/5, NGC # 4165866-033, una moneta eccezionale di grande interesse storico dedicata nella sua interezza alla commemorazione dell'apparizione di una cometa ).
Il testo cinese Han-Shu (del 100 d.C.), è la nostra principale fonte di datazione per questa "stella dalla coda lunga". Si dice che la cometa sia stata vista "nell'est" durante un mese dell'anno -134 e cioè dal 31 agosto al 29 settembre, con una coda "che si estendeva attraverso i cieli".
È rimasta visibile per 30 giorni.
Una fonte più contemporanea, lo Shin-Chi (del 90 a.C.), non ha fornito dettagli sulla cometa, ma ha indicato, forse erroneamente, un periodo di regno cambiato nel -133 come apparizione della cometa.
Un testo cinese più recente, il T'ung Chien Kang Mu (del 1189 d.C.), afferma anch'esso erroneamente che la "stella dalla coda lunga" è stata vista nel -133.
È possibile anche che la "stella scintillante" riportata nell'Han-Shu vista nel nord durante un mese del -134 , dal 3 luglio al 1 agosto potrebbe essere stata un'osservazione precedente della stessa cometa.
Gli storici romani Lucius Anneus Seneca e Marcus Junianus Justinus hanno riportato indipendentemente l'apparizione di una grande cometa collegata agli eventi discussi nei loro libri:
- Seneca finì Questiones-Naturales intorno al 63 d.C. e ad un certo punto annotò che durante il regno di Attalo III, re di Pergamo, '' apparve una cometa, inizialmente di dimensioni moderate.
Quindi si alzò, si distese e si diresse fino all'equatore, in modo che la sua estensione fosse uguale alla regione del cielo che si chiama via lattea ''.
- Justinus scrisse il suo riassunto delle prime Historiae-Philippicae scritte durante il 3° secolo.
Dice che quando è nato Mitridate VI Eupator '' una cometa ha bruciato intensamente per 70 giorni e che l'intero cielo sembrava essere in fiamme. Nella sua grandezza riempiva un quarto del cielo e con il suo splendore risplendeva del sole, mentre il suo sorgere e tramontare richiedevano ciascuno un periodo di quattro ore ''.
Le relazioni sulle comete romane non sono mai state veramente precise sulle date, principalmente a causa del fatto che Seneca e Giustino non fornirono una datazione definitiva degli eventi descritti nei loro libri.
Gli storici hanno stabilito che il regno di Attalo III si sia esteso dal -137 al -132, mentre la data probabile della nascita di Mitridate VI Eupator è compresa tra il -133 e il -131.
Sebbene gli astronomi precedentemente abbiano elencato le comete romane separatamente dalle comete cinesi, riteniamo che la descrizione sia troppo simile per essere ignorata.
Determinazione dell'orbita:
Non essendo riportate le posizioni in cielo tra le costellazioni dell'epoca, non è stato possibile calcolare nessuna orbita per questa cometa.
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LA COMETA del 128 a.C.
La X/-127 (1) è una cometa vista ad occhio nudo, nel corso dell'anno 128 a.C.
Resoconti osservativi:
A Roma, Julius Obsequens, nel suo Libro dei Prodigi (IV secolo), scrive:
'' Durante il consolato del Cn. Octavius & di T. Annius Rufus, una fiaccola ardente fu vista in cielo ''.
[Pingrè, vol.1 (1783) p.271 - Chambers (1889) n.46 p.555].
Orbita:
Non determinabile.
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LA SECONDA COMETA di
MITHRIDATE del 120 a.C.
La X/-119 K1 è una cometa osservata ad occhio nudo nell'anno 120 a.C. per 56 giorni dal 18 maggio al 13 luglio. Storicamente importante in quanto è stata collegata alla salita al trono del famoso re del Ponto Mithridates IV Eupator.
Resoconti:
Pingrè (1783), pur studiandoci molto, come per altre comete sbaglia, datandola al 118 a.C. facendo un errore di datazione della cronaca cinese che usa come riferimento, ma fa una buona ricostruzione degli eventi accaduti all'epoca:
'' Lorsque Mithridate monta sur le trône , il parut pendant Soixante-dix jours une Comète entièrement semblable à celle qui s'étoit niontrée au temps de la naissance ''.
LEGGI : '' QUI ''.
Le cronache imperiali cinesi She-Ke, in Williams (1871), riportano quanto segue:
'' Nel terzo anno dell'epoca Yuen-Show, in primavera, c'era una cometa verso est ''.
Il terzo anno dell'epoca Yuen Show, è il 120 a.C.
Negli annali cinesi del Han-Shu (100 d.C.) da documenti più antichi riportano:
'' Che in primavera una cometa era nel quartiere orientale del cielo ''.
Ma i riferimenti più precisi si ottengono dall'analisi della tavoletta cuneiforme Babilonese BM 41131, in cui Hermann Hunger identifica un riferimento ad una cometa osservata nell'anno 120 a.C. (-119):
- Nelle osservazioni del 18 maggio '' ... una cometa nel percorso delle stelle ... ''.
- In quelle del 20 maggio '' ... quando la cometa si è fermata ad est .... ''.
- il 16 giugno scrive '' la coda della cometa era diretta verso sud ''.
- Infine il 13 luglio, ultimo avvistamento, da una frammentata traduzione si evince che la cometa era apparentemente in Ariete il 18 maggio, ed indicando che in origine era nel cielo del mattino.
Orbita:
Mancando ogni riferimento a date precise e posizioni sulla volta celeste non è possibile determinarne i parametri orbitali.
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LA GRANDE COMETA del 119 a.C.
La X/-118 K1 è una cometa osservata ad occhio nudo nell'anno 119 a.C.
( 119 a.C. corrisponde al -118 per la recente introduzione dell'anno ZERO ).
L'abbiamo inserita tra le ''Grandi Comete'' per l'estensione della sua coda, descritta in uno dei resoconti dell'epoca, come ''lunga''.
Resoconti osservativi:
Le cronache imperiali cinesi, riportano quanto segue:
- La prima dice: '' Nel quarto anno dell'epoca di Yuen-Show, durante la quarta luna, una stella frizzante apparve a nord-ovest ''.
(Yuen Show, 4° anno, B. C. 119: quarta luna, dall'8 maggio al 6 giugno).
[Williams (1871) n.33 p.6 , dal catalogo Ma-Twan-Lin].
- Nell'altra cronaca, si dice: '' la stella dalla lunga coda si è vista ancora verso nord-ovest durante l'estate dal 4° mese lunare ''.
[Ho-Peng-Yoke (1962) p.145 . dalla cronaca Han-Shu (100 dC)].
Orbita:
Mancando le indicazioni delle sue posizioni assunte in cielo, è impossibile determinarne i parametri orbitali, e possiamo collocarla solo nell'incerto periodo di tempo descritto.
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LA COMETA del 110 a.C.
La X/-109 W1 (WANG-SO) è una cometa osservata ad occhio nudo nell'anno 110 a.C.
Resoconti osservativi:
DALLA CINA:
Le cronache imperiali cinesi Shih-Chi (91 aC) riportano quanto segue:
'' nell'autunno del 110 a.C. Questa stella frizzante è stata vista a Tung-Ching (Gamma, Epsilon, Zeta, Geminorum e altri) e una decina o dodici giorni dopo è apparsa in San-Thai (piedi dell'Orsa maggiore) ''.
