22.328 sono le famiglie che, lo scorso anno, hanno fatto domanda per il contributo affitti in Toscana. Famiglie che non potranno più beneficiare di queste forme di sostegno perché il governo ha deciso di non rifinanziare il fondo per il supporto agli affitti e per la morosità incolpevole. Scegliere di fare questo taglio ha significato scegliere di cancellare gli unici ammortizzatori sociali che erano rimasti per tamponare il problema dell'emergenza abitativa. Una decisione che ha reso la casa da bene primario a lusso per pochi. Ma quello alla casa è un diritto fondamentale. |
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In Italia c'è un problema di emergenza abitativa. Ne abbiamo parlato in TV e sui giornali, nei canali social e dal vivo, perché questa è un'emergenza che tocca la carne viva delle persone e bisogna agire al più presto. Questa scelta evidenzia l'incapacità della destra a far fronte ai reali problemi delle persone, come ha detto il nostro segretario regionale Emiliano Fossi. Le persone sotto la soglia di povertà, sotto sfratto o in attesa di una casa popolare aumentano e non bisogna lasciarle sole.
Serena Spinelli, la nostra assessora alle Politiche Abitative, ha sottolineato come l'emergenza abitativa impatti in maniera significativa sulla qualità della vita e sul tessuto sociale delle comunità. Quello della casa è un tema da mettere al più presto al centro dell'agenda politica nazionale.
Il nostro portavoce del partito, Diego Blasi, ha ricordato come la destra abbia portato avanti per anni la retorica della casa come bene primario, ma poi come prima azione ha deciso di tagliare i fondi che consentivano alle persone di avere un tetto sopra la testa.
Ne ha parlato anche Matteo Biffoni, sindaco di Prato, che ci ha raccontato come questo taglio indiscriminato e incomprensibile rischia di non permettere a 600 famiglie di godere del proprio diritto alla casa.
400 sono invece le famiglie di Empoli coinvolte. La sindaca di Empoli Brenda Barnini ha però ricordato come questo taglio sia anche un problema sociale, perché non aiutare queste persone significa condannarle alla precarietà.
Una decisione che rischia di lacerare profondamente il tessuto delle nostre comunità, ha commentato la sindaca di Campiglia Marittima Alberta Ticciati. Nel suo comune saranno 110 le persone coinvolte.
Al taglio, tra l'altro, vanno ad aggiungersi l'aumento dei tassi di interesse, del costo delle case e degli affitti. Dario Nardella, sindaco di Firenze, ci ha riferito che dopo la pandemia è raddoppiato il numero delle famiglie fiorentine che hanno fatto richiesta per queste forme di sostegno e sono 2700 quelle in lista d'attesa per un alloggio popolare. |
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Serve un piano nazionale sull'abitare dignitoso al più presto. |
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Il Partito Democratico ha aperto un confronto con sindaci e sindache, rappresentanti degli studenti, comitati inquilini, sindacati, associazioni e operatori del settore. Vogliamo costruire una vera alternativa alle politiche sbagliate della destra, partendo da idee concrete e da un approccio propositivo per sollecitare su: una nuova politica nazionale per l'abitare, risorse per il fondo di sostegno affitti tagliato da Meloni, un vero investimento sulle case popolari, risorse per il diritto allo studio e una chiara regolamentazione degli affitti brevi. |
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Che tu sia un amministratore o un'amministratrice, un militante o una militante, un iscritto o un'iscritta, un simpatizzante o una simpatizzante, puoi realizzare un contenuto da diffondere sui tuoi profili social, parlarne con le televisioni o nei giornali, realizzare incontri e parlarne nei circoli. |
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