Il testo continua con:
" Wang-So, un uomo esperto nell'osservazione dei cieli, ha riferito di aver visto la stella gonfiarsi fino a quando non era grande come un melone, e dopo un po 'scomparire di nuovo ".
" Questa cometa fu chiamata la "Stella della Virtù", e gli ufficiali assicurarono all'imperatore che fu inviata dal cielo per mostrare favore nel suo istituto dei sacrifici Feng e Shan per la casa degli Han ".
Sebbene questo rimanga il resoconto più completo di questa cometa, l'Han-Shu (100 dC) ha anche fornito alcuni dettagli interessanti. Gli annali e i capitoli astronomici riflettono essenzialmente ciò che è stato detto nello Shih-Chi, ma nel trattato dei cinque elementi sostengono che la cometa fu vista durante il mese lunare dal 110 a.C. dal 29 maggio al 26 giugno (riteniamo erroneamente).
Nella Cometografia di Pingrè (1783) lui ritiene che in queste cronache ci si riferisca a 2 differenti oggetti databili 111 aC (-110) e 110 aC (-109), lo stesso fa Williams (1871) riferendosi a due oggetti, uno nel 110 aC ed uno incerto da lui posizionato temporalmente tra il 109 aC ed il 108 aC peraltro segnalato in uno sconosciuto asterismo cinese:
1) - 110 aC - '' Nel primo anno dell'epoca Yuen Fung, la quinta luna, c'era una cometa nella parte orientale di Tsing (una parte dei Gemelli). È stato poi a San Tae (piedi dell'Orsa Maggiore) ''.
2) - 109/108 aC - '' A metà (o durante) dell'epoca Yuen Fung c'era una cometa a Hoo Shoo (sconosciuto) ''.
Epoca Yuen-Fung 110 / 105 aC. [Williams (1871) n.34-35 p.6].
Eventuali errori possono essere dovuti alle continue copie e trascrizioni nell'arco dei secoli, oltre anche ad errori di traduzione tra simili caratteri cinesi.
DALLA MESOPOTAMIA:
Dalle cronache Babilonesi si ottiene chiarezza e conferma della data in autunno, con un preciso riferimento temporale:
Nella tavoletta cuneiforme babilonese designata BMA 35086, Hermann Hunger identifica 2 frammenti di testo che si riferiscono ad una cometa vista durante il nono mese lunare dell'anno 202 dell'era Seleucide:
Primo testo - '' (.....) est, e la sua coda verso ovest, nel sentiero (di Enlil....) ''.
Secondo Testo - '' (.... la co)meta che era apparsa per la prima volta nel sentiero di Enlil, (....) verso nord (.....) ''.
La data indicata, corrisponde al 23 novembre del 110 aC.
In pratica il resoconto babilonese riporta che la cometa è stata vista ad est, e la sua coda puntava verso ovest, la prima osservazione è del 23 novembre, sul finire della notte prima del mattino, per poi essersi mossa verso nord senza però indicare una data ben precisa.
[Cometography: Ancient-1799 p.17].
Orbita:
Con la mancanza di precise osservazioni di posizioni sulla volta celeste e delle cadenze temporali, è impossibile determinare i parametri orbitali per questa cometa.
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LA COMETA tra 108 e 107 a.C.
Questa cometa è stata vista ad occhio nudo, in un periodo incerto tra gli anni 108 e 107 a.c.
Resoconti osservativi:
Dalle cronache dell'impero cinese, i racconti di questo evento ci giungono dal Chien-Han-Shu (di Ssuma Chhien e Ssuma Than, 100 dC, cap.26/28b), e dal Wen-Hsien T'ung-K'ao (di Ma-Twan-Lin 1308, cap.286/5a), che similarmente riportano quanto segue:
'' A metà dell'epoca Yuan-Feng (dal 103 al 101 aC), una cometa (Po-Hsing / Stella scintillante) è stata vista in Ho-Shu (Cane Minore, Gemelli) ''.
[Ho Peng Yoke (1962) n.45 p.145].
Orbita:
Non determinabile.
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LA COMETA del 102 a.C.
Questa è una cometa vista ad occhio nudo in un periodo imprecisato, durante l'anno 102 a.C.
Il periodo resta incerto, solo una cronaca indica questo anno, le altre parlano della metà di un epoca che va dal 103 al 101 a.C.
Resoconti osservativi:
Dalle cronache dell'impero cinese, i racconti di questo evento ci giungono dal Chien-Han-Shu (di Ssuma Chhien e Ssuma Than, 100 dC, cap.26/28b), e dal Wen-Hsien T'ung-K'ao (di Ma-Twan-Lin 1308, cap.286/5a), che similarmente riportano quanto segue:
'' A metà dell'epoca Thai-Chhu (dal 108 al 107 aC), una cometa (Po-Hsing) fu vista tra le stelle di Chao-Yao (Bootes) ''.
[Ho Peng Yoke (1962) n.46 p.145].
Orbita:
Non determinabile.
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LA COMETA del 94 a.C.
La X/-93 (1) è una cometa che è stata vista durante l'anno 94 a.C.
Resoconti osservativi:
Il testo Romano Quaestiones Naturales (63), riporta la seguente annotazione, riferita a questo anno, senza indicare una data precisa:
'' Posidonio riferisce che una volta durante un'eclissi apparve una cometa che la vicinanza del sole aveva nascosto ''.
Il testo romano, libro dei prodigi, che fu scritto da Julius Obsenques intorno al IV secolo d.C. dice:
'' Durante il 505esimo anno della fondazione di Roma, una torcia apparve nel cielo e tutto il cielo sembrava essere in fiamme ''.
Pingrè riporta in una nota, che sotto il consolato di C. Lelius e di L. Domitius, è apparsa una fiamma ardente nel cielo.
[Pingrè (1783) p.274 - Chambers (1889) n.53 p.555 - Kronk (1999) p.514-515].
Orbita:
Con la mancanza di precise osservazioni di posizioni sulla volta celeste e delle cadenze temporali, è impossibile determinare i parametri orbitali per questa cometa.
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LA GRANDE COMETA del 87 a.C.
1P/-86 Q1 HALLEY
6 agosto 87 aC - Terzo passaggio noto al perielio, registrato negli annali come una cometa qualsiasi.
Evento (1P/−86 Q1).
Dalle cronache cinesi:
'' Nel secondo anno dell'epoca How-Yuen, durante il settimo mese lunare, è stata vista una cometa ad est ''.
Il 2° anno di How-Yuen, è il 87 a.C. ed il settimo mese all'incirca corrisponde ad agosto.
L'apparizione dell'87 a.C. fu registrata in tavolette babilonesi secondo le quali la cometa fu vista "giorno dopo giorno" per un mese.
Altre antiche informazioni vengono dalla tavoletta Babilonese (BM 41018), dove Hermann Hunger ha identificato alcuni frammenti di testo che si riferivano ad una cometa, poi con altri studiosi, ed usando i riferimenti astronomici hanno datato l'evento all'87 a.C. Essi hanno stabilito che la cometa è stata vista ''giorno dopo giorno'' durante il mese lunare che andava dal 14 luglio all'11 agosto, ed altre simili osservazioni rivelano che la cometa aveva una coda lunga circa 10° il 24 agosto.
Questo aspetto può essere ricordato nella rappresentazione di Tigranes il Grande , un re armeno che è raffigurato su monete con una corona che presenta, secondo Vahe Gurzadyan e R. Vardanyan, "una stella con una coda curva [che] può rappresenta il passaggio della cometa di Halley nell'87 a.C. "
( A lato - Moneta di Tigranes, zecca di Antiochia . Il simbolo a stella tra le due aquile sulla sua corona potrebbe rappresentare la cometa di Halley ).
Gli studiosi Gurzadyan e Vardanyan sostengono che "Tigranes avrebbe potuto vedere la cometa di Halley quando passò più vicino al Sole il 6 agosto nell'87 a.C." poiché la cometa sarebbe stata un "evento più che registrabile"; per gli antichi armeni avrebbe potuto annunciare la nuova era del geniale re dei re.
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LA COMETA del 84 a.C.
La X/-83 E1 (Liang-Wee) è una cometa che è stata osservata ad occhio nudo nell'anno 84 a.C.
Non è annoverata tra le grandi comete, ma è la prima dove si citano gli scopritori.
Resoconti osservativi:
La cronaca cinese Tung-Keen ha riportato quanto segue:
" Durante il terzo anno dell'epoca Chin-Yuan, la seconda luna, c'era una cometa nel nord-ovest ".
Il secondo mese lunare del terzo anno di quest'epoca, corrisponde al periodo che va dal 12 marzo al 10 aprile dell'anno 84 aC.
[Williams (1871) n.37 p.7].
La cronaca Han-Shu (100 a.C.) riferisce che:
'' questa "stella aggrovigliata" fu vista nel mezzo del periodo di regno Chin-Yuan dell'imperatore Hsiao-Chao. Questo periodo di regno durò dall'86 all'82 a.C., rendendo l'84 a.C. la data probabile. L'oggetto fu visto ad ovest dal servo del palazzo Liang-Chen-Kuei e dall'astronomo del principe di Yen di nome Wee-Muh-Ju. L'oggetto si trovava nella porta orientale del recinto T'ien-Shih (Ercole, Serpenti, Ofiuco e Aquila). Ha superato Ho-Koo (Alfa, Beta, Gamma Aquilae) ed è entrato in Ying-Shih (Alfa e Beta Pegasi) ''.
[Ho Peng Yoke (1962) p.146 - Hasegawa (1980) p.65 e 92].
Orbita:
Mancando precisi riferimenti temporali alle osservazioni riportate, è impossibile ricavare i parametri orbitali per questa cometa.
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LA COMETA del 83 a.C.
La X/-82 (1) è una cometa che è stata osservata ad occhio nudo, in un periodo imprecisato, nel corso dell'anno 83 a.C.
Resoconti osservativi:
Il racconto di questo evento, ci arriva dal testo Chhien-Han-Shu, delle cronache imperiali cinesi, e riporta la seguente annotazione:
'' A metà dell'epoca di Chih-Yuau nel periodo di regno dell'imperatore Hsiao-Chao, una cometa (Pheng-Hsing) fu vista a ovest, nella porta orientale del recinto di Thien-Shih (Ercole, Serpente, Ofiuco, Aquila). Superò Ho-Ku (Altair e dintorni) ed entrò nello Ying-Shih (13° palazzo lunare) ''.
[Ho Peng Yoke (1962) n.49 p.146].
Orbita:
Mancando precisi riferimenti temporali alle osservazioni riportate, è impossibile ricavare i parametri orbitali per questa cometa.
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LA COMETA del 77 a.C.
La X/-76 R1 è una cometa osservata ad occhio nudo, durante il settembre dell'anno 77 a.C.
Resoconti osservativi:
Dal catalogo She-Ke, tratto dalle cronache cinesi si riporta la seguente nota:
'' Nel quarto anno dell'epoca Yuen-Fung (77 aC), durante la nona luna (all'incirca settembre), c'era una strana stella nel mezzo di Tsze-Kung (circolo delle perpetue apparizioni). Era tra le stelle Choo (Alfa Ursae Majoris) in Tow (Gran Carro dell'Orsa Maggiore) e Keih (Polaris) ''.
[Williams (1871) n.38 p.7].
Orbita:
Mancando precisi riferimenti temporali alle osservazioni riportate, è impossibile ricavare i parametri orbitali per questa cometa.
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LA COMETA del 76 a.C.
La X/-75 J1 è una cometa osservata nella primavera del 76 a.C.
Resoconti osservativi:
Dalle cronache imperiali cinesi She-Ke, si riporta quanto segue:
'' Nel 5° anno dell'epoca Yuen-Fung, durante il 4° mese lunare, fu vista una stella luminosa tra Kwei e Low ''.
Il 5° anno di Yuen Fung, corrisponde al 76 a.C., il 4° mese lunare, all'incirca corrisponde a maggio.
L'asterismo Kwei è determinato da Beta, Delta, Epsilon, Andromedae e altri, ed alcune stelle in Pesci.
Low è determinato da Alfa, Beta, Gamma Arietis.
[Williams (1871) n.39 p.7].
Da Roma, Tramite la cometografia di Pingrè (1783), ci giunge il seguente racconto:
“ Sotto il consolato del Cn. Octavius & del C. Scribonius, abbiamo visto una scintilla cadere da una stella, ingrandirsi man mano che si avvicina alla Terra, diventare di dimensioni uguali alla Luna, e diffondere tanta luce quanta ne dà il Sole durante il giorno, quando il cielo ne fu completamente coperto, ha assunto la forma di una lampada ritirandosi nel cielo ”.
Pingrè poi commenta così: '' P. Hardouin non ha dubbi che questo fenomeno fosse una vera cometa, del tipo che gli antichi chiamavano lampade o lampadari. Adotto prontamente il sentimento di padre Hardouin, lì c'è motivo di credere, come le diverse forme che Plinio attribuisce al suo fenomeno, non appartengono alla stessa notte, ma a più notti consecutive: altrimenti, io qui riconosco solo una meteora ''.
[Pingrè (1783) p.275].
Parametri orbitali:
non determinabili.
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LA COMETA del 73 a.C.
La X/-72 J1 è una cometa osservata ad occhio nudo nell'anno 73 a.C.
Resoconto osservativo:
Dalla cronaca imperiale cinese She-Ke, si riporta quanto segue:
'' Durante il regno di Seuen-Te, il primo anno dell'epoca Pun-Che, durante il quarto mese lunare, il giorno di Jin-Seuh, la sera presto, una stella dalla coda apparve ad ovest di Тsan ''.
La data indicata, corrisponde al 10 maggio del 73 aC.
L'asterismo di Tsan, è determinato da Alfa, Beta, Gamma, Delta Orionis e dintorni.
[Williams (1871) n.41 p.7].
Parametri orbitali:
non determinabili.
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LA COMETA del 72 a.C.
La X/-71 Q1 è una cometa osservata ad occhio nudo nell'anno 72 a.C.
Resoconto osservativo:
Dalla cronaca imperiale cinese She-Ke, si riporta quanto segue:
'' Nel secondo anno dell'epoca Pun-Che, durante il settimo mese lunare, il giorno di Sin-Hae, una cometa è apparsa in Yih ''.
La data indicata, corrisponde al 20 agosto del 72 aC.
L'asterismo cinese di Yih, è determinato da Alfa Crateris e dintorni.
[Williams (1871) n.42 p.8].
Parametri orbitali:
Non determinabili.
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LA COMETA del 70 a.C.
La X/-69 P1 è una cometa osservata ad occhio nudo nell'anno 70 a.C.
Resoconto osservativo:
Dalla cronaca imperiale cinese She-Ke, si riporta quanto segue:
'' Nel quarto anno dell'epoca Pun-Che, durante il settimo mese lunare, il giorno di Kea-Shin, una cometa è apparsa in Yih, ed è passata vicino alla Luna ''.
La data indicata, corrisponde al 4 agosto del 70 aC.
L'asterismo cinese di Yih, è determinato da Alfa Crateris e dintorni.
[Williams (1871) n.43 p.8].
Parametri orbitali:
Non determinabili.
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LA PRIMA COMETA del 69 a.C.
La X/-68 B1 è una cometa osservata ad occhio nudo nell'anno 69 a.C.
Resoconto osservativo:
Dalla cronaca imperiale cinese Han-Shu (100 dC), si riporta quanto segue:
'' Una stella frizzante è apparsa nel quartiere occidentale del cielo, per alcuni giorni durante il mese lunare che va dal 27 gennaio al 24 febbraio del 69 aC. Era a 20 cubiti da Venere ''.
Valutazioni:
La posizione indicata implica che è stata osservata dalla sera fino all'inizio della notte.
Viene indicata a circa 20° dal pianeta Venere, non sappiamo se ciò indica la sua prima osservazione o se fosse un oggetto statico, difatti alcuni pensano che si possa trattare di una Nova (Hsi-Tse-Tsung-1958). [Cometography: Ancient-1799 - G.Kronk p.19].
Orbita:
Parametri orbitali non determinabili.
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LA GRANDE COMETA del 69 a.C.
109P/-68 Q1 SWIFT-TUTTLE
Prima osservazione: 20 agosto (a 0,64 UA dalla Terra e a 0,99 UA dal Sole, con un'elongazione di circa 70°).
Passaggio ravvicinato: 23 agosto ( a 0,6247 UA dalla Terra).
Ultima osservazione: 27 agosto (a 0,64 UA dalla Terra e a 0,98 UA dal Sole, con un'elongazione di circa 69°).
NOTA:
[Ricordiamo che per l'introduzione dell'anno zero, fatto per semplificare i calcoli computerizzati, l'anno indicato come 69 a.C. corrisponde al -68].
Osservazioni:
La più antica fonte di informazioni accertata, per questo passaggio al perielio della cometa Swift-Tuttle, è la cronaca Han-Shu (100 d.C.), e riferisce che:
'' una cometa è stata osservata dai cinesi a nord-est di Kwan-So [Coronae Borealis], muovendosi in direzione sud il 20 agosto del 69 a.C. Il 27 agosto entrò nel recinto T'ien-Shih [Ercole, Serpens, Ofiuco, Aquila], con i suoi raggi che puntavano verso sud-est. L'oggetto era bianco ''.
Valutazioni errate:
Pingré (1783) iniziò una tendenza agli errori con questa cometa quando incluse erroneamente l'oggetto del 23 luglio 69 a.C. con le altre osservazioni. Successivamente, Peirce (1846) calcolò un'orbita usando le osservazioni raccolte da Pingré e determinò che l'oggetto passava il perielio nel luglio 69 a.C.
Non tutti però erano convinti che gli oggetti visti nei mesi di luglio e agosto del 69 a.C. fossero gli stessi, difatti Biot inserì l'oggetto del 23 luglio nel suo elenco di Novae, molti anni dopo, invece Berberich ipotizzo che fosse una meteora.
Kritzinger (1908) Studiò possibili correlazioni di questa cometa con la Grande Cometa Donati del 1858, ma le differenze riscontrate lo portarono a concludere che non si trattava del solito oggetto.
Valutazioni corrette:
La cometa del 69 a.C. si studiò di nuovo durante un'indagine sull'orbita della cometa Swift-Tuttle nel 1972. In una comunicazione privata Hasewgawa suggerì a Marsden che le osservazioni dell'agosto del 69 a.C. rappresentavano l'unico candidato davvero buono per una precedente apparizione della Swift-Tuttle mentre la cometa di luglio deve essere un oggetto separato.
Marsden aggiunse che 15 rivoluzioni di questa cometa avvennero probabilmente tra questa apparizione e quella del 1862. Hasegawa (1979) in seguito revisionò la data del perielio ai giorni tra il 25/27 agosto del 69 a.C. Dopo il recupero della cometa nell'anno 1992, è stato confermato il legame con l'oggetto dell'agosto del 69 a.C.
I calcoli di Graeme Waddington e Marsden portarono ad un'orbita con una data del perielio del 27,5 agosto 69 a.C. In un articolo pubblicato su Icarus nel 1993, Marsden, Williams, Kronk e Waddington presentarono dettagli della storia osservazionale di Swift-Tuttle, compresa questa apparizione.
Hanno calcolato l'orbita riportata di seguito, che ha rivelato che la cometa ha raggiunto la sua più grande declinazione settentrionale di +84° il 3 agosto (non osservata).
PARAMETRI ORBITALI (27,50 agosto -68 UT):
Distanza del perielio 0,9809 UA
Eccentricità dell'orbita 0,9614
Inclinazione del piano orbitale rispetto all'eclittica 113,90°
Argomento del perielio 152,42°
Longitudine del nodo ascendente 139,12°
Periodo di rivoluzione 127,91 anni
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LA COMETA del 61 a.C.
La X/-60 O1 è una cometa osservata ad occhio nudo nell'anno 61 a.C.
Resoconto osservativo:
Dalla cronaca imperiale cinese She-Ke, si riporta quanto segue:
'' Nel primo anno dell'epoca Shin-Tseo, durante il sesto mese lunare, c'era una cometa verso oriente ''.
Il sesto mese lunare corrisponde al periodo dal 24 luglio al 21 agosto del 61aC.
[Williams (1871) n.45 p.8].
Parametri orbitali:
Non determinabili.
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LA GRANDE COMETA del 49 a.C.
La X/-48 G1 è una cometa osservata ad occhio nudo nell'anno 49 a.C.
( 49 a.C. corrisponde al -48 per la recente introduzione dell'anno ZERO ).
L'abbiamo inserita tra le ''Grandi Comete'' per la sua coda, oltre al fatto che è riportata in diverse cronache dell'epoca.
Osservazioni:
I testi cinesi She-Ke, nelle loro cronache riportano quanto segue:
'' Nel primo anno dell'epoca Han Lung, durante la 3a luna, una strana stella apparve a nord-est di Wang Leang, era lunga circa 9 cubiti. La sua direzione era verso ovest. È apparsa tra Ko-Taou e Tsze-Kung, in cui poi è entrata ''.
Il testo Han-Shu del 100 d.C. , similarmente cita una coda di 10 cubiti (circa 15°).
PERIODO:
Il 1° anno di quest'epoca, è il 49 a.C. - il 3° mese lunare, va dal 14 aprile al 12 maggio.
ASTERISMI:
Wang-Leang, è determinato da Alfa, Beta, Gamma, Eta, Kappa, Nu Cassiopeiae.
Ko-Taou, sono le stelle Eta, Theta, Iota, Phi, Chi Cassiopeiae.
Tsze-Kung, è il circolo delle apparizioni perpetue (Zona circumpolare nord).
La Cronaca di Silla, contenuta nel testo Koreano Samguk-Sagi del 1145 d.C. dice:
'' Una strana stella è stata vista nel terzo mese del (49 a.C.) ''.
Ma secondo Ho-Peng-Yoke (1962), questo testo potrebbe non essere originale, ma copiato dai testi cinesi.
Orbita:
Pur essendo indicate le posizioni, mancano i precisi riferimenti temporali, quindi non è stato possibile determinare alcun percorso orbitale riguardo a questa cometa.
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LA COMETA del 48 a.C.
La X/-47 J1 è una cometa vista ad occhio nudo durante la primavera del 48 a.C.
Alcuni ritengono che potrebbe essere una Nova.
Resoconti osservativi:
Dalle cronache dell'impero cinese, i racconti di questo evento ci giungono dal Chien-Han-Shu (di Ssuma Chhien e Ssuma Than, 100 dC, cap.26/31a), e dal Wen-Hsien T'ung-K'ao (di Ma-Twan-Lin, 1308, cap.294/5b), che similarmente riportano quanto segue:
'' Durante il quarto mese lunare del primo anno dell'epoca Chhu-Yuan (dal 3 maggio al 31 maggio), una stella delle dimensioni di un melone e di colore bianco-bluastro, è stata vista a circa 4 chhih (cubiti) a est della seconda stella di Nan-Tou (Sagittario - ottava dimora lunare) ''.
[Ho Peng Yoke (1962) n.57 p.147].
Orbita:
Non determinabile.
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LA COMETA del 47 a.C.
La X/-46 M1 è una cometa osservata ad occhio nudo nell'anno 47 a.C.
Non è annoverata tra le grandi comete, non era particolarmente brillante ed aveva solo un accenno di coda di soli 0,3° circa.
Osservazioni:
Williams (1871) n.49 p.9 , Riporta un testo della cronaca imperiale cinese She-Ke:
'' Nel secondo anno dell'epoca Choo-Yuen, durante la quinta luna (20 giugno - 18 luglio), fu vista una cometa nei gradi di Maou (Pleiadi). Si trovava a circa 5 cubiti a est di Keuen-She ( Epsilon e Nu Persei e dintorni). Il suo colore era un bianco-bluastro. Era luminosa e lunga circa 3/10 di cubito ''.
Il secondo anno dell'epoca citata, corrisponde al 47 aC.
Orbita:
Mancando precisi riferimenti osservativi, non è possibile dedurre i suoi parametri orbitali, ma possiamo solo posizionarla in una particolare zona della volta celeste, che però è utile per poi associarla ad un eventuale ricostruzione orbitale di un altro evento che le simulazioni andrebbero a localizzare nella medesima zona.
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LA GRANDE COMETA di CESARE
del 44 a.C.
C/-43 K1 (Cometa di Cesare) , nota nell'antichità anche come sidus Iulium e Caesaris astrum , la stella del divinizzato Giulio Cesare , era una cometa del 44 a.C.
Per sette giorni apparve il cielo nord-orientale di Roma .
Alcune fonti (ad esempio Servius ) menzionano la visibilità nel cielo diurno .
La cometa è apparsa nei giochi organizzati dal figlio adottivo di Cesare, Ottaviano, tra il 20 e il 23 luglio per Venere genitrice, come Victoria Caesaris.
Perciò il popolo pensava di riconoscere in lui l'anima divinizzata di Cesare. Ottaviano, che a quel tempo aveva già adottato il nome di Gaio Giulio Cesare e inizialmente intendeva riferire la stella a se stesso, poi fece attaccare questa cometa alla statua del divino Giulio Cesare sopra la fronte.
Su numerose monete compare anche il sidus Iulium con l'iscrizione divus Iulius .
(a lato una moneta dell'epoca).
Il nome della cometa come sidus Iulium deriva da un'ode del poeta Orazio dell'anno 24 a.C.
Fonti romane e greche riportano dettagli sorprendentemente simili a quelli riportati su una cometa vista in Cina e Corea nello stesso anno . La prima menzione della cometa viene da Augusto, successore di Cesare e primo imperatore di Roma.
Resoconti Romani:
Tuttavia, il testo più antico con dettagli dell'aspetto celeste non si trova fino al 77 d.C. nella Naturalis historia di Plinio :
“Solo in un luogo della terra, precisamente a Roma, una cometa è venerata in un tempio perché il divus Augustus l'ha dichiarata per lui un segno molto favorevole. Apparve all'inizio del suo regno durante i giochi che tenne in onore di Venere Genitrice poco dopo la morte di suo padre Cesare nel collegio ancora nominato da lui ''.
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LA GRANDE COMETA di CESARE
del 44 a.C.
C/-43 K1 (Cometa di Cesare) , nota nell'antichità anche come sidus Iulium e Caesaris astrum , la stella del divinizzato Giulio Cesare , era una cometa del 44 a.C.
Per sette giorni apparve il cielo nord-orientale di Roma .
Alcune fonti (ad esempio Servius ) menzionano la visibilità nel cielo diurno .
La cometa è apparsa nei giochi organizzati dal figlio adottivo di Cesare, Ottaviano, tra il 20 e il 23 luglio per Venere genitrice, come Victoria Caesaris.
Perciò il popolo pensava di riconoscere in lui l'anima divinizzata di Cesare. Ottaviano, che a quel tempo aveva già adottato il nome di Gaio Giulio Cesare e inizialmente intendeva riferire la stella a se stesso, poi fece attaccare questa cometa alla statua del divino Giulio Cesare sopra la fronte.
Su numerose monete compare anche il sidus Iulium con l'iscrizione divus Iulius .
(a lato una moneta dell'epoca).
Il nome della cometa come sidus Iulium deriva da un'ode del poeta Orazio dell'anno 24 a.C.
Fonti romane e greche riportano dettagli sorprendentemente simili a quelli riportati su una cometa vista in Cina e Corea nello stesso anno . La prima menzione della cometa viene da Augusto, successore di Cesare e primo imperatore di Roma.
( Anello in bronzo raffigurante il Sidus Iulius ).
Resoconti Romani:
Tuttavia, il testo più antico con dettagli dell'aspetto celeste non si trova fino al 77 d.C. nella Naturalis historia di Plinio :
“Solo in un luogo della terra, precisamente a Roma, una cometa è venerata in un tempio perché il divus Augustus l'ha dichiarata per lui un segno molto favorevole. Apparve all'inizio del suo regno durante i giochi che tenne in onore di Venere Genitrice poco dopo la morte di suo padre Cesare nel collegio ancora nominato da lui ''.
Ha espresso la sua gioia per questo con le seguenti parole:
'' Soprattutto nei giorni dei miei giochi, è diventato una stella chiomata vidi sette giorni nella parte settentrionale del cielo; sorgeva all'undicesima ora del giorno, era molto luminosa e visibile in tutti i paesi. La gente credeva che questa stella indicasse l'accettazione dell'anima di Cesare tra gli dei immortali; per questo questo segno zodiacale fu attaccato all'immagine della sua testa, che fu poi consacrata nel foro. Così ha parlato in pubblico; ma dentro era felicemente convinto che la stella fosse sorta per lui e che sarebbe sorta con lui - e questo, se vogliamo dire la verità, per il bene del mondo ".
Dal Latino: '' Ipsis ludorum meorum diebus sidus crinitum per septem dies in regione caeli sub septemtrionibus est conspectum. Ib oriebatur circa undecimam horam diei clarumque et omnibus e terris conspicuum fuit. Eo sidere significari vulgus creditit Caesaris animam inter deorum immortalium numina receptam, quo nomine id insigne simulacro capitis eius, quod mox in foro, consecravimus adiectum est ''.
Lo storico romano Svetonio descrisse il racconto di Augusto in termini simili nel suo De vita Caesarum (120 d.C.).
È Ovidio , tuttavia, a fare l'ultima affermazione sul ruolo della cometa nella divinizzazione di Giulio Cesare. Ovidio descrive la divinizzazione di Cesare nelle Metamorfosi (8 d.C.):
''Allora Giove, il Padre, parlò ... "Prendi lo spirito di Cesare dal suo cadavere assassinato e trasformalo in una stella, così che Giulio divinizzato possa sempre guardare dal suo alto tempio sul nostro Campidoglio e foro". Aveva appena finito, quando la gentile Venere si trovava in mezzo al Senato, non vista da nessuno, e prese lo spirito appena liberato del suo Cesare dal suo corpo, e impedendogli di svanire nell'aria, lo portò verso le gloriose stelle . Mentre lo portava, lo sentì risplendere e prendere fuoco, e se lo sciolse dal petto: salì più in alto della luna e, tirandosi dietro una coda ardente, brillò come una stella''.
Il filosofo romano Lucius Annaeus Seneca scrisse le sue Naturales quaestiones intorno al 63 e riferì di una cometa che "uscì dopo la morte del Giulio divinizzato, durante i giochi di Venere Genitrice intorno all'undicesima ora del giorno". Ulteriori menzioni della cometa furono fatte da Calpurnio Siculo in Eklogen I, Plutarco in Bíoi parálleloi, Cassius Dio in Roman history, Iulius Obsequens in Liber de prodigiis e Servius nei suoi commenti su Eklogen e Virgilio nell'Eneide, nel IV secolo Servio parlò di tre giorni di visibilità e in particolare accennò alla visibilità diurna .
La data esatta degli eventi a Roma era incerta fino a tempi recenti. È stato detto che la cometa è stata vista "durante i giochi di Venus Genetrix". Il Tempio di Venere Genitrice è stato inaugurato il 26 settembre -45, ma due anni dopo la sua inaugurazione è stata creata una nuova solennità chiamata ludi Victoriae Caesaris . Ha avuto luogo a luglio e i giochi di Venus Genetrix sono stati combinati con questi giochi. Di conseguenza, la cometa di Cesare fu probabilmente vista alla fine di luglio -43.
Resoconti Cinesi:
Ci sono anche fonti che riferiscono che la cometa è stata avvistata in Cina. Bān Gù è stato l'autore principale dell'Hàn Shū.
Negli annali riporta di una "stella scopa" che fu vista nell'estate -43 tra il 18 maggio e il 16 giugno. Fornisce anche dettagli astronomici su questo fenomeno, come una lunghezza della coda da 8 a 10 gradi:
( E. Malcovati , Imperatoris Caesaris Augusti operum fragmenta . Torino, 1947 ).
( Sono le monete in primis a portare testimonianza dell'evento ).
Lo storico romano Svetonio descrisse il racconto di Augusto in termini simili nel suo De vita Caesarum (120 d.C.).
È Ovidio , tuttavia, a fare l'ultima affermazione sul ruolo della cometa nella divinizzazione di Giulio Cesare. Ovidio descrive la divinizzazione di Cesare nelle Metamorfosi (8 d.C.):
''Allora Giove, il Padre, parlò ... "Prendi lo spirito di Cesare dal suo cadavere assassinato e trasformalo in una stella, così che Giulio divinizzato possa sempre guardare dal suo alto tempio sul nostro Campidoglio e foro". Aveva appena finito, quando la gentile Venere si trovava in mezzo al Senato, non vista da nessuno, e prese lo spirito appena liberato del suo Cesare dal suo corpo, e impedendogli di svanire nell'aria, lo portò verso le gloriose stelle . Mentre lo portava, lo sentì risplendere e prendere fuoco, e se lo sciolse dal petto: salì più in alto della luna e, tirandosi dietro una coda ardente, brillò come una stella''.
Il filosofo romano Lucius Annaeus Seneca scrisse le sue Naturales quaestiones intorno al 63 e riferì di una cometa che "uscì dopo la morte del Giulio divinizzato, durante i giochi di Venere Genitrice intorno all'undicesima ora del giorno". Ulteriori menzioni della cometa furono fatte da Calpurnio Siculo in Eklogen I, Plutarco in Bíoi parálleloi, Cassius Dio in Roman history, Iulius Obsequens in Liber de prodigiis e Servius nei suoi commenti su Eklogen e Virgilio nell'Eneide, nel IV secolo Servio parlò di tre giorni di visibilità e in particolare accennò alla visibilità diurna .
La data esatta degli eventi a Roma era incerta fino a tempi recenti. È stato detto che la cometa è stata vista "durante i giochi di Venus Genetrix". Il Tempio di Venere Genitrice è stato inaugurato il 26 settembre -45, ma due anni dopo la sua inaugurazione è stata creata una nuova solennità chiamata ludi Victoriae Caesaris . Ha avuto luogo a luglio e i giochi di Venus Genetrix sono stati combinati con questi giochi. Di conseguenza, la cometa di Cesare fu probabilmente vista alla fine di luglio -43.
Resoconti Cinesi:
Ci sono anche fonti che riferiscono che la cometa è stata avvistata in Cina. Bān Gù è stato l'autore principale dell'Hàn Shū.
Negli annali riporta di una "stella scopa" che fu vista nell'estate -43 tra il 18 maggio e il 16 giugno. Fornisce anche dettagli astronomici su questo fenomeno, come una lunghezza della coda da 8 a 10 gradi:
Nel 5° anno dell'epoca Choo-Yuen, apparve una cometa nel nord-est, il suo colore era un giallo rossastro. Era lungo 8 cubiti. Pochi giorni dopo, la sua lunghezza era di circa 10 cubiti.
Si trovava allora a nord-est, puntando verso l'asterismo di Тsan.
Dopo circa due mesi si voltò di nuovo verso ovest.
Nell'epoca Choo Yuen, il 5° anno corrisponde al 44 a.C.
L'asterismo di Тsan, è stato determinato in alfa, e beta orionis e per altri in Orione stesso.
Un rapporto coreano potrebbe non essere originale ma si basa su fonti cinesi.
Un recente rapporto di ricerca conclude che le comete cinesi e romane erano la stessa cosa e gli autori sono stati in grado di dedurre elementi orbitali che si adattano a entrambe le osservazioni.
Hanno concluso che la cometa era un oggetto relativamente luminoso quando è stata vista in Cina, poi è sbiadita e non è stata vista per un mese. Dopo di che ci fu una drammatica esplosione di luminosità che ne fece di nuovo un oggetto per l'osservazione ad occhio nudo alla fine di luglio.
Un'altra possibilità per cui la cometa è stata vista solo in Cina a maggio-giugno ed a Roma non prima di luglio è per un'eruzione storicamente documentata dell'Etna nello stesso anno, le cui polveri oscurarono il cielo.
Orbita:
Per la cometa Cesare è stato possibile determinare solo un'orbita parabolica a causa dei dati di osservazione incerti , risulta che è inclinata di circa 110° rispetto all'eclittica .
Quindi corre nella direzione opposta (retrograda) rispetto ai pianeti attraverso la sua orbita.
Nel punto dell'orbita più vicino al Sole ( perielio ), che la cometa passò il 25 maggio -43, si trovava a circa 33 milioni di km dal Sole all'interno dell'orbita di Mercurio (0,22 UA) .
Il giorno dopo aveva già superato Venere ad una distanza di circa 90 milioni di km .
Già il 12 maggio e di nuovo il 1° agosto si è avvicinato alla terra a circa 1 UA (150 milioni di km).
Con un argomento del perielio di 17° ed una longitudine del nodo ascendente di 170°.
Solo informazioni approssimative da osservatori cinesi e romani da un periodo di osservazione di due mesi potrebbero essere utilizzate per derivare elementi di orbita approssimativi , sono quindi soggetti a grandi incertezze, in modo che si possano fare solo affermazioni generali sull'orbita della cometa e tutte le cifre sono fornite con grande cura sono state prese in considerazione.
Usando gli elementi orbitali grossolani di Ramsey e Licht, come indicato nel JPL Small-Body Database Browser della NASA, tuttavia, c'è la possibilità che la cometa sia passata anche vicino (<1 UA) al pianeta Giove circa undici mesi dopo il suo perielio, e ciò avrebbe influenzato in maniera massiccia i suoi elementi orbitali.
L'orbita della cometa avrebbe potuto essere stata modificata in un'orbita ellittica di lungo periodo , in modo che la cometa potesse tornare nel sistema solare interno dopo diversi decine di migliaia di anni.
La soluzione orbitale parabolica stima che la cometa sarebbe ora a più di 800 UA.
( Grafico dell'orbita - JPL ).
Un recente rapporto di ricerca conclude che le comete cinesi e romane erano la stessa cosa e gli autori sono stati in grado di dedurre elementi orbitali che si adattano a entrambe le osservazioni.
Hanno concluso che la cometa era un oggetto relativamente luminoso quando è stata vista in Cina, poi è sbiadita e non è stata vista per un mese. Dopo di che ci fu una drammatica esplosione di luminosità che ne fece di nuovo un oggetto per l'osservazione ad occhio nudo alla fine di luglio.
Un'altra possibilità per cui la cometa è stata vista solo in Cina a maggio-giugno ed a Roma non prima di luglio è per un'eruzione storicamente documentata dell'Etna nello stesso anno, le cui polveri oscurarono il cielo.
( Visibilità dal Foro Romano ).
Orbita:
Per la cometa Cesare è stato possibile determinare solo un'orbita parabolica a causa dei dati di osservazione incerti , risulta che è inclinata di circa 110° rispetto all'eclittica .
Quindi corre nella direzione opposta (retrograda) rispetto ai pianeti attraverso la sua orbita.
Nel punto dell'orbita più vicino al Sole ( perielio ), che la cometa passò il 25 maggio -43, si trovava a circa 33 milioni di km dal Sole all'interno dell'orbita di Mercurio (0,22 UA) .
Il giorno dopo aveva già superato Venere ad una distanza di circa 90 milioni di km .
Già il 12 maggio e di nuovo il 1° agosto si è avvicinato alla terra a circa 1 UA (150 milioni di km).
Con un argomento del perielio di 17° ed una longitudine del nodo ascendente di 170°.
Solo informazioni approssimative da osservatori cinesi e romani da un periodo di osservazione di due mesi potrebbero essere utilizzate per derivare elementi di orbita approssimativi , sono quindi soggetti a grandi incertezze, in modo che si possano fare solo affermazioni generali sull'orbita della cometa e tutte le cifre sono fornite con grande cura sono state prese in considerazione.
Usando gli elementi orbitali grossolani di Ramsey e Licht, come indicato nel JPL Small-Body Database Browser della NASA, tuttavia, c'è la possibilità che la cometa sia passata anche vicino (<1 UA) al pianeta Giove circa undici mesi dopo il suo perielio, e ciò avrebbe influenzato in maniera massiccia i suoi elementi orbitali.
L'orbita della cometa avrebbe potuto essere stata modificata in un'orbita ellittica di lungo periodo , in modo che la cometa potesse tornare nel sistema solare interno dopo diversi decine di migliaia di anni.
La soluzione orbitale parabolica stima che la cometa sarebbe ora a più di 800 UA.
( Grafico dell'orbita - JPL ).
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LA GRANDE COMETA del 32 a.C.
Questa cometa, è stata visibile ad occhio nudo nel 32 a.C. (-31).
Ed è annoverata tra le " grandi comete ", per l'estensione della sua coda.
Ed è annoverata tra le " grandi comete ", per l'estensione della sua coda.
Osservazioni:
Dalle cronache imperiali cinesi, Ma-Twan-Lin si riporta quanto segue:
'' Durante il regno di Ching Te, il primo anno dell'epoca Keen Che, nella prima luna, c'era una cometa in Ying Shih: il suo colore era un bianco bluastro. Era lungo da 60 a 70 cubiti e largo circa 1 cubito ''. L'Imperatore Ching Te, ha regnato nell'epoca Keen Che, 32-29 aC : Il 1° anno, prima luna, corrispondono al periodo dal 6 febbraio al 7 marzo 32 aC.
L'asterismo Ying Shih, è una parte di Shih, determinato da Alfa Pegasi e dintorni.
Orbita:
Non essendoci nessun riferimento a date e posizioni ben precise, non è stato possibile determinare alcun percorso orbitale per questa cometa.
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LA COMETA del 17 a.C.
La X/-16 (1) è una cometa vista ad occhio nudo durante l'anno 17 a.C.
Resoconti osservativi:
A Roma, Julius Obsequens, nel suo Libro dei Prodigi (IV secolo, p.318-319), scrive:
'' Una torcia celeste, estesa da sud a nord, produceva durante la notte una luce uguale a quella del giorno, quando erano consoli C. Furnius & C. Syllanus ''.
Anche Dio Cassius (229, tomo 54, p.330-331) scrive una nota simile ma rapportata all'anno seguente.
Questo evento era uno dei portenti che precedette la partenza di Augusto per le Gallie.
[Pingrè, vol.1 (1783) p.280 - Bicknell (1991) p.123-128 - Kronk. vol.1 (1999) p.516].
Orbita:
Non determinabile.
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LA GRANDE COMETA del 12 a.C.
1P/-11 Q1 HALLEY
10 ottobre 12 aC - Quarto passaggio noto al perielio, secondo alcuni credenti, si tratta della Stella di Betlemme.
Evento (1P/−11 Q1).
OSSERVAZIONI:
L'apparizione del 12 a.C. fu registrata nel Libro di Han dagli astronomi cinesi della dinastia Han che la seguirono da agosto a ottobre. Passò entro 0,16 UA della Terra.
L'apparizione del 12 a.C. fu registrata nel Libro di Han dagli astronomi cinesi della dinastia Han che la seguirono da agosto a ottobre. Passò entro 0,16 UA della Terra.
Secondo lo storico romano Cassio Dio , una cometa apparve sospesa su Roma per diversi giorni presagendo la morte di Marco Vipsanio Agrippa in quell'anno:
'' Se non sussitono dubbi sulla volonta' di Ottaviano Augusto di ricordare Giulio Cesare con una moneta raffigurante la cometa del 44 a.C. meno sicuro che qualcosa di analogo, sia accaduto anche per Vipsanio Agrippa. Di certo il fatto che, sul rovescio di un denario emesso da Lucio Lentulo intorno all'anno 11 a. C., l'imperatore Ottaviano vi rappresentato nell'atto di apporre una stella sul capo di un personaggio non meglio identificato. L'opinione piu' diffusa vuole riconoscervi il Divo Giulio ma qualche tempo fa stata ripresa un'idea formulata negli anni venti da Harold Mattingly secondo la quale la figura incoronata potrebbe essere proprio quella di Agrippa ''.
(P. Sicoli, Le Comete nell'Italia Antica - Dalle origini al medioevo).
'' Nel primo anno dell'epoca Yuen-Yen, durante la settima luna, il giorno di di Sin-wei, c'era una cometa nella parte orientale dell'asterismo Tsing. Il suo corso era verso Woo-Choo-How. Poi apparve a nord di Ho-Shoo e avanzò verso Heen-Yuen e Tae-Wei. Successivamente è avanzata al ritmo di 6 gradi al giorno. Ed al mattino è stata vista ad est. il tredicesimo giorno, durante la sera, è apparsa ad ovest passando sopra Tsze-Fe ed altre stelle vicine. Successivamente è andata verso Ta Ho Tang nel mezzo di Tze-Kung. Poi passò intorno a Teen-Ho, e dopo aver lasciato ..... How andò a sud ed oltrepassò Ta-Keo e Che-Te. Entrò in Teen-She e li rimase avanzando lentamente al centro di Teen-She e poi lo ha lasciato ad ovest. Il 56° giorno è entrata stabilendosi in Tsang-Lung ''.
Questa traduzione è stata corretta dal lavoro originale, alcune parti hanno una incerta traduzione per alcuni ideogrammi che risultavano illeggibili mentre altri non traducibili, comunque riteniamo questa cronaca sostanzialmente corretta.
ANALISI DELLE OSSERVAZIONI:
Il primo anno di Yuen-Yen è il 12 a.C. , il settimo mese lunare è all'incirca agosto e Sin-Wei è il 26 agosto.
L'asterismo di Tsin è determinato da Gamma, Epsilon, Lambda, Mu, ecc. dei Gemelli.
Woo-Choo-How sono Theta, Nu,Tau, ecc. dei Gemelli.
Ho-Choo appare essere la stessa Pih-Ho, e cioè Alfa, Beta, ecc. dei Gemelli.
Heen-Yuen è determinato da Alfa, Gamma, Eta Leonis ed altre del Leo Minor.
Tsze-Fe sono Zeta, Mu ed Epsilon Leonis.
Ta Ho Tang non identificato.
Tze-Kung è la zona circumpolare.
....... How non identificato, il primo carattere è illeggibile.
Ta-Keo è arturo , Che-Te sono le stelle del piede del Bootes.
Teen-Ho è la Via Lattea.
Tae-Wei è lo spazio tra leone e vergine.
Teen-She è lo spazio delle stelle del serpente.
Tsang-Lung è il Drago azzurro, una delle 4 divisioni del cielo che comprende i segni di Bilancia, Scorpione e Sagittario.
VALUTAZIONE SCIENTIFICA:
Sappiamo dall'avvistamento estremamente precoce nel cielo mattutino che Halley deve essere stata insolitamente luminosa nel 12 a.C. per essere diventata visibile ad occhio nudo in questo momento senza una conoscenza preliminare della sua posizione. Le osservazioni cinesi ci consentono di seguire il movimento della cometa dal primo avvistamento in Gemelli fino alla sua scomparsa finale nello Scorpione. Tuttavia, è evidente che questo non è stato un ritorno particolarmente buono della cometa per le osservazioni a occhio nudo, poiché la sua massima luminosità sarebbe arrivata ben prima del perielio, quando la cometa avrebbe avuto solo una coda debole ed anche quella sarebbe stata puntata quasi direttamente verso la Terra, facendo apparire la cometa come una grande, fioca, nebulosa macchia di luce nel cielo.
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LA COMETA del 10 a.C.
La X/-9 (1) è una cometa che è stata osservata ad occhio nudo, in un periodo imprecisato, nel corso dell'anno 10 a.C.
Resoconti osservativi:
Dalle cronache imperiali cinesi, il testo Tung Chien Kang Mu, nei suoi commentari, riporta la seguente annotazione:
'' Durante il terzo anno del periodo di regno di Yuan-Yen (10 a.C.), una cometa (Po-Hsing) fu vista a She-Thi (Bootes) e Ta-Keo (Arturo) ''.
[Ho Peng Yoke (1962) n.62 p.148].
Orbita:
Non essendoci nessun riferimento a date e posizioni ben precise, non è stato possibile determinare alcun percorso orbitale per questa cometa.
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LA GRANDE COMETA del 5 a.C.
La X/-4 A1 è una cometa visibile ad occhio nudo all'inizio del 5 a.C.
L'abbiamo annoverata tra le ''Grandi Comete'' sia per la sua luminosità, sia per l'estensione della sua coda, appartiene al gruppo delle comete radenti di Kreutz (dette Sungrazer).
Resoconti:
Di questo oggetto disponiamo di un resoconto proveniente dalla Cina:
'' Durante il dodicesimo mese del primo anno del periodo di regno di Jian-Ping (dal 10 gennaio al 7 febbraio del 5 aC), un vapore bianco è apparso nel sud-ovest. Raggiunse il cielo da terra ed è stato visto sotto lo Shen (21° palazzo lunare), passando attraverso il Tian-Ce (Lepus). Era largo come un pezzo di stoffa e lungo dieci zhang e mezzo (105 cubiti). È scomparso dopo una decina di giorni ''.
[Il ''Vapore Bianco'' era una cometa].
Valutazioni scientifiche:
Assumendo, dai resoconti osservativi, che questa cometa appartenga al gruppo di Kreutz, possiamo dedurre in tempo per il passaggio al perielio che va dal 25 novembre al 14 dicembre del 6 a.C. , l'incertezza è dovuta al fatto che non viene indicato un giorno preciso nel resoconto ma solo il mese, difatti nel grafico sono indicate varie opzioni: Inizio mese, metà mese (indicate in tabella) e fine mese.
Deduciamo inoltre la sua magnitudine assoluta (H10) di circa +2 mag.
Orbita:
Vista l'incertezza dei dati osservativi non possiamo ricavarne i parametri orbitali, quindi non è possibile determinare nessun percorso orbitale per questa cometa.
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LA COMETA del 4 a.C.
La X/-3 D1 è una cometa osservata ad occhio nudo sul finire dell'inverno dell'anno 4 a.C.
Resoconti osservativi:
Dalle cronache imperiali cinesi, il testo Tung Chien Kang Mu, riporta la seguente annotazione:
'' Durante il terzo anno del periodo di regno di Chien-Phing (4 aC), una cometa (Po-Hsing) fu vista a Ho-Ku (altair e dintorni) ".
Questa cometa è anche registrata nelle Cronache di Silla, contenute nel testo coreano Samguk-Sagi (1145), e riporta quanto segue:
"Nel giorno di Chi-Yu, del secondo mese del 54esimo anno di Hyokkose-Wang (probabilmente il 23 febbraio), una cometa (Po-Hsing) fu vista in Ho-Ku (Altair e dintorni) ".
La data coreana in questo caso non corrisponde al calendario cinese, poiché il giorno Chi-Yu non cadeva nel secondo mese di quell'anno, ma nel primo (cioè, 23 febbraio), oppure nel terzo (24 aprile).
[Ho Peng Yoke (1962) n.64 p.148].
Orbita:
Non determinabile.
